Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivio per la categoria “#Brugnarologia”

Nuovo Stadio Tacognaro, una domanda:

Le cronache odierne ci regalano l’annuncio di un nuovo faraonico stadio che verrà realizzato a Tessera, grazie all’amico americano del sindaco che come tale lo ha presentato in conferenza stampa.

Nessuno oggi ha detto da dove arriveranno  gli ingenti capitali necessari? Strano. Il New York Post ha coniato per Joe Tacopina il soprannome di “avvocato del diavolo”? Cerchiamo insieme di capire perché, pubblicando una lista dei casi giudiziari che lo hanno reso celebre per aver difeso:

  1. la Signora Melanie McGuire accusata di omicidio per essersi liberata a modo suo del marito, il cui corpo fatto a pezzi per comodità di trasporto era stato ritrovato in tre eleganti valigie a Chesapeake Bay: https://en.wikipedia.org/wiki/Melanie_McGuire
  2. Il Signor Joran van der Sloots, fortemente indiziato e due volte arrestato per la scomparsa della diciottenne Natalee Ann Holloway il cui corpo non è mai stato ritrovato; a 5 anni di distanza, il medesimo Joran van der Sloots si è tuttavia “riscattato” confessando l’omicidio della ventunenne Stephany Flores, commesso in circostanze simili a quelle della prima scomparsa (per la quale, ripetiamolo, grazie a Joe Tacopina risulta innocente). Il caso è talmente celebre che ne troverete traccia anche su Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Scomparsa_di_Natalee_Holloway;
  3. il celebre attore Lillo Brancato, accusato dell’omicidio di un poliziotto nel corso di un furto con scasso effettuato in crisi di astinenza da droga;
  4. il Senatore Hiram Monserrate assolto dall’accusa di percosse alla fidanzata Karla Giraldo;
  5. il giocatore di football Bryan Thomas per percosse aggravate alla moglie;
  6. gli agenti di polizia Franklin Meta e Kenneth Moreno, accusati di stupro e assolti nel marzo del 2011, grazie ai buoni uffici di Joe Tacopina;
  7. due gentiluomini accusati di fare a pezzi cadaveri ancora freschi per venderne le parti pregiate, con un fatturato di 4,7 milioni di dollari ricavati dal sezionamento di 1.077 salme; a questi invece è andata male e sono stati purtroppo condannati.

Gli avvocati dell’avvocato non perdano tempo a querelare noi perché – al di là del fatto che anche il peggior criminale ha diritto a un bravo penalista, e nessuno qui insinua il contrario – quanto sopra riportato è la traduzione fedele di quanto già pubblicato dall’Emerald City Journal (“Emerald City” in America è il soprannome di Seattle) a questo indirizzo: https://www.emeraldcityjournal.com/2014/11/joseph-tacopina-biography/

Fatta questa premessa che indubbiamente permette a Joe Tacopina di essere definito come “principe del Foro” (o anche “avvocato del diavolo”, nella definizione che ne ha dato il New York Post) ribadiamo che la nostra curiosità ha ad oggetto i capitali necessari per la realizzazione del nuovo stadio – dopo che altri in passato hanno promesso “mari e monti” per poi sparire nel nulla: la memoria del “magnate russo” recentemente scomparso è ancora fresca e rende legittima questa domanda che ad alcuni potrà sembrare indiscreta ma non è né indiscreta né maliziosa, visti i precedenti.

Quei capitali sono il frutto delle sue parcelle? Per un avvocato le cui prestazioni vengono fatturate a 750 dollari all’ora non ci sentiamo di escluderlo, ma forse non basta. Ci sono altri interessi in gioco, di cui l’avvocato Tacopina è il legittimo rappresentante? Per chiarirlo gli basterà risponderci, siamo a sua disposizione e ne pubblicheremo ovviamente qui la risposta.

Nella foto: il “rendering” del nuovo stadio di Tessera, che Mister Joe Tacopina ha scherzosamente proposto di battezzare “TACOGNARO” in omaggio alla sua amicizia con il sindaco Brugnaro che ne ha oggi ospitato la conferenza stampa congiunta:

Stadio Tacognaro

Post scriptum ore 23.30

La costruzione del nuovo stadio a Tessera, secondo le dichiarazioni del sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, permetterà la demolizione dello stadio Penzo che tradizonalmente ospita (nell’isola di Sant’Elena) le partite del Venezia. Su questo secondo aspetto è stato aperto un sondaggio che può essere votato fino al 31 luglio a questo indirizzo:

14 juillet: la presa del lampione

Una presa della Bastiglia alla rovescia, quella del 14 luglio a Venezia. Alla vigilia del Redentore dove tutti sono giustamente invitati a rispettare le regole, pubblichiamo due foto il cui sottotitolo potrebbe essere: “perché io so io e voi non siete un.. ” (cit. Alberto Sordi, nel film “il Marchese del grillo”).

Prima foto:

14luglio Luca Tagliapietra 1

Chiunque abbia una barca sa o dovrebbe sapere che a Venezia è vietato legarla a  lampioni, colonnine parapetto e altri supporti “impropri”, per motivi facilmente intuibili. I supporti “propri” sono le paline e le s-cione (anelli infissi sulla muratura della fondamenta) e in primo piano nella prossima foto se ne vede distintamente una a meno di mezzo metro dalla poppa della “Orogranata”:

14 luglio Luca Tagliapietra 2.jpg

Le due foto sono state scattate senza malizia alcuna da chi non è tenuto a sapere chi sia il proprietario della “Orogranata”, e pubblicate nel gruppo facebook “trasportatori Venezia”:

https://www.facebook.com/groups/575849069131528/?fref=nf

Nel citare l’autore delle foto Luca Tagliapietra (all’unico fine di rispettarne i diritti d’autore, e non per tirarlo in ballo) ci assumiamo noi la responsabilità di dire che l’imbarcazione della foto è in uso (privato) al Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e la riva è a pochi metri dalla grande struttura di cui è al tempo stesso concedente (come sindaco) e concessionario (come azionista di riferimento della “Scuola Grande della Misericordia SpA”) in una simpatica confusione di ruoli che abbiamo già a suo tempo evidenziato.

