Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Risultati della ricerca per: “immaginiamo che

Immaginiamo che.. fosse tutto vero?

Speravamo di sbagliarci almeno in parte, tanto che non avevamo fatto nomi, ma sui giornali del 2 novembre troverete la conferma che quanto da noi anticipato ieri corrisponde alla realtà dei fatti, per ammissione dell’esponente politica della maggioranza che amministra Venezia:

2 novembre 2015

e

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/02/news/alloggi-turistici-scoppia-il-caso-locatelli-1.12374229?ref=fbfnv

Visto l’outing dell’interessata, abbiamo quindi il piacere di presentarvi la simpatica coppia, già nota alle cronache mondane di Cortina d’Ampezzo ma forse meno nota là dove la Signora è stata eletta per rappresentarci in Consiglio comunale:

Lui e lei:

http://www.veneziaprogetta.it/Statuto_Ve%20Progetta.pdf

https://www.facebook.com/events/540571119320347/

La società di lui (amministratore unico e socio unico):

http://www.rentalinitaly.com/it/appartamenti-di-lusso.html

Lei:

http://www.veneziaprogetta.it/it/eventi/la-mia-sfida-per-darci-un-futuro-migliore_26.html

http://www.brugnarosindaco.it/project/marta-locatelli/

http://www.angoris.com/it/la-famiglia/

e la sua dichiarazione dei redditi nella legislatura precedente, pubblicata dal Corriere della Sera nel 2012, pari ad un totale di euro 13.325, annuo lordo:

http://mobile.corriere.it/m/informazionelocale/notizie/corrieredelveneto/notizie/politica/2012/30-gennaio-2012/da-orsoni-zuanich-redditi-consiglieri-1903071694698/0?checkEnrichmentDate=1446469934066

Sperando di avere in tal modo colmato la legittima curiosità suscitata dal nostro editoriale di ieri, lasciamo al lettore il giudizio (soggettivo e pertanto insindacabile) sulla credibilità di una personalità politica beneficiaria di una delibera “urgente” in materia di cambi di destinazione d’uso dopo che (pochi mesi fa) si era presentata alle elezioni con slogans del tipo:

Residenzialità
Il diritto alla casa va difeso e sostenuto. Esistono una miriade di progetti di Social Housing già pronti che devono solo essere attuati. Da qui dobbiamo ripartire per ripopolare Venezia”.

Nel nostro gruppo FB vi chiederemo cosa ne pensate, della distanza fra proclami elettorali e comportamenti reali:

https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/

Nel sestiere di Cannaregio nel frattempo c’è chi aveva capito tutto e già si prepara alle prossime elezioni:

DSC04477

Immaginiamo che..

Immaginiamo che stia per scoppiare un nuovo scandalo, a Venezia. Uno scandalo che ci tocca nella ragion d’essere di questa piattaforma civica: la difesa di chi ancora vorrebbe vivere in una città unica al mondo (e pertanto non “fungibile” con altre, in caso di trasloco) sempre più assediata dalla monocultura turistica e dai cambi di destinazione d’uso che sottraggono spazi fisici alla residenzialità, al ritmo di 200 unità immobiliari all’anno:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/28-ottobre-2015/ogni-due-giorni-casa-diventa-hotel-ca-farsetti-difenderemo-residenti-2302108053384.shtml

Immaginiamo per un attimo, solo per un attimo, che una nota personalità politica del Consiglio comunale abbia un interesse privato o familiare, diretto o indiretto, nei cambi di destinazione d’uso attualmente proposti, con delibera urgente, in deroga al piano regolatore esistente e nonostante il voto contrario del Consiglio di Municipalità di Venezia (26 ottobre 2015).

Immaginiamo che la società che ha richiesto il cambio di destinazione d’uso sia direttamente ricollegabile al consorte di tale personalità politica, o magari (ma non vogliamo nemmeno pensarlo) che il nome del consorte appaia addirittura sulla carta intestata della società che ha formulato la richiesta; una società che a Venezia fa già affari d’oro con decine di appartamenti che hanno subito una sorte simile: sottratti alla residenzialità per essere offerti (a cifre proibitive per i residenti) sul mercato online delle locazioni di breve periodo, con un suo sito liberamente consultabile su internet.

