Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivi per il mese di “novembre, 2015”

Ai consiglieri comunali della lista Brugnaro

paninipertuttiVenezia, 26 novembre 2015

Ai consiglieri comunali della maggioranza “fucsia” che in preda agli indomabili morsi della fame hanno fatto mancare il numero legale in Consiglio comunale oggi, impedendo che venissero votate tutte le mozioni a loro sgradite: grazie per averci dimostrato a qual punto sia dura la vita dei consiglieri comunali di maggioranza, e quanto conti per voi uno stomaco pieno. Abbiamo capito il messaggio:

la prossima volta vi portiamo noi i panini e gli hamburger, ma almeno finite il lavoro per cui siete pagati. Grazie!

Firmato

G25A

Rassegna stampa – seconda parte

22 novembre 2015. Un anno fa, la “beffa della Fenice”:

https://gruppo25aprile.org/category/fenice-un-gruppo-allopera/

Per celebrare l’anniversario, una rassegna stampa “ragionata” sebbene incompleta degli ultimi mesi di attività del gruppo: “ragionata” nel senso che abbiamo raggruppato gli articoli per argomento anziché seguire l’ordine cronologico come avevamo fatto finora; incompleta perché si limita agli articoli consultabili online. Nell’anniversario della “beffa” di cui parlò tutta la stampa locale, un grazie a chi ha seguito le nostre attività in questi mesi e a chi vorrà farlo nei mesi a venire, e soprattutto mille grazie a chi si è impegnato in prima persona: dedicando tempo, energie ed entusiasmo agli ideali che ci uniscono, partecipando alle nostre riunioni, o anche soltanto con un contributo di idee e suggerimenti.

  • Grandi Scavi (Nuova Venezia 15 settembre 2015):RS 15settembre2015 VittorioEmanuele
  • Spese elettorali (operazione “antidoping”) su tutti i quotidiani locali (29 settembre – 9 ottobre):

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/09/29/news/brugnaro-una-campagna-elettorale-da-315-mila-euro-1.12175367

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2015/29-settembre-2015/caramelle-penne-fucsia-spot-tv-costi-sindaco-quattro-volte-casson-2301983063120.shtml

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/spese_elettorali_brugnaro_ca_amp_39_farsetti_venezia/notizie/1609294.shtml

  • Cambi di destinazione d’uso e Caso Locatelli (2-10 novembre, su tutti i quotidiani e con particolare risalto su Corriere e Fatto Quotidiano):

3novembre2015

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2015/3-novembre-2015/cambi-d-uso-bufera-caso-locatelli-2302135826643.shtml

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/10/venezia-ok-al-cambio-duso-delle-case-della-consigliera-immobili-rivalutati-del-500/2206289/

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/02/news/alloggi-turistici-scoppia-il-caso-locatelli-1.12374229?ref=fbfnv

RS 7novembre2015

https://dimensionemendez.wordpress.com/2015/11/04/venezia-il-caso-locatelli-una-questione-di-trasparenza-che-la-politica-non-ha-sollevato/

https://winckelmann.wordpress.com/2015/11/04/una-questione-minima-di-civilta/

RS 2novembre2015 Locatelli

  • Bed and Breakfast abusivi a Venezia (due pagine intere a firma Mitia Chiarin, Nuova Venezia 14 e 15 novembre, in attesa di ricuperare anche l’articolo del Corriere):

RS 14nov15 MitiaChiarin

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/15/news/airbnb-ora-pensa-a-patti-fiscali-con-le-citta-1.12455112

RS14nov15 II

  • Parentopoli a Ca’ Farsetti (Corriere 17 novembre):

http://www.pressreader.com/italy/corriere-del-veneto-venezia-e-mestre/20151117/281762743153516/TextView

RS 17novembre2015 CorseraParentopoli

  • Moto ondoso (Gazzettino e Corriere, 14 novembre):

http://www.pressreader.com/italy/corriere-del-veneto-venezia-e-mestre/20151114/281784217985266/TextView

RS 14novembre2015 PrimaPagina

RS 14novembre2015

  • Redentore:

http://www.ilgazzettino.it/PAY/BELLUNO_PAY/la_proposta_171_alle_zone_colpite_una_quota_dei_soldi_destinati_ai_fuochi_del_redentore_187/notizie/1456033.shtml

10luglio2015

  • Dizionario Novissimo dell’Era Fucsia:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/08/27/news/il-dizionario-di-brugnaro-idea-del-gruppo-25-aprile-1.11999045

  • Presentazione film Fulvio Grimaldi:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/10/19/news/mose-e-grandi-navi-ecco-le-pesti-del-nostro-secolo-1.12298415?ref=search

17ottobreLocandina.jpg

  • Vendita quadri Klimt e Chagall:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/10/12/news/vendere-quadri-contrario-alla-storia-1.12257195?ref=search

  • Inquinamento da navi:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/08/07/news/fumo-nero-dalla-grimaldi-l-armatore-non-si-ripetera-1.11902953?ref=search

  • Censura foto Berengo Gardin:

http://www.ilsudest.it/sociale-menu/78-sociale/6602-gruppo-25-aprile-piattaforma-civica-e-apartitica-per-venezia-e-la-sua-laguna.html

Abbiamo dimenticato qualcosa? Sicuramente, ma rimedieremo presto: siamo solo a novembre, il 2015 non è ancora finito.

Buon anniversario e buona domenica a tutti.

Gasp2

Per ritrovare la rassegna stampa dei nostri primi mesi di vita:

https://gruppo25aprile.org/2014/09/05/rassegna-stampa-pagina-in-costruzione-work-in-progress/

 

Moto Ondoso: già più di mille firme!

