Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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La “politica per la casa” della giunta in carica

Venezia 24 maggio 2017

Congratulazioni alla consigliera comunale della lista Brugnaro che con due delibere ad personam ha realizzato una plusvalenza di qualche milione di euro grazie al cambio di destinazione d’uso dei suoi appartamenti in Calle delle rasse, a cui viene finalmente riconosciuta la vocazione alberghiera.

Locatelli 24 maggio

Nella foto, un momento del dibattito odierno con l’intervento contrario del consigliere Ottavio Serena (già delegato del Sindaco per la trasparenza e la lotta alla corruzione) e i cartelli del gruppo consiliare grillino. Le opposizioni compatte hanno abbandonato l’aula al momento del voto, lasciando che a votare la delibera e ad assumersene la responsabilità morale fossero i 20 consiglieri della maggioranza “fucsia”.

La politica per la casa della giunta in carica si riassume in queste due delibere ad personam: della prima avevamo già parlato con un certo risalto, della seconda non parleremmo nemmeno se fosse stata accompagnata da misure concrete a tutela della residenzialità di cui invece non si è vista la minima traccia, in questi due anni.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/10/venezia-ok-al-cambio-duso-delle-case-della-consigliera-immobili-rivalutati-del-500/2206289/

All’UNESCO che chiede di riequilibrare il rapporto fra turismo e residenzialità per ripristinare l’armonia perduta, la giunta in carica ha finora risposto autorizzando la costruzione di nuovi alberghi per migliaia di nuovi posti letto, se contiamo anche quelli recentemente autorizzati a Mestre e a Murano: i 402 alberghi già recensiti sul territorio comunale a quanto pare non bastano per saziare gli appetiti.

Il Gruppo25aprile “ringrazia”, e di concerto con altre realtà associative prepara una sua risposta all’UNESCO, per colmare le lacune e le dimenticanze della risposta “ufficiale” e tardiva con cui il Comune mira soltanto ad ottenere un rinvio della temuta bocciatura.

Le interviste di Marin Starnudo: #Tresse, il taglio come lo vuole?

“Il progetto scelto dai cittadini veneziani” – recita la mozione approvata ieri dal Consiglio comunale – peccato che i cittadini veneziani non l’abbiano mai visto, e che nemmeno su internet se ne trovi traccia!

Marin Starnudo ha quindi deciso che l’unico modo per saperne qualcosa è intervistare i consiglieri comunali della maggioranza che ieri l’hanno approvato con slancio e senza approfondimenti di alcun tipo (nemmeno un passaggio in commissione consiliare) – il che significa che loro almeno sanno di cosa si tratta, anche se il testo del progetto di scavo non era disponibile in aula al momento del voto.

Per motivi di privacy, i consiglieri intervistati ci hanno chiesto di non essere citati per nome, cognome o soranome; ci atterremo quindi scrupolosamente al loro desiderio.

Domanda al Consigliere comunale n°1 (Lega Nord): “Lei ha votato il taglio delle Tresse, ieri. Cosa può dirci del progetto, visto che NON è stato nemmeno distribuito in aula?”

Risposta: “il taglio delle Tresse, lo go votà perché xe ora de dirghe BASTA ai capelloni, BASTA al degrado, BASTA alle treccine rasta ai libri gender ai radical chic e basta col reggae”!

Proviamo col prossimo saremo più fortunati?

Skardy-Fahrenheit-4511Consigliera comunale n° 2, in quota Forza Italia: “Consigliera, cosa sa dirci del progetto di scavo che avete votato ieri? Lei lo ha letto?”

Risposta: “mi? e ci mancherebbe altro, le mozioni xe come i baci Perugina: vanno comprate a scatola chiusa, il messaggio a sorpresa che ogni bacio contiene va assaporato col cioccolatino, e se i consiglieri comunali ne conoscessero in anticipo il contenuto, che mozioni sarebbero? Noi non votiamo mozioni, noi regaliamo emozioni: pensi alle cure termali per la popolazione anziana, coi fanghi delle Tresse“!

il-primo-bacio-perugina

Consigliere comunale n°3, lista Brugnaro: “Consigliere, perché ha votato quella mozione? Lo sa che comporta grandi scavi e il taglio di un’isola piena di fanghi tossici, chiamata “Tresse”?

