Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivio per la categoria “I nostri dati”

Venezia caleidoscopio di nazionalità. Come è cambiato in questi 5 anni?

Questa pagina, che oggi festeggia i 1.200 “abbonati”, è nata esattamente 5 anni fa e all’epoca avevamo pubblicato una serie di statistiche sulla Venezia insulare (quella dove non si circola in automobile, per intenderci: nella Municipalità “litorale” di Lido e Pellestrina le imbarcazioni convivono invece con le 4 ruote).

Abbiamo aggiornato oggi il dato sulla Municipalità di Venezia Murano e Burano, che riserva non poche sorprese. Partiamo dalle 20 nazionalità più rappresentate fra la popolazione residente: fra parentesi abbiamo indicato la differenza rispetto al 2014.

  1. Romania: 483 (+ 50) passa dal terzo al primo posto;
  2. Cina: 476 (+ 73) sale dal quarto al secondo posto;
  3. Filippine: 409 (- 131) scende dal primo al terzo posto;
  4. Ucraina: 364 (- 7) sale di una posizione;
  5. Moldova: 320 (- 189) scende dal secondo al quinto posto;
  6. Francia: 247 (+ 40) sale di una posizione;
  7. Bangladesh: 205 (- 38) ne perde una;
  8. Sri Lanka: 183 (+ 20)
  9. Regno Unito: 158 (+ 27)
  10. Germania: 147 (+ 7)
  11. Albania: 138 (+ 21)
  12. Stati Uniti d’America: 108 (- 4)
  13. Spagna: 96 (+ 16)
  14. Giappone: 78 (+ 4)
  15. Tunisia: 67 (+ 7)
  16. Polonia: 66 (+ 1)
  17. Brasile: 64 (+ 10)
  18. Nigeria 62 (assenti nella «Top 20» precedente)
  19. Russia: 57 (+ 19)
  20. Croazia: 50 (- 2)
  21. Egitto: 50 (- 18)

La curva complessiva della popolazione residente è ben nota (grafico sottostante, elaborazione di Margherita Belgioioso sui dati dell’anagrafe comunale). Quello che colpisce nel dato sulla popolazione straniera, che è globalmente in linea con quello generale, sono le modalità “selettive” del saldo migratorio, come se questo colpisse le fasce economicamente più disagiate della popolazione, mentre con il segno + troviamo i Paesi più ricchi e quelli emergenti, con l’eccezione della Nigeria.

Con riferimento a quelle che nel 2014 erano le prime due posizioni in classifica, il calo della popolazione residente di nazionalità moldova e filippina è percentualmente superiore al calo della popolazione “autoctona” e probabilmente segue le dinamiche note a quest’ultima, che si trasferisce per motivi economici al di là dal ponte pur continuando a lavorare a Venezia.

residenti città d'acqua

Le nazionalità complessivamente presenti sono 120. Per una Municipalità che supera di poco i 60.000 residenti (isole comprese) non sono poche! Se il caleidoscopio è ancora ricco in linea con la storia di Venezia, va anche detto che la percentuale della popolazione straniera sul totale della popolazione residente è nettamente inferiore al dato medio comunale e anche diversamente ripartita: la nazionalità prevalente a Mestre è il Bangladesh, che a Venezia occupa soltanto il settimo posto.

Nelle posizioni successive alla ventesima troviamo:

  1. Marocco: 41 (- 2)
  2. Serbia: 40 (+ 1)
  3. Cuba: 40 (+ 11)
  4. Austria: 31 (+ 5)
  5. Grecia: 30 (+ 3)
  6. Kosovo: 29 (+ 5)
  7. Afghanistan: 29 (+ 9)
  8. Corea del Sud: 28 (+ 8)
  9. Repubblica Dominicana: 28 (+1)
  10. Iran: 27 (+ 2)
  11. Perù: 27
  12. Turchia 26
  13. Pakistan 26
  14. Perù 26
  15. Belgio 25
  16. Israele 25
  17. Tailandia 25
  18. Bulgaria 24
  19. Messico 23
  20. Senegal 21
  21. India 21
  22. Svizzera 20
  23. Messico 20
  24. Iraq 18
  25. Canada 15
  26. Georgia 14
  27. Irlanda 13
  28. Paesi Bassi 12
  29. Libano 12
  30. Giordania 12
  31. Finlandia 11
  32. Eritrea 11
  33. Danimarca 10
  34. Argentina 9
  35. Ecuador  9
  36. Algeria 9
  37. Congo 9
  38. Costa d’Avorio 9
  39. Ungheria 9
  40. Portogallo 8
  41. Slovenia 7
  42. Australia 7
  43. Venezuela 7
  44. Somalia 7
  45. Nepal 7
  46. Salvador 7
  47. Slovacchia 6
  48. Svezia 6
  49. Macedonia 6
  50. Colombia 6
  51. Lettonia 5
  52. Indonesia 5
  53. Mali 5
  54. Gambia 5
  55. Sierra Leone 5
  56. Lituania 4
  57. Bosnia Erzegovina 4
  58. Panama 4
  59. Kenya 4
  60. Cile: 4
  61. Camerun 4
  62. Siria 4
  63. Ghana 4
  64. Lussemburgo 3
  65. San Marino 3
  66. Madagascar 3
  67. Armenia 3
  68. Guinea 3
  69. Giamaica 3
  70. Kirzigistan 3
  71. Yemen 3
  72. Bolivia 3
  73. Togo 3
  74. Etiopia 3
  75. Sudan 2
  76. Norvegia 2
  77. Malta 2
  78. Nuova Zelanda 2
  79. Mauritius 2
  80. Birmania 2
  81. Guinea Bissau 2
  82. Honduras 2
  83. Angola 2
  84. Malesia 1
  85. Uruguay 1
  86. Uganda 1
  87. Tanzania 1
  88. Guatemala 1
  89. Kazakistan 1
  90. Tagikistan 1
  91. Estonia 1
  92. Singapore 1
  93. Ciad 1
  94. Benin 1
  95. Burkina Faso 1
  96. Cechia 1
  97. Repubblica centrafricana 1
  98. Zimbabwe 1
  99. Vietnam 1
  100. Ignota 1
  101. Apolidi 1

 

Venezia, per noi, cos’è?

Parafrasando Paolo Conte (“Genova per noi”): Venezia, per noi, cos’è?

Per molti di noi, Venezia è innanzitutto una scelta e un progetto di vita. Per altri è già ricordo, a volte intriso di rimpianti o recriminazioni legate a quello che potrebbe essere e non è. Per una maggioranza di noi è la realtà quotidiana di cui siamo al tempo stesso orgogliosi e preoccupati, per altri è una vita da pendolari e per altri ancora è soltanto un sogno. Per tutti noi è un luogo unico da difendere e preservare come tale, una battaglia da combattere insieme con chi la condivide ed è questo che ci accomuna.

Fra di noi c’è chi lavora a Venezia ma dorme altrove (a volte per scelta, più spesso per necessità) e chi lavora altrove per potersi pagare un mutuo (spesso esorbitante) a Venezia. Fra di noi ci sono studenti che a Venezia vorrebbero restare e veneziani di nascita che vorrebbero tornare, e c’è anche chi ci ha ormai rinunciato o teme di doverla lasciare.

Fra di noi ci sono veneziani di nascita e veneziani adottivi, veneziani di ritorno e aspiranti tali. Fra di noi c’è chi è determinato a restare, chi vorrebbe tornare e chi rischia di dover partire o ha scelto di fare una vita da pendolare, pur di conservare un legame stabile con questa città che amiamo oltre ogni logica di tipo economico.

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In che proporzioni si distribuiscono le situazioni individuali sopra accennate? Lo abbiamo chiesto ai nostri iscritti con un sondaggio interno, e il risultato è questo:

  1. Vivo in Laguna e intendo restarci: 220 persone.
  2. Vivo in terraferma ma farei volentieri le valigie per vivere in Laguna, se le condizioni lo permettessero: 54.
  3. Risiedo a Venezia facendo la spola con un’altra città europea: 27.
  4. La mia vita è alternata fra terraferma e Venezia ma vorrei risiedere in modo permanente a Venezia: 20.
  5. Vivo in Laguna ma rischio di dover fare le valigie: troppo cara e/o troppo scomoda: 14.
  6. Ho vissuto lontano da Venezia a causa del lavoro ma sono tornato/a, nonostante le difficoltà: 10.

Seguono altre risposte, che hanno totalizzato meno di 10 voti. Quelle di cui sopra rappresentanto già un campione rappresentativo di 345 persone.

