Accesso agli atti in corso sulla saga delle spese elettorali e dei finanziamenti non dichiarati o negati dal sindaco eletto, in riferimento alla quale il sindaco ha recentemente rimproverato la stampa di non averne più parlato. Lo accontentiamo noi, pubblicando alcuni documenti inediti sulle varie versioni da lui sottoscritte sulla strana vicenda dei 4 rimorchiatori utilizzati in campagna elettorale. Voce non rendicontata, su cui il Collegio di Garanzia presso la Corte d’appello gli ha più volte sollecitato chiarimenti.
Finanziamento non dichiarato o spesa non rendicontata? L’unica cosa sicura è che nelle dichiarazioni ufficiali depositate dopo le elezioni questa voce non appariva né alla voce spese sostenute, né alla voce finanziamenti elettorali o “messa a disposizione di servizi”, che per legge vanno dichiarati.
Il balletto delle versioni ne giustifica la pubblicazione a puntate, partendo dalla penultima in ordine di tempo, che è questa:

Perché partire dalla penultima, e non dalla prima? Per due piccoli dettagli rivelatori:
- Le cinque pagine di chiarimenti sono firmate dal sindaco in persona, ma risultano essere state trasmesse dal suo vicecapo di gabinetto Derek Donadini, che a tutti gli effetti è stipendiato dal Comune e quindi da noi contribuenti; ma allora perché utilizzare un biglietto da visita della Umana SpA, che è proprietà privata di Luigi Brugnaro? La confusione dei ruoli sembra regnare sovrana, anche nella corrispondenza con la Corte d’Appello, e questo non ci rassicura.
- Nella prima delle cinque pagine, forse per rimediare alla sua “dimenticanza” iniziale, il Sindaco di suo pugno asserisce che le spese non vanno imputate a lui ma ai candidati della sua lista in quanto alle manifestazioni non rendicontate (fra cui quella dei rimorchiatori fucsia) “hanno partecipato tutti o pressoché tutti i candidati della lista .. candidati che hanno avuto in quelle occasioni la possibilità di promuovere il programma della lista stessa”!
In questo modo, il cerino acceso passa nelle mani dei 36 candidati della lista del sindaco, e alcune domande sorgono spontanee: i 36 candidati lo sanno? Nel caso in cui avessero dichiarato di non aver sostenuto alcuna spesa e di non aver ricevuto alcun contributo in natura, come si risolve la contraddizione apparente fra la rendicontazione da loro resa alla Corte dei conti e i “chiarimenti” forniti dal Sindaco alla Corte d’appello? Perché nella sua lettera, il Sindaco esplicitamente chiede di “spalmare” le spese non dichiarate fra i 36 candidati della sua lista.
Nella prossima puntata pubblicheremo la dichiarazione firmata dal candidato Sindaco in relazione ai finanziamenti ricevuti e gli altri documenti da cui potrebbero emergere piccole o grandi contraddizioni fra le varie versioni fornite in risposta alle Autorità competenti.
Che confusione..
Venezia merita di meglio!