Risposta: “Mi ghe sboro, io Venezia la odio

Domanda: “Ci dica, e perché odia Venessia“?

Risposta: “perché Venessia fa schifo”!

Credits: https://www.youtube.com/watch?v=Ria-rbE9qTE

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Consigliere comunale n° 4, lista SS (“Schei, Schei”). Domanda: “Consigliere, con Lei almeno siamo certi che una mozione così importante è stata preceduta da un’analisi costi-benefici: Allora, quali sono i costi del progetto e quanti soldi portano a Venezia queste Grandi Navi supplementari”?

Risposta: “e chi se ne frega di quanti soldi portano a Venezia, al mio partito interessa sapere quanti ne portano A ME, e a la mi famegia. Ma lei lo sa che mi hanno appena regalato un posto sulla crociera della Reyer? Si rende conto? A la mi muger ghe piase tanto, e cussì i me fa sentir importante“!

bacio3Consigliere comunale n° 5. Domanda: “ma questo canale delle Tresse che avete votato ieri, in quale parte della Laguna si trova?

Risposta: “canale? perché mi parla di canali? Gigio lo ga dito chiaro e tondo, che non si scavano nuovi canali. Non è un canale, è un’autostrada. Mi scusi ma mi so de Zelarin e vivo a Marcon, gera ora che completasse la tangenziale di Mestre, col taglio delle Tresse!“.

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Consigliere comunale di maggioranza n° 6: area cattolica integralista. La risposta precede la domanda: “Anale dee Tresse? Anale, perché mi parla di “anale”? sarà mica gay anche Lei come tutti i giornalisti? Guardi che io vado solo con i transessuali, e li pago anche bene“. Fine intervista.

Consigliere di maggioranza n°7: “Mi no rilassio dichiarasioni a nissuni. Go votà perché lo ga dito el Parón e adesso mi scusi, devo tornare a cuccia”.

 

Per la cronaca, la mozione sbucata dal nulla e approvata dal Consiglio comunale ieri è stata pubblicata qui:

https://gruppo25aprile.org/2016/04/29/etciu-etciu-la-democrazia-al-macello-delle-tresse/

Post Scriptum, per chi non ha seguito le puntate precedenti.

L’idea di tagliare in due un’isola per piegare la Laguna alle esigenze delle Grandi Navi, votata ieri a maggioranza dal Consiglio comunale, non era mai stata evocata in campagna elettorale, e nemmeno nelle rassicuranti dichiarazioni rese del Sindaco neoeletto alla RAI (dal 22° al 32° minuto, intervista di Carla Marzocchi):

1) “Non è una grande opera” 2) “il canale c’è già, non serve fare nuovi canali“; 3) “non c’è da scavare, c’è da risistemare” (lo diceva intorno al 25° minuto):

http://www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f4dad304-2af7-40b7-a7d5-3685d194b01e.html

NB l’intervista di Carla Manzocchi è vera ed autentica, diversamente dalle altre 6 qui pubblicate 🙂

Per le foto pubblicate più sopra, ringraziamo Sir Oliver Skardy (Pitura Freska) e la Perugina (per gli omonimi baci).

 

 

Consiglio comunale, Podestà e “Paron de casa”

Consiglio comunale in corso, ore 21. Chi si crede “el Paron de casa” dimentica che l’unico “Paron de casa” accettato dai veneziani è il campanile di San Marco, che le regole di educazione almeno le conosce. La persona che si comporta come padrone di casa conosce le regole dell’educazione? Verifichiamolo in diretta.

Sindaco Brugnaro, arrivato con 4 ore di ritardo, a proposito dell’emergenza smog:

«Quattro ore su sta roba »..  e ancora: «a una certa ora dovrò andare via» (in effetti se n’è poi andato alle 21.38, quando ancora si dovevano votare alcune delle mozioni a lui care).

Sindaco Brugnaro alla consigliera comunale Monica Sambo:

«Sambo, Lei si sta rendendo ridicola e insieme a lei gli amici e i parenti che ha portato».

