Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivi per il mese di “marzo, 2017”

Venezia merita un Sindaco a tempo pieno! Manifestazione cittadina sabato ai Giardini Papadopoli

30 marzo, Consiglio comunale riunito in seduta straordinaria. Sindaco: NON PERVENUTO, è ancora in vacanza in Brasile. Il Consiglio comunale non si riuniva dal 23 febbraio e aveva accumulato 83 punti all’ordine del giorno. Il modo arrogante con cui sono state trattate alcune mozioni ha portato le opposizioni ad abbandonare l’aula.

30 marzo: via email (dal Brasile?) i dipendenti comunali ricevono una “lettera del Sindaco a tutti i dipendenti”, piena di livore e di attacchi ai sindacalisti che “veicolano messaggi falsi e tendenziosi”. Non sappiamo a quali messaggi si riferisca ma abbiamo preso nota di questa frase: “Noi consideriamo come nostri interlocutori finali gli stessi Cittadini, a cui per troppo tempo si è tolta la facoltà concreta di decidere e agire”.

I Cittadini che siamo lo avevano invitato all’Ateneo veneto il 20 gennaio per parlare di proposte costruttive raccolte in 6 mesi di incontri pubblici, e lo avevano invitato con un mese di anticipo, ma non si è fatto vedere. Per il 2 marzo era stato lui a convocare un tavolo con le associazioni, ma se n’è andato a sciare – dando però disposizioni affinché alla stampa venisse negato l’accesso non solo a quell’incontro inconcludente con alcuni assessori definito come “riunione privata” (“privata” a Ca’ farsetti? Con associazioni che rappresentano i cittadini?) ma addirittura al Palazzo in quanto tale – come ci è stato riferito da fonti diverse e concordanti.

Era a sciare anche il 3 marzo quando a Venezia si è parlato della risoluzione UNESCO che minaccia di inserire Venezia e la sua Laguna nella lista dei siti in pericolo: c’era la cabina di regia che a Roma di occupa della vicenda, con Franco Bernabé (presidente della commissione nazionale competente) c’era la sottosegretaria Buitoni, c’era il numero 2 dell’UNESCO Bandarin e c’eravamo anche noi, ma il Sindaco era in vacanza:

A ciascuno le sue priorità

Rientrato a Venezia si è dedicato alla promozione della sua immagine, ma di delibere o misure concrete non abbiamo visto traccia:

Marzo 17: croniche di un Podestà e del suo fondo di solidarietà

In quell’occasione avevamo scritto: “19 marzo, partenza per il Brasile, dove il novello Eroe dei Due Mondi coltiva cospicui interessi economici. Rientrerà in tempo per il Consiglio comunale del 30 marzo ???” Non lo ha fatto e la Città comincia a essere stanca di questo Sindaco assente. Assente ma sempre pronto a distribuire pagelle a tutti: dipendenti comunali, consiglieri di opposizione (distinti fra “buoni”  e “cattivi” quando veramente fanno oppposizione) e adesso anche ai giornalisti, sempre dal Brasile dove via twitter pubblica pagelle come questa:

DOMANI PRIMO APRILE dalle 12 alle 14 manifesteremo pacificamente ai Giardini Papadopoli, per chiederne le DIMISSIONI, e ne spiegheremo le ragioni.

La manifestazione è stata regolarmente comunicata alla Questura, vi aspettiamo numerosi e senza bandiere. Dato che è il primo aprile e qualche licenza poetica è permessa, sul posto troverete pennarelli e materiale idoneo a manifestare liberamente il vostro pensiero, sul tema:

“Un pesce d’aprile chiamato Sindaco”.

copertina

Venezia merita un sindaco a tempo pieno, Mestre merita un sindaco a tempo pieno.

Considerata la complessità e la diversità delle situazioni rispettive, probabilmente ne servirebbero due e invece ci ritroviamo con un Sindaco part-time, spesso distratto dai suoi molteplici interessi privati, che ha oltretutto ritirato tutte le deleghe alle Municipalità che erano l’unica forma di decentramento amministrativo in cui le istanze locali potevano trovare spazio e ascolto.