Che il sindaco in carica fosse o meno presente, che fosse o meno al corrente della “presa del lampione” di questo 14 luglio, non è un esempio edificante quello che la sua imbarcazione oggi offriva a chi quotidianamente si confronta con le note difficoltà di ormeggio a Venezia, e nonostante tutto riesce a garantire l’approvigionamento della città in condizioni di traffico sempre più difficili.

Nel citare la fonte delle due foto, ci sembra giusto citare anche la ragion d’essere di quel gruppo facebook, nelle parole del suo fondatore e senza nulla aggiungere o togliere:

“Salve a tutti ho deciso di creare questo gruppo per tutti i trasportatori Veneziani che ogni giorno affrontano questo lavoro con impegno e dedizione nonostante tutti i problemi una città unica come Venezia possa creare visto che si svolge il tutto in un ambiente ostile come quello acqueo che la circonda. Il mio scopo è quello di poter discutere in modo educato e responsabile su tutto quello che riguarda le varie tematiche dei trasporti acquei! Tutto ciò che crea disagio alla categoria e ai cittadini, traffico, velocità, poco rispetto delle regole e del buon senso. In questo gruppo potremo parlare civilmente di svariati argomenti che ci aiutino ad affrontare al meglio il nostro lavoro per far si che nessuno possa definire i trasportatori incivili,irrispettosi,maleducati,cafoni e deturpatori della città e le sue rive e canali! Siamo persone che vogliono solo lavorare senza che nessuno ci possa giudicare in modo negativo e chiediamo che anche questo come tanto altri lavori che si svolgono in città venga rispettato in quanto offre un beneficio a carico del cittadino! Si accettano suggerimenti,foto e messaggi per cercare di rendere un buon servizio e si possono pubblicare in bacheca! Se ci sono cose da segnalare per rendere migliore il convivere con tutte le altre categorie potete scrivere direttamente in bacheca in modo che tutti possano leggere e commentare sempre in modo pacifico ed educato . Chiedo gentilmente di rispettare le regole del buon senso e l’educazione è ben gradita quindi niente offese a persone o categorie che tanto non portano a niente di buono se a non creare astio e ripercussioni a nostro discapito! Siamo uomini e non ragazzini e possiamo affrontare insieme argomenti che servono a noi per migliorare il servizio che diamo alla nostra città”.

 

PalaPilu per tutti!

Le priorità del sindaco in carica che è “casualmente” proprietario di quelle terre inquinate da bonificare (i “Pili”) e anche della squadra di basket che ha bisogno del palasport. Chiedevamo case, il benefattore risponde con un palasport da 10.000 posti paganti. ‘PRO DOMO SUA” (fonte: Nuova Venezia):

PalaPilu NV 10 giugno 17.png

Riassunto delle puntate precedenti: 1) i “Pili” sono terreni in posizione strategica, pagati pochi euro a metro quadro proprio perché pesantemente inquinati. 2) Il proprietario dei terreni diventa sindaco? Cambio di destinazione d’uso in vista e bonifiche a spese del contribuente, dato che la società del Sindaco (Porta di Venezia SpA) è parte ricorrente contro il Comune e contro il Ministero proprio sui costi delle bonifiche.

In attesa della prossima puntata, la vicenda ci ricorda un film. Questo:

Palapilu

Brugnarologia, capitolo primo

Premessa: per “brugnarologia” si intende la Scienza volta a decriptare i messaggi in codice che il sindaco provvisorio di Venezia Luigi Brugnaro affida a Twitter per comunicare con il resto del Mondo dal Brasile, ove si trova per la seconda settimana consecutiva.

Capitolo primo: “TANTA ROBA”.

Testuali parole brugnariane: “Serenissima, unita è tanta roba!”

Esegesi, prima ipotesi:

Da Uomo di Cultura qual è (tanto da avere trattenuto per sè la delega alla Cultura) il Sindaco di Venezia voleva ammonire il Presidente della regione Veneto sui Valori che contano, ispirandosi non già alla versione riduttiva del celebre libro di Gian Antonio Stella (“Schei”) ma alla novella del Verga che della tanta “roba” da accumulare aveva dato un’accezione più ampia e pregnante:

roba2

Esegesi, seconda ipotesi:

Considerato che il sindaco di Venezia non vive a Venezia ma a Mogliano veneto, e che nel suo tweet ha voluto taggare Luca Zaia (come mai?) il “tanta roba” era un messaggio in codice con cui intendeva dargli appuntamento all’osteria omonima, che è per l’appunto situata nel territorio comunale di Mogliano come da foto sottostante:

“Luca speta che rivo e te spiego mi, se vedemo al Tanta Roba”.

roba1

Post scriptum: del nome prescelto per il luogo dell’incontro ci sfugge la natura pleonastica: “ENO-osteria”, come se i veneti in osteria ci andassero per bere acqua.. “osteria” non bastava? Errore! Anche in questo la Scienza esatta della brugnarologia corre in soccorso agli stolti e agli scettici, perché se è “Tanta Roba” significa che là si beve tanto ma proprio tanto, e questo giustifica l’uso del rafforzativo “eno” utilizzato come prefisso davanti al suffisso “osteria”.

Prosit e appuntamento alla prossiam puntata.

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