Brusio del folto pubblico presente (NdR Monica ma quanti parenti hai? Difficile pensare che fossero tutti parenti e amici tuoi!)

Interviene la Presidente del Consiglio comunale (lista Brugnaro), ammonendo il pubblico:

Non usate parole offensive noi non vi stiamo offendendo“. Come no.. si passa al punto successivo all’ordine del giorno: la soppressione di tutte le deleghe alle Municipalità.

Il capogruppo PD Ferrazzi cita Giuseppe Dossetti, sui banchi della maggioranza si nota un frenetico compulsare di tablets, smart phone e i-phones alla ricerca di quel nome sicuramente comunista; il bravo Ferrazzi chiede che venga data la parola al Presidente della Municipalità di Venezia. L’aspirante “Paron de casa” alias Luigi Brugnaro graziosamente lo concede con queste parole rivolte al Presidente Martini:

Fa il tuo intervento e dopo ti va via“.

Gli dà del tu come fa con tutte le persone di sesso maschile (anche quelle che non ha mai visto prima), ne deduciamo che anche Brugnaro abbia molti amici e parenti.

Gli editoriali del Gruppo25Aprile non sono mai firmati, come chi ci legge già sa. Faremo oggi un’eccezione per l’aspirante Paron de casa, in modo che sappia a chi indirizzare eventuali querele intimidatorie.

Aspirante Sior Paron de Casa, una dedica per Lei:

Marin Falier

..perché a Venezia ce n’è già stato uno che si credeva un Monarca, e si chiamava Marin Faliero.

A partire da stasera, per Sua scelta Lei sarà Sindaco e Sindaco della città metropolitana, Presidente di fatto delle 6 Municipalità a cui ha tolto ogni delega, e di non sappiamo quanti consigli di amministrazione, socio di maggioranza in una trentina di società di cui dovrà pure occuparsi ogni tanto, concessionario e concedente in un paio di contratti particolarmente appetitosi, promotore e motore di liste fucsia a Napoli e a Chioggia con mal celate ambizioni nazionali e anche regionali, come ben noto al Presidente della Regione.

In questa smania di potere, c’è tuttavia un ruolo a cui Lei non potrà ambire: quello del “Paron de casa”: non soltanto perché a Venezia nemmeno ci vive ma perché, con tutto rispetto, Lei non ne ha le caratteristiche e nemmeno l’autorevolezza, che è cosa diversa dalla “autorità”. Paron de casa qui non lo sarà mai, nemmeno se in Italia tornassero i “bei tempi” andati e Lei si facesse proclamare Podestà nel senso che il termine ha avuto nel ventennio fascista.

Sappia che a Venezia non troverà soltanto servi per soddisfare ogni Suo capriccio, ma teste pensanti che approveranno o criticheranno le Sue scelte per quello che di buono potranno portare, e non per compiacere Lei o farLe dispetto.

Buon lavoro a Lei nelle Sue molteplici vesti, e buona fortuna alla nostra città.

Cordialmente,

Marco Gasparinetti

Municipalità 25febbraio2016

Post scriptum: chi era Giuseppe Dossetti? Rassicuratevi, non era comunista, il centralismo brugnariano invece è tipico dei regimi comunisti che qualcuno agita come spauracchio, per poi prenderne a prestito i peggiori difetti. Con l’onnipresente color fucsia al posto del rosso..

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Dossetti

GiovanniAndreaMartini

Foto: Nicola Tognon e Giovanni Andrea Martini

Consiglio comunale straordinario 25 febbraio 2016

Veniceland 25 febbraio 2016, ore 19.00

Consiglio comunale straordinario in corso a partire dalle ore 15, dedicato all’emergenza smog. Mozioni presentate già a dicembre, quando era chiaro che il territorio comunale si avviava a sforare per l’11° anno consecutivo i valori limite stabiliti a tutela della salute umana da una direttiva europea. Appello di medici e pediatri, ai primi di febbraio, per sottolineare le conseguenze dell’emergenza sui bambini:

http://www.ordinemedicivenezia.it/news/notizie-medici/citt%C3%A0-come-camere-gas-%C3%A8-emergenza-i-pediatri

Non sono bastati due mesi di intensa riflessione, non sono bastate una prima sentenza della Corte di Giustizia UE, che in passato ha già accertato la violazione, e la seconda procedura di infrazione già pendente; non sono bastate le mozioni, la lettera dei pediatri veneziani e dei medici di famiglia a smuovere il Sindaco in carica dal suo torpore “post prandium” (un lauto e lungo pranzo in un celebre ristorante cittadino): il Sindaco semplicemente non c’era.