14novembre2015 PrimaPagina

La petizione aperta il 12 novembre contro il moto ondoso ha superato ieri le 1.000 firme, nonostante il silenzio stampa che ci siamo imposti nei giorni precedenti, in segno di lutto per la tragedia di Parigi che ha purtroppo colpito anche una famiglia molto amata e rispettata a Venezia. Nel ringraziare i singoli, le associazioni e i comitati che hanno contribuito al tam-tam, riprendiamo il filo del ragionamento pubblicando alcuni dei commenti ricevuti e ricordiamo che la petizione può essere firmata a questo indirizzo:

https://www.change.org/p/sindaco-di-venezia-il-moto-ondoso-distrugge-venezia?recruiter=60679763&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

Nella foto, l’articolo di Michele Fullin sul Gazzettino del 14 novembre, che dava conto delle prime 500 firme raccolte:

14novembre2015..mentre questo articolo di Veneziatoday ricordava come “l’obiettivo della petizione da presentare poi al sindaco Luigi Brugnaro è quello di raggiungere le 1000 firme, traguardo che è sempre più vicino”. Adesso possiamo dirlo: obiettivo raggiunto, in 5 giorni!

http://www.veneziatoday.it/cronaca/petizione-per-fermare-il-moto-ondoso-a-venezia.html?utm_source=change_org&utm_medium=petition

Fra i commenti ricevuti segnaliamo questi:

“Sto firmando perchè la mia Venezia è completamente allo sbando, invasa da turismo selvaggio conteso da affaristi senza scrupolo”.

“Ho la casa sul Rio Noale e vivo questa situazione. Gia’ in passato abbiamo dovuto sanare delle voragini sotto le fondazioni causate dal moto ondoso. Bisognerà unirci per un’azione legale nei confronti del Comune di Venezia altrimenti molto presto perderemo le abitazioni”.

“Dato che Noale sarà lungo 300 metri, se rispetti il limite di 5 km. orari (nessuna barca produce onda a questa velocità) lo percorri in 3 minuti e 36; a 10 km guadagni quasi 2 minuti …ma le onde tirano giù le rive. Ne vale la pena?”

“Abito in un edificio prospicente il Canale dell’Abazia, Canale che collega la Laguna al Rio  di Noale. Canale dell’Abazia e Canale di Noale hanno gli stessi problemi”.

“Il problema del rispetto delle regole è essenziale a Venezia, una richiesta dai suoi abitanti va ascoltata”.

Per concludere, un piccolo aneddoto rivelatore: ricordate la foto simbolo con cui avevamo lanciato questa campagna il 12 novembre? Raffigurava un taxi che correva a tutta birra in Fondamenta Nove, all’altezza dell’Ospedale. Lunedì 16 novembre nel medesimo luogo abbiamo notato una presenza insolita quanto efficace: uomini in divisa sul ponte, e i limiti di velocità venivano miracolosamente rispettati, in quel momento almeno.

16novembre2015

La “puntata” precedente:

https://gruppo25aprile.org/2015/11/12/moto-ondoso-e-residenti-in-rivolta/

 

Breaking News: #Compagnopoli a Venezia?

Beati coloro che al termine “compagno” e “compagna” associavano un significato univoco e vagamente rivoluzionario o comunque riformista, che per alcuni era quanto di più positivo e per altri quanto di più negativo il lessico politico potesse offrire: nella Venezia governata dalla lista Brugnaro, che ai valori della famiglia tradizionale ha sempre attribuito grande importanza, il termine “compagno” e “compagna” assume connotazioni inedite e sembra addirittura promosso a criterio di nomina nelle società partecipate del Comune di Venezia, come emerge da questa interrogazione presentata oggi dal consigliere comunale (e capogruppo M5S) Davide Scano:

http://consigliocomunale.comune.venezia.it/?pag=atti_1_142

Dall’interrogazione apprendiamo l’esistenza di un “compagno Pea“, che si aggiunge alla “compagna Battistella” e al “compagno Locatelli” (il primo caso di “compagnopoli”, da noi sollevato su questa pagina a proposito di una certa delibera), tutti in qualche modo beneficiati da nomine o delibere di competenza comunale.. ormai c’è di che formare una brigata partigiana o una cellula rivoluzionaria brugnariana al canto di: “Avanti popolo alla riscossa, bandiera fucsia trionferà”..

Davide Scano

Breve estratto dall’interrogazione al Sindaco:

5.    un osservatore in mala fede potrebbe essere indotto a credere che tali scelte siano una sorta di “atto dovuto” per ristorare le persone che hanno “messo la faccia” per Lei, in campagna elettorale, e che non sono state elette. L’idea certo parrebbe avere un qualche fondamento se si considera che, su 36 nomi complessivamente: quattro sono divenuti assessori, una è divenuta Presidente del Consiglio Comunale, sedici sono stati eletti consiglieri comunali ed altri quattro, come descritto sopra, sono stati nominati nelle società partecipate. Restano fuori, verrebbe da pensare ironicamente, ancora undici persone a cui trovare una qualche attività nella macchina comunale;

6.    alcune altre scelte fatte dal Sindaco, sempre per alcuni incarichi negli organi di governo delle società partecipate, sono cadute stranamente, tra le tante possibili, su alcune persone che risultano piuttosto “vicine” a questo o quel consigliere comunale eletto nella stessa lista civica di cui sopra. In particolare:
•    Sara Da Lio e Nicola Picco, rispettivamente neo consigliera di Veritas S.p.A. e neo consigliere di AVM S.p.A., sembrano essere collaboratori dello studio di architettura del delegato all’Innovazione e consigliere comunale “fucsia”, già promotore di un comitato pro Pellicani alle primarie del PD, Luca Battistella. Da quanto poi lo stesso consigliere rivela oggi ad un giornale locale, appare che la prima sia anche la sua compagna di vita;
•    Stefano Burighel, indicato come Presidente del collegio sindacale di VENIS S.p.A., sembra avere da tempo un rapporto affettivo con la consigliera comunale Giorgia Pea”..

Fine citazione, alla faccia della “meritocrazia” tanto sbandierata in campagna elettorale dal candidato Sindaco Brugnaro.

NdR: il caso Locatelli è venuto alla luce proprio su questa pagina, il caso Battistella grazie ad un articolo di Stefano Ciancio pubblicato ieri dal blog “DimensioneMendez”. Se certe pratiche stanno venendo alla luce, è grazie ad una pluralità di voci libere, nella miglior tradizione di Venezia e del Gobbo di Rialto..

https://dimensionemendez.wordpress.com/2015/11/16/venezia-le-nomine-di-brugnaro-nel-cambiamento-un-caso-di-parentopoli/

rialtoilgobboNota storica, per capire il riferimento di cui sopra: ai tempi della Serenissima, il Gobbo di Rialto aveva un ruolo comparabile a quello del “Pasquino” di Roma. Fra le due statue parlanti intercorse anche una gustosa corrispondenza e uno scambio di “visite di condoglienza” (condoglianze): la prima dal Pasquino al Gobbo “sopra la resa di Candia” (epilogo della guerra di Creta, 1669) presto ricambiata dal Gobbo di Rialto con una replica “sopra la lunghezza del Conclave del 1670”.