Immaginiamo che, per raccogliere consensi elettorali in una città come Venezia dove il tema è cruciale, la personalità politica e il consorte si siano pure distinti nella creazione di una associazione che ha organizzato convegni e incontri pubblici in favore della residenzialità.

Immaginiamo infine che, per completare la burla, la personalità politica veneziana faccia parte dello stesso identico partito a cui appartengono i tre (TRE) esponenti politici che, citati nell’articolo, si sono sperticati in difesa della delibera “urgente”, magari anche arrampicandosi sugli specchi con argomenti di questo tenore:

  1. «La Municipalità da un punto di vista etico ha ragione e siamo tutti preoccupati – ha detto il capogruppo fucsia Maurizio Crovato – In questo caso però rischiamo i ricorsi al Tar»
  2. “De Martin e il sindaco Luigi Brugnaro si sono confrontati a lungo sulla richiesta di .. .. e hanno convenuto che non era il caso di bloccarla” e ancora:
  3. “Sulla residenza siamo più vicini di quanto si pensi – ha detto all’opposizione l’assessore Massimiliano De Martin (Urbanistica) – Dobbiamo creare le condizioni per favorirla, ma in questo non c’è speculazione, né invasione da fuori: sono realtà esistenti che migliorano il tessuto urbano».

Immaginiamo infine che quel partito-azienda costruito intorno ad un’unica figura carismatica disponga in Consiglio comunale, per effetto del premio di maggioranza, dei numeri sufficienti a fare approvare la delibera, nonostante il parere contrario della Municipalità di Venezia-Murano-Burano.

Immaginiamo per un attimo che l’incubo sia vero, e se fosse vero sarebbe lo scandalo dell’anno ma per noi sarebbe lo scandalo del secolo, perché sono i cambi di destinazione d’uso che stanno uccidendo i nostri sogni: il sogno di poter vivere a Venezia o di poterci ritornare, il sogno di vedere i nostri figli crescere in una città a misura d’uomo e di bambino, nel momento in cui già tanti segnali sembrano convergere nel sussurrare un unico messaggio implicito perché impronunciabile nella sua oscenità: “andatevene, idioti, non vedete che siete di intralcio alla speculazione immobiliare”?

Un appello vorremmo quindi rivolgere ai consiglieri comunali, alcuni dei quali sembrano avere tanta fretta di approvare un certo cambio di destinazione d’uso:

Cari consiglieri comunali,

Codici e leggi  a parte, siete sicuri che la città capirebbe tanta pervicace ostinazione nel sottrarre spazi ulteriori alla residenza in questo modo ? A prescindere dell’uso attuale del bene, il cambio di destinazione d’uso è una strada senza ritorno perché aumenta il valore commerciale dell’immobile in misura tale che nessun proprietario sarebbe così folle da voler fare marcia indietro. Non uccidete i nostri sogni, date un segno di discontinuità immediato e tangibile con un passato che probabilmente cela molte altre storie simili a questa.

La richiesta di cambio destinazione d’uso è stata presentata il 4 febbraio di quest’anno, da società sulla cui carta intestata appare/appariva il nome del consorte di uno/una di voi, circostanza della quale molti di voi potevano anche NON essere edotti, benché Venezia sia piccola e anche i muri ne parlino, ma molti di voi (la stragande maggioranza) vive in terraferma il che vi dava il diritto di ignorare tale circostanza o coincidenza che sia, fino ad oggi.

Ci prendiamo noi la responsabilità di pubblicare questo appello, perché nessuno di voi un domani possa dire “ma io non sapevo”.. Noi ci limitiamo a sollevare un dubbio, come cittadini e contribuenti, voi che siete stati eletti per rappresentarci potrete approfondire e decidere, ma almeno lo farete con cognizione di causa e ne renderete conto alla città sul piano etico prima ancora che giuridico.

Sono “soltanto” tre appartamenti, dite? Chi ci conosce sa che di Venezia difenderemo ogni centimetro, perché 20 anni e più di speculazione non ci hanno lasciato altra scelta: è la ragion d’essere e la “ragione sociale” di questo gruppo, che domani si riunisce per decidere le iniziative da intraprendere su questa specifica vicenda .