Il dato confortante su cui vorremmo lavorare con proposte concrete sono le risposte che in classifica occupano la posizione numero 2 e 4 ed esprimono un desiderio di vivere a Venezia se le condizioni lo permettessero, mentre il dato preoccupante su cui occorre riflettere d’urgenza sono le risposte che occupano la posizione numero 5. Al netto del saldo demografico che per un fatto di età media nei sestieri continuerà a presentarsi con il segno “meno” (il numero annuo di nascite si attesta sulle 500 unità, insufficiente a compensare i decessi per cause naturali) il saldo “migratorio” (differenza fra arrivi e partenze) è infatti l’unico su cui possiamo sperare di incidere nel breve termine.

Complessivamente, dal sondaggio interno emerge un segnale incoraggiante: la volontà di restare o tornare o comunque di mantenere un legame “forte” con questa realtà unica al mondo; è del resto lo spirito con cui siamo stati in grado di organizzare con il semplice passaparola, senza annunci su facebook e senza pubblicità, il flashmob del’anno: #Veneziamiofuturo.

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Certo, si potrebbe obiettare che il Gruppo25aprile ha sue caratteristiche di impegno civico che lo rendono rappresentativo della fascia più attiva della popolazione, ma non della popolazione in generale. Vero anche questo.

E allora, chiunque voglia parlare seriamente di spopolamento dei sestieri per individuare soluzioni, anziché fermarsi allo stadio della denuncia o dei piagnistei, dovrebbe partire da questo dato di fatto (Venezia sarà anche cara e scomoda, ma di pazzi o romantici e idealisti che ci vogliono vivere ce ne sono ancora tanti) e fare un’indagine seria basata su un campione statistico più ampio, al quale andrebbero fatte alcune domande del tipo: A) a Venezia ci vivi e intendi restare? Quali sono le tre cose che chiederesti al sindaco? B) Venezia l’hai lasciata? Per quali motivi l’hai lasciata e cos’è che ti impedisce di tornare a viverci? C) A Venezia lavori tutti i giorni ma non ci vivi; sei pendolare per scelta irrevocabile tua o saresti interessato a trasferirti in laguna, e a quali condizioni?

Con la campagna di opinione #Veneziamiofuturo ci stiamo ponendo proprio questo tipo di domande, a cui è urgente dare risposta; lo stiamo facendo sestiere per sestiere, e ne daremo conto anche su questa pagina oltre che su quella pubblica che abbiamo creato su facebook.

Prossimo appuntamento con i sestieri: aula magna dell’Ateneo Veneto (campo San Fantin, di fronte alla Fenice), il 20 gennaio 2017 alle ore 17.

Nel frattempo, i nostri più fervidi auguri di Buone Feste a tutti voi e un annuncio breve alla stampa locale: il 2 gennaio alle 5 del pomeriggio, brindisi di buon anno e conferenza stampa, gli inviti sono pronti a partire domani e seguiranno  le vie abituali.

Il portavoce

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Castello 17 settembre gli atti dell’incontro 2) la Legge Regionale sul Turismo

Per la sintesi che leggerete, ringraziamo sentitamente Sara Trevisan che della materia si è occupata in prima persona, all’APT. Aggiungiamo che la stampa locale ha dato ampio risalto al problema sollevato e all’intervento successivo con cui la consigliera comunale Monica Sambo ha chiesto una modifica della Legge Regionale, e ringraziamo i giornalisti presenti: Giorgia Pradolin (Gazzettino) e Vera Mantengoli (Nuova Venezia).

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La nuova Legge Regionale sul Turismo della Regione Veneto (LR 11/2013) é entrata in vigore nel 2013 ma in questi anni é stata integrata e modificata.

Il Legislatore dichiara (DGR 419/2015) di “aver operato una forte semplificazione amministrativa riducendo il numero di tipologie e di strutture ricettive” ed in tal senso é presente una contrapposizione tra le strutture ricettive che offrono SERVIZI agli ospiti e quelle senza alcun servizio agli ospiti durante il soggiorno.

  1. STRUTTURE CON SERVIZI AGLI OSPITI

Sono le più conosciute e vengono identificati tre gruppi:

  1. strutture ricettive alberghiere (alberghi, RTA residenze turistico-alberghiere, albergo diffuso);
  2. strutture ricettive all’aperto (campeggi, villaggi turistici);
  3. strutture ricettive complementari (alloggi turistici conosciuti dalla precedente legge come affittacamere, case per vacanze, unità abitative ad uso turistico, bed & breakfast).

Queste strutture vengono classificate con 2, 3, 4 o 5 leoni sulla base di servizi e requisiti obbligatori elencati su tabelle ufficiali della Regione (allegati A, B, C, D, E alla DGR 419/2015) e devono essere conformi alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e alle norme per la sicurezza degli impianti previste dalle specifiche normative (LR 11/2013, art.23 co.2,3).

  1. STRUTTURE SENZA SERVIZI AGLI OSPITI

A questo secondo gruppo appartengono le LOCAZIONI TURISTICHE.

Quest’ultime sono inizialmente di competenza del Comune di appartenenza e diventano in un secondo momento di competenza della Città Metropolitana o Provincia territorialmente competente (LR 18/2016 disposizioni di riordino e semplificazione normativa).

Fino all’altro ieri, per intraprendere questo tipo di attività era necessario solo protocollare una comunicazione, resa ufficiale dalla Regione nell’agosto 2015, con l’indicazione di alcuni dati di base  della struttura (dati titolare, indirizzo, periodo di apertura, numero posti letto, numero camere). Ieri é stato pubblicato nel Bur (Bollettino Ufficiale della Regione Veneto) un Decreto (n.53 del 31 agosto 2016) che approva una nuova comunicazione regionale per intraprendere la locazione turistica (revocando il modello del 2015), il cui invio deve essere effettuato in modalità telematica. I dati richiesti sono sempre quelli relativi al titolare,  all’indirizzo della struttura, al periodo di apertura, al numero delle camere e dei posti letto.

Non si tratta, quindi, di un’autorizzazione, ma vale il principio del silenzio assenso con il risultato che tutti possono fare tutto. I titolari possono essere utenti privati ma anche società, non é richiesto il cambio della destinazione d’uso dell’immobile (da residenziale a turistico-ricettivo) ed é possibile affittare anche parzialmente la struttura, senza però rientrare nella tipologia bed & breakfast (con i conseguenti vincoli).

E’ assolutamente necessario monitorare e regolamentare le locazioni turistiche proprio in virtù della semplicità burocratica e dare assistenza qualificata ai proprietari che intendono intraprendere questo tipo di attività ricettiva.

E’ ammirevole la lotta all’abusivismo proclamata qualche mese fa ma purtroppo non sufficiente da sola a risolvere il problema a Venezia.

Con la chiusura degli uffici dell’Azienda di Promozione Turistica ed il continuo passaggio delle deleghe da un ente all’altro, la situazione sta diventando critica, nell’immobilismo totale di molti la mole di lavoro aumenta e le molteplici pratiche, siamo nell’ordine delle centinaia, non vengono evase in tempi accettabili.

E’ indispensabile prendere atto del problema: identificare un ufficio idoneo; gestire l’anagrafe regionale dalla quale avere una lista ufficiale, che oggi non esiste e non é consultabile; organizzare sopralluoghi coordinati da più enti per verificare sia il rispetto delle norme edilizie sia la capacità ricettiva dichiarata; informare i titolari dei vari obblighi previsti dalle leggi con conseguente monitoraggio (comunicazione delle presenze, tassa di soggiorno, schedine per la pubblica sicurezza); mettere in atto reali sanzioni per chi trasgredisce.

La collaborazione di tutti gli enti chiamati in causa (amministrativi, fiscali, di controllo), l’utilizzo di norme chiare e l’aiuto di personale qualificato, sono un punto di partenza per riprendere in mano la situazione.

Credits foto: Giovanni Andrea Martini

Castello 17 settembre: gli atti dell’incontro 1) La proposta di regolazione dei flussi turistici

Come annunciato al termine dell’incontro, pubblichiamo i documenti ricevuti e presentati a Castello il 17 settembre, con la precisazione che non rappresentano la posizione del Gruppo25Aprile o di #Veneziamiofuturo ma il punto di partenza per un serio dibattito sui temi sollevati. Ai relatori va il nostro ringraziamento per avere gettato le basi di un tale dibattito, che ci sembra quanto mai urgente.

Per il primo documento, che è stato anche protocollato in Comune come contributo alle discussioni che avranno inizio nelle commissioni consiliari competenti nei prossimi giorni, ringraziamo l’autrice Roberta Bartoloni.

