Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Manca niente, in questa foto? Parliamone insieme, il 7 marzo

20150222_122725Domenica 22 febbraio, primo incontro pubblico fra i tre candidati alle primarie del centro-sinistra, a Venezia. Il Gruppo25Aprile nota con soddisfazione che, a partire da ieri, TUTTI i candidati sono pubblicamente contrari al progetto di scavo del Contorta perseguito dall’Autorità Portuale, e saluta con sollievo questo primo successo di un movimento di opinione che è nato proprio su queste pagine, sei mesi fa.

Al netto delle semplificazioni giornalistiche, una cosa invece ci preoccupa, alla lettura della stampa quotidiana: “tre candidati un programma” – titola il Gazzettino, che in locandina scrive “divisi solo sulle grandi navi” (con Molina e Pellicani in favore dell’opzione Marghera, e Casson più propenso all’opzione offshore) e nell’occhiello dell’articolo in prima pagina (edizione locale) scrive testualmente: “e qualcuno tra il pubblico si spazientisce: dite tutti le stesse cose”.

Gazzttino 23 febbraioLa ricostruzione giornalistica forse non riflette interamente la vivacità del dibattito, ma a preoccuparci non è tanto l’appiattimento dei candidati su un programma unico “preconfezionato” dal partito quanto l’assenza di proposte sui problemi che ci stanno più a cuore: se su quei problemi dicessero “tutti le stesse cose”, potremmo anche rallegrarcene ma così non è stato, finora.

Nelle pagine interne, il resoconto del Gazzettino sottolinea differenze di approccio sulla programmazione dei flussi turistici, “con Casson favorevole a una city card e a una city tax diversificata in base all’arrivo e Pellicani più propenso alla sola city card” (fine citazione). Dibattito interessante ma che per noi viene DOPO e non prima, perché PRIMA delle primarie vorremmo conoscere la posizione dei candidati su una questione pregiudiziale, che abbiamo denunciato anche nel volantinaggio alla Fenice:

2211e nelle nostre domande pubbliche ai candidati:

https://gruppo25aprile.org/2014/11/26/dalle-proteste-alle-proposte-le-nostre-prime-domande-ai-candidati-sindaco/

Benissimo discutere della questione city card/city tax (per i pendolari del turismo, dato che gli stanziali già pagano la tassa di soggiorno) ma non vorremmo che la campagna elettorale in questa fase (primarie del centro-sinistra) si giocasse su quel tema, trascurando invece LA questione centrale che questo e altri gruppi (gli amici di venessia.com per primi, cronologicamente) denunciano da tempo: “salvare Venezia” da grandi navi e pendolarismo turistico di massa va bene, ma per salvare “cosa”?

La foto di copertina (quella pubblicata qui in alto) è stata scelta per la metafora che rappresenta: salvare una cornice priva di vita, come a Pompei? Dov’è finita la persona (Sant’Antonio o Madonna o Gesù bambino, non lo sappiamo) che animava quella nicchia nella pietra? Dove sono finiti i residenti? Se “salvare” Venezia vuol dire soltanto preservare quel pezzo di muro, avremo fallito.

Se la città che è anche civiltà anfibia, con i suoi abitanti e il suo stile di vita unico al mondo si riduce a conchiglia vuota non c’è grande opera che possa compensare la perdita.

Se la città continua a svuotarsi di residenti con il meccanismo perverso dei cambi di destinazione d’uso non sapremo che farcene, di un intervento “salvifico” che servirebbe soltanto a farne un palcoscenico asettico per turisti danarosi e annoiati a caccia di “selfies”, riproducendo la dicotomia che i residenti già conoscono: i ricchi di qua, i meno benestanti (turisti o abitanti che siano) “di là dal ponte”, a Mestre; taxi e lancioni Gran Turismo in Canal Grande, mentre canoe e kayak ne vengono espulsi come da recente ordinanza (entrerà in vigore il primo marzo).

