Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivi per il mese di “luglio, 2024”

Se ci aveste ascoltati prima, anziché provare a zittirci

Quando gli anticorpi vengono neutralizzati, l’organismo (umano o sociale che sia) deve ricorrere agli antibiotici, ed è quanto sta accadendo a Venezia con le indagini della Magistratura, che dedicano pagine illuminanti anche a chi ci ha fatto causa per silenziare questo blog.

Il sistema di potere che avevamo denunciato su queste pagine aveva reagito in modo scomposto al punto di avviare una causa “bavaglio” nei nostri confronti, e adesso sappiamo perché. Lo sappiamo grazie alle indagini della Procura, che sulla madre di tutte le tangenti (quella relativa alla vendita di Palazzo Poerio Papadopoli) a pagina 9 scrive testualmente:

“Il 24.11.2017 veniva notificata al dirigente settore patrimonio del Comune di Venezia e allo stesso sindaco Luigi Brugnaro una diffida all’amministrazione comunale contro l’avviso di vendita di Palazzo Papadopoli, in nome e per conto dell’associazione 25 aprile Venezia, nella quale veniva contestata la riduzione del valore di cessione dell’immobile.. diffida sul contenuto della quale non veniva fatta alcuna verifica né tenuto conto nella procedura di aggiudicazione”.

Stavamo disturbando i grandi manovratori? Ne siamo fieri anche se dispiaciuti per non essere stati ascoltati dal sindaco, allora. Il sindaco sapeva e non ha impedito la corruzione? Sarebbe gravissimo. Non si è accorto di nulla? Facciamo fatica a crederlo. Era parte in causa di una trattativa più ampia in cui rientrava anche la vendita di quel palazzo comunale, al medesimo soggetto con cui si negoziavano gli affari privati di una delle sue società? Su questo sarà la Magistratura e esprimersi, e non sta a noi formulare giudizi prematuri.

A questo punto comunque, e fermo restando che le dimissioni di un singolo assessore non bastano, sul piano etico che va distinto da quello giudiziario, le nostre richieste sul piano giuridico sono due:

1) il Comune si costituisca parte civile nel processo penale;

2) la Procura della Corte dei Conti valuti il danno erariale prodotto dagli episodi di corruzione e ne chieda il risarcimento a carico di corrotti e corruttori.

Nel frattempo, vista la gravità del quadro probatorio che emerge dalle indagini in corso, il nostro blog riprende le pubblicazioni, con la serenità di chi aveva visto giusto.

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