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Progetto “Venezia libera” versione 16 settembre 2016

Venezia libera dai troppi turisti, Venezia libera per i turisti

Progetto di prenotazione finalizzato alla gestione dei flussi turistici a Venezia

Presupposti: non si può consentire l’accesso solo ai più abbienti – si può limitare l’accesso per questioni di sicurezza – rivolgersi solo alla piazza San Marco non risolve veramente il problema.

Proposta: prenotazione gratuita estesa a tutta la città.

La prenotazione gratuita è finalizzata a garantire la visita in condizioni vivibili, è un atto di rispetto nei confronti del turista, a differenza di un ticket a pagamento che difficilmente verrebbe accolto con il favore internazionale.

Chi prenota avrà diritto all’accesso completo alla città, mentre chi non prenota sarà soggetto a condizioni di svantaggio con limitazioni crescenti, dettate da ragioni di sicurezza. Ad esempio non potrà usufruire dei mezzi pubblici, non potrà salire sul campanile, entrare in basilica, accedere a determinate aree della città, non potrà parcheggiare al Piazzale Roma, né sbarcare a San Marco ecc. Queste condizioni di svantaggio costituiranno un forte disincentivo alla visita, ed incentivo alla prenotazione nelle date disponibili.

Il sistema funzionerà utilizzando strumenti ed esperienze già disponibili, in particolare la card VeneziaUnica. I controlli avverranno utilizzando i palmari, senza installare tornelli fissi che costituiscono costi rilevanti e creano disagi quotidiani, a differenza dei controlli mobili mirati solo quando e dove serve. I controlli e le limitazioni potranno venire intensificati nei giorni critici, l’importante sarà effettuarli quando necessario affinché sia risaputo che entrando a Venezia senza prenotazione si possono subire pesanti limitazioni alla visita.

Dalla richiesta di prenotazione saranno esclusi tutti i frequentatori abituali della città, la cui VeneziaUnica verrà abilitata in modo automatico. Saranno di fatto esonerati anche i turisti con pernottamento in strutture ricettive autorizzate all’interno del comune, perché l’abilitazione avverrà contestualmente alla prenotazione della camera. Dovranno invece procurarsi la prenotazione i turisti escursionisti, quelli che soggiornano in strutture non regolari, i crocieristi per il tramite delle compagnie di crociera.

La prenotazione avverrà tramite il portale del Comune con un applicativo simile a quello utilizzato per le prenotazioni alberghiere dove il turista sceglierà la data ed il numero delle persone. Durante la prenotazione verranno fornite informazioni sul decoro, poi la procedura transiterà per l’offerta dei servizi VeneziaUnica. La conferma della prenotazione arriverà sul telefonino o sulla posta elettronica e con quella i turisti potranno ottenere la carta VeneziaUnica con l’abilitazione alla visita, valida per il giorno prenotato.

Con questo sistema da un lato il Comune potrà conoscere meglio le dinamiche dei flussi e potrà stabilire dei limiti di carico oltre ai quali non garantire l’accesso, e dall’altro i turisti potranno sapere quando ci sono posti disponibili e quindi potranno programmare la loro visita spalmando maggiormente le presenze in tutti i giorni della settimana, del mese, dell’anno.

Considerato che i turisti pernottanti sono circa 6milioni all’anno, si può proporre inizialmente un limite agli escursionisti attorno ai 10 milioni così da mantenersi vicino ai limiti di carico individuati da alcuni studi. Ad ogni modo tale limite portrà essere facilmente modificato, e differenziato nei vari giorni dell’anno.

I costi sono principalmente software, stimati in circa 200mila euro. Gli incassi sono dati dalla vendita di spazi pubblicitari all’interno della procedura di prenotazione nonché dalla vendita dei servizi VeneziaUnica, e sono stimati complessivamente attorno ai 9milioni di euro annui.

Il sistema così impostato potrà prevedere negli anni ulteriori restrizioni a carico di chi è sprovvisto di prenotazione, fino all’eventuale chiusura del centro storico al di sopra del limite di carico massimo individuato. Al momento può apparire poco opportuno, ma è preferibile predisporre fin da subito un sistema versatile che possa adeguarsi alle esigenze future, anziché correre il rischio di trovarsi tra qualche decennio con un sistema già limitato rispetto all’evolversi della situazione.

ANALISI  FASE  BASILARE

Presupposti su cui si fonda il progetto

L’articolo 3 della Costituzione Italiana sancisce il principio di non discriminazione e l’articolo 16 prevede che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale”. A questo vanno aggiunti gli accordi di Schengen tesi a favorire la libera circolazione dei cittadini nel territorio Europeo, nonché va evidenziato che Venezia è un bene pubblico patrimonio mondiale dell’umanità. Pertanto tutti, sia cittadini italiani che internazionali, hanno il diritto di vedere un patrimonio pubblico che gli appartiene, a prescindere dalle possibilità economiche di pagare eventuali costosi biglietti di ingresso.

Allo stesso tempo l’articolo 16 della Costituzione Italiana prevede che la libera circolazione è garantita “salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

Pertanto si può limitare l’accesso per motivi di sicurezza (motivazioni evidenti rilevando l’intasamento delle strade e dei mezzi pubblici della città in tutti i periodi festivi), ma non lo si può consentire solo ai più abbienti.

Un ulteriore presupposto del presente progetto è dato dall’evidenza che la città ha capienza limitata. Così come al teatro ci sono posti limitati soggetti a prenotazione, oltre i quali non è più garantita la sicurezza dell’ambiente né la qualità di offerta del servizio e viene pertanto negato l’accesso, altrettanto dovrebbe avvenire a Venezia. La necessità di prenotare per accedere al teatro è oramai universalmente accettata, nessuno si presenta la sera stessa della rappresentazione pretendendo di entrare a teatro esaurito, risulta evidente che il limite agli accessi è effettuato a vantaggio dello spettatore stesso. Per lo stesso principio, altrettanta evidenza va data alla necessità oramai condivisa di porre un limite agli accessi alla città, evidenziando che si tratta di limiti a tutela dei turisti stessi, in quanto il sovraffollamento limita la loro sicurezza nonché la qualità della loro visita.

Il controllo dei flussi turistici non può tuttavia diventare un aggravio alla circolazione dei residenti, con tornelli fissi che creano inevitabilmente ulteriori difficoltà, incidendo sulla velocità di circolazione, e creando code che possono generare ulteriori intasamenti a catena nelle calli che intersecano il flusso. Da menzionare inoltre i non indifferenti costi di installazione, gestione e manutenzione.

Per quanto riguarda il territorio da interessare alle limitazioni, si evidenzia che Venezia non è solo Piazza San Marco e che quindi elaborare un progetto riferito solo alla Piazza non risolve il problema alla radice. L’impedimento di accesso alla piazza, pur in presenza di un effetto limitante sugli accessi in genere, non impedisce che i visitatori, soprattutto quelli che hanno già visitato Venezia in altre occasioni, si riversino su altre zone della città, intasando comunque senza limite alcune strade e mezzi pubblici. La limitazione di accesso alla sola piazza non garantisce un reale controllo dei flussi, pertanto il progetto di gestione dei flussi turistici va esteso a tutta la città. Da evidenziare inoltre le possibili contestazioni da parte dei negozianti della sola area interessata alla limitazione.

In riferimento ai periodi dell’anno da sottoporre alle limitazioni, sebbene la necessità di regolazione dei flussi turistici a Venezia sia avvertita soprattutto in alcuni periodi critici, la struttura di un progetto di gestione non può risultare limitata a determinate date poiché risulta più semplice informare i turisti del fatto che l’ingresso alla città è sempre sottoposto a determinate regole, che non individuare e diffondere le date interessate.

Andando ad analizzare i ricavi che si vogliono trarre dall’operazione, è opportuno evidenziare che la gestione dei flussi turistici ed i problemi di cassa del Comune sono due problemi separati da affrontare in sedi distinte. Quindi i criteri di elaborazione e valutazione di un progetto che deve riscontrare il favore internazionale, non possono porre in primo piano il ritorno economico rispetto agli effetti benefici su residenti e turisti.

Se le misure tese ad arginare l’esagerata presenza turistica nel nostro centro storico venissero colte come azioni principalmente a fine di lucro, l’avvio ed applicazione delle stesse incontrerebbe molti più ostacoli. Considerato invece che la città e la cittadinanza non sono più in grado di sostenere aumenti di carico, è necessario proporre formule che consentano un’agevole accettazione da parte di istituzioni e comunità. Ormai il tempo delle teorizzazioni è scaduto, non c’è più tempo da perdere, è necessario avviare un progetto in tempi celeri senza ostacoli di natura giuridica o etica.