VENEZIA MERITA DI MEGLIO

MESTRE MERITA DI MEGLIO

Appuntamento sabato a mezzogiorno, ai Giardini Papadopoli:

https://www.facebook.com/events/1526928940664266/

NB il punto di ritrovo è: la statua di Paleoacapa!

Brugnarologia, capitolo primo

Premessa: per “brugnarologia” si intende la Scienza volta a decriptare i messaggi in codice che il sindaco provvisorio di Venezia Luigi Brugnaro affida a Twitter per comunicare con il resto del Mondo dal Brasile, ove si trova per la seconda settimana consecutiva.

Capitolo primo: “TANTA ROBA”.

Testuali parole brugnariane: “Serenissima, unita è tanta roba!”

Esegesi, prima ipotesi:

Da Uomo di Cultura qual è (tanto da avere trattenuto per sè la delega alla Cultura) il Sindaco di Venezia voleva ammonire il Presidente della regione Veneto sui Valori che contano, ispirandosi non già alla versione riduttiva del celebre libro di Gian Antonio Stella (“Schei”) ma alla novella del Verga che della tanta “roba” da accumulare aveva dato un’accezione più ampia e pregnante:

roba2

Esegesi, seconda ipotesi:

Considerato che il sindaco di Venezia non vive a Venezia ma a Mogliano veneto, e che nel suo tweet ha voluto taggare Luca Zaia (come mai?) il “tanta roba” era un messaggio in codice con cui intendeva dargli appuntamento all’osteria omonima, che è per l’appunto situata nel territorio comunale di Mogliano come da foto sottostante:

“Luca speta che rivo e te spiego mi, se vedemo al Tanta Roba”.

roba1

Post scriptum: del nome prescelto per il luogo dell’incontro ci sfugge la natura pleonastica: “ENO-osteria”, come se i veneti in osteria ci andassero per bere acqua.. “osteria” non bastava? Errore! Anche in questo la Scienza esatta della brugnarologia corre in soccorso agli stolti e agli scettici, perché se è “Tanta Roba” significa che là si beve tanto ma proprio tanto, e questo giustifica l’uso del rafforzativo “eno” utilizzato come prefisso davanti al suffisso “osteria”.

Prosit e appuntamento alla prossiam puntata.

Marzo 17: croniche di un Podestà e del suo fondo di solidarietà

Narrano le croniche del XXI° secolo di un Podestà talmente ricco da “rinunciare allo stipendio” per devolverlo ad un “fondo di solidarietà” (risparmio per il contribuente: zero ducati, dato che quei soldi venivano comunque prelevati dalle casse comunali) e narrano anche che il fondo fosse talmente profondo da non poterne scorgere alcuna attività in favore dei più demuniti o dei diseredati, dei mendicanti o dei “senza più tetto” che (al ritmo di 6 sfratti esecutivi al giorno) venivano  messi sulla strada dalla forza pubblica nel ridente Comune da lui amministrato.

Narrano i giornali quotidiani dell’epoca che il medesimo Podestà si prodigava in sforzi sovrumani per il bene comune, tanto da lavorare “18 ore al giorno” (le fonti agiografiche oscillano fra le 16 e le 18 ore diurne, a seconda delle dichiarazioni rese di volta in volta dall’interessato) senza altra ricompensa che non fosse la gratitudine dei sudditi, unita alla possibilità di piazzare tutta la sua corte ai vertici dell’amministrazione comunale e delle società partecipate, a spese del contribuente, per un importo complessivo di gran lunga superiore allo stipendio cui aveva graziosamente rinunciato – e non parleremo qui del fatto che la sua corte si trovava così a prendere decisioni cruciali per le molteplici attività economiche del Podestà che era anche Mercante.