Prendetevi il tempo di meditare, e magari di spiegarci meglio in cosa consista l’urgenza di quella delibera, in una città che già pullula di alberghi: a pensar male si fa peccato e noi non vogliamo peccare, pensando male di voi.

Riconoscente, la Città vi ringrazia.

VeniceRoofs

#ZuccheroAmaro: che fine hanno fatto i soldi?

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Comunicato stampa

Venezia 6 agosto 2018

Dopo attento esame dei documenti ottenuti grazie all’istanza di accesso agli atti,

Prendendo atto con stupore e incredulità delle risposte evasive e fumose di VeLa, che in realtà sembrano confermare la realtà dei fatti denunciati,

il Gruppo25Aprile appoggia e sostiene l’interpellanza presentata dai consiglieri comunali Davide Scano e Sara Visman (M5S) che qui trascriviamo per conoscenza di tutti:

INTERPELLANZA a risposta orale in Commissione ai sensi dell’art. 8 del Reg. C.C.

Premesso che

  1. il 3 maggio scorso è pervenuta presso il Comune di Venezia la richiesta, formulata dalla società F&P Group S.r.l., di organizzare in Piazza San Marco due concerti del noto artista italiano Zucchero Fornaciari. Le due serate, previste per il 3 e 4 luglio, sarebbero state le uniche due date italiane del tour europeo del cantante;

  2. nella proposta della società è scritto che “nell’ottica poi di lasciare un segno tangibile alla città, ci impegniamo sin d’ora a versare, come contributo per la conservazione ed eventuale restauro di Piazza San Marco, la cifra di 60.000 euro secondo modalità che verranno concordate”. Si richiede poi “di poter entrare nell’area sin dal 27 giugno per l’allestimento, utilizzando poi il 5 e 6 luglio per lo smontaggio”;

  3. nella relazione tecnica, allegata alla domanda depositata, si precisa che “sono previsti 4.999 posti a sedere”, che “la superficie complessiva della piazza disponibile per il calpestio presenta dimensioni planimetriche di circa 150 x45 metri con superficie complessiva di circa mq 7.200” ed infine che l’area sarà, di fatto, completamente transennata e/o limitata con barriere metalliche;

  4. nello stesso documento si elenca poi una serie di “richieste preliminari” per lo svolgimento della manifestazione. Trattasi, in particolare, de:

  • l’occupazione del suolo è richiesta da 29 giugno 2018 al 6 luglio 2018 (montaggio, show days e smontaggio)”;

  • esposizione materiali pubblicitari”;

  • ausilio della P.L./Protezione Civile a garanzia e presidio integrativo della Piazza in aggiunta agli addetti AGE interni all’organizzazione”;

  • prolungamento dell’orario per l’ambulatorio medico attrezzato in Piazza…”;

  • l’apertura fino al termine del concerto della batteria servizi igienici posti sul retro della Piazza San Marco…”;

  • “…mettere a disposizione l’impianto elettrico in BT di potenza massima KW 200 […] per utilizzare energia a servizio dello show”;

premesso inoltre che

  1. con e-mail del 29 giugno scorso, il Gabinetto del Sindaco, nella persona del dott. Morris CERON, scrive a Ve.La. S.p.A. in merito all’evento chiedendo “di procedere alla contrattualizzazione della proposta allegata” (cioè quella inviata da F&P il 03 maggio).

Poi aggiunge di “coordinare tutte le attività autorizzative e supervisionare lo svolgimento della manifestazione, con l’obbiettivo di minimizzare gli impatti sulla città durante tutte le fasi, dall’allestimento alla conclusione dell’evento”;

  1. ebbene, nel brevissimo lasso di tempo intercorrente tra il 29 giugno ed il 3 luglio, Ve.La. ha firmato con la società privata un contratto per “servizi di consulenza tecnica e amministrativa nell’organizzazione delle riprese…” (il termine “riprese” è ovviamente un refuso dovuto al copia e incolla da un altro contratto);

  2. con il contratto, “Ve.La. si impegna a coordinare […] per l’ottenimento dei seguenti permessi” (dichiarazione di pubblico interesse, autorizzazione ad effettuare i concerti, convocazione della C.d.S., esposizione temporanea mezzi pubblicitari) ed a mettere “a disposizione 20 spazi pubblicitari 70×100 presso il circuito di imbarcaderi ACTV in gestione”;

  3. a carico di F&P Group sembrano ricadere invece, apparentemente, quasi tutte le rimanenti attività con relativi costi. Quest’ultima poi “autorizza, previo accordo con l’artista, ad inserire il concerto di “Zucchero” nella campagna del Comune #enjoyrespectVenezia”.