La richiesta di un pagamento rilevante per l’ingresso a Venezia o a San Marco non è inoltre favorevole alla buona immagine della città, scaduta in modo vertiginoso negli anni. E’ necessario invece puntare a misure che restituiscano una buona immagine della città, misure a vantaggio del turista e servizi di migliore qualità che possono invertire la rotta riportando la città ai livelli che merita. Va evidenziato infatti che il servizio più importante ed imprescindibile che si può fornire al turista è quello di garantirgli una visita in condizioni confortevoli. Fornire al turista la possibilità di programmare consapevolmente la sua visita a Venezia nelle condizioni a lui più idonee è un dovuto atto di rispetto che evidenzierebbe l’attenzione della città alle esigenze del turista.

Da sottolineare inoltre che, trattandosi di sperimentazione, la stessa deve presentare le caratteristiche della gradualità e versatilità, garantita dall’assenza di importanti costi sostenuti per strumentazioni fisse di verifica.

Da ultimo si evidenzia che nel corso degli ultimi anni sono state già avviate alcune sperimentazioni ed azioni (es. Venice Connected, il decalogo comportamentale “Venezia è anche tua, rispettala!”, ecc.) che non vanno tralasciate. Le esperienze passate ci sono, molti strumenti li abbiamo già in tasca senza rendercene conto (es. tessera VeneziaUnica), oggi non ci resta che fare tesoro delle esperienze e conoscenze maturate negli anni ed aggregare il tutto in un unico progetto ad ampio respiro.

Sistema di prenotazione

Considerato che le card a pagamento, già proposte negli anni, non hanno mai riscosso importanti successi, e considerato che Venezia ora ha la necessità impellente di dare avvio ad una sperimentazione di controllo che venga accettata con favore dalle comunità internazionali, si ritiene opportuno proporre una formula senza spese per i visitatori.

Si propone quindi non un biglietto a pagamento per accedere, bensì, al contrario, una sorta di welcome card gratuita, per sottolineare che il turista è benvenuto fino ai limiti di capienza sostenibili per la città, oltre ai quali ulteriori accessi possono costituire un disagio, se non un rischio, per tutti.

Si propone quindi una prenotazione che comporterà vantaggi e sarà gratuita, non sarà un ticket a pagamento, non ci sarà motivo per non farla. Non comportando costi per il turista sarà più facile da far accettare ed avviare.

L’assenza della prenotazione comporterà invece una serie di limitazioni alla fruizione dei servizi della città (musei, bagni pubblici[1], servizi di trasporto, parcheggi, principali attrazioni). Inoltre il Comune comunicherà di riservarsi la facoltà di impedire l’accesso alla piazza o ad altre aree della città, per ragioni di sicurezza, a quanti sprovvisti di prenotazione, per tutta la giornata o in determinate fasce orarie. Le condizioni di svantaggio previste per il turista senza prenotazione costituiranno disincentivo all’accesso alla città nelle date in cui risulterà raggiunto il limite delle prenotazioni consentite, e incentivo alla prenotazione nelle dati disponibili.

Un sistema di prenotazione così strutturato faciliterà una buona immagine della città, a favore di un turismo di qualità in condizioni confortevoli.

Il turista, avendo la possibilità di verificare per ogni data il grado di saturazione previsto e raggiunto, nonché le date con prenotazioni ancora disponibili, potrà programmare la sua visita in modo più consapevole. Considerato che a nessuno piace visitare una città intasata, il fatto di poter programmare consapevolmente la visita fornirà buoni risultati in termini di limitazione dei picchi di afflusso, con autoregolazione e redistribuzione delle visite lungo l’arco della settimana, del mese, dell’anno. Aggiungendo a quanto sopra le limitazioni cui saranno soggetti i visitatori privi di prenotazione, gli accessi oltre a determinati limiti risulteranno sicuramente ridotti. Pertanto le condizioni di svantaggio prospettate ai visitatori privi di prenotazione costituiranno forte disincentivo all’accesso in città oltre ai limiti previsti.

L’impedimento all’accesso alla Piazza ai visitatori privi di prenotazione verrà attivato solamente in poche occasioni, ma la consapevolezza del rischio quotidiano demotiverà e scoraggerà i turisti escursionisti “mordi e fuggi”, soprattutto se con possibilità di programmare la visita in altre date con maggiori disponibilità.

Inoltre si evidenzia che per governare i flussi turistici è necessario innanzitutto conoscerli, ed un sistema di prenotazione consentirà l’ottenimento di dati contestualmente alla sperimentazione, senza dover investire in studi preliminari.

Al fine di consentire maggiori e più rapide verifiche, la prenotazione informatica verrà inglobata nella già disponibile tessera VeneziaUnica. La conversione potrà essere fatta al primo accesso in città presso uno qualsiasi degli sportelli adibiti (es vela, infopoint, ingressi museali ecc). La tessera avrà validità pari alla validità della prenotazione.

Chi dovrà procurarsi la prenotazione

La necessità di procurarsi un pass di prenotazione sarà rivolta a:

  • Turisti escursionisti: prenotazione individuale a loro cura (o della loro agenzia in caso di gruppi organizzati).
  • Crocieristi: prenotazione a cura e nome delle compagnie di crociera.
  • Turisti con pernottamento: prenotazione automatica integrata con la prenotazione della camera presso la struttura ricettiva autorizzata.

Il pass turistico senza soggiorno nel comune di Venezia sarà di durata giornaliera (ad esempio fino alle ore 4.00 del mattino successivo) e andrà richiesto tramite l’applicativo inserito nel portale del Comune.

Il pass crocieristi andrà richiesto dalle compagnie di crociera in quantità equivalente al numero di crocieristi per i quali si stima uno sbarco in città. Sarà poi a cura delle compagnie di fornire ad ogni crocierista una copia dello stesso, o una card che contraddistingua la crociera di riferimento, da esibire in caso di controlli. In alternativa, sarà possibile fornire loro, come agli altri turisti, la tessera VeneziaUnica a validità limitata. L’importanza di inserire anche il turista crocierista nel sistema di conteggio delle presenze previste, è data dal fatto che, come affermato dal Presidente di Assoagenti Veneto (il Gazzettino – 14 agosto 2016) alcuni intasamenti sono avvenuti malgrado l’assenza di grandi navi in banchina, quindi si può ben immaginare cosa potrebbe accadere se vi fosse l’accavallamento di più fattori concomitanti.

Il pass turistico con soggiorno nel comune di Venezia verrà rilasciato contestualmente alla prenotazione in una delle strutture ricettive autorizzate con sede nel comune di Venezia. Per agevolare le pratiche ed i controlli potrebbe essere di durata sempre settimanale, a prescindere dai giorni effettivi di soggiorno (in caso di soggiorni di durata superiore basta rilasciare un altro pass).

Questo sistema di pass automatico agevolerà un controllo indiretto delle affittanze turistiche (stimate da Italia Nostra in circa 6.000 unità), con incentivo alla riduzione dell’abusivismo in quanto il soggiorno in strutture ricettive irregolari non dichiarate non consentirà l’acquisizione automatica del pass.

Le categorie interessate verranno informate della necessità di prenotare la loro visita tramite stampa, agenzie turistiche, portale del Comune, affissioni luminose lungo le autostrade, in tangenziale, nelle vie di accesso al ponte della libertà e in tutti i principali punti di imbarco verso il centro storico.

In caso di arrivo in città senza prenotazione, la stessa potrà essere sanata presso i punti stabiliti (es. ufficio informazioni turistiche, biglietterie actv) fino al raggiungimento del limite previsto, eventualmente dietro piccolo corrispettivo a copertura delle spese di segreteria.

Chi sarà esonerato dalla prenotazione

Non dovranno procurarsi una prenotazione per l’accesso alla città:

  • Nati e/o residenti nel Comune.
  • Studenti/lavoratori pendolari non residenti.
  • Proprietari di seconde case nel Comune di Venezia (e relativa famiglia).

Alle categorie individuate verranno rilasciati dei pass integrati alla tessera VeneziaUnica (ex Imob) che assumerà colorazione differente per riconoscere a vista il pass a lungo termine rispetto alla tessera ad uso turistico limitato nel tempo.

Si evidenzia che quasi la totalità dei soggetti esonerati già dispone della tessera in parola.

L’aggiornamento della tessera a nati e residenti verrà fatto in modo automatico, così come avvenuto in occasione dell’avvio degli accessi prioritari, oppure tramite presentazione di un documento

L’aggiornamento/rilascio della tessera studente verrà effettuato agli studenti non residenti iscritti negli istituti con sede nel territorio comunale, su richiesta degli Istituti che forniranno la lista degli interessati.