In anteprima per i nostri lettori, possiamo soltanto cercare di indovinare le tre ricette del Sindaco nonché Sindaco metropolitano, dato che finora non si è nemmeno fatto vedere:

3scimmie

Arrivato in Consiglio comunale con 4 ore di ritardo, il Sindaco si è poi lamentato con queste parole: “Quattro ore su sta roba ” – laddove “sta roba” sono dati ufficiali ARPAV che per il 2015 indicano questi risultati:

Veneto 2015 PM10_superamenti_VL_giornaliero_2015_1

..e quella che segue è invece la nostra invidiabile posizione nella speciale classifica stilata da “the Economist” sulla base dei dati ufficiali sull’inquinamento da PM10:

Economist

“Finanza di progetto” Sant’Andrea: la città vuole capire

  1. Consiglio comunale 25 gennaio 2015, a Ca’ Farsetti; il punto (n° 9) verrà dicusso intorno alle ore 17
  2. Assemblea pubblica, sabato 30 gennaio in sala San Leonardo, alle ore 17 precise

La cittadinanza è invitata a partecipare ad entrambi gli eventi pubblici, per capire le opportunità dell’accordo di “valorizzazione” allegato alla delibera e le implicazioni della “finanza di progetto” citata nel programma di valorizzazione a sua volta allegato all’accordo, a volte come tale a volte come “progetto di finanza” (traduzione rocambolesca dall’inglese “project financing”).

Chiediamo troppo? Sant’Andrea non è un Luna Park! Diamoci il tempo di analizzare e valutare compiutamente i pro e i contro delle soluzioni prospettate. Dateci il tempo di capire, prima di fare scelte irreversibili:

Venezia vuole capire, e non soltanto subire.

25gennaio2015 ConsiglioComunale

All’incontro pubblico aderiscono (lista in corso di aggiornamento):

AmbienteVenezia

Amico Albero

Comitato Ambientalista Altro Lido

Comitato Certosa e Sant’Andrea

Ecoistituto del Veneto Alex Langer

Europa Veneta

Estuario Nostro

FAI (Delegazione Venezia)

Faro Venezia

Gruppo25aprile

Italia Nostra (sezione di Venezia)

Istituto Italiano dei Castelli (sezione Veneto)

L’Altra Venezia

Masegni e Nizioleti Onlus

Movimento Consumatori

Poveglia per tutti

Sanca Veneta

Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati

VAS (Verdi Ambiente Società)

VENETO ŁIÓN

Venezia Arte Cultura & Turismo

Venezia Cambia

Venessia.com

WSM

Rassegna stampa:

25 gennaio

25gennaio2016 NVCopyright: Nuova Venezia

24 gennaio:

24jan16 NV2

24jan16 NV2

Consiglio comunale 5 novembre, vogliamo rinsavire?

Cari consiglieri comunali,

sui cambi di destinazione d’uso domani avete un’ultima occasione di invertire la tendenza che sta uccidendo Venezia, perché rende irreversibile la trasformazione delle case in alberghi. L’occasione è propizia e dovreste saperla cogliere, dato che quella delibera “urgente” con cambio di destinazione d’uso andrebbe a beneficio diretto di una consigliera comunale, che si era guardata bene dal segnalarvi la cosa.

Ci sono situazioni in cui chi è stato eletto dalla cittadinanza deve avere il coraggio di ignorare gli ordini di partito e rispondere soltanto alla propria coscienza. Se non avrete quel coraggio nemmeno domani, la battaglia si sposterà fuori da Palazzi che non ci rappresentano più. Non aspettateci in via Palazzo a Mestre per il Consiglio comunale che si riunisce domani, giovedì 5 novembre: non faremo gazzarra né schiamazzi in aula, non è il nostro stile.