Su questa pregiudiziale intendiamo incalzare i candidati alle primarie, prima di decidere una eventuale partecipazione attiva (con dichiarazione di voto) alle primarie del 15 marzo: sullo scavo del Contorta abbiamo incassato una prima vittoria, ieri, ma la battaglia a tutela della residenza appartiene al DNA di questo gruppo fin dalla sua fondazione, il 25 aprile 2014, e su questo misureremo i candidati Sindaco nelle prossime settimane.

Il 7 marzo alle 10.30 ne discuteremo pubblicamente qui: in Campo San Tomà, alla Scoletta dei Calegheri. La cittadinanza è invitata a partecipare, e con la cittadinanza chiunque abbia a cuore questa città.

San Tomà

Venezia, 23 febbraio 2015.

Il martedì grasso delle Primarie: Alea Iacta Est?

Prologo: al quartier generale di Galleria Matteotti, una sola domanda era da giorni sulle labbra degli strateghi incaricati di catapultare il proncosole cacciariano delle Gallie dall’omonima fondazione mestrina all’ambito posto di comando della Nuova Roma (Venezia): lo varcherà, o non lo varcherà, Nicola Pellicani? Oserà, o non oserà? Non si riferivano al Rubicone ma al braccio di laguna che separa Mestre dal Lido di Venezia e le politiche dell’ACTV hanno ormai reso periglioso quanto uno sbarco in Normandia sotto raffiche di vento che vaporetti vetusti non sono più in grado di sopportare, quali fuscelli in balia dei flutti quando si rompe l’invertitore e all’orizzonte appare una Costa crociere da 130.000 tonnellate di stazza, con il rischio che ai comandi ci sia il figlio segreto di Francesco Schettino.

RUBICONELa data inizialmente prevista per lo sbarco era martedì 17 febbraio, ma i fini strateghi consultarono il calendario romano e si resero conto che l’operazione militare in terreno ostile sarebbe coincisa con i numeri di prestigio del leggendario Mago Silvan (l’unico in grado di resuscitare il centro-destra dal Regno dei Morti, se solo lo volesse), che avrebbe attirato ben altre folle ed era capacissimo di inghiottire i candidati Sindaco nel suo cilindro per farli riapparire tra il pubblico con le sembianze di coniglietti, per non parlare delle simultanee sfilate carnevalesche del martedì grasso, poco propizie allo storytelling che si voleva aggressivo, epocale e glorioso.

Vennero indi consultate le previsioni meteorologiche e quelle degli aùguri, che giurarono e spergiurarono di avere visto uno stormo di pellicani cacciare (verbo sintomatico) tutti i piccioni e i gabbiani dai tetti della città da conquistare, per poi planare trionfanti in Piazza San Marco (Palazzo Ducale) e venne pertanto deciso che lo sbarco avrebbe avuto luogo il 18 febbraio,  mercoledì delle Ceneri e primo giorno della Quaresima, decisamente più propizio alla lettura del brano del profeta Gioele nel quale Iddio rivolge al suo popolo  il seguente richiamo alla triste realtà del bilancio comunale in dissesto: «Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti» (Gioele, 2,12). E così fu.

Mercoledì 18 febbraio, dal nostro corrispondente al Lido di Venezia.

Partita in incognito da Piazzale Roma sotto lo sguardo perplesso di Alessandro Gassman, dopo aver sequestrato un vaporetto ACTV grazie ad un tanko addobbato con le bandiere #chiediaNicola e #chiediaNicolaLIMOB (parola d’ordine: “#l’IMOB non ce l’ha, l’ha dimenticato a casa”), la spedizione che avrebbe cambiato il corso delle primarie toccava terra in prossimità di Piazzale Santa Maria Elisabetta.

Per un tragico malinteso, l’avvertimento di rito del personale di bordo (“attenti al passo”) veniva erroneamente interpretato come riferimento al passo dell’oca con cui i locali esponenti di Forza Nuova avrebbero accolto (a suon di manganellate) il figlio del deputato comunista, secondo una vox populi destituita di fondamento ma sufficiente a mettere in fuga la truppa, poco adusa alle onde spaventosamente alte della laguna, terrorizzata dalla reputazione destrorsa dell’isola e già duramente provata dalla perigliosissima traversata, nonostante le scorte di farmaci per il mal di mare e l’assistenza spirituale di ben tre cappellani militari ai quali, a titolo precauzionale, era stato richiesto di impartire l’estrema unzione al candidato Sindaco prima che mettesse piede sul vaporetto.