L’aggiornamento/rilascio della tessera lavoratore verrà effettuato ai soggetti operanti in aziende con sede nel territorio comunale, su richiesta delle Aziende che forniranno la lista degli interessati.

Le autorizzazioni di cui sopra avranno durata pari alla scadenza della tessera VeneziaUnica.

Oltre a ciò saranno previsti dei pass “ospiti” da rilasciare ad esempio alla Regione del Veneto, Università ed altre Istituzioni o aziende in caso di inviti a persone sprovviste delle autorizzazioni di cui sopra.

In caso di parenti e/o amici in visita a residenti, si suggerirà la prenotazione del pass turistico “senza soggiorno”. In caso di raggiungimento del numero limite, con impossibilità di procedere con la prenotazione, sarà possibile entrare senza prenotazione (con tutti i disincentivanti limiti già visti), o chiedere al Comune una prenotazione in deroga.

Per quanto riguarda i proprietari di seconde case, gli stessi potranno comunicare, all’atto del rilascio dell’esonero alla prenotazione, i nominativi di un certo numero di persone del proprio nucleo familiare. Eventuali parenti aggiuntivi potranno sempre visitare la città prenotando per tempo il pass previsto.

Sarà comunque sempre prevista la possibilità di richiedere l’assegnazione di pass in deroga al raggiungimento dei limiti individuati, negli specifici casi che il Comune andrà a regolamentare.

Richieste multiple faranno scattare accertamenti in quanto possibile indicatore di struttura ricettiva non autorizzata.

Limiti alla prenotazione

La determinazione dei limiti va studiata soprattutto in riferimento agli escursionisti giornalieri, in quanto il numero dei visitatori con pernottamento è già limitato/limitabile agendo sul numero di posti letto concessi alle strutture ricettive del Comune.

Per quanto riguarda l’individuazione del numero massimo giornaliero di prenotazioni previste per i turisti escursionisti si può partire dai dati rilevati dallo studio dell’università di Worchester condotto dal prof. Carrera[2], secondo cui la situazione risulta essere la seguente:

Numero presenze Residenti

centro storico

Lavoratori e studenti pendolari Turisti con pernottamento Turisti escursionisti Totale turisti
al giorno 55.700 22.700 17.600 45.580 63.180
all’anno 20.330.000 7.600.000 6.425.000 16.635.000 23.060.000

Si rileva tuttavia che dette stime forse sono leggermente sottostimate in quanto altre fonti indicano un afflusso di oltre 30 milioni di turisti all’anno.

Al fine di stimare dei limiti indicativi di pressione turistica sostenibile, si propone che il numero dei turisti non possa eccedere il numero dei residenti.

Considerato che il tetto delle prenotazioni giornaliere per turisti con pernottamento è dato dal numero dei letti presenti in strutture ricettive autorizzate (circa 43.000), si propone di individuare solo un limite al numero delle prenotazioni dei turisti escursionisti. Detto limite può essere previsto inizialmente attorno alle 30.000 unità circa giornaliere, per un totale di circa 10.000.000 prenotazioni all’anno (crocieristi inclusi) che, sommate al numero di turisti con pernottamento medi annui (6 milioni circa come evidenziato nella tabella sopra riportata), consentono di contenere l’afflusso in circa 16 milioni di presenze annue, limite comunque superiore a quanto consigliato dagli studi effettuati sulla capacità di carico della città[3].

Il limite non sarà necessariamente sempre lo stesso per ogni giorno dell’anno, quindi, al fine di mantenere i picchi di prenotazioni turistiche complessive entro gli ambiti stabiliti per ragioni di sicurezza, nei giorni in cui è stimata una maggiore affluenza di turisti con pernottamento (es. natale, carnevale, pasqua, ponti festivi ecc) sarà possibile abbassare il limite di prenotazioni previste per i turisti escursionisti, grazie all’agilità e versatilità del programma informatico di prenotazione.

In occasione di alcuni eventi di richiamo, per i quali l’Amministrazione Comunale consente ed incentiva un afflusso turistico superiore, sarà analogamente possibile aumentare il limite impostato o addirittura non prevedere alcuna necessità di prenotazione.

Le previsioni di afflusso verranno aggiornate ogni anno, al fine di perfezionare sempre più la programmazione dei limiti (metodologia PDCA di miglioramento continuo), in base ai suggerimenti dati dalle associazioni di albergatori, alle statistiche, ai riscontri ottenuti.

I dati di previsione potranno venire affinati anche con quanto elaborato dal CORILA, che offre tecnologie di conteggio delle persone.

Il numero limite delle prenotazioni quotidianamente fornite potrà quindi essere modulato in base ai vari periodi dell’anno, e modificato in base ad analisi e riscontri ottenuti nel tempo, al fine di affinare negli anni gli equilibri tra le varie tipologie di accesso, allo scopo di mantenere le prenotazioni in città tutti i giorni entro i limiti di sicurezza individuati.

Coloro che risulteranno sprovvisti di prenotazione, saranno soggetti a limitazioni all’utilizzo dei servizi offerti dalla città (servizi igienici, di trasporto, museali, accesso a determinate aree, ecc). Pertanto il raggiungimento del limite individuato non costituirà in questa fase impedimento all’accesso, ma disincentivo alla luce delle svantaggiose condizioni previste.

Applicativo di prenotazione

L’applicativo per la prenotazione, inserito nel portale del Comune, sarà strutturato in modo molto semplice, per consentire al turista un’agevole verifica delle date da preferire, nonché un agevole compimento delle azioni necessarie per portare a termine la prenotazione.

Il sistema di prenotazione costituirà un’importante fonte di informazione e servizio al turista. Quindi, oltre alle informazioni relative al grado di saturazione previsto e già realizzato per data, si potranno inserire una serie di informazioni, ora parcellizzate, tali da consentire al turista di fruire a pieno di tutte le possibilità offerte dalla città. Alcune informazioni (es. decalogo sul decoro, modalità di circolazione stradale, percorsi alternativi, lucchetti, acquisti merce da abusivi, foto con figuranti ecc) verranno fornite (ed espressamente accettate) contestualmente alla procedura di prenotazione, così da assicurare una presa visione da parte del turista.

La prenotazione, inviata via sms o email da indirizzo mittente del Comune, sarà verificabile da chiunque senza necessità di ausili o lettori particolari.

Il sistema informatico effettuerà costantemente un’analisi automatica dei dati per rilevare ed approfondire eventuali anomalie. Richieste di prenotazione atipiche faranno scattare accertamenti in quanto possibile indicatore di errori di prenotazione o di struttura ricettiva non autorizzata (es. prenotazioni ricorrenti nell’arco dell’anno riconducibili alla stessa persona, in quantità elevate per singola data, prenotazioni senza pernottamento relative a più giorni consecutivi).

L’applicativo sarà molto versatile, prevedendo già la predisposizione, per un eventuale futuro, dell’introduzione della richiesta di una cauzione e/o di un’imposta a carico del turista escursionista.

Se giuridicamente legittimo, l’appalto per la creazione e gestione dell’applicativo potrebbe venire inserito tra i servizi già resi al comune da parte di Venis Spa.

Ulteriori proposte sul contenuto e struttura dell’applicativo sono indicate nell’allegato 1.

Controlli della prenotazione

Obiettivo della fase basilare è l’avvio del sistema di prenotazione e le verifiche verranno fatte solo in quanto l’assenza di prenotazione impedisce l’utilizzo dei servizi cittadini.

Pertanto i controlli avverranno contestualmente all’acquisto dei biglietti di navigazione, all’accesso ai musei, ai bagni pubblici, alle principali attrazioni (es campanile, basilica), eventualmente all’accesso in determinate aree ecc.

Presso gli uffici informazioni turistiche, oppure alla prima verifica, la prenotazione verrà convertita in tessera VeneziaUnica contenete le informazioni relative alla data e durata della prenotazione, necessarie per semplificare i controlli successivi. Sulla stessa tessera resterà ovviamente possibile caricare i biglietti per la navigazione, gli accessi ai musei ecc.

Ulteriori controlli potranno avvenire, utilizzando i medesimi palmari in dotazione al personale Vela, al fine di impedire l’accesso a determinate aree ai turisti sprovvisti di prenotazione. Dette saltuarie verifiche saranno opportune soprattutto al fine di rendere concreto ed avvertito il rischio di non poter vedere le zone di interesse in caso di accesso senza prenotazione, rafforzando pertanto il disincentivo alla visita nelle giornate già sature.