LAPIS LEGIBUS REIP.

EDICENDIS

AERE CIVICO RESTITUTUS

M M X V

 PS piccola precisazione, a futura memoria:

Con riferimento all’articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera, che riporta fra virgolette una frase apparsa ieri sulla pagina facebook del G25A (gruppo chiuso), il testo completo della frase era:

Consigliere comunale delegato all’innovazione in un giorno solo sistema compagna e socio in affari nei consigli di amministrazione delle partecipate comunali (VERITAS e AVM). Calcolare il tasso di “innovazione”, se c’è.

https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/

Le ragioni di un silenzio, e quelle di un’iniziativa in memoria di Valeria Solesin

Negli ultimi giorni abbiamo osservato il silenzio stampa più rigoroso, in segno di lutto per la tragedia di Parigi che ha purtroppo colpito anche una famiglia molto amata e rispettata a Venezia: quella di Valeria Solesin, i cui genitori vivono nel sestiere di Cannaregio. Sabato a titolo individuale eravamo presenti in campo Manin, insieme a tanti cittadini riuniti in un luogo che ci ricorda i legami storici fra le due città:

Domenica, quando la terribile notizia è stata confermata, abbiamo listato a lutto le nostre pagine facebook e twitter senza fare commenti ulteriori, che ci sarebbero sembrati fuori logo:

Nel pomeriggio di domenica il nostro “direttivo” informale si è riunito (22 le persone presenti) e abbiamo osservato alcuni minuti di raccoglimento insieme.

Dai contatti con la famiglia di Valeria, che alcuni di noi conoscono di persona, era emersa la proposta di istituire una borsa di studio in memoria della figlia, borsista alla Sorbona, e all’unanimità avevamo già deciso di partecipare ad una sottoscrizione eventuale in questo senso. Nei telegiornali della sera abbiamo poi trovato conferme autorevoli (per bocca del Presidente del Consiglio) in merito alla proposta, della cui attuazione (con ogni probabilità) si farà carico lo Stato italiano.

Rompiamo oggi il silenzio stampa, per comunicare la nostra adesione alla campagna “un ponte per Valeria”, nata dall’omonimo “hashtag” lanciato su Twitter dal Corriere della Sera:

L’idea lanciata dal Corriere si sta concretizzando in queste ore con la creazione di un gruppo facebook assolutamente trasversale, che a sua volta rappresenta un “ponte” fra i numerosi gruppi e realtà associative attive a Venezia:

https://www.facebook.com/groups/189497998059239/

Su “quale” ponte potremo discutere poi: in cantiere ce n’è uno nuovo che collegherà la stazione ferroviaria con il nuovo polo universitario di San Giobbe recentemente inaugurato, che per molti di noi rappresenterebbe la scelta più logica dal punto di vista simbolico, ma non è questo il momento per anticipare i tempi di una decisione che andrà presa da chi ha il potere di prenderla, e trattandosi di toponomastica ci rimetteremo alla scelta delle Autorità competenti.

Nel frattempo non possiamo non ricordare che le vittime del terrorismo sono ormai migliaia, e tutte meritano pari rispetto e cordoglio. Se eravamo in lutto per una nostra concittadina, non era per minimizzare il resto ma semplicemente perché come gruppo non abbiamo mai avuto la presunzione di fare “politica estera” o nazionale.

RIP Valeria e Riposino in Pace tutte le vittime del terrorismo: qualunque fosse la loro nazionalità, la loro religione o il colore della loro pelle.

 

 

Moto ondoso e residenti in “rivolta”

“Rio di Noale, rivolta contro il moto ondoso” è il titolo dell’articolo a firma Michele Fullin,  pubblicato lunedí 9 novembre dal Gazzettino, con richiamo e foto in prima pagina (occhiello: “il rio di Noale si appella al Sindaco Brugnaro”). Della vicenda ci eravamo occupati il 28 ottobre, pubblicando anche noi la lettera firmata dai residenti. Nel farlo avevamo sottolineato che il problema sembra essere comune ad altri rii e canali  e che la situazione sembra essere fuori controllo; è il motivo per cui abbiamo deciso di appoggiare una battaglia “emblematica” di un malessere diffuso in vari sestieri.

Dato che ad essere in gioco sono le loro case, e considerato che altri potranno riconoscersi nelle legittime preoccupazioni dei residenti del Rio di Noale, pubblichiamo qui il volantino che molti di voi (quelli che vivono a Cannaregio) hanno trovato o troveranno nella cassetta delle lettere, in questi giorni:

Il moto ondoso distrugge le nostre case
BASTA !
*dal testo unico circolazione acquea ord. 274 Aprile 2015:
“Nel Rio di Noale è consentito il transito in doppio senso di circolazione alle Unità, con passeggeri a bordo, per i servizi di trasporto pubblico non di linea di persone di taxi e noleggio con conducente dalle 00.00 alle 24.00”*- “Dalle ore 08.00 alle ore 12.00 è istituito il divieto di transito per tutti i taxi a vuoto, o in servizio fuori turno”.
MA NESSUNO CONTROLLA !!!!
“ml 3.00 di larghezza nei seguenti rii: Noale, Novo- Ca’ Foscari;”*……“Rio di Noale: senso unico di marcia nel tratto compreso tra rio di Santa Fosca e lo sbocco sul Canal Grande, nella direzione verso il Canal Grande” *
MA NESSUNO CONTROLLA !!!!
Dove è finito il “famoso” sistema di controllo GPS ?
Diamo voce al nostro malessere con il Comitato in difesa del Rio di Noale
Per informazioni: 25aprile2015@gmail.com ; riodinoale.venezia@libero.it

PiratadeiRiiLa foto che abbiamo scelto per illustrare il problema è stata eccezionalmente ritoccata con photoshop per un’unica ragione: rimuovere i contrassegni che renderebbero immediatamente identificabile il natante, ma le onde provocate dall’imbarcazione sono vere, e non era una giornata di bora.