Le croniche del mese di marzo narrano anche di un Consiglio comunale che non si riuniva più dal 23 febbraio, a causa dei troppi impegni del Podestà partito in vacanza in Brasile, con il risultato che alla seduta convocata per il dì 30 marzo alle ore tre pomeridiane (ore 15, in volgo anglosassone) risultavano la bellezza di 83 punti all’ordine del giorno, senza contare una selva di interrogazioni rimaste ahinoi senza risposta nonostante fossero da tempo scaduti i termini:

http://consigliocomunale.comune.venezia.it/?pag=cal_e_464+Venezia%2C+27+marzo+2017

Per ricostruire i molteplici impegni del Podestà in quel mese di marzo, gli esegeti contemporanei possono fortunatamente ricorrere a moderne diavolerie chiamate “twitter” e “facebook”, di cui il Podestà e la sua corte erano particolarmente ghiotti. Quella che segue è una ricostruzione assolutamente parziale, il cui unico scopo è dar conto della soverchiante mole di lavoro affrontata da  colui che simultaneamente reggeva le sorti del Comune di Venezia e della Città Metropolitana di Venezia.

Dal 2 al 5 marzo: reduce dalle fatiche del carnevale appena concluso, il Podestà dimostra al Popolo e ai rosiconi che nulla può fiaccare la sua resistenza fisica, affrontando un periglioso viaggio nella località sciistica denominata Kreuzbergpass:

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6-7 marzo: trasferta a Bruxelles per pronunciare un memorabile discorso di ben tre minuti al summit di “Eurocities”.

8 marzo: nessun segno tangibile della sua Divina presenza, ma nessuno di noi dubita della sua presenza in Città.

9 marzo: conferenza di presentazione del futuro sviluppo alberghiero dell’idroscalo delle Vignole, alla Borsa di Milano.

10 marzo, realizzazione di video promozionale con Red Ronnie.

11 e 12 marzo (sabato e domenica): ritiro spirituale nel villone di Mogliano (TV).

Dal 13 al 17 marzo: Colui che in quei giorni ci ha finalmente onorati della sua presenza lascerà ai posteri alcune pietre miliari quali: presenza al Premio Mestre di Pittura (13/3), conferenza stampa (14/3) e videointervista allo Schitto (15/3). Delibere di Giunta, progetti di delibera o altri segni tangibili di attività di governo: non pervenuti a questa redazione, ne chiediamo venia. In cambio abbiamo preso nota del suo pubblico impegno di creare un “blind trust”, che suona come primissima ammissione del rischio di confusione fra interessi pubblici e privati, finora negato ma ampiamente documentato dagli aneddoti pubblicati nelle “croniche” precedenti.

Blind Trust2.jpg

18 marzo: in trasferta a Mira per lanciare la campagna elettorale di una candidata Sindaca “amica”.

19 marzo: partenza per il Brasile, dove il novello Eroe dei Due Mondi coltiva cospicui interessi economici. Rientrerà in tempo per il Consiglio comunale del 30 marzo ??? Un Consiglio comunale che non si riunisce dal 23 febbraio..

Marin Starnudo non giudica, racconta e basta. Ai suo lettori lascia il giudizio sulla opportunità di percepire uno stipendio per un mese così trascorso: e difatti non verrà percepito dall’interessato, ma allora dov’è la liberalità? Nel fatto di poter dire “lavoro gratis, quindi faccio quel che mi pare?” Per le casse comunali, quello stipendio ci costa comunque come se il beneficiario lo percepisse, a meno che quella del fondo di solidarietà non sia una simpatica bufala. Se quel fondo esiste, chi lo gestisce e con quali criteri? Rispondere alla domanda permetterebbe di dissipare il dubbio.

Riassumendo: se l’importo corrispondente a tale stipendio (decurtato dalle imposte, che a quanto pare sono comunque dovute?) viene versato ad un fondo di solidarietà (e non solo “accantonato” da qualche parte, nelle pieghe del bilancio) a Marin Starnudo parrebbe cosa buona e giusta, e altrettanto giusto sarebbe conoscerne l’ammontare complessivo attuale e la destinazione finale (dato che comunque si tratta di soldi usciti dalle casse comunali).”Blind trust” anche per quello, e in tal caso chi lo amministra?