Da evidenziare che in occasione delle verifiche attuate dal personale addetto, lo stesso potrà distinguere facilmente i turisti dai residenti, interferendo in modo minimo sulla circolazione degli stessi.

Non si ritiene invece opportuna l’installazione di tornelli fissi perché incidono troppo sulla circolazione (anche dei residenti) e comportano un elevato aggravio in termini di costi di acquisto, gestione e manutenzione (si pensi alle code che potrebbero venire a crearsi in caso di mancato funzionamento del pass di alcune persone, con conseguenze a catena anche sulle calli trasversali).

Potranno inoltre essere attivati dei controlli prima dell’arrivo in città, tesi a dividere i flussi dei visitatori con prenotazione da quelli senza prenotazione, in modo tale da evitare intasamenti sul ponte della Libertà come quelli visti ad esempio in agosto 2016, quando molti turisti delle spiagge si sono riversati in massa verso la città. La separazione dei flussi prima dell’arrivo in città[4] sarà volta a consentire l’accesso al Piazzale Roma ed ai parcheggi della zona solo ai visitatori con prenotazione, mentre quelli sprovvisti verranno deviati verso altre zone di imbarco (es. Tessera / Fusina) e di sbarco (es. zone meno congestionate della città, non in riva degli Schiavoni), con ulteriori condizioni di svantaggio e disincentivo rispetto ai turisti prenotati.

La scelta delle giornate da bollino rosso, nelle quali attivare punti di controllo prima dell’arrivo in città, sarà facilitata dalla verifica dello stato delle prenotazioni già registrate nel sistema.

Costi e ricavi

I costi del progetto sono principalmente software. Il costo stimato del software di gestione delle prenotazioni si aggira sui 100.000,00 euro. In via prudenziale, considerato l’opportuno rinforzo delle apparecchiature hardware, si è stimato un costo di 200.000,00, con spese di gestione e manutenzione attorno ai 40.000,00 euro annui.

Vista la gradualità di avvio del sistema, non è stata stimata alcuna spesa di pubblicità per diffondere il progetto in corso, in quanto la diffusione verrà fatta sicuramente dalla stampa e dalle agenzie turistiche senza necessità di rilevanti investimenti in tal senso.

I ricavi del progetto sono dati dalla vendita di spazi pubblicitari all’interno delle pagine per la prenotazione, inserite nel portale del Comune, e dalla vendita dei servizi VeneziaUnica, proposti in modo integrato alla procedura di prenotazione.

Considerato che le pagine del portale del Comune dedicate alla prenotazione saranno visitate da milioni di persone, sarà agevole trovare sponsor interessati agli spazi pubblicitari. Il costo degli spazi verrà calibrato in base ai prezzi di mercato delle pagine con lo stesso numero dei visitatori. In via prudenziale al momento si è stimato un incasso assestato a partire da valori bassi, pari a circa 2.000,00 euro al giorno, ad andamento crescente negli anni. Ipotizzando ad esempio la vendita di 20 banner a 20,00 euro ogni 1.000 visualizzazioni, con 10.000.000 visualizzazioni l’incasso raggiungerà i 4 milioni di euro l’anno.

Per quanto concerne i ricavi dati dalla vendita dei servizi VeneziaUnica, si stima che l’inserimento dell’offerta all’interno della procedura di prenotazione, non possa fruttare vendite ad un numero inferiore al 5% dei visitatori complessivi. Individuando un ricavo per il Comune di soli 5,00 euro a card, si è stimato di arrivare gradualmente nel corso delle prime 5 annualità ad un introito pari a 5 milioni di euro all’anno. Da ricordare a tal proposito che gli incassi ottenuti da Venice Connected, senza il collegamento ad una procedura di prenotazione, arrivavano a fatturazioni di oltre 3 milioni annui. Pertanto, recuperando e rafforzando le esperienze positive passate, ed integrando tale vendita al portale di prenotazione, si possono sicuramente prospettare incassi di rilevo.

Malgrado l’ottica prudenziale, si evidenzia che il pareggio economico verrà raggiunto fin dal primo anno di attività, oltre ad ampi margini di utili da reinvestire nel progetto, o in altre attività correlate a favore di un turismo di qualità.

L’analisi dei costi/ricavi è indicativa, mancando sicuramente alcuni dettagli di spesa (es. interessi passivi, eventuale personale aggiuntivo, imposte ecc.), tuttavia può già fornire evidenza dell’ampia remunerabilità e basso rischio del progetto, prevedendo un utile per il Comune prudenzialmente stimato in circa 9 milioni annui nell’arco dei primi 5 anni.

Sebbene il progetto sia remunerativo, si ricorda tuttavia che l’obiettivo principale è in termini di benessere dei residenti, immagine della città, turismo di qualità con implemento dei servizi.

A quanto sopra conteggiato va aggiunta inoltre la possibilità, fornita dai controlli automatici dei dati effettuati dal sistema, di identificare o disincentivare le affittanze abusive. Infatti la presenza dei controlli incrociati previsti, soprattutto sulle prenotazioni giornaliere per più giorni consecutivi, costituirà incentivo alla regolarizzazione delle affittanze, con conseguente recupero di parte del buco di imposte attualmente perse, stimato da Reset in potenziali milioni di euro annui.

In tema di ricavi va infine segnalato che il sistema di prenotazione così generato pone le basi per l’eventuale futura applicazione al turista escursionista, se legalmente supportata, di un’imposta di soggiorno/passaggio, che eliminerebbe la discriminazione oggi in atto nei confronti dei turisti con pernottamento.

Tempistiche

Considerate le procedure necessarie per le decisioni e per gli affidamenti, i tempi per avviare il sistema di prenotazione vengono stimati in circa 2 – 3 anni.

 

2017 2018 2019
 

Attività

1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre 1° semestre 2° semestre
Definizione del progetto
Approvazione del progetto ed assegnazione appalto x applicativo
Elaborazione degli applicativi informatici
Avvio fase sperimentale e pubblicizzazione
Vendita spazi promozionali
Avvio a regime del sistema di prenotazione

Vantaggi ed esternalità

– Veloce da avviare, in quanto molti degli strumenti necessari sono già disponibili (es. card VeneziaUnica).

– Barriere solo informatiche quindi costi e disagi contenuti.

– Estremamente versatile e con avvio graduale che consente di applicare prontamente i correttivi necessari, in seguito alle valutazioni del primo impatto sui flussi.

– Applicato a tutta la città, non solo in Piazza San Marco.

– Ritorno di informazioni sul numero di accessi previsti, indispensabile per un’ottimale organizzazione dei servizi.

– Migliore redistribuzione degli arrivi turistici durante tutto l’arco dei giorni, maggiormente spalmati tra i giorni della settimana, del mese, dell’anno, con conseguente riduzione dei picchi di presenza.

– Incremento della conoscenza e diffusione della card VeneziaUnica per quanto concerne i servizi al turista.

– Realizzazione di piattaforma comprendente molteplici servizi informativi offerti al turista, tra cui il decalogo comportamentale con informazioni su decoro, modalità di circolazione, ecc, nonché stimolo alla visita dei percorsi alternativi ecc.

– Maggiori pernottamenti (se è raggiunto il limite per le prenotazioni degli escursionisti, il turista può sempre optare per soggiornare una notte).

– Contrasto alle strutture abusive (sia di Venezia che Mestre), controllo delle affittanze turistiche (stimate in circa 6.000 residenze) e potenziale conversione a favore della residenzialità in quanto chi affitta a turisti in modo irregolare avrà grandi difficoltà a gestire le operazioni di prenotazione, e questo potrebbe divenire stimolo per riconvertire le affittanze a favore dei residenti o mettersi in regola con il fisco.

– Riduzione della quantità di navi in arrivo nello stesso giorno (non riduzione del numero di navi, ma migliore redistribuzione degli arrivi) con potenziale incidenza sulla capienza/dimensione delle stesse.

– Utili elevati (circa 9 milioni nei primi 5 anni) con investimenti minimi (200mila euro), quindi basso rischio di impresa.

– Pone le basi per l’eventuale applicazione al turista escursionista di un’imposta di soggiorno/passaggio.

per contatti: Roberta Bartoloni – rbartoloni@hotmail.com

[1] Il numero dei servizi igienici a disposizione dei turisti andrà sicuramente incrementato, eventualmente tramite convenzioni con gli alberghi.