Inoltre si prevede che “F&P si impegna a fornire a Ve.La., a titolo gratuito, 100 biglietti per ciascuno dei concerti di Zucchero programmati il 3 e 4 luglio 2018 nei seguenti settori: 30 posti di poltronissima, 30 posti di seconda poltrona e 40 posti di terza poltrona”;

  1. al capitolo “Corrispettivo”, si prevede che “a fronte della consulenza […] subordinatamente all’ottenimento dei permessi […] F&P corrisponderà a Ve.La. un corrispettivo di Euro 60.000 oltre IVA”. Poco dopo si aggiunge che “il corrispettivo sarà inclusivo dei canoni COSAP e CIMP per lo svolgimento della manifestazione”;

  2. Ve.La. , nella nota di risposta ad una mia istanza di accesso agli atti, mi ha comunicato che gli “oneri derivanti dalla COSAP”, compresi nella cifra di 60.000 euro, saranno poi versati al Comune di Venezia “nei tempi tecnico-amministrativi connaturati alla tipologia di pratica” (!);

considerato che

  1. Lei ha dichiarato pubblicamente in più occasioni che l’artista avrebbe donato alla città una cifra tra i 70-80 mila euro. Anche dopo lo svolgimento dei due concerti, ha dichiarato, con comunicato stampa del Comune del 04.07.2018 che “l’artista ha donato 80 mila euro alla città che verranno utilizzati per manutenere la piazza e aiutare in modo concreto Venezia”: questo messaggio ha aiutato, inconsapevolmente o meno, a far “digerire” meglio ai veneziani l’idea di ospitare nuovi concerti nel delicato contesto di Piazza San Marco, dopo un lungo stop durato sette anni; Da quanto sopra descritto, emerge tuttavia in modo evidente che quanto da Lei dichiarato non corrisponde affatto al vero;

  2. Ve.La. non ha eseguito il semplice input ricevuto dall’Amministrazione comunale ma ha deciso, autonomamente o meno, di trasformare una “donazione” di 60.000 euro, a cui poi avrebbero dovuto sommarsi le normali imposte previste da leggi e regolamenti, in un corrispettivo all inclusive;

  3. non c’è alcuna donazione per la città di Venezia e la sua Piazza ma, soltanto, un corrispettivo per l’operato di Ve.La. ed un importo, non meglio precisato, a titolo di COSAP che il Comune incassa di regola per ogni occupazione di suolo pubblico;

  4. all’inesistente donazione si aggiungono i 200 biglietti consegnati a Ve.La. e distribuiti a pioggia, pare, ad assessori, consiglieri comunali, dirigenti comunali e delle partecipate, parenti, amici, ecc. Il controvalore di tali biglietti, pari a 22.000 euro, è anch’esso considerabile una parte di donazione sottratta alla città.

Sottratto, peraltro, al solo scopo di permettere a duecento persone del cd establishment cittadino di andare al concerto quando, si presume, il 99,9% di queste persone si sarebbe potuta comprare il biglietto da sé;

  1. dai quaderni di bordo dei motoscafi “blu” di Ca’ Farsetti risulta che, durante la seconda serata del concerto, una barca ha portato vari esponenti politici, alle 20:00, da P.le Roma al “Todaro” in Piazza San Marco (il registro cita: “Colle, Zaccariotto, D’Este più altri”). Lo stesso natante ha fatto probabilmente il viaggio di ritorno, alle 00:15 del giorno dopo, da Ca’ Farsetti fino a P.le Roma (il registro indica, sbrigativamente: “assessori vari più altri”);

premesso e considerato tutto quanto sopra,

si chiede:

  1. di spiegare i motivi per cui abbia mentito all’intera città, sulla vicenda qui descritta. Peraltro, mettendo in cattiva luce il grande artista italiano che immaginiamo desiderasse realmente fare una donazione alla città, in cui ha comprato pure casa di recente;

  2. se e quali misure adottare, nell’immediato, nei confronti dell’Amministratore unico di Ve.La. e/o dei suoi dirigenti apicali dato che, com’è evidente, hanno agito in palese violazione di quanto era stato loro comunicato dal Capo di Gabinetto;

  3. di valutare la revoca dell’affidamento a Ve.La. del “servizio di promozione turistica e culturale della città di Venezia” ai sensi dell’art. 10 del disciplinare di cui alla delibera GC n. 79 del 28.02.2014;

  4. di quantificare l’esatto importo dovuto a titolo di COSAP, a fronte dell’occupazione di suolo pubblico d’una porzione della Piazza San Marco (circa 7.000 mq) dal 29 giugno al 6 luglio;

  5. di quantificare l’esatto importo dovuto per la concessione dei citati 20 impianti pubblicitari e la relativa CIMP;

  6. se, come sembra dalla Relazione tecnica della manifestazione, i consumi di energia elettrica siano stati pagati da Ve.La. e dunque se i relativi costi siano da ricomprendere nella somma di 60 mila euro. Nel caso, si quantifichi la spesa;

  7. se, come sembra dal vademecum di Ve.La., per “ottenere lo spegnimento dell’illuminazione pubblica” sia stato impiegato un tecnico comunale e se la relativa spesa sia da ricomprendere, anch’essa, nella somma di 60 mila euro. Nel caso, si quantifichi la spesa;

  8. di spiegare se il servizio di sicurezza prestato dai circa 30 agenti della Polizia Locale, presenti durante le due serate, sia stato fatturato ai sensi dell’art. 22, comma 3 bis, del D.L. 50/2017 convertito nella Legge 21 giugno 2017 n. 96;

  9. di indicare puntualmente a chi siano stati consegnati i 200 biglietti “omaggio”: nome, cognome e titoli di merito;

  10. di spiegare se, veramente, si può considerare “scopi istituzionali” la partecipazione ad un concerto al fine di utilizzare la barca “blu”, con la spesa poi degli straordinari del pilota fino a notte fonda.

Fondazione Musei Civici: la farsa continua

L’etimologia di Ca’ Farsetti non ha nulla a che vedere con la parola “farsa”, ma dal Sindaco in carica abbiamo già udito più volte l’interessante teoria secondo cui Riva degli Schiavoni era sede di un mercato degli schiavi (grandi e robusti, da cui “schiavoni”?) e pertanto non ci meravigliamo più di niente, tanto meno del comunicato stampa trionfale diramato oggi da Ca’ Farsetti, che dice testualmente:

“Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha nominato nel pomeriggio, dopo la valutazione dei curricola pervenuti, i membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Musei Civici di Venezia”.

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/86994

CurricOla scritto con la O (O come oscenità) ma il dettaglio è trascurabile, la sostanza è altrove:

La fondazione non è proprio una cosuccia da poco, dato che ha la fortuna di amministrare uno dei sistemi museali più ricchi del mondo che comprende, tanto per fare un esempio: Palazzo Ducale, il Museo Correr, Ca’ Rezzonico, Ca’ Pesaro, Palazzo Fortuny, Palazzo Mocenigo, il Museo del vetro di Murano e altre realtà ognuna delle quali anche da sola farebbe la gioia di qualsiasi città di medie dimensioni. Sul modo in cui sono stati gestiti negli ultimi tempi (fra censura a Berengo Gardin al Ducale e rimozione di ogni memoria patria veneziana al Correr, per fare spazio a imperatrice Sissi e altre amenità) avremmo qualche seria riserva ma non è questa la sede per parlarne: lo faremo presto, con un articolo a parte. Il punto che ci interessa oggi sono per l’appunto le nomine odierne: quelle del Consiglio di amministrazione che reggerà le magnifiche sorti degli undici Musei cittadini.