Resosi conto di essere rimasto solo, il nostro Eroe dimostrava uno sprezzo del pericolo pari soltanto al sollievo di aver ritrovato qualcosa di simile alla terraferma: si inginocchiava per emulare il nobile gesto di Cristoforo Colombo dopo l’analoga traversata, onde baciare il suolo in segno di ringraziamento. Quale non fu la sua delusione quando, al momento di urlare “terra! terra!” si rese conto che Piazzale Santa Maria Elisabetta era in realtà un’immensa pozzanghera che, come ben noto ai residenti, risulta allagata per 250 giorni all’anno (quando va bene) grazie alla perspicacia degli uffici tecnici comunali.. Il sollievo cedette il posto al panico: acqua ovunque, circondato dall’acqua. Che fare? Abbandonare l’impresa o cimentarsi nell’impossibile?

Fu a quel punto che, circondato dalle onde del pozzangherone alte due centimetri almeno, lo sentirono urlare singhiozzando: “riportatemi a terra, chiamate subito Ceolin, voglio tornare al Palco!”

Tornare a terra, ma come?

pellicani.php

Abilmente sobillato dai civatiani infiltrati fra la folla, con Monica Sambo vestita alla marinara e Federica Travagnin in toga da udienza, il personale viaggiante dell’ACTV proclamava uno sciopero ad oltranza anche se non era venerdì, in spregio ad ogni nobile tradizione, ed essendo i marinai in maggioranza chioggiotti, gli osservatori più smaliziati ci videro lo zampino dell’altro candidato “forte”: Felice Casson che di Chioggia è originario.

Per convincere il personale della concorrente (ma non troppo) Alilaguna, generalmente refrattario agli scioperi, scendeva in campo il terzo candidato alle primarie: Sebastiano Bonzio con il megafono delle grandi occasioni, che rivendicava il diritto allo sciopero retribuito con premio di produzione garantito per le giornate di sciopero, accolto da applausi a scena aperta e inni a Che Guevara, con gli Inti Illimani leggermente acciaccati dai reumatismi a dargli manforte su una zattera appositamente noleggiata dagli amici di Forte Marghera.

bonzio

Che fare, per rientrare a Mestre nonostante il duplice sciopero? Nuotare? Volare?

Fu a quel punto che il perfido Molina, quarto candidato alle primarie e in leggerissimo svantaggio nei sondaggi, ebbe il colpo di genio: quello che avrebbe cambiato per sempre le sorti delle elezioni e con esse della Storia Patria. Appositamente istruiti dal fido Caberlotto, dal pontile del piazzale antistante arrivarono con passo felpato due taxisti d’acqua abusivi, e proposero l’indegno baratto al candidato spiaggiato in terra (anzi in acqua) ostile: “Le serve un taxi?” Gli occhi di Pellicani si illuminarono di immenso: “è il Cielo che li manda” – pensò, prima di udire l’indegna proposta a lui indirizzata dai medesimi: “Per Piazza Barche fanno 850 euro, pagamento anticipato in contanti.. o giuramento immediato di desistenza dalle primarie con dichiarazione di voto in favore del mite e buono Jaci Molina, che Dio lo benedica”.

Il povero Nicola estrasse dal portafoglio 4 carte american express fra cui una platinum placcata d’oro con diamanti incastonati, regalo del padre.. e una dozzina di altre carte di credito tempestate di murrine made in Zelarino, ma non ci fu nulla da fare: diversamente dai taxi di terraferma, quelli d’acqua notoriamente non accettano carte di credito e tanto meno le accettano quelli abusivi.

Pellicani si arrese all’evidenza: dura lex sed taxi lex.. l‘alternativa era fra una morte certa ed orribile nel pozzangherone di Santa Maria Elisabetta, sotto lo sguardo beffardo del benzinaio Ugo, e un accordo di desistenza in favore dell’ineffabile Molina.