[2] Worcester Polytechnic Institute – Safe and Sustainable Tourism: Managing Venice’s Millions of Visitors – Dic. 2015

[3] Dati tratti da Reset:

1988 Jan Van Der Borg e Paolo Costa – limite di 7.500.000 turisti/anno;

2002 Paolo Costa – limite di 8.000.000 turisti/anno;

2009 COSES – limite di 13.000.000 turisti/anno.

[4] Il sistema di separazione dei flussi qui ripreso è proposto da anni dal Direttore Generale dell’AVA Associazione Veneziana Albergatori.

La nostra pagina nel 2015

Fonte: WordPress.com

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L’insostenibile leggerezza dell’essere (veneziani)

I fatidici “100 giorni” della nuova amministrazione sono passati, ora di guardare allo specchietto retrovisore alcune delle tante promesse fatte in campagna elettorale. Esempio: i 30.000 nuovi residenti.  Nessuno di noi si aspetta di vederli arrivare in tre mesi e in cuor suo forse nessuno prende troppo sul serio quella cifra, ma quanto meno vorremmo vedere un’inversione di tendenza perché quella della perdita di abitanti a Venezia è una questione seria, per non dire di sopravvivenza.

All’indomani delle elezioni avevamo pubblicato alcuni dati, e qui li riprendiamo perché per noi almeno, ogni promessa è debito.

Il contatore dei residenti al 30 giugno 2015 indicava

264.495 residenti nel Comune, così ripartiti:

179.757 nelle quattro Municipalità di terraferma e

84.738 nelle due Municipalità della città d’acqua (Venezia-Murano-Burano: la Venezia “insulare”; e Lido-Pellestrina: Venezia “litorale”) di cui

64.072 nella Municipalità di Venezia e 56.072 a Venezia-Venezia (lo “storico” contatore della farmacia di San Bortolo, che comprende anche i residenti alla Giudecca).

“Questo il dato di partenza, su cui misureremo la nuova amministrazione esattamente come abbiamo misurato la precedente” – avevamo scritto all’indomani delle elezioni.

2211 vola1

Cosa segna il contatore dei residenti al 30 settembre 2015? Scopriamolo insieme:

264.062 residenti a livello comunale (saldo: meno 433) di cui

179.642 nelle quattro Municipalità di terraferma (saldo: meno 115)

84.420 nelle due Municipalità d’acqua (saldo: meno 318) di cui

63.791 nella Municipalità di Venezia (saldo: meno 281) con il dato dei sestieri che è sceso sotto quota 56.000 (e di questo hanno già parlato i quotidiani): 55.830 contando anche Giudecca e Sacca Fisola, che scendono sotto quota 50.000 se dal totale si tolgono queste due isole.

Dati aggiornati al 30/09/2015
Fonte dei dati: Comune di Venezia – Anagrafe della popolazione residente

OLYMPUS DIGITAL CAMERADei 30.000 nuovi residenti nemmeno l’ombra, all’orizzonte. A noi sarebbe bastato invertire la tendenza, ma a quanto pare nulla è cambiato al riguardo, rispetto alle amministrazioni precedenti. Che dire, di questi primi 100 giorni? Nei gruppi facebook circola già (in una sorta di versione contemporanea del Gobbo di Rialto e del Pasquino di Roma) questo breve poemetto popolare:

100 giorni son passati, e Brugnaro li ha sprecati
in polemiche, proclami, feste, selfies e baciamani.
Fatti pochi e inconcludenti. Tagli tanti, ai residenti.
Il bilancio? può aspettare, non sa più cosa tagliare.
Per mandarlo a quel paese, manca solo qualche mese.
Veneziani gran Signori, pagheremo anche il viaggio,
per l’illustre personaggio.. purché sia di sola andata:
con partenza da Marghera, su una nave da crociera.

Inversione di rotta cercasi, per smentire quegli ultimi versi..

https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/

https://twitter.com/25aprileVenezia

2211 loc

Elezioni comunali: chi ha vinto, chi ha perso?

Davide Scano: 0,33. Luigi Brugnaro: 9,06. A cosa ci riferiamo, e come siamo arrivati a questo dato?

L’analisi costi-benefici è un metodo di lavoro caro a questo gruppo, che da tempo propone di utilizzarlo anche per le scelte strategiche che riguardano il futuro di Venezia, dall’individuazione della rotta ottimale per le grandi navi alla gestione dei flussi turistici (proposta Scurati, Pass4Venice e altre che potrebbero emergere, stante l’urgenza di far respirare una città ormai soffocata dal turismo di massa, con le conseguenze evidenziate ieri nell’articolo di Alberto Vitucci, sulla Nuova Venezia).

Mettendo a confronto costi e benefici di tutte le opzioni disponibili, l’applicazione di quel metodo ci avrebbe risparmiato scelte sbagliate e sprechi piccoli e grandi quali ad esempio il ponte di Calatrava e annesse ovovie o i palabuchi del cinema e altri scempi al Lido di Venezia, per non parlare del MoSe affidato ad un concessionario unico e senza bando di gara per la “modica” cifra di 5,6 miliardi pari a 100.000 euro per ogni veneziano rimasto, manutenzione esclusa.

Il concetto di analisi costi-benefici, invece, è rimasto sostanzialmente estraneo alla cultura politica di una città che, diversamente da altre, negli anni delle vacche grasse poteva contare sulle entrate della legge speciale e di un Casinò con la bellezza di due sedi (100 milioni di euro versati ogni anno alle casse comunali, negli anni d’oro) e tuttora può contare su un flusso turistico di proporzioni tali che, qualora correttamente amministrato, potrebbe generare redditi che poche città al mondo possono sognare. Finiti i tempi delle vacche grasse per le casse comunali (mentre quelle di certi privati traboccano di dobloni d’oro), è un metodo di lavoro che andrebbe applicato così come viene praticato da decenni in altri Paesi e anche, a livello intuitivo, da qualsiasi buon padre di famiglia.

Quando si parla di costi e benefici, occorre ovviamente distinguere fra costi (o benefici) diretti e costi (o benefici) indiretti, ed è qui che le cose si fanno più complicate. In materia ambientale, ad esempio, si parla di “internalizzazione dei costi” per indicare quel metodo che permette di quantificare i costi indiretti di una determinata scelta: in materia di mobilità e turismo, a titolo di esempio, è intuitivo che l’utilizzo di determinati mezzi di trasporto rispetto ad altri comporta dei costi per la collettività (inquinamento e cure sanitarie per le patologie legate all’inquinamento), che possono ormai essere quantificati con l’ausilio di modelli matematici e vengono utilizzati regolarmente nelle valutazioni di impatto ambientale introdotte dalla legislazione europea, che ci ha costretti ad imparare qualcosa dagli altri Paesi (così come altri Paesi hanno imparato qualcosa da noi, in altre materie). Alla voce “benefici”, si possono considerare i posti di lavoro direttamente creati e quelli dell’indotto che ne dipendono, e via discorrendo.

A rischio di semplificare una realtà complessa, abbiamo voluto provare ad applicare quel metodo di analisi alle ultime elezioni comunali, per cominciare con un esempio facile e comprensibile a tutti. Con quali risultati?

Campo San TomàAlla voce “costi”, abbiamo ovviamente considerato le spese elettorali dichiarate (come la legge impone) dai candidati Sindaco che si sono confrontati alle ultime elezioni: questi sono definibili come “costi diretti”. Sulla congruità delle cifre dichiarate possiamo nutrire qualche dubbio e lo abbiamo fatto sapere, ieri:

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/09/29/news/brugnaro-una-campagna-elettorale-da-315-mila-euro-1.12175367?ref=hfnvveec-19

Fino a prova contraria, tuttavia, prenderemo per buone le cifre dichiarate dai singoli candidati e così riassunte dal Corriere veneto di ieri:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneziamestre/notizie/politica/2015/29-settembre-2015/caramelle-penne-fucsia-spot-tv-costi-sindaco-quattro-volte-casson-2301983063120.shtml

Alla voce “benefici” diretti abbiamo considerato i voti ricevuti, dato che questo è l’obiettivo di chi si candida alle elezioni. Il rapporto costi/benefici, se ci limitiamo a costi  e benefici diretti, si ottiene pertanto dividendo le spese sostenute (rectius: dichiarate) in campagna elettorale e i voti ricevuti alle elezioni, tenendo bene a mente che l’obbligo di rendicontazione si riferisce soltanto agli ultimi 30 giorni (quelli successivi alla convocazione dei comizi elettorali) e che i costi sono quindi sottostimati per tutti i candidati ma soprattutto per quelli che erano partiti “in anticipo”, acquistando pagine a pagamento sui quotidiani nelle settimane antecedenti (marzo e aprile, senza obbligo di rendicontazione).

Se consideriamo le due coalizioni in campo, considerato che il M5S non ha dato indicazioni di voto per il ballottaggio, il risultato è il seguente.