La pratica della “delazione” non fa parte dei nostri metodi: per risolvere i problemi che solleviamo come piattaforma civica basterebbe che ognuno facesse (bene) il suo mestiere e quello dei controlli è affidato alla Polizia Municipale, che dispone di tutti gli strumenti per farlo. Sul come vengano attualmente svolti i controlli, e sulle deficienze riscontrate o percepite, rinviamo all’articolo di Michele Fullin. La sensazione è che alcune categorie abbiano equivocato lo slogan elettorale “ghea podemo far”, traducendolo in “ghea podemo far west”.

Per chi vorrà firmarla, segnaliamo che i residenti hanno lanciato una petizione a questo indirizzo:

https://www.change.org/p/sindaco-di-venezia-il-moto-ondoso-distrugge-venezia?recruiter=60679763&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

Firmate numerosi, e a presto su questa pagina per i prossimi aggiornamenti.

Bilancio comunale, capitolo II°: Operazione San Martino, #ForaiGolosessi!

Bilancio2015

Coincidenza ha voluto che l’articolo sui “conti in tasca al Comune” (di cui riparleremo fra poco) sia apparso sul Gazzettino oggi 11 novembre: festa di San Martino patrono di Burano e anche (come tutti i veneziani sanno) giorno in cui da bambini abbiamo percorso calli ancora affollate di calore umano, armati di pentole e pignatte con cui fare un gran chiasso all’entrata dei negozi e ricavarne in cambio “golosessi”: dolci e caramelle che ci venivano offerti per farci tacere, in un gioco delle parti che si ripete ogni anno da tempo immemorabile. Cosa c’entra San Martino con il bilancio comunale, e con l’operazione che stiamo per lanciare? Lo scoprirete fra poco, ma andiamo per ordine.

Dagli anni in cui eravamo bambini, Venezia ha visto dimezzare i suoi residenti: il Gruppo25aprile è composto da centinaia di persone di ogni età, calcolarne la media anagrafica esatta è difficile ma i meno giovani fra noi direbbero che ne ha perso i due terzi; bambini di conseguenza ce ne sono sempre meno, ma la tradizione ancora sopravvive come in questa foto odierna che prendiamo in prestito dai ragazzi di Cerchidonda:

SanMartinoCerchidonda

Se Venezia ha perso tanti residenti in questi decenni, non è per un sortilegio malefico ma per una serie di motivi che poco hanno a che vedere con la stregoneria e molto con le leggi del “mercato” (prima fra tutte quella della domanda e dell’offerta, di case e di lavoro qualificato) a cui le giunte comunali in carica negli ultimi anni non hanno saputo o voluto abbinare nessuno di quei contrappesi o “correttivi” di cui le democrazie liberali avanzate offrono invece innumerevoli esempi: lo Sherman Act del 1890, padre di tutte le leggi antitrust, non è una creazione bolscevica ma anglosassone, così come molti degli esempi a cui avremmo potuto ispirarci per tutelare la residenza controbilanciando in qualche modo la spinta verso la monocultura turistica, ad esempio incentivando chi ancora affitta ai residenti e/o incoraggiando attività economiche non legate al turismo e/o regolamentando un settore che è cresciuto in modo tanto anarchico quanto la speculazione edilizia di Mestre qualche decennio prima:

dai 96 Bed and Breakfast (novantasei) registrati nell’anno 2000, siamo passati ai 3.128 B&B pubblicizzati dal portale “airbnb.com” a Venezia (fonte: Reset) che ha portato ItaliaNostra a stimarne un numero totale pari a 6.000 circa (fonte: ItaliaNostra, “Proposte per Venezia”). Da 96 a 3.128 (o 6.000), in meno di 15 anni. Opzioni disponibili per i veneziani rimasti: A) rassegnarsi a preparare le valige, se la tendenza non viene arrestata; B) interrogarsi su cause e rimedi, rilanciando quei dati che da agosto sono già noti e mettendoli in relazione con alcuni fatti nuovi che sono emersi proprio oggi.

Se di sortilegio dovesse trattarsi (tutti colpevoli, nessun colpevole), niente di meglio che San Martino per scongiurarlo, armandoci anche noi di pentole e pignatte finché non avremo spezzato l’incantesimo malefico. Se invece si tratta di un’evoluzione la cui matrice è umana e politica, pentole e pignatte virtuali (con tutti i canali di cui disponiamo come gruppo, e sperando che altri rilancino l’appello) potrebbero essere la cosa giusta da fare finché non verremo ascoltati da chi ha il dovere di farlo.

In uno splendido editoriale intitolato “Venezia, tutta un bed&breakfast”, Guido Moltedo il 25 agosto dava conto dell’indagine internazionale avviata da Reset Venezia (quella sui 3.128 B&B sopra citati) e concludeva il suo editoriale con questo invito:

sulla scorta dei suoi dati, non solo il sindaco, sono soprattutto i cittadini veneziani, associazioni e forze politiche di Venezia chiamati a rilanciare il dibattito sul turismo, sapendo, ora, che si è sulla soglia del non ritorno“.

L’editoriale era questo, ed è quello che ci ha spinto a raccogliere il testimone:

http://ytali.com/2015/08/24/venezia-tutta-un-bedbreakfast-i-dati-di-unindagine-internazionale/

Reset-Venezia a sua volta scriveva che:

L’intenzione di approcciare le problematiche in modo innovativo e senza pregiudizi avanzata dalla nuova Amministrazione, fa sperare che i dati e le rilevazioni siano utilizzati come strumenti efficaci per analizzare i temi legati all’ospitalità. L’operazione verità, come la chiama il neo-eletto sindaco Luigi Brugnaro, deve essere totale premiando chi fa impresa in modo onesto e colpendo soprattutto nei confronti di quella vasta fascia di venezianissimi ipocriti che lamentano pubblicamente degrado e disservizi salvo poi cedere in privato al guadagno massiccio e cinico che distrugge gli stessi luoghi che generano valore”.