Jacopo Molina

Epilogo:

il nostro corrispondente dal Lido non ha potuto riferirci come sia finita la serata: preso da compassione e comprensibile pietas, ha abbandonato inorridito la scena del crimine quando il candidato ex favorito ha cominciato a urlare frasi sconnesse ma udibili fino a Pellestrina e financo a Sant’Erasmo: “nooooo di notte al Lido da solo col benzinaio nooooo non lasciatemi qui vi prego nooo ve lo chiede il Partito ve lo chiede la città ve lo chiede Cacciari ve lo chiede anche il Re nooooo da solo al Lido di notte con Ugo nooo”.

Disclaimer:

Non ce ne vogliano i Candidati Sindaco. Semel in Anno: era Carnevale e a Carnevale ogni scherzo vale. Da domani torniamo alle cose serie; saremo altrettanto caustici, ma in altre e più protocollari forme.

alessandrogassman

Residuo fiscale: 3.733 euro a testa, neonati compresi

Il risultato emerge da una elaborazione realizzata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha calcolato il residuo fiscale di ogni Regione italiana. Il residuo fiscale corrisponde alla differenza tra le entrate complessive regionalizzate (fiscali e contributive) e le spese complessive regionalizzate (al netto di quelle per interessi) delle amministrazioni pubbliche.

Il Veneto presenta un saldo positivo pari a 18,2 miliardi di euro che si traduce in 3.733 euro conferiti da ciascun residente“.

Potremmo sommessamente ricordarlo ai nostri rappresentanti, per evitare che ogni negoziato a Roma inizi con un atavico “comandi”? Per una famiglia media di tre persone, sono 11.199 euro all’anno.

Fonte:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2015/14-febbraio-2015/nord-da-solidarieta-resto-d-italia-100-miliardi-all-anno-230981953527.shtml

BILANCIO COMUNALE, ultima spiaggia?

Ca'Loredan

COMUNICATO STAMPA sul bilancio del Comune di Venezia

La voragine di bilancio del Comune ci preoccupa in quanto cittadini, cittadine e contribuenti che saranno chiamati a pagarne il conto e si presta a due chiavi di lettura: 1) Carenze gravi e pluriennali (in termini di gestione e programmazione) delle Giunte comunali degli ultimi anni e/o 2) cecità del Governo nazionale che rifiuta qualunque dialogo con il Prefetto che da quello stesso Governo è stato nominato sette mesi fa, per gestire il commissariamento, e che alla stampa locale ora dichiara: “Se non avremo gli strumenti per risanare il bilancio, non so cosa possa trovare il sindaco che sarà eletto in primavera. RISCHIA DI NON RIUSCIRE A FARE IL BILANCIO E DI RIMETTERE LA CITTA NELLE MANI DI UN COMMISSARIO”.

In entrambi i casi il disastro porta la firma di un partito ben preciso, che guida il Governo italiano e si candida a guidare anche la Regione. In entrambi i casi a farne le spese saranno i cittadini, i dipendenti comunali e i contribuenti, sotto forma di stangate fiscali, decurtazioni salariali, aumenti tariffari e tagli al trasporto locale.

Riteniamo indispensabile, da parte del governo, l’attuazione di una soluzione di emergenza, profondamente convinti, però, della necessità di un netto cambio di rotta della gestione comunale, affinché situazioni di tale gravità non abbiano più a ripetersi in futuro.

Ci appelliamo quindi al buon senso di quel partito che a Roma detiene le chiavi del problema e dichiariamo che se una via di uscita non venisse trovata nelle prossime 24 ore sarebbe inutile, ipocrita e anche ridicolo chiedere, a noi come ad altri movimenti trasversali alle forze politiche, di votare per quel partito nella tornata elettorale di maggio, che riguarda anche la Regione Veneto.