Siamo certi che, al suo ritorno dal Brasile, il Podestà vorrà pubblicamente soddisfare questa piccola curiosità, se non altro per corroborare le affermazioni rese in passato e la fama di Mecenate illuminato, prodigo e disinteressato che si è accuratamente cucito addosso: tanto accuratamente che nessuno ne dubita, ad eccezione di pochi scettici che sarà facile tacitare rendendo pubbliche le informazioni qui richieste.

Marin Starnudo, 28 marzo 17

Marin Starnudo è il nome d’arte collettivo di uno dei nostri gruppi tematici: quello sulla trasparenza amministrativa, che cerchiamo di affrontare in modo ironico, per non risultare eccessivamente noiosi. Il fatto che il Sindaco abbia deciso di privarsi del suo delegato alla trasparenza e all’anticorruzione, per ragioni non del tutto chiare,  rende purtroppo necessaria una qualche forma di supplenza provvisoria in funzione di antidoto agli abusi eventuali, di cui faremmo volentieri a meno perché altre sono le priorità a cui vorremmo poterci dedicare.

Faremo, faremo, faremo..

“Ghea podemo far” era lo slogan elettorale del sindaco in carica, che si era forse dimenticato di spiegare come quel verbo lo avrebbe declinato soltanto al futuro, rinviando ogni decisione di mese in mese.. e presto saranno due anni di mandato senza che nessuno dei problemi della città sia stato risolto.

“Faremo questo, faremo quello”, ma più avanti, è la sintesi perfetta delle risposte alle raccomandazioni dell’UNESCO: le famose “70 pagine” pomposamente presentate alla stampa in data odierna dopo che per più di un mese erano state negate a tutti consiglieri comunali compresi. Il documento è datato 31 gennaio, il che ha portato molti a chiedersi come abbia potuto essere stato presentato il 24 (data della sua missione a Parigi con grande codazzo al seguito) ma cosa importa, quello che a noi interessa sono i contenuti e allora parliamone.

  1. Residenzialità? Liquidata in poche righe, lo “svuotamento” (sic) di Venezia è un “elemento fisiologico” (sic). Quanto alle misure che il Comune potrebbe o avrebbe già potuto prendere da subito per incentivare sul piano tariffario la residenzialità (anziché aumentare la TARI come ha fatto a dicembre) sono rinviate alle risultanze di non meglio precisati “studi” che sarebbero stati avviati (quando? Con che risultati?) Leggere per credere, pagina 32:CB residenti.jpg
  2. Nell’ansia di negare anche l’evidenza, in risposta ai rilievi dell’ UNESCO che giustamente si preoccupa dello spopolamento di Venezia vengono citati dati sbagliati o comunque datati: la popolazione di Venezia non è di 55.048 ma di 54.502 residenti e quella complessiva (isole comprese) è di quasi 700 unità inferiore a quella dichiarata ai fini UNESCO (82.658 contro 83.340). Il confronto con il dato di inizio mandato è impietoso per questo sindaco, visto che la perdita di residenti si è accelerata anziché arrestarsi o rallentare:

la prova del 9, o dei 30.000

Prossimo argomento, saremo più fortunati? La priorità per i residenti in Laguna sarebbero i parcheggi per le automobili (che molti di noi non hanno) all’aeroporto di Tessera:

CB aeroporto

..e questo sarebbe il “il concreto e vitale impulso per il sostegno alla residenzialità” a Venezia (fine citazione). Nella prossima foto, che risale a due giorni fa, i veneziani in marcia per reclamare più parcheggi e meno alberi – o era forse il contrario, quello che chiedevano?

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Nuova rotta per le grandi navi? Su questo punto il documento raggiunge vette di comicità inedita e inaudita. A parte il disegnino da quinta elementare che illustra il nuovo canale da scavare in mezzo a un’isola artificiale creata con i fanghi di Porto Marghera (che non sono quelli di Abano Terme), il documento afferma che lo scavo delle Tresse serve a “massimizzare l’impiego dei canali esistenti limitando il tempo di percorrenza utilizzato”. Una rotta che passa dai 9 km attuali a 25 km con tanto di senso unico alternato sul suo percorso, per arrivare allo stesso punto di destinazione, limiterà il tempo di percorrenza?