Pronti per l’operazione verità? Armiamoci di pentole e pignatte, allora, come in questa foto del FAI Giovani Venezia, che il 28 novembre festeggerà il suo compleanno.. prova che non tutto è perduto, in questa città unica al mondo:

SanMartinoFAIgiovaniVenezia

Fatti nuovi, quali sono? A seguito delle rivelazioni di cui sopra, il 25 agosto i giornali titolavano: “Ca Farsetti perde tre milioni di tassa di soggiorno”. Sottotitolo: “B&B, Zuin chiede una relazione”. L’avrà ricevuta? Non lo sappiamo ma qualche dubbio è lecito nutrirlo leggendo l’articolo pubblicato oggi (quello che abbiamo riprodotto in cima a questo editoriale). Cosa dice l’articolo? Dice che gli incassi dell’imposta di soggiorno si aggirano sui 27 milioni di euro, in una città che l’anno scorso ha superato la soglia dei 30 milioni di turisti (fonte: ItaliaNostra). Media procapite: 0,9 euro, da raffrontare con i costi diretti e indiretti che Venezia sopporta per reggerne l’urto, e pur considerando che l’imposta di soggiorno si applica soltanto al turismo “stanziale”, con esenzioni varie e numerose fra cui quella per chi pernotta su una nave da crociera.

Nonostante le esenzioni varie, i conti non tornano:  l’imposta di soggiorno è pari a 1 euro per stella e per notte nel caso degli alberghi, che sicuramente la pagano essendo i più controllati; per le unità abitative ammobiliate ad uso turistico è pari a 2,5 euro per persona e per notte, idem per gli affittacamere e i “residence” turistici, ma 3 euro a notte per persona è l’imposta che andrebbe (il condizionale è d’obbligo) pagata dai B&B in alta stagione, ove per “alta stagione” si intende il periodo 1 febbraio – 31 dicembre: undici mesi all’anno. Quanti sono i B&B e quanti posti letto offrono sul mercato, a Venezia? Della risposta alla prima domanda abbiamo già detto, la risposta alla seconda non la conosce ovviamente nessuno perché il condizionale di cui sopra si riferisce in primo luogo ai B&B abusivi, che evadono anche la tassa sui rifiuti.. eppure è proprio partendo dai rifiuti che si potrebbero “stanare”, prendendo due piccioni con una fava (imposta di soggiorno e tassa rifiuti): allo stato attuale, il trattamento di quei rifiuti lo paghiamo noi anche per loro. Rifiuti in calle (spesso sulle porte altrui, anche di domenica) e consumi idrici, entrambi verificabili con facilità dalla Veritas che è una partecipata comunale. Che Venezia pulluli di B&B abusivi è sotto gli occhi di tutti, e qualcuno ogni tanto si fa anche pizzicare:

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/52247

Quanti sono i gestori che non pagano tassa di soggiorno o la pagano solo in parte? Risposte certe non ne abbiamo e non sta a noi cercarne le prove, ma l’editoriale già citato stima in 15.000 i posti letto offerti “solo in centro storico” (terraferma e isole escluse). Nel rilanciare l’appello di quell’editoriale di Guido Moltedo, aggiungiamo i dati raccolti da Italia Nostra (basati sul già citato Annuario del Turismo): l’annuario del turismo edito dal Comune, registra 1.847.000 pernottamenti in B&B e altre strutture ricettive non alberghiere, pari a 5.062 presenze medie giornaliere. 5.062 contro un’offerta di 15.000 posti letto? Tutto è possibile ma certe incongruenze si possono verificare, nel modo sopra indicato.

Il fatto stesso di effettuare qualche verifica renderebbe meno “conveniente” un certo tipo di comportamento rispetto ad altri più virtuosi e pesantemente tassati, che contribuiscono invece a mantenere a Venezia quel minimo di tessuto sociale che è il miglior argine contro la microcriminalità, la miglior garanzia di un bilancio comunale in equilibrio (con l’allargamento della base imponibile) e anche, per quel che ci riguarda, la ragion d’essere del Gruppo25Aprile.

Qualche domanda per concludere, ben sapendo di non essere i primi a sollevare il problema:

  1. Qual’è la soglia massima di turisti che Venezia può ragionevolmente accogliere dignitosamente, senza correre il rischio di segare il ramo su cui è seduta facendo scappare a gambe levate quel turismo di qualità che a Venezia cerca qualcosa di diverso da un’ammucchiata informe di greggi al pascolo e vaporetti stracolmi?
  2. Se è vero che molti operatori traggono benefici diretti e indiretti dalle presenze turisctiche, è giusto che a sopportarne i costi e i disagi sia soprattutto chi di turismo non vive, ma con cure quotidiane e manutenzioni periodiche rende la città più bella e vivibile per tutti? Si pensi al costo della raccolta rifiuti, che a Venezia è incomparabilmente più elevato rispetto a qualunque altra città italiana. Tutto a carico dei residenti, senza che sia prevista alcuna forma di compensazione.
  3. Considerate le difficoltà del bilancio comunale, perché non si cerca di ricuperare quei 3 milioni di euro stimati (per difetto) già nel mese di agosto? Per paura di “perdere voti”? Se partissimo dai B&B abusivi sarebbe già un ottimo inizio, e non è detto che siano “voti persi”: molti di quei gestori abusivi non vanno nemmeno a votare, perché non ne hanno diritto (cittadini asiatici) o perché troppo indaffarati a “fottere” il prossimo, credendosi furbi.

Avanti fioi, tre milioni di “golosessi”! Dobbiamo metter mano a pignatte e pentole anche domani? Mettere pentole e pignatte come foto di profilo su facebook? Ditecelo voi..

Un’ultima considerazione, rivolta all’assessore al Bilancio che aveva chiesto quella relazione il 25 agosto sull’onda delle prime rivelazioni (“Ca Farsetti perde tre milioni di tassa di soggiorno”): NON occuparsi di un fenomeno di evasione tanto generalizzato quanto evidente equivale a creare un danno erariale. Vogliamo cominciare a occuparcene tramite gli uffici comunali preposti, anziché aumentare altre imposte o tagliare servizi essenziali? Magari sarebbe anche un modo per arrestare la corsa ai B&B abusivi, che tolgono a noi la possibilità di cercare casa a Venezia quando saremo grandi e avremo la “morosa” o il moroso.