Museo-Correr-Venezia

In considerazione del prestigio immenso del patrimonio museale veneziano, immaginiamo che i “curricOla” presentati siano stati numerosi e di alto livello, visto che anche la sede di lavoro non è propriamente sgradevole e alla luce del fatto che i gettoni di presenza non richiedono un’attività a tempo pieno. Immaginiamo anche che i curricOla siano stati vagliati in linea con le promesse elettorali del nuovo Sindaco che della “meritocrazia” aveva fatto il suo cavallo di battaglia e che sulla denuncia di certe pratiche clientelari del passato aveva costruito la sua fortuna elettorale.

Immaginiamo infine che, per i Musei Civici almeno, un certo livello di studi in materia affine all’incarico possa essere di una qualche utilità o comunque non vada ignorato, diversamente da quanto avevamo constatato per le nomine nelle partecipate comunali, sulle quali rinviamo alla puntuale e caustica analisi effettuata dal Movimento 5 Stelle, che ha anche presentato un’interrogazione in merito:

http://consigliocomunale.comune.venezia.it/?pag=atti_1_142

Delle nomine odierne, tre in particolare hanno attirato la nostra attenzione:

  • la prima in quanto molto vicina al grande “sponsor” politico del Sindaco attuale (Renato Brunetta) e fin qui nulla da eccepire, dato che il curriculum della persona in questione soddisfa almeno i criteri di cui sopra, anche se alla sua nomina potrebbe non essere estranea la vicinanza politica con l’ex ministro che gli ha affidato la presidenza della sua “think tank” personale:

https://en.wikipedia.org/wiki/Free_Foundation

  • le altre due in quanto assolutamente sconosciute al pubblico; dato che di loro non avevamo mai sentito parlare ci siamo sforzati di capire per quali motivi siano state preferite ad altre che magari potevano vantare qualche titolo di merito in più (“meritocrazia”, era la promessa elettorale di Brugnaro).

Con un piccolo sforzo di memoria, ci siamo finalmente ricordati che una delle due era candidata (non eletta) nella lista Brugnaro e sulla pagina ufficiale del candidato Sindaco si presentava come segue:

“Diplomata al liceo scientifico, dopo esperienze di impresa nella comunicazione e nel commercio, ora faccio parte del CdA dell’azienda di famiglia”.

http://www.brugnarosindaco.it/project/barbara-nino/

Dell’altra (che produce chiavi) abbiamo trovato traccia indelebile sulla pagina di un forzista della prima ora, dove già appariva come “vice” di Brugnaro:

http://www.remo-sernagiotto.it/area-stampa/68-comunicati-stampa/503-bandi-giovani

Pian pianino il cerchio si chiude, il Sindaco che si diceva “né di destra né di sinistra” continua a sistemare gli amici politici di matrice “Forza Italia” (a volte con un suggeritore occulto chiamato Brunetta) a prescindere dal merito o forse perché la vicinanza politica è in sè un titolo di “merito”?

Persa ogni speranza, tramontata ogni illusione di rinnovamento, a lui rivolgiamo un ironico appello: fra i candidati trombati della sua lista elettorale, c’è chi è già stato piazzato nelle partecipate comunali, chi ha sistemato i parenti o i compagni di vita e chi ingiustamente attende il suo turno. Con la forza del sorriso chiediamo: pari opportunità per tutti, vogliamo anche l’ultimo dei suoi non-eletti in un consiglio di amministrazione!

http://www.veneziatoday.it/politica/elezioni/comunali-2015/lista-luigi-brugnaro-sindaco-candidati-consiglieri-2015.html

Appuntamento alle prossime nomine, e viva la meritocrazia:

http://www.grillivenezia.org/wordpress/2015/11/18/costagentenogheapodemofar-2-du-senno-is-meglche-one/

https://gruppo25aprile.org/2015/11/17/breaking-news-compagnopoli-a-venezia/

http://www.grillivenezia.org/wordpress/2015/11/05/la-locatelli-fa-le-cose-per-bene/

 

 

 