Se voi sarete sordi facendo quadrato come una “casta” indifferente, rispetto allo scandalo creato dalla vicenda, anziché cambiare rotta come potete ancora fare con il voto di domani.. sappiate che allora anche noi “faremo quadrato” e saremo ovunque, saremo in tanti, quando meno ve lo aspettate e dove meno ve lo aspetterete. Nelle forme più incruente e creative, con le modalità gandhiane che abbiamo fatto nostre, per sbugiardare la vostra ipocrisia in mondovisione.

3novembre2015(Copyright: Corriere della Sera 3 novembre 2015, articolo Gloria Bertasi ed Elisa Lorenzini)

Abbiamo cercato di capire il punto di vista altrui, come sempre facciamo: in questi giorni abbiamo letto le interviste rilasciate ai giornali dalla diretta interessata. Al capitolo “etica”, la consigliera comunale in questione dichiara al Corriere che:

Io nel privato non posso gestire il mio patrimonio per il bene della comunità”.

Benissimo, ineccepibile, ma allora perché candidarsi in Consiglio comunale, dove l’unica bussola dovrebbe essere proprio il bene della civitas? L’ha ordinato il medico? Nulla le vieta di tornare a “fare vino” e affari immobiliari, nessuno si permetterebbe più di giudicare l’incoerenza (e i conflitti di interesse) fra la sua vita politica e quella imprenditoriale.

Sostiene ancora di essersi rivolta agli uffici comunali “come qualsiasi cittadino“, come se gli uffici comunali non ne conoscessero il ruolo politico e l’influenza che i “politici” in generale possono esercitare sulle loro carriere in caso di diniego eventuale, in una congiuntura in cui ai dipendenti comunali è stato tagliato quasi tutto e molti dipendono dal surplus di stipendio generato dalle “posizioni organizzative”, per arrivare a fine mese. Afferma anche che “ne ho parlato con gli uffici, da due anni li frequento spesso“. Come qualsiasi cittadino? Beata lei.

Chicca finale della consigliera: “è assurdo che non si possa fare il proprio lavoro da imprenditore in trasparenza e serenità se si ha un ruolo politico” – sostiene nell’intervista che pubblichiamo in calce. “Trasparenza”? Ma allora perché far presentare la richiesta (PG/2015/0052765 del 4 febbraio 2015) da una società di nome Rentalinitaly, dove il suo nome ovviamente NON appare pur essendo SUOI gli appartamenti di cui chiede il cambio di destinazione d’uso che ne triplicherebbe o quintuplicherebbe il valore? Per appurare che socio unico e amministratore unico della società è il coniuge della consigliera comunale abbiamo dovuto effettuare una visura camerale. La trasparenza sarebbe questa?

3novembre2015 II(Copyright: Corriere della Sera 3 novembre 2015, intervista Monica Zicchiero)

Appeilo ai consiglieri comunali:

Molti di voi sono stati eletti con promesse solenni di discontinuità rispetto al passato, nella lista di un candidato Sindaco che prometteva “30.000 nuovi residenti”. Approvare quella delibera sarebbe forse un segno di discontinuità con le pratiche del passato? In che senso potrebbe facilitare l’arrivo di nuovi residenti, dato che la destinazione alberghiera sottrae spazi ulteriori alla residenzialità attuale o potenziale? Fatevi in coscienza questa domanda, prima di votare.

Un’ultima annotazione, prima del voto: non c’è nulla di personale in questa battaglia civica. Altrettanto faremo ogni qual volta gli interesssi personali di un mandatario politico (di maggioranza o di opposizione che sia) dovessero emergere in delibere sottoposte al Consiglio comunale, nei prossimi mesi. A questa vicenda siamo particolarmente sensibili per il suo valore emblematico, e i motivi li abbiamo illustrati ben prima di sollevare il “caso Locatelli” che ne è diventato il simbolo:

https://gruppo25aprile.org/category/fenice-un-gruppo-allopera/

e

https://gruppo25aprile.org/2015/10/01/linsostenibile-leggerezza-dellessere-veneziani/

Per il G25A

Il portavoce

Venezia, 4 novembre 2015

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