Saluti cordiali,

i “putei” e le putee de Venessia.

SanMartinoBartFoto Roberto “Bart” Scarpa, 11 novembre 2015

La mappa dei B&B pubblicata da Reset il 23 agosto:

http://insideairbnb.com/venice/

L’articolo di Reset:

http://resetvenezia.it/2015/08/23/affitti-turistici-a-venezia-una-economia-da-far-emergere-e-regolamentare/

L’articolo di ItaliaNostra sui 30 milioni di turisti:

http://www.italianostravenezia.org/2015/09/29/il-comune-ci-da-ragione-sono-proprio-30-milioni/

..e quello della Nuova Venezia che riprende il medesimo dato:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/09/29/news/trenta-milioni-di-turisti-boom-di-alloggi-privati-1.12175323?ref=hfnvveel-1

Fonti normative:

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/57877

Articolo 6: il gestore della struttura ricettiva dichiara al Comune di Venezia, entro quindici giorni dalla fine di ciascun trimestre solare, il numero di pernottamenti imponibili ed il numero di quelli esenti relativi all’ultimo trimestre.
2. La dichiarazione è trasmessa esclusivamente per via telematica mediante procedure informatiche definite dall’Amministrazione Comunale.
3. Il gestore della struttura ricettiva ha l’obbligo di informare il soggetto passivo dell’ imposta dell’obbligo tributario, del suo importo e dei termini e modalità per assolverlo nonché di richiedere il pagamento dell’imposta entro il periodo di soggiorno di ciascun ospite. 4. Nel caso in cui il soggetto passivo dell’ imposta rifiuti il pagamento, il gestore della struttura ricettiva è tenuto a far compilare apposito modulo di rifiuto al soggetto passivo e a trasmetterlo tempestivamente all’Amministrazione Comunale.
5. Il gestore della struttura ricettiva , in qualità di agente contabile, è tenuto alla presentazione al Comune di Venezia del conto della gestione secondo le modalità previste dalla legislazione vigente.

Articolo 9 comma 2: “Per l’omesso, ritardato o parziale versamento dell’imposta, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria pari al trenta per cento dell’importo non versato, ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo n.471 del 1997. Al procedimento di irrogazione della sanzione di cui al presente comma si applicano, altresì, le disposizioni di cui all’articolo 6 del decreto legislativo n.472 del 1997”

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/47863

a cura di: Marco Gasparinetti

 

 

 

 

Bilanci previsionali a confronto: Venezia e Verona

Spese correnti Comune di Verona (259.000 abitanti circa): 293.470.724 euro. Spese correnti Comune di Venezia (263.000 abitanti circa): 611.116.788 euro.

Perché Venezia e Verona? Per il semplice motivo che hanno un numero di abitanti molto simile e sono due Comuni amministrati da giunte di centro-destra, oltre a fregiarsi dell’ambito titolo di “patrimonio dell’umanità” e a far parte della stessa regione (che è una delle più ricche in Italia e si posiziona su livelli comparabili a quelli di molti Länder tedeschi). Le differenze balzano all’occhio, non tenteremo qui di spiegarne i molteplici motivi (quella sarà la seconda tappa) ma prima di farlo pubblichiamo qui alcuni dati significativi tratti dai bilanci previsionali per il 2015, che sono consultabili online (v. note in calce).

Nel caso di Venezia, i dati pro-capite sono stati calcolati dividendo spese ed entrate per il numero attuale di residenti che è pari a 263.941(in calo di 554 unità rispetto ai dati del 30 giugno, quando la Giunta nuovamente insediatasi ha messo mano al suo bilancio di previsone).

Alla voce “beni e servizi”, le spese correnti pro-capite preventivate per il 2015 sono pari a 580,88 euro a Verona contro i 1.470 euro a Venezia, dove il dato è in parte falsato dalla voce “trasporti e mobilità”; se anche volessimo togliere quella voce (che nelle spese correnti “pesa” per € 103.147.130,72) la spesa corrente complessiva nel Comune di Venezia, divisa per il numero di abitanti è comunque pari a 1.924 euro contro i 1.133 di Verona.

Spesa corrente pro-capite alla voce “retribuzioni”:  312,68 euro a Verona, 460,2 euro a Venezia. Nel caso di Venezia, si tratta della voce di spesa su cui la gestione commissariale ha agito in maniera più incisiva: 8 milioni di euro in meno rispetto all’esercizio precedente.

Entrate tributarie Comune di Venezia: € 362.307.715 Entrate tributarie Comune di Verona: € 205.652.740

Alla voce “sanzioni”, il Comune di Venezia può contare su entrate supplementari pari a € 22.135.000.

La cosa che più ci ha lasciato perplessi, ad una prima analisi del bilancio previsionale di Venezia che è stato messo in rete il 10 novembre, è un’altra: le spese correnti nel bilancio di previsione aumentano di quasi 50 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, nonostante gli 8 milioni risparmiati (con i tagli del commissario Zappalorto) sul costo del personale. Vogliamo provare a capire perché?

VeniceRoofs

Spese correnti nel 2015 (bilancio previsonale): € 611.116.788,89.

Spese correnti nel 2014: € 562.502.816,46

Spese correnti nel 2013: € 584.231.543,98.

Spese correnti nel 2012: € 495.799.463,11.

Specchio specchio delle mie brame, chi è il più spendaccione del reame?

Ripartizione delle spese correnti, secondo il bilancio previsionale 2015:

Retribuzioni: € 121.466.135,51 pari al 19,88 % del totale (in calo rispetto all’esercizio precedente);

Acquisto beni e servizi € 387.990.610,18 pari al 63,49 %;

Interessi passivi € 16.134.194,50 pari al 2,64 %(in calo rispetto all’esercizio precedente)

Assicurazioni contenziosi accantonamenti € 37.010.723,22 pari al 6,06 %

..e altre voci che comunque NON spiegano l’impennata del totale delle spese correnti.