Non sappiamo chi ringraziare per questa perla di saggezza, ma a ridere sotto i baffi potrebbe esserci la Rimorchiatori Riuniti che ha finanziato la campagna elettorale del sindaco, al punto da farci dubitare della sua terzietà in materia di grandi scavi:

https://gruppo25aprile.org/category/il-mistero-dei-rimorchiatori-fucsia/

Una rotta più lunga di quella patrocinata dal Sindaco è difficilmente immaginabile: ci sarebbe quella che per fare arrivare le Grandi Navi alla Marittima attuale entrando da Malamocco le fa passare anche da Burano per completare la circumnavigazione della Laguna offrendo una panoramica completa di tutte le sue isole, ma di mezzo c’è il ponte della Libertà e per adesso hanno dovuto soprassedere. La giustificazione della nuova rotta la trovate qui, a pagina 49:

CB Tresse

Per il resto (flussi turistici, moto ondoso e altre raccomandazioni UNESCO) le 70 pagine sono una lunga lista di “faremo, faremo, faremo”: a partire dall’estate 2017 e cioè DOPO il Comitato che si riunisce il 2 luglio a Cracovia per decidere se Venezia debba essere inserita nela lista dei siti in pericolo. Dopo e non prima. Che peccato.. L’UNESCO si fiderà delle promesse? Il Sindaco sembra crederci:

rapporto conclusioni

L’antefatto:

24 gennaio 17

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In difesa della pineta di Tessera: rassegna stampa e galleria fotografica

Gazzettino, prima pagina e articolo all’interno del dorso di Venezia:

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Nuova Venezia:

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Galleria fotografica, seconda parte (foto Mirko Manzin):

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12 marzo, in difesa della pineta di Tessera

Senza bandiere e senza comizi, il video della pacifica manifestazione in difesa di quel poco che resta della pineta di Tessera, minacciata dall’ennesima orgia di cemento e parcheggi. Un grazie alla regista, Loredana Spadon:

In English, for our foreign friends:

Video: Citizens rally at Tessera to save the trees, over 1500 sign petition to stop the cutting.

Galleria fotografica, prima parte (Andrea Sperandio):

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Operazione antidoping: il giallo dei fuochi d’artificio fucsia

L’istanza di accesso agli atti sulle spese elettorali del sindaco e della sua lista ha fatto emergere altre circostanze interessanti, che potrebbero rivestire qualche interesse anche per la Corte dei conti, dato che riguardano le spese sostenute dalla lista del Sindaco eletto.

Fra le pieghe dei quasi 600.000 euro spesi per vincere le elezioni, c’è ad esempio una fattura che ci ha incuriosito per due motivi:

  1. la fattura è stata emessa da Umana SpA ma non ha attinenza con l’oggetto sociale di Umana: sono fuochi d’artificio;
  2. l’importo fatturato per i fuochi d’artificio è particolarmente modesto a fronte del servizio prestato: sono 500 euro IVA compresa (400 euro netti)
  3. la causale del pagamento indica un “riaddebito spese per materiale pirotecnico, allestimento ed esecuzione spettacolo pirotecnico evento 12 giugno 2015”.

Si tratta di una delle 4 manifestazioni elettorali non rendicontate dal Sindaco, per le quali la Corte d’appello aveva sollecitato chiarimenti con lettera del 27 giugno 2016, facendo seguito alla segnalazione circostanziata del nostro gruppo. L’evento del 12 giugno era difficilmente occultabile visto che si trattava di migliaia di persone rifocillate e dissetate a spese del candidato sindaco (o della sua lista), e di quella festa con fuochi d’artificio finali avevano parlato anche i giornali, tanto era impressionante quella dimostrazione di forza e di sfarzo:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/06/13/news/fine-dei-giochi-a-venezia-ultimi-comizi-grigliate-musica-e-domenica-si-vota-1.11607069