In diretta dal Consiglio comunale: parte prima

  1. Immaginiamo che.. il tasso di occupazione medio degli alberghi a Venezia nel 2014 fosse pari al 77,3%
  2. immaginiamo che.. il tasso di occupazione per una società specializzata nella locazione di appartamenti ai turisti sia invece stabilmente inferiore al 4%, dato desunto dalla tassa di soggiorno versata nelle casse comunali dalla società medesima e ottenuto con apposita istanza di accesso agli atti grazie alla tenacia di un consigliere comunale. Se quel dato è veritiero e quella società fa tanta fatica a riempire le case di turisti, perché non provano ad affittare a famiglie normali, anziché chiedere altri alberghi? Magari otterrebbero un tasso di occupazione molto più remunerativo di quello che dichiarano (indirettamente) versando la tassa di soggiorno.. o la spiegazione logica magari è un’altra?
  3. Immaginiamo che quella società sia la stessa che ha introdotto la richiesta di cambio destinazione d’uso a beneficio della consigliera comunale il cui marito ne è amministratore unico, per trasformare altre tre case in alberghi.
  4. Immaginiamo che il Consiglio comunale chiamato a votare la delibera in favore di quella consigliera non fosse al corrente di quanto sopra esposto, mentre conosce benissimo la difficile situazione di bilancio in cui versano le casse comunali.. situazione talmente critica che il Sindaco, dopo aver confermato i tagli della gestione commissariali e gli aumenti tariffari, ha anche ipotizzato di vendere alcuni gioielli di famiglia fra cui un quadro di Klimt:

klimt-judith2--salome-1909Immaginiamo ancora che la diretta in webstreaming del Consiglio comunale, già priva di video fin dall’inizio, proceda ad intermittenza rendendone la comprensione impossibile e si interrompa misteriosamente perdendo anche l’audio proprio quando quella delibera viene messa in dicussione, e il consigliere Davide Scano (capogruppo del M5S in Consiglio comunale) si appresta ad esporre le risultanze della sua istanza di accesso agli atti, ottenute stamattina.. dobbiamo credere alle coincidenze?

“Per problemi tecnici il video non sarà disponibile ma si potrà seguire lo streaming in audio” – annunciava la pagina del Comune ad inizio seduta.. e quando si è arrivati al punto 3 dell’ordine del giorno (quello della delibera in questione) è stranamente sparito anche l’audio. Troppi accessi simultanei? Non vogliamo nemmeno pensare che sia una cosa voluta, ma il risultato non cambia e se fosse un risultato voluto..

contro questo maldestro e gaglioffo tentativo di CENSURA, fate sapere quanto sta accadendo in Consiglio comunale oggi. Fatelo sapere, su tutti i canali!

Un pesce d’aprile permanente: la Giunta dei “30.000”

A Luigi Brugnaro potremmo perdonare tutto o quasi tutto se avesse mantenuto una soltanto delle sue promesse elettorali: quella in favore della residenzialità a Venezia. Non che avessimo creduto al suo slogan dei “30.000 nuovi residenti”, ma un’inversione di tendenza almeno la avremmo gradita o come minimo ci saremmo aspettati che nel primo anno di mandato venissero gettate le basi per un’inversione di tendenza, in una città dove questa è la priorità assoluta e in assenza di correttivi il “mercato” si incaricherà di espellere gli ultimi residenti per fare spazio ad un unico, enorme e abnorme “albergo diffuso”. Prima di fare commenti sugli atti concreti di questa Giunta, diamo allora un’occhiata ai numeri dei due contatori, entrambi collegati con l’anagrafe comunale:

  1. il contatore della farmacia Morelli (San Bortolo, la prima foto) segna 55.415 residenti; nove mesi fa erano 56.072, saldo negativo 657. Con involontario senso dell’umorismo o  consapevole gesto scaramantico, il farmacista ha affiancato allo storico contatore due confezioni di “lozione anticaduta” (per i capelli di Brugnaro o per gli abitanti in caduta libera?) offerto a prezzo scontato: il “tricosafe” è compreso nel prezzo come da foto, approfittatene.
  2. il nuovo contatore meritoriamente installato (da Venessia.com) sei giorni fa, in Strada Nuova, riprende invece il criterio che da due anni utilizziamo come Gruppo25aprile (il link figura da sempre in alto a destra sulla nostra pagina) e comprende anche i residenti nelle isole; anch’esso collegato all’anagrafe comunale, corrisponde alla somma dei residenti nelle due Municipalità d’acqua (Venezia insulare e Venezia litorale). Andiamo a vedere cosa dice? Venerdì 25 marzo, giorno di inaugurazione, segnava 83.755 residenti; ci siamo ricollegati oggi con l’anagrafe comunale e il totale delle due Municipalità è già sceso a 83.721 che corrisponde ad altri 34 residenti persi negli ultimi sei giorni. Di questo passo non basterà neanche la lozione anticaduta della farmacia Morelli: nove mesi fa erano 84.738, saldo negativo dell’era Brugnaro 1.017 abitanti e questo dato è ancora più preoccupante perché le isole finora avevano “tenuto”. Il contatore della seconda foto è a sua volta affiancato ad un prodotto da banco che suona come metafora: un fondotinta, perfetto per mascherare (ma per quanto tempo ancora?) l’inconsistenza totale della Giunta Brugnaro e delle sue promesse elettorali.Contatore1Contatore2A Luigi Brugnaro non faremo “pesci d’aprile” domani, per un motivo molto semplice: in città abbiamo già un pesce d’aprile permanente, ed è la Giunta che ci amministra. Una Giunta che finora si è dedicata soltanto alla sua immagine, o per meglio dire a quella di un Sindaco che soffoca qualsiasi idea che non sia funzionale a soddisfare la sua vanità personale, unica molla e unico parametro di giudizio, con i consiglieri comunali ridotti al ruolo di valletti.
  3. Una Giunta che come primissima delibera del Consiglio comunale (presentata come delibera “urgente”!) ha autorizzato il cambio di destinazione d’uso (da residenziale a turistico) di tre appartamenti in zona centralissima, proprietà di una consigliera comunale della maggioranza che ha direttamente beneficiato della plusvalenza.. ma si era guardata bene dal dirlo: lo abbiamo rivelato noi su questa pagina, poi ripresa dai quotidiani. In quell’occasione, messi in difficoltà dalla stampa quotidiana, giurarono e spergiurarono che sarebbe stato l’ultimo e che alla prima occasione avrebbero fatto ordine nel settore dei cambi d’uso.
  4. Un’occasione per riscattarsi l’hanno avuta due settimane fa, e l’hanno malamente sprecata: bocciando la mozione sulla residenzialità che in commissione consiliare aveva raccolto consensi trasversali, ma una volta approdata in aula è stata misteriosamente sabotata per ordini superiori. Moriremo di cambi di destinazione d’uso, come città? Forse, ma prima di morire come città abbiamo il diritto di togliere la maschera a chi aveva ingannato gli elettori. Per coprirne le crepe non basta il capo di gabinetto che di cognome fa Ceron e non basta più nemmeno il cerone dei finti “tavoli di consultazione”: la storia dei cambi di destinazione d’uso ha aperto gli occhi anche agli ultimi illusi.

18marzo2016

Da parte nostra, intendiamo ritornare sulle proposte che abbiamo presentato per affrontare in modo organico il problema, pronti a migliorarle con il contributo di tutti, ferma restando (lo diciamo da un anno) la necessità di un blocco temporaneo dei cambi di destinazione d’uso per permettere alle altre misure di non arrivare (se mai arriveranno) quando ormai è troppo tardi:

https://gruppo25aprile.org/?s=nostre+proposte+casa

NB la primissima delibera portata in Consiglio comunale dalla Giunta Brugnaro qual’era stata? Ricordiamolo, tanto per rinfrescarci la memoria e capire che nulla è cambiato, dopo tante vuote promesse di cambiamento:

https://gruppo25aprile.org/?s=immaginiamo+che

Un’ultima annotazione: per giustificare certe capriole, il capogruppo della lista Brugnaro si è pubblicamente lamentato che le opposizioni in consiglio comunale presentano “troppe mozioni”. Gli hanno risposto Davide Scano per il M5S (con le dichiarazioni alla stampa qui riportate, articolo Nuova Venezia del 19 marzo) e il capogruppo PD Andrea Ferrazzi con una lettera che riproduciamo anche noi, perché ognuno possa farsi un’idea degli specchi su cui i consiglieri “fucsia” si arrampicano, a rischio di cadere.

Ferrazzi1Ferrazzi2

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