Le due voci che subiscono una crescita impetuosa sono:

  • Acquisto beni e servizi: in crescita di 24 milioni di euro circa; perché?
  • Assicurazioni contenziosi accantonamenti : in crescita di 35 milioni circa.. a cosa si riferiscono? Presumibilmente a contenzioso “pregresso” che ha visto il Comune soccombere di recente in due diversi processi (quello sui crediti di Cavallino-Treporti, in particolare).. ma è solo una supposizione. Le brutte notizie non finiscono qui, e continuano al capitolo “entrate”:
  1. Alienazioni; il bilancio di previsone reintroduce la tanto vituperata pratica della vendita dei gioielli di famiglia (ma senza precisare quali): la stessa che aveva fruttato 50 milioni circa nel 2012 (azioni SAVE) e 54 milioni circa nel 2013 (Ca’ Corner della Regina) per essere poi interrotta dalla gestione commissariale nel 2014; i milioni preventivati stavolta sono 49 ma sono probabilmente sovrastimati, viste le condizioni attuali di mercato;
  2. nel bilancio previsionale per il 2015, oltre alle alienazioni è prevista anche una accensione prestiti per 120.000 euro.. cifra modesta, ma nel triennio precedente la casella “accensione prestiti” era rimasta vuota. Staremo mica ricominciando a fare debiti?

Rimborso prestiti nel 2014: € 17.709.132,33; rimborso prestiti nel 2015: € 12.265.602. Interessi passivi pagati nel 2014: € 16.968.000 e spiccioli. Interessi passivi a bilancio nel 2015: 16.134.000 e spiccioli.

Alla voce “rimborso prestiti” e “interessi passivi” sono 6 milioni di euro in meno da pagare, nel 2015; sommati agli 8 milioni di risparmio ottenuti sulle spalle del personale (ad opera della gestione commissariale) avrebbero dovuto dare almeno una boccata di ossigeno.. eppure la spesa corrente, come abbiamo visto, è in crescita di quasi 50 milioni di euro. Come coprirla in futuro, se non si ha il coraggio di affrontare il problema alla radice?

Una cosa è certa: se continuassimo a vendere palazzi o terreni e/o ricominciassimo a indebitarci, grande sarebbe la delusione di chi ha votato Luigi Brugnaro magari senza farsi troppe illusioni ma con una sola granitica certezza: quella che un imprenditore come lui UNA cosa almeno avrebbe saputo farla: riportare i conti comunali IN ORDINE. Quanto ai dipendenti comunali che hanno sopportato le decurtazioni salariali, e ai cittadini che hanno subito gli aumenti tariffari, non occorre essere profeti per immaginarne la reazione se tutti quei sacrifici risultassero vani.

In attesa di capire come la Giunta intende muoversi nel caso in cui il piano di “alienazioni” non dovesse dare i 49 milioni sperati di qui alla fine dell’anno, i numeri sono quelli che abbiamo qui esposto, a “volo d’uccello”. Le occasioni per approfondire non mancheranno, nella nostra nuova rubrica dedicata al bilancio comunale.

PuntadoganaIl bilancio previsionale di Verona: https://www.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=47744

Il bilancio previsionale di Venezia: http://openbilancio.comune.venezia.it/openbilancio_uscite.php?anno=2015

Trilogia demaniale, capitolo terzo: Poveglia per tutti, conferenza stampa 10 novembre

Poveglia non è proprietà dello Stato, ma, come da tempo ha affermato lillustre amministrativista Massimo Severo Giannini, è proprietà del popolo veneziano. Si tratta di proprietà collettiva demaniale e il Demanio è solo gestore e tutore dellintegrità di questo luogo. Poiché lisola risulta abbandonata e priva di cure, i cittadini veneziani, veri proprietari dellisola, ai sensi dellultimo comma dellart. 118 della Costituzione, possono svolgere attività dirette a salvare lisola, secondo il principio di sussidiarietà. Direi che non occorre una specifica autorizzazione, ma solo una preventiva comunicazione da parte di un gruppo di cittadini, che agiscano come parte dellintera cittadinanza veneziana, nella quale si spieghi cosa si ha intenzione di fare. In caso di mancata risposta entro un congruo termine indicato nella comunicazione, si dovrà ritenere che il Demanio è daccordo in base al principio, oramai generale per lordinamento giuridico italiano, del silenzio-assenso. In caso di risposta negativa, occorrerà impugnare il rifiuto davanti al TAR. Ma a questo punto, i funzionari del Demanio si assumerebbero una grave responsabilità per danno alla Collettività veneziana.

Paolo Maddalena

Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

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Nella conferenza stampa convocata per domani 10 novembre alle 11.30, l’associazione Poveglia per tutti darà conto degli ultimi sviluppi di una vicenda che ci sta a cuore, incluse le risultanze di un’istanza di accesso agli atti che vi riserverà qualche sorpresa.

Per chi non avesse seguito la vicenda, un breve riepilogo delle “puntate precedenti” potrà essere di aiuto:

  1. Nel 2014, per fare cassa, il demanio dello Stato italiano decise di “valorizzare” alcuni beni della collettività fra cui l’isola della foto, pubblicando un’asta per la concessione novantanovennale (99 anni) dell’isola, che ha una superficie di 7 ettari e mezzo, di cui 4.855 di superficie coperta. Base d’asta: zero euro (!) con il rischio concreto che un’isola intera finisse per pochi spiccioli in mano all’ennesima speculazione immobiliare, con benefici scarsi o nulli per le casse dello Stato che si diceva di voler “risanare”. Le cronache di quei giorni registrarono infatti l’offerta di un misterioso Mister X che si sarebbe aggiudicato l’isola per 513.000 euro (il prezzo di un appartamento) se un gruppo di cittadini non avesse creato un’associazione (“Poveglia per tutti”) che con una campagna di sottoscrizioni sulla rete riuscì in poche settimane a raccogliere una cifra sufficiente per partecipare all’asta, benché inferiore (di poco) a quella offerta da Mister X. Come avremmo successivamente appreso dalla stampa, in data 13 maggio, Mister X era l’imprenditore Luigi Brugnaro, che un anno dopo sarebbe diventato Sindaco di Venezia.
  2. Con lettera del 14 maggio 2014, il Gruppo25Aprile (che come tanti altri aveva aderito alla sottoscrizione) scrisse al Demanio per denunciare l’incongruità dell’offerta rispetto al valore storico e architettonico dell’isola, invitando la “commissione di congruità” demaniale ad esercitare i suoi poteri che in casi come questo (“invito pubblico ad offrire”) permettono di non aggiudicare il bene al privato qualora l’offerta massima ricevuta non sia congrua rispetto al valore del medesimo: https://gruppo25aprile.org/?s=lettera+demanio L’offerta del Mister X venne infatti dichiarata incongrua, con decisione contro la quale venne introdotto ricorso: un ricorso che Luigi Brugnaro si è impegnato pubblicamente e solennemente a ritirare, quando ha deciso di candidarsi alle elezioni comunali, onde evitare almeno questo conflitto di interessi. Nei mesi successivi, “Poveglia per tutti” ha introdotto una richiesta di concessione per 6 anni (anziché 99) che potrete leggere qui: http://www.povegliapertutti.org/wp/tecnico/la-richiesta-di-concessione/