Al Governo italiano vogliamo infine ricordare che Venezia è capoluogo di una Regione che al “patto di stabilità”, origine del dissesto, paga già un conto annuale pari a 18,2 miliardi di euro, che si traduce in 3.733 euro conferiti da ciascun residente (“residuo fiscale”). Forse qualche diritto di essere trattati con maggior rispetto i cittadini del Comune di Venezia, più che i politici, se lo sono guadagnato.

Venezia, 15 febbraio 2015

Gruppo25Aprile, LiberaVenezia e Movimento per l’Autonomia Amministrativa di Mestre e della Terraferma – Piero Bergamo.

La frase del mese

Il 19 gennaio avevamo inaugurato una rubrica chiamata “la frase del giorno”; la completiamo oggi con la frase del mese. Eccola:

“Stanno nascendo in città, e li presenteremo la settimana prossima, una decina di Comitati di cittadini, tutti a sostegno della mia candidatura”.

Chi l’ha detto? Il candidato Sindaco Pellicani junior ad Antenna3:

Unanime l’apprezzamento per questo tentativo di rimediare all’impressione di una candidatura calata dall’alto; “una decina di Comitati di cittadini”, in una città in cui i cittadini si fan sempre più rari? Complimenti! Venezia è piccola e le voci corrono in fretta; fra i Comitati spontanei in gestazione già si vocifera che ci saranno per certo:

un CDFP (Comitato Dipendenti Fondazione Pellicani), un CCPP (Comitato Coniuge e Parenti di Pellicani) e un CCBP (Comitato Compagni di Banco di Pellicani). In bocca al lupo alla decina di “Comitati di cittadini” che spontaneamente nasceranno nei prossimi giorni: come i funghi in terraferma dopo le prime piogge d’agosto, o come quelli d’allevamento, amorevolmente accuditi nelle apposite serre?

Della “società civile” abbiamo una concezione diversa, ma ci congratuliamo con l’allevatore di Comitati e con i suoi collaboratori, sperando che i funghi e funghetti siano commestibili, almeno.

Funghid'allevamento

Il nostro registro di voto – gli aggiornamenti

A futura memoria, il nostro registro di voto aggiornato con i sondaggi interni: quelli pubblicati sulla nostra pagina facebook, e riservati agli iscritti.

I) I flussi turistici (aggiornamento 3 settembre 2015)

A proposito di flussi turistici (le due posizioni messe a confronto sulla pagina del gruppo). Siete più d’accordo con:

  1. Adriano Celentano che parla di limiti all’afflusso: 89 voti
  2. Luigi Brugnaro che ne vuole di più, li definisce “selvaggina” da cacciare (in senso commerciale) e si candida ad ospitare anche quelli del Giubileo (intervista a Panorama): 3 voti

II) Il bilancio comunale

Città commissariata, con un Prefetto a cui sono affidati i poteri di Sindaco, Giunta e Consiglio comunale. Possiamo dire anche noi cosa ne pensiamo delle difficoltà di bilancio, e delle soluzioni prospettate a mezzo stampa? Ticket di ingresso a Venezia nei periodi di punta, una pista da esplorare.. per noi più efficace di quella che propone una Piazza San Marco ad accesso limitato (tornelli) con il rischio concreto di spostare il problema nelle calli vicine e creando discriminazioni di tipo censitario fra visitatori di serie A e serie B.

Ci siamo studiati il precedente della “congestion charge” di Londra. Risultato? Ha dei costi molto elevati ma produce un gettito enorme, perché copre un territorio ampio e i costi di gestione vengono ammortizzati dai ricavi. Chi parla di “programmazione dei flussi” ma non vuole sentir di parlare di ticket di ingresso dovrà affrontarne i costi senza vederne il gettito.. e non sarebbe un grande affare per un bilancio comunale già disastrato. Se invece vogliamo introdurre il concetto di “piazza a pagamento” andranno studiate le numerose esenzioni e in quel caso vorremmo vedere i numeri (costi/benefici), perché uno strumento costoso limitato ad una singola piazza rischia di essere anti-economico senza nemmeno risolvere il problema, che si sposterebbe nelle calli e nei sestieri vicini. Analisi costi/benefici comunque, per valutare i pregi e i difetti delle varie opzioni: è quello che chiederemo come gruppo.

Il voto interno (chiuso il 5 febbraio 2015):

 Al bilancio comunale mancano 60 milioni di euro, per l’anno in corso. Il carnevale a Venezia dura 3 settimane e porta una media di 600.000 presenze (90 milioni di euro, il giro d’affari previsto per quest’anno). Se foste il Commissario Zappalorto cosa fareste?

  1. “Introdurrei un ticket di ingresso a Venezia per il periodo di Carnevale”: 62 voti “
  2. Riaprirei il fascicolo casinò, mandando a casa tutta la dirigenza attuale”: 33 voti “
  3. Rinuncerei allo stipendio aggiuntivo dato che già mi pagano come Prefetto”: 25 voti.

Restare “come d’autunno sugli alberi le foglie”, o preparare insieme una nuova Primavera?

Popolazione residente nel Comune di Venezia al 2 febbraio 2015: 264.934 persone (meno 193, rispetto al 31 dicembre). Popolazione residente nella Municipalità di Venezia Murano Burano: 64.351 persone (meno 68, al ritmo di due residenti al giorno: meno 441 negli ultimi 6 mesi), di cui poco più di 50.000 nei sestieri storici e gli altri nelle isole (Giudecca compresa). Popolazione in calo, a Mestre come a Venezia. Una tendenza che per la terraferma è recente, mentre nella città d’acqua si protrae da decenni e conta decine di migliaia di “esodati”: pendolari che ogni mattina vediamo arrivare a Piazzale Roma, pensionati a Marghera o espatriati altrove. Non ripeteremo qui i dati, che sono arci-noti, perché è ora di guardare al futuro e costruirlo insieme, imparando (quando serve) dagli errori del passato.

“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” – parafrasando Ungaretti? Noi non ci stiamo, e lo diciamo da mesi. Lo diciamo dal 25 aprile dell’anno scorso, quando nella nostra prima lettera aperta abbiamo confrontato i dati attuali con quelli post-epidemie di peste e ci siamo chiesti cosa abbia fatto di male questa città, per svuotarsi allo stesso ritmo con cui in città affluivano miliardi di euro destinati a mega-opere non richieste mentre per la manutenzione ordinaria, l’artigianato e l’edilizia popolare non si trova un soldo.

Le elezioni si avvicinano e su questo tema ritorneremo ancora, ma l’autunno non fa per noi. Quello che proponiamo è una primavera veneziana e a chi ancora ama questa città proponiamo un patto, una coalizione alla luce del sole, senza pregiudiziali ideologiche, per i prossimi 5 anni: un patto per Venezia. Cosa chiediamo?

  1. Ai candidati Sindaco non chiederemo se sono di destra o di sinistra, perché lo scandalo del MoSe ha dimostrato che, quando si trattava di pigliare quattrini, quella era solo una facciata per i gonzi: ai candidati Sindaco chiederemo invece cosa intendono fare in concreto per invertire la tendenza all’esodo, che sta spopolando Venezia.
  2. Ai candidati Sindaco non chiederemo se sono nati a Chioggia o a San Donà di Piave, a Cannaregio o a Chirignago, ma come intendano impegnarsi su un obiettivo realistico che vogliamo fin d’ora quantificare: 1.000 residenti in più ogni anno per i prossimi 5 anni, utilizzando il patrimonio edilizio esistente; vogliamo provarci? Dal 2001 a oggi ne abbiamo persi 9.000 senza distruggere case o palazzi, il che vuol dire che le case ci sono; per cominciare, al futuro Sindaco chiederemo anche cose “banali” come gli allacciamenti fognari che mancano per la consegna degli appartamenti alle Conterie, ennesima presa in giro di una classe politica che aveva vinto le elezioni del 2010 con la promessa di “5.000 nuovi alloggi per il social housing” e ne ha consegnati (forse) un centinaio, mentre l’ex caserma Manin è diventata foresteria e del progetto “Conterie” si è visto (finora) soltanto l’ennesimo albergo – tanto per fare un piccolo esempio.
  3. Ai candidati Sindaco non chiederemo di trastullarci con una futuribile città metropolitana che secondo alcuni si estenderebbe fino a Treviso e Padova, ma di garantire innanzitutto che la città capoluogo abbia un futuro, e non ci accontenteremo di chiacchiere: al prossimo Sindaco chiediamo fin d’ora il blocco temporaneo dei cambi di destinazione d’uso a tutela della residenzialità nei sestieri, e l’impegno ad attuarlo nei primi 3 mesi dall’insediamento; ai candidati Sindaco chiediamo misure concrete per i negozi di vicinato che, a Venezia come a Mestre, stanno chiudendo i battenti, per la cantieristica minore e per le attività artigianali che rischiano di scomparire impoverendoci non solo materialmente ma anche per la cultura unica al mondo che rappresentano.
  4. Ai candidati Sindaco non chiederemo a quale corrente PD o PDL appartengono, ma quali posti di lavoro di qualità sia possibile creare a Venezia, sfruttando l’enorme potenziale dell’Arsenale che per secoli ne è stato il cuore produttivo, e quello di un Parco della Laguna nord che non può diventare un museo aperto pieno di vincoli decisi altrove, ma un luogo vivo i cui residenti devono poter circolare con le loro imbarcazioni e poter offrire qualcosa di diverso dal turismo di massa che ha rovinato Venezia: un turismo di qualità con una nuova categoria di licenze per il trasporto acqueo di persone, all’interno del costituendo Parco della Laguna i cui regolamenti attuativi devono essere adottati nei prossimi mesi, e nel cui ambito potranno essere favorite nuove attività portatrici di lavoro per chi la conosce e la rispetta, la nostra Laguna.
  5. Ai candidati Sindaco non chiederemo di autorizzare nuovi alberghi in sestieri che ne sono già saturi, ma di incentivare un turismo diffuso e di qualità che crei ricchezza in tutto il territorio comunale, Mestre compresa, alleggerendo la pressione sui sestieri; ai candidati Sindaco non chiederemo miracoli ma impegni concreti, come quello di evitare che Palazzo Zorzi (sede UNESCO) si trasformi nell’ennesimo albergo.
  6. Chiediamo troppo? Ai candidati Sindaco chiediamo semplicemente che bambini come quelli della foto, nati in uno dei luoghi più belli del mondo, possano crescere, studiare e sorridere nell’ambiente dove sono nati e non siano un giorno costretti a lasciarlo per mancanza di case, di servizi e di opportunità lavorative, come tanti di quelli che li hanno preceduti. Lo facciamo per loro, perché possano vedere e vivere quello che abbiamo visto noi, quindi saremo battaglieri come chiunque ami veramente i propri figli.. e dato che a Venezia ci lega un rapporto di amore, saremo appassionati come sa esserlo chi difende la Donna amata. Lo faremo con il cuore e con la testa, come abbiamo fatto da queste pagine in questi primi nove mesi, anche se non ci firmeremo più “Gruppo25aprile” perché vogliamo creare una coalizione più ampia, dove non contano i marchi o l’orticello da difendere ma gli obiettivi comuni che solo una coalizione più ampia potrà conseguire, in vista di elezioni che si annunciano incerte quanto decisive, tanto per il futuro di Venezia e delle sue isole quanto per quello di Mestre e Marghera, che non sono realtà omogenee.
  7. Al candidato Sindaco che ci dimostrerà di meritarlo, offriremo un patto alla luce del sole basato sulle cose da fare nei prossimi cinque anni, e se fra quelli che la Politica propone o impone non lo dovessimo proprio trovare, siamo pronti a candidare uno (una) di noi. I partiti sono avvertiti.. e a partire dai prossimi giorni utilizzeremo una nuova pagina Internet, che si occuperà prevalentemente di elezioni. Chi lo vorrà potrà seguirci e leggere le nostre proposte, su quella pagina che sarà attiva già da domani,  a questo indirizzo:

http://liberavenezia.org/

Nata a Venezia

Marco Gasparinetti (coordinatore)

25aprile2015@gmail.com

https://twitter.com/25aprileVenezia

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