17 settembre 2016: rassegna stampa e galleria fotografica
Prossimo appuntamento, prossimo sestiere: Cannaregio 13 ottobre!
(Gazzettino 18 settembre)
Sara Trevisan, Davide Scano, Marco Gasparinetti (foto Philippe Apatie)
Prossimo appuntamento, prossimo sestiere: Cannaregio 13 ottobre!
(Gazzettino 18 settembre)
Sara Trevisan, Davide Scano, Marco Gasparinetti (foto Philippe Apatie)
Venezia, 16 dicembre 2015
Comunicato stampa. Moto ondoso: sala piena, una sedia vuota. Perché?
Il Gruppo25Aprile saluta con grande soddisfazione il successo dell’assemblea pubblica convocata dalla Municipalità di Venezia sul problema del moto ondoso, alla presenza di esperti e rappresentanti dei residenti le cui case sono direttamente minacciate dal mancato rispetto delle regole che pure esistono, ma nessuno sembra voler fare applicare.
La sala San Leonardo era piena in ogni ordine di posti, e nel programma dell’assemblea era previsto l’intervento del dirigente comunale responsabile del settore, che aveva accettato l’invito ma a quanto pare ha poi cambiato idea adducendo altri impegni, e lo avrebbe fatto con un semplice sms. Il Comune di Venezia brillava così per la sua assenza, in materia di sua competenza.
Il Dottor Paolo Canestrelli, già direttore del Centro Maree, ha per fortuna rimediato all’assenza delle Istituzioni comunali portando il suo contributo di esperienza e conoscenza, sottolineando come “la perdita altimetrica della Città fa si che le onde e il loro impatto colpiscano la parte in mattoni delle rive e non più quella di pietra dura che si trova ora a livelli più bassi”.
Dei danni che la città subisce a causa del moto ondoso il Sindaco in carica è responsabile a triplice titolo: in quanto Sindaco, in quanto responsabile della Polizia Municipale che dovrebbe far rispettare le regole e in quanto delegato al traffico acqueo, delega che ha trattenuto per sua scelta e nonostante di traffico acqueo abbia una conoscenza molto limitata; per capire il punto di vista dei residenti avrebbe potuto almeno delegare qualche dirigente comunale, ma oggi non ha fatto nemmeno questo. Troppo impegnato a organizzare brindisi natalizi?
Il “ghea podemo far” della sua campagna elettorale viene da alcuni interpretato come “ghea podemo far west”, e in assenza di segnali da parte di chi ha il dovere di far rispettare le regole la situazione può solo peggiorare, con il carnevale che inizia fra poco più di un mese.
Nell’esprimere soddisfazione per la grande partecipazione registrata all’assemblea odierna e gratitudine agli esperti che si sono alternati al tavolo dei relatori, il Gruppo25Aprile denuncia ai mass media il silenzio delle Istituzioni comunali competenti in materia e si riserva ogni azione utile a rompere il muro del silenzio, di intesa con i comitati dei residenti e con le altre associazioni attive sul territorio.
Foto: Nicola Tognon, Alberto Alberti
A titolo illustrativo pubblichiamo anche il link ad un video che ciascuno potrà valutare, quanto al “buon esempio” venuto dal Sindaco in occasione della sua campagna elettorale, nei rii interni le cui case sono costruite sull’acqua:
Non ci risulta che sia stato multato in quell’occasione, e se l’esempio che viene “dall’alto” è questo.. come meravigliarsi di chi si sente autorizzato a fare altrettanto?
Lettera aperta al Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia:
Al PATRIARCA di Venezia,
S.E. Mons. Francesco Moraglia
Ci rivolgiamo a Lei come Padre della Chiesa Veneziana e punto di riferimento della nostra comunità. Ascoltando i suoi numerosi interventi e le parole da Lei pronunciate il 6 ottobre al Padiglione Aquae, mentre ragionava sul contenuto dell’Enciclica “Laudato Sì” del Santo Padre, siamo rimasti positivamente colpiti dal suo insistere su questioni a noi particolarmente care: la vivibilità di Venezia e la necessità di porre dei limiti al turismo.
La città d’acqua, come è ben noto, si sta spopolando anche a causa di una pressione turistica di massa che ha assunto le forme di una vera e propria invasione che tutto travolge, tutto trasforma nella direzione di una monocultura di basso profilo che annienta il tessuto socio-economico. Tale pressione espelle residenti in favore di attività ricettive, fa cessare imprese artigianali e commerciali di qualità che vengono soppiantate da bar o attività, tutte uguali e ripetitive, di prodotti indegni e scadenti che nulla hanno a che vedere con la storia e la tradizione manifatturiera veneziana. Quello che conta è sfruttare l’oggi senza pensare al domani che diventa sempre più incerto.
Di fronte a questa situazione drammatica e alla sensibilità da Lei dimostrata, a Lei rivolgiamo un accorato e pubblico appello. Premesso che l’allarmante calo demografico dovrebbe trovare risposta in serie politiche abitative, che sono di competenza comunale e regionale, chiediamo anche alla Curia e alle comunità religiose presenti in città, di contribuire per quanto possibile ad invertire questa tendenza.
Sono molte le strutture e gli immobili (conventi, luoghi di preghiera, appartamenti) che sono adibiti in parte o completamente a uso foresteria, affittacamere, ricettivo. Se per esigenze economiche e per mancanza di vocazioni si rende necessaria una riconversione e riutilizzo di questi spazi, perché non pensarlo in funzione della città, per chi volesse continuare a viverci non potendosi permettere canoni di locazione astronomici? A famiglie che avessero difficoltà a reperire un alloggio, a genitori separati, ad anziani specie se soli, a lavoratori che volessero trasferire o riportare la loro residenza a Venezia?
Le parrocchie, le congregazioni, gli istituti privati paritari sono i primi che risentono della perdita di abitanti. Pochi bambini da iscrivere alle materne, fedeli sempre più rari o assenti, chiese vuote e chiuse, calo di offerte ed attività di volontariato. A parte qualche singola realtà che può considerarsi ancora un’oasi felice, il quadro complessivo a Venezia è per noi motivo di preoccupazione. A titolo di esempio, pensiamo al vasto complesso del convento di Sant’Alvise (ex Canossiane) il cui futuro è attualmente incerto; in spazi così vasti, è immaginabile creare delle nuove comunità tra religiosi e laici dove, nel legittimo rispetto delle esigenze di ognuno, possano vivere anche coppie con figli, dando speranza e futuro alla nostra comunità? Non sarebbe questa una grandissima occasione e opportunità per dar seguito concretamente alle preoccupazioni e questioni anche da Lei sollevate? Trasformare questo luogo per la città, in funzione di chi ci vive. Sarebbe meraviglioso ad esempio se nei vasti spazi al piano terra trovassero posto anche attività artigianali, compatibili con questi luoghi, per far vivere tradizioni ed eccellenze che rischiano di scomparire. Teniamo al momento nella mente e nel cuore le Sue parole:
“Venezia vive e viene dall’acqua e noi sopravviveremo solo se metteremo al centro l’uomo e le attività umane. Perché ci sono attività che non portano ricchezza immediata ma che nel tempo metteranno a frutto il patrimonio che ha da secoli questa città. Guardiamo al dopo, alle prossime generazioni “. E noi vorremmo tanto che di generazioni di veneziani residenti in città ce ne fossero ancora molte per l’avvenire.
Primi firmatari:
NB la lettera qui pubblicata in bozza verrà consegnata quando avrà raccolto un numero di adesioni statisticamente rilevante, all’interno e all’esterno del gruppo: i contenuti sono largamente condivisibili e la sottoscrizione dell’appello non richiede (né implica) adesione al Gruppo25Aprile.
Per aderire all’appello potete:
1) lasciare un commento con le vostre generalità (comprensive del Comune di residenza, se non è Venezia) su questa pagina;
2) inviare una email “aderisco all’appello al Patriarca” (firmandola con gli stessi criteri di cui sopra) a: tognon.nicola@gmail.com
3) partecipare alla discussione in corso nel gruppo: https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/
Il Gruppo25Aprile, piattaforma civica e apartitica, non appoggerà nessun partito o candidato Sindaco fra quelli che si contenderanno il primo turno alle prossime elezioni comunali (31 maggio). A tutti i candidati Sindaco, senza distinzione alcuna, mette a disposizione il contributo di idee e proposte elaborate in occasione dei tre incontri pubblici che ha organizzato a spese sue e senza finanziamenti esterni a Venezia (il 7 marzo), Mestre (24 aprile) e Murano (26 aprile), in relazione alle problematiche delle distinte (e per molti versi diverse) realtà territoriali che compongono il Comune di Venezia:
https://gruppo25aprile.org/category/i-nostri-eventi/
Nell’incontro di Mestre, l’accento è stato posto sulla sicurezza come premessa necessaria per il rilancio di Mestre e del suo tessuto commerciale; proposte specifiche sono poi state dedicate alla cultura e alle attività sportive, con particolare riferimento al polo nautico di Punta San Giuliano.
Quella che segue è una sintesi della relazione presentata dal nostro Nicola Tognon (primo a sinistra, nella foto di Stefano Barzizza). Separatamente pubblichiamo anche la relazione di Selina Zampedri (scheda tematica n° 4, nella rubrica “La Venezia che vogliamo”).
Riteniamo la questione sicurezza come centrale per l’ attività della futura Amministrazione Comunale. A Mestre infatti, in questi ultimi anni, si sono registrati fenomeni sempre più preoccupanti legati alla cosiddetta microcriminalità. Comportamenti contro il patrimonio e la persona che si sono tradotti anche in furti in case e negozi, in scippi e aggressioni soprattutto a danno di donne e anziani, anche in zone frequentate e durante le ore del giorno. A questo si aggiunge un fenomeno per certi versi recente per la storia della Città, per lo meno per numeri e diffusione: la presenza di un esercito di disperati che la crisi economica e flussi migratori non controllati hanno portato, specialmente nelle aree centrali di Mestre e in quelle industriali dismesse di Porto Marghera, elette a ricovero di senza fissa dimora. Ormai assistiamo quotidianamente a comportamenti che destano allarme sociale e infondono nei cittadini senso di insicurezza e timore.
Riteniamo certamente doveroso distinguere i casi sociali dai delinquenti comuni, da chi si trova costretto a dormire per strada da chi lo fa per abitudine o stile di vita. Fatto questo doveroso distinguo la risposta però deve essere ferma. Chi si trova in difficoltà va aiutato, chi invece si comporta con disprezzo nei confronti delle norme va punito e allontanato. L’integrazione e l’accoglienza infatti passano necessariamente attraverso il rispetto delle regole condivise e di civiltà che ci siamo dati. I cittadini hanno il diritto di poter vivere gli spazi pubblici serenamente, di utilizzare i giardini pubblici che non sono e non devono essere luoghi per spaccio e bivacchi, di poter circolare in ambienti protetti e controllati.
Sempre in tema di lotta al degrado e di qualità urbana richiamiamo la necessità di agire per dare risposta al problema delle bonifiche del Villaggio San Marco dopo la sua cancellazione dall’Area SIN di Porto Marghera, destinataria invece di fondi pubblici per disinquinamento e recupero ambientale.
La vita e il commercio cittadino risentono in modo grave degli effetti della crisi economica nazionale e internazionale, dei costi di gestione e di affitti spesso insostenibili e non adeguati alla congiuntura negativa del momento e di una forte concorrenza proveniente dai centri commerciali sempre più numerosi e a ridosso dell’area urbana di Mestre.
La chiusura dei negozi del centro e il depauperamento delle attività commerciali hanno lasciato il posto a fenomeni di degrado, abbandono e conquista del territorio da parte di sbandati, emarginati, microcriminalità. La conferma che negozianti e cittadini sono lo strumento più vicino e immediato di controllo sociale.
Per invertire la tendenza riteniamo si debbano promuovere da un lato forme di sostegno economico e agevolazioni e dall’altro investire su cultura ed eventi di qualità, creando occasioni di incontro e socializzazione, facendo della città un nuovo centro attrattivo per acquisti, tempo libero, intrattenimento. Grazie anche a Biennale, Università, realtà associative e giovanili, crediamo ci siano ampi margini di manovra per ottenere risultati positivi.
Proponiamo la creazione in centro a Mestre di un museo civico cittadino (o di uno spazio dedicato e separato all’interno del costituendo M9, che copre soltanto la storia del Novecento) che possa finalmente accogliere le testimonianze storiche rappresentate dalla collezione Urbani de Gheltof da troppo tempo abbandonata in depositi comunali. Un gesto importante per il recupero della memoria storica della comunità mestrina.
Nicola Tognon
Post scriptum
In data 4 maggio, il Gruppo25Aprile ha anche aderito all’appello per lo stadio Francesco Baracca, che qui riproduciamo:
AI CANDIDATI SINDACO PER IL COMUNE DI VENEZIA
Lo stadio comunale Francesco Baracca, attualmente in gestione alla Mestrina F.C. 1929, si appresta a compiere il 14 giugno prossimo, 90 anni di vita, risultando di fatto uno degli stadi più antichi d’Italia.
Per la città di Mestre uno dei pochissimi simboli di memoria collettiva rimasti. Generazioni di mestrini si sono passati il testimone sui quei gradoni, migliaia i ragazzi che hanno calciato un pallone su quel prato.
Di fatto forse il più importante luogo di aggregazione della terraferma insieme a Piazza Ferretto, per una città che è sempre più carente di luoghi di incontro.
Riteniamo quindi che lo Stadio di Mestre debba essere considerato un valore collettivo, storico e sociale che travalica la mera quotazione commerciale dell’area in questione.
Area che le precedenti amministrazioni hanno pensato di affidare ad EstCapital Group, gestore del fondo immobiliare della Città di Venezia, rendendola edificabile, per “fare cassa”.
Causa – evidentemente – la crisi che ha investito pesantemente il mondo dell’edilizia, stiamo vivendo una situazione di “stallo”, che prevedibilmente si protrarrà per molto tempo ancora. Situazione che rende comunque precario il futuro che coinvolge in modo fattivo la Società Sportiva che gestisce lo stadio, la prima squadra, le centinaia di ragazzi del settore giovanile e relative famiglie, ed emotivamente i numerosi appassionati che seguono il calcio a Mestre.
I promotori di questo documento chiedono dunque a tutti i candidati a ricoprire la futura carica di Sindaco di Venezia, di sottoscrivere questo appello, prendendo pubblicamente l’impegno – nel caso di elezione a Primo Cittadino – di preservare lo stadio Francesco Baracca, valutandone un possibile vincolo storico – o quantomeno – di garantirne la disponibilità alle maggiori società di calcio mestrine almeno fino a quando non sarà realizzato un nuovo impianto per Mestre, con uguale o superiore capienza.
Venerdi 24 aprile, alle ore 17.30
Centro culturale S.ta Maria delle Grazie (Via Poerio 32, Mestre)
Incontro pubblico con Felice Casson
organizzato dal Gruppo25Aprile
Moderatore:
Marco Gasparinetti
Proposte, domande e risposte sui seguenti temi, che verranno introdotti dai relatori designati:
Nicola Tognon: “Sicurezza e decoro come premesse necessarie per il rilancio di Mestre e del suo tessuto commerciale”;
Miriam Bruson: “Fare impresa a Mestre”;
Andrea Bortoluzzi (Basket Mestre): “Fare sport a Mestre”;
Selina Zampedri: “La mobilità acquea Mestre-Venezia: prospettive e proposte per il futuro”.
L’incontro è aperto a tutti, senza distinzione di affiliazione o credo politico; per dare spazio alla partecipazione attiva del pubblico, ad ogni relazione farà seguito una sessione di domande e proposte al candidato Sindaco Felice Casson.
Credits foto:
Nicola Tognon. Nella seconda foto, la Chiesa di San Girolamo (la più antica di Mestre: edificata nel 1269, sul luogo in cui sorgeva la cella di un eremita, all’interno della cerchia di mura di Castel Nuovo).
..e certo che festeggiamo, ma un giorno solo non basterà, visto il cammino già percorso. Calendario provvisorio dei festeggiamenti operosi:
Venere 24 aprile alle ore 17.30, Santa Maria delle Grazie (Mestre)
Incontro pubblico con Felice Casson, candidato Sindaco
Proposte, domande e risposte sui seguenti temi, che verranno introdotti dai relatori designati:
Nicola Tognon: “Salute, sicurezza e decoro come premesse necessarie per il rilancio della Civitas mestrina”;
Miriam Bruson: “Fare impresa a Mestre”;
Guglielmo Feliziani (Presidente Basket Mestre): “Fare sport a Mestre”;
Selina Zampedri: “La mobilità acquea Mestre-Venezia: prospettive e proposte per il futuro”.
Sabo 25 aprile alle ore 20, Ristorante al Giardinetto (Venezia LIDO)
Cena di festeggiamento del primo anno di attività del gruppo:
NB prenotazione obbligatoria via email (per chi non l’avesse ancora fatto)!
Costo della cena completa, bevande incluse 50 euro; i posti disponibili sono 50 e le prenotazioni verranno chiuse al raggiungimento del 50° iscritto.
Come prenotare? Srivendo una email a: 25aprile2015@gmail.com
Domenega 26 aprile alle ore 15, Palazzo da Mula (Murano):
Incontro pubblico per le isole della LAGUNA NORD:
Relatori:
Stefano Bravo e Saverio Pastor: “Tutela e promozione dell’artigianato tipico lagunare”.
Francesco Zane (Burano): “La rinascita dell’Arcipelago Torcellano”.
Carlo Beltrame: “il futuro delle isole dimenticate della laguna”.
Cesare Peris: “Mobilità acquea e Parco Laguna Nord”.
Su questa pagina troverete gli aggiornamenti eventuali, ma nel frattempo segnatevi le date: per festeggiare il nostro primo compleanno, lo sforzo organizzativo è considerevole (tre eventi in tre giorni). Contiamo su di voi per il passa-parola affinché la partecipazione sia all’altezza delle energie profuse, a titolo assolutamente gratuito, da tutte le persone che stanno contribuendo all’organizzazione dei tre eventi, alle quali va fin d’ora (a titolo di acconto) il più sentito dei ringraziamenti!
Per preparare questo incontro, abbiamo elaborato alcune schede tematiche che verranno rese pubbliche dopo l’incontro. In particolare, al Senatore Casson intendiamo rivolgere domande e proposte sui seguenti temi:
Moderatore:
Marco Gasparinetti
Relatori:
Carlo Beltrame, Veronica Scarpa, René Seindal, Nicola Tognon, Alessandra Regazzi
Interventi:
Paolo Apice (sociologo), Paolo Lanapoppi (Italia Nostra),
Alice Veronese (Servizio Disabili Sensoriali della Provincia di Venezia)
NB l’incontro è aperto al pubblico e alla stampa; considerate le numerose adesioni già ricevute raccomandiamo puntualità a chi volesse trovare posto a sedere: la sala ha una capienza limitata.
Gruppo25Aprile e LiberaVenezia
25 aprile: è il giorno in cui da 12 secoli Venezia festeggia San Marco, e da qualche decennio anche l’anniversario della liberazione; è una data a noi particolarmente cara e vorremmo poterla festeggiare anche quest’anno, ma come possiamo?
Quando una città unica al mondo genera un fatturato da capogiro e questa ricchezza se ne va altrove mentre le casse del Comune sono vuote, c’è poco da festeggiare.
Quando una città che per secoli ha dato da vivere decorosamente a 150.000 abitanti scende sotto la soglia dei 57.000 residenti e continua a perderne al ritmo di 1.000 all’anno in media, senza nessun segnale che possa far pensare a un’inversione di tendenza, non è più tempo di festeggiare ma di rimboccarsi le maniche e chiedersi: dov’è che abbiamo sbagliato? Cos’è che possiamo cambiare prima che sia troppo tardi?
Dopo ogni epidemia di peste (da 143.000 a 98.000 abitanti, con l’epidemia del 1630) i nostri avi erano stati capaci di rialzarsi e attirare nuove energie, riportando in pochi anni questa città alla sua popolazione naturale. Di quale epidemia siamo malati, se dalla liberazione del 1945 a oggi abbiamo perso 100.000 abitanti, di cui quasi 4.000 negli ultimi 5 anni? Quanto tempo ci rimane prima di scendere sotto quella soglia critica che porterebbe alla chiusura del nostro ospedale, delle scuole e degli asili per i nostri figli, in omaggio alla prossima « spending review »?
A chi vuole garantire un futuro per questa città così ricca di passato, chiediamo di farsi avanti e formulare delle proposte concrete sui pochi punti che dovrebbero accomunarci tutti, al di là degli steccati di partito: proposte e soluzioni concrete, non le solite chiacchiere da salotto e nemmeno i soliti slogan ad effetto, generici quanto vuoti.
A chi si trastulla con i bizantinismi della città metropolitana nella logica gattopardesca del “tutto cambi perché nulla cambi”, chiediamo fin d’ora tre cose:
Lo “statuto speciale” di Venezia è già in parte riconosciuto dalla legge speciale le cui modifiche sono attualmente in discussione al Senato; a chi ci sta lavorando facciamo pervenire delle proposte concrete e precise per non sprecare questa straordinaria opportunità. Uno statuto speciale per Venezia consentirebbe infatti, nel rispetto delle normative europee, di venire incontro alle specifiche e straordinarie esigenze della città insulare, trattenendo nelle casse del Comune buona parte delle imposte prodotte dall’economia locale, così da poterle impiegare in servizi e incentivi per i cittadini e le imprese che risiedono e operano nella città lagunare, e/o introducendo esenzioni fiscali temporanee per le attività artigianali e produttive, sul modello della “zona franca” introdotta da altri Paesi europei nelle rispettive regioni insulari.
https://www.facebook.com/groups/1499740350248934/
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Volete aderire a questo appello aggiungendo il vostro nome a quello dei firmatari? Potete comunicare la vostra adesione con un semplice commento in calce, o via email a questo indirizzo:
25aprile2015@gmail.com
I) Firmatari (in ordine alfabetico):