Utilizzando i dati pubblicati dal Corriere, la coalizione che ha sostenuto Luigi Brugnaro avrebbe speso (o dichiarato, per il periodo di rendicontazione obbligatoria) un totale di 362.994 euro; quella che ha sostenuto Felice Casson ne avrebbe spesi (dichiarati, per il periodo di rendicontazione obbligatoria) 70.547. I voti ottenuti dai rispettivi candidati al ballottaggio sono stati 54.405 e 47.838:

http://elezioni2015.comune.venezia.it/

Il rapporto costi/benefici riferito al secondo turno è dunque il seguente:

Brugnaro: 6,67 euro per voto ricevuto.

Casson: 1,47 euro per voto ricevuto.

Se invece volessimo applicare il ragionamento al primo turno, e limitandoci ai cinque candidati Sindaco più votati, otterremmo una forbice ancora più ampia, in termini di “efficienza” della spesa sostenuta. La classifica dei candidati che più hanno speso era questa:

  1. Brugnaro
  2. Casson
  3. Zaccariotto
  4. Bellati
  5. Scano

..ma la classifica dei candidati più votati al primo turno è stata:

  1. Casson
  2. Brugnaro
  3. Scano
  4. Bellati
  5. Zaccariotto

..e ciascuno potrà divertirsi a calcolare “quanti euro costa un voto” o meglio quanti voti ha ottenuto il singolo candidato per ogni euro speso. Semplice curiosità? Non solo: in linea di principio e con le dovute eccezioni, quando la disparità fra le forze in campo è evidente come lo è stata in questo caso, i voti ottenuti da chi ha “speso poco” (in rapporto ai voti ricevuti) possono essere interpretati come un segnale di maggior radicamento nel territorio e di “base” elettorale più solida e/o stabile rispetto a chi si affida alla propria capacità di spesa per convincere gli elettori, facendo intravedere una sorta di Paese della cuccagna in cui lo spritz scorre a fiumi e gratis, e il successo imprenditoriale del candidato si tradurrà automaticamente in benessere individuale per tutti. Quando poi la realtà si incarica di smentire l’esistenza del Paese della cuccagna, infatti, l’elettorato di quel tipo tende a dissolversi come neve al sole.. e a volte è lo stesso che poi lancia monetine in direzione del malcapitato politico di turno, perché si sente “tradito” nelle aspettative.

Vogliamo provare a stilare la classifica di chi ha vinto e chi ha perso le elezioni, in termini di costi/benefici (euro spesi per ogni voto ricevuto)? Classifica inedita e “fuori dal coro”, ma proviamoci pure:

  1. Davide Scano: 0,33 euro
  2. Gian Angelo Bellati: 1,17 euro
  3. Felice Casson: 1,51 euro
  4. Francesca Zaccariotto: 3,67 euro
  5. Luigi Brugnaro: 9,06 euro

A voi la parola, per i commenti: rimarranno visibili su questa pagina, senza censure. Quanto ai costi e ai “benefici” indiretti ipotizzabili nel caso di specie, meriterebbero un capitolo a parte, che ci riserviamo di aprire più avanti. Trattandosi di un imprenditore prestato alla politica, che con le giunte precedenti ha firmato qualche contratto in corso di esecuzione, è lecito immaginare che abbia fatto bene i suoi conti.

Fonte utilizzata per i risultati del primo turno:

http://elezioni2015.comune.venezia.it/risultati/comune-di-venezia/30241/riepilogo-comune-di-venezia

Operazione #Trasparenza, per Venezia

https://twitter.com/25aprileVenezia

Nota per chi volesse approfondire: la nozione di “cost-benefit analysis” nasce negli anni venti, e “l’idea alla base del metodo è quella di un’analisi comparata dei vantaggi, in termini di miglioramenti del benessere collettivo, e dei costi, in termini di prezzi ombra delle risorse, relativi ai diversi possibili interventi pubblici, siano essi progetti di investimento o generica attività di regolazione normativa”; è un metodo che fra gli altri vantaggi ha quello di sdrammatizzare il dibattito “ideologico” su certe scelte che, in assenza di parametri oggettivi, rischiano di essere altrimenti affidate a logiche puramente ideologiche o di “cordata” politica  e a volte clientelistiche o, peggio ancora, contaminate dai fenomeni corruttivi ai quali in Italia siamo particolarmente sensibili. Come anticipato in premessa, ne faremo uso quando si tratterà di parlare di flussi turistici e nuove rotte (o nuovi scavi) per le grandi navi che solcano la nostra Laguna.

(c) foto credits: Francesca Palermo-Patera

Popolazione residente: il tempo del coraggio

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa politica spesso è fatta di chiacchiere, ma ci sono dati misurabili che si incaricano di smentire le bugie con i numeri o, al contrario, di sorprendere in positivo gli scettici. Dal Sindaco eletto al ballottaggio del 14 giugno abbiamo ascoltato promesse mirabolanti, in campagna elettorale, e una in particolare ci ha colpito: quella dei 30.000 nuovi residenti.

A futura memoria, il contatore dei residenti al 30 giugno 2015 indicava 264.495 residenti nel Comune, così ripartiti: 179.757 nelle quattro Municipalità di terraferma e 84.738 nelle due Municipalità della città d’acqua (Venezia-Murano-Burano: venezia “insulare”; e Lido-Pellestrina: venezia “litorale”) di cui 64.072 nella Municipalità di Venezia e 56.072 a Venezia-Venezia (lo “storico” contatore della farmacia di San Bortolo, che comprende anche i residenti alla Giudecca). Questo il dato di partenza, su cui misureremo la nuova amministrazione esattamente come abbiamo “misurato” la precedente.

Ad un mese di distanza, abbiamo come di consueto aggiornato il dato e questo è il risultato al 30 luglio:

Popolazione residente nel Comune: 264.366 (meno 129)

Municipalità di terraferma: 179.726 (meno 31)

Venezia insulare e litorale: 84.640 (meno 98)

Municipalità di Venezia-Murano-Burano: 63.968 (meno 104).

Di promesse elettorali ne abbiamo sentite anche altre ma su questa in particolare ritorneremo nei prossimi mesi, perché da questo presupposto o condizione preliminare dipende il futuro di una città che non vuole (per quel che ci riguarda) rassegnarsi ad essere soltanto il palcoscenico delle vanità di passaggio immortalate dai “selfies” ma si batte, fra mille difficoltà quotidiane, per continuare ad essere “civitas”, intesa come insieme organizzato di persone in carne e ossa che la vivono, se ne prendono cura e ne tramandano il “genius loci”, frutto di una civilizzazione millenaria: compito difficile che richiede attenzioni quotidiane e non solo qualche comparsata occasionale.

Sono concetti che il Gruppo25Aprile ribadisce dal suo primo giorno di vita, non abbiamo fatto “sconti” di alcun tipo alle amministrazioni precedenti e non ne faremo a quella che si è insediata qualche settimana fa. Il nostro “contatore” dei residenti in Laguna viene aggiornato ogni mese e potrà darci un metro di giudizio oggettivo sulla bontà delle politiche attuate dalla nuova amministrazione, fedeli al nostro motto: “l’uomo misura il tempo, il tempo misura l’uomo”.

Riva SetteMartiri

Molti osservatori hanno sottolineato il rischio concreto che queste elezioni producano una situazione in cui tutto è cambiato perché nulla cambi. Il Gruppo25aprile non si è presentato alle elezioni, e da questa posizione potrà tallonare la nuova Giunta comunale in senso positivo: nei prossimi mesi continueremo a fornire dati e informazioni oggettive, per mantenere vivo il dibattito sul futuro di Venezia nella diversità di opinioni e sensibilità sulle soluzioni ipotizzabili. Di tutti i problemi che attanagliano la città, quello della residenza ci sta a cuore più di ogni altro perché senza residenti non saremo più qui a parlare di tutto il resto, fra 5 anni: altri decideranno per noi, comodamente seduti altrove.

Il dato mensile di fine luglio conferma (per l’ennesima volta) come il cuore del problema coincide con il “cuore” della città d’acqua (i sestieri) che continua a predere abitanti ad un ritmo tale che, Giudecca esclusa, la popolazione residente entro fine anno scenderà sotto la soglia delle 50.000 unità, in mancanza di interventi coraggiosi e immediati. Giudecca e Murano, al contrario, dimostrano una tenuta che dovrebbe portare l’amministrazione ad interrogarsi sul possibile equilibrio fra turismo e residenza, che a lungo termine preserva le ragioni del primo senza strangolare la seconda.

Un dato oggettivo è anche quello del