Con grande umiltà, il candidato sindaco l’aveva annunciata in questi termini:

http://www.brugnarosindaco.it/event/festa-di-fine-campagna-elettorale/

Nella sua risposta datata 2 settembre 2016, il sindaco eletto dichiara che le spese inerenti alle 4 manifestazioni andavano imputate alla sua lista e non a lui, il che porta a ritenere che la competenza per valutarne la congruità spetti alla Corte dei conti (il collegio di garanzia della Corte d’appello si occupa soltanto di quelle dei candidati Sindaco). Auspicando che nella rendicontazione presentata alla Corte dei conti si trovi anche la risposta alle nostre perplessità, riproponiamo qualche foto della doppia festicciola del 12 giugno 2015, con grigliata e fuochi d’artificio finali.

Non siamo in grado di commentare la qualità dello spettacolo pirotecnico, ma a giudicare dalla spesa sostenuta siamo certi che si sia trattato di una cosa molto sobria, al confronto con i fuochi d’artificio che nei mesi immediatamente successivi sono costati decine o centinaia di migliaia di euro al Comune (o alla sua partecipata VeLa) nonostante il nostro invito ad evitare quella spesa nei giorni immediatamente successivi alla tragedia che aveva colpito la riviera del Brenta:

https://gruppo25aprile.org/?s=brenta

Nel rilevare che i fornitori di spettacoli pirotecnici hanno successivamente beneficiato del nuovo concetto di “Redentore diffuso” introdotto dal sindaco eletto, e successivamente della manna dei fuochi di capodanno altrettanto “diffusi” sul territorio per decisione del medesimo sindaco non sapremmo che dire.. se non che i fornitori di fuochi d’artificio vengono attualmente retribuiti da una partecipata comunale ad un costo medio di 2.000 euro al minuto e quei 400 euro al confronto sembrano veramente poca cosa, anche se erano sicuramente più sobri.

La lista degli affidamenti diretti o in “cottimo fiduciario” della partecipata comunale che se ne occupa è liberamente consultabile a questo indirizzo:

http://vela.avmspa.it/it/content/formato-pdf-vela

struttura palco

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Il mistero dei rimorchiatori fucsia: capitolo 4

Chi ha pagato i rimorchiatori?

L’ultima versione del sindaco, tratta dalla sua risposta alla Corte d’appello datata 5 dicembre 2016:

“Prestazione a mero titolo di cortesia e quindi gratuita”.

Il resto è un triplo salto mortale con capriola finale, che qui riproduciamo integralmente:

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A questo punto ognuno si formi la sua opinione, magari anche chiedendosi se la nuova rotta delle Tresse per le grandi navi da crociera, con tempi di percorrenza tripli rispetto a quelli attuali, possa in astratto rappresentare un danno o un vantaggio per l’azienda che ha messo 4 rimorchiatori a disposizione del sindaco o della lista del sindaco che all’UNESCO ha per l’appunto indicato quella rotta come “soluzione” al problema.

In calce: la versione integrale della risposta sopra citata, che differisce dalla precedente (v. Capitolo 1) nell’indicare esplicitamente la natura gratuita della prestazione ricevuta:

Il mistero dei rimorchiatori fucsia – capitolo 3

Chi ha visto i rimorchiatori? Dato che il sindaco alla Corte d’appello ha risposto che erano una questione della sua lista e lui non c’entra, speravamo di trovarli qui, nella rendicontazione di lista, e invece nulla.

Il documento è già in possesso della Corte dei conti, a cui spetta ogni valutazione nel merito. Al suo giudizio ci rimettiamo: il nostro ruolo si esaurisce con l’accesso agli atti che ci ha permesso di acquisire tre diverse versioni o interpretazioni (2 settembre, 24 ottobre e 5 dicembre) di questa che a tutti gli effetti era una forma di finanziamento della campagna elettorale del 2015.

Ceron

Nel prossimo capitolo pubblicheremo l’ultima risposta fornita dal sindaco. In quattro mesi ne ha fornite tre versioni, se consideriamo anche questa del 2 settembre:

2 settembre 2016

Il mistero dei rimorchiatori fucsia – capitolo 2

..e i rimorchiatori dove sono?

brugn-prima-dichiarazione

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