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Tale lettera, datata 6 maggio 2015, non ha ancora ricevuto risposta nel merito dal Demanio, che si è limitato a rigettare l’istanza in virtù di non meglio precisati “altri interessi” (o manifestazioni di interesse) per l’isola. L’associazione “Poveglia per tutti” ha quindi indirizzato la lettera che qui riproduciamo al direttore dell’Agenzia del Demanio, al Presidente del Consiglio, al Ministro Franceschini e al Sottosegretario all’economia Baretta:

Dott. Roberto Reggi

Dott. Matteo Renzi

Dott. Dario Franceschini

Dott. Pier Paolo Baretta

Oggetto: Lisola di Poveglia.

Gentile Dott. Reggi,

Apprendiamo da fonti di stampa che martedì 20 ottobre lei avrebbe incontrato il Comune di Venezia anche per discutere la questione Poveglia, e che attenderete ‘alcune settimane’ per capire se detto ente locale abbia o meno qualche interesse per l’isola.

Pare strano doverlo ricordare, ma una comunità rappresentata da 4.478 persone di tutte le estrazioni sociali e culturali ha ben manifestato la propria disponibilità a prendersi cura di questo bene. Questa comunità attende una risposta non evasiva da 170 giorni. Ci sembra che escludere a priori la sussidiarietà orizzontale prevista dall’art.118 della Costituzione sia un cattivo costume di tempi passati, capace di leggere la nostra carta fondativa solo a righi alterni. Dov’è finita la prospettata ‘capacità ricettiva di istanze locali’? Ci sembra invece continui l’eterno rimestare di rimandi, rimpalli, dilazioni, dissanguamento di buone volontà e scialacquio di competenze. Si arrenderebbe dinnanzi a tanta palude anche il più ostinato dei volenterosi.

Ci permetta di ricordarle che l’ultima funzione sociale dell’isola risale al 1968. In 47 anni, tra tentativi di vendita (1985, prezzo richiesto in valuta corrente 50.000 euro), tentativi di concessione a colossi turistici (1983, 1997), rinuncia del Comune alla prelazione a titolo gratuito (2013) e nuovi tentativi di vendita (2014), quella statale si è rivelata, nel complesso, una gestione fallimentare di questo bene della collettività. L’isola che vi è stata consegnata in ottimo stato è oggi ridotta ad un cumulo di macerie.

Certo non gliene facciamo personale carico, lei è direttore generale da 396 giorni, ma ‘alcune settimane’ per chiarire l’interesse di chi non lo ha manifestato (date le finanze dissestate) ci sembra, francamente, altro tempo perso. Sono 170 giorni che offriamo 400 mila euro a fondo perduto (raccolti con una colletta popolare che ha fatto parlare di noi tutto il mondo) al fine di avviare un percorso di investimenti, fosse anche per mezzo d’una concessione sperimentale, per la tutela di questo polmone verde della laguna ed il riscatto di un bene al quale la città è affezionata.

Noi contiamo, in questi pochi anni, di dar vita ad un processo virtuoso, che attirerà investimenti e quindi nuovi restauri e concessioni sull’edificato, ovvero contiamo di avviare uno startup sociale che dimostri che la comunità può laddove lo Stato non è riuscito. Contiamo di dimostrare che tra abbandono ed alberghi vi sono terze vie praticabili. La burocrazia può, se preferisce, scommettere sul fatto che che non ci riusciremo, ovvero che manterremo a nostre spese un bene pubblico per poi restituirlo riqualificato. Ma rinunciare pregiudizialmente ad ogni via nuova col gioco del rimpallo dilatorio è poco innovativo, dura da mezzo secolo. L’asta è fallita un anno e mezzo fa, una bolla di sapone dall’ingente costo erariale, un tentativo di vendere ciò che per i cittadini, palesemente, non andava venduto. Lasciate che adesso sia il turno d’una comunità ritrovata. Abbiamo dimostrato trasparenza, metodi partecipativi, capacità di coinvolgere soggetti associativi di tutte le categorie produttive, una città oltre gli steccati.

Trascinare ogni naviglio nelle secche del grigiore, deperendo vie nuove, è triste, veramente triste. Avete la possibilità di firmare questa concessione a “Poveglia per Tutti” e vi è offerta, ad esempio, dal terzo comma dell’art.2 del DPR 13 settembre 2005, n. 296. Sappiamo che potete farlo. Lasciate ai veneziani e agli amici di questa città la cura di quello che lo Stato ha abbandonato, il mercato non ha comprato, il Comune non ha richiesto. Persistere su strade sbagliate azzoppa questo paese.

Con cordialità, l’Associazione Poveglia per tutti.

4.478 soci, una città, 170 giorni dopo.

trasparenza_amministrativa

Conferenza stampa di Poveglia per tutti domani 10 novembre alle 11.30, per essere aggiornati sugli ultimi sviluppi del “caso Poveglia”.

La pagina dell’associazione: http://www.povegliapertutti.org/wp/

e l’omonimo gruppo facebook: https://www.facebook.com/povegliapertutti/?fref=nf

Per informazioni: associazionepoveglia@gmail.com

La vignetta del giorno: Locatelli fa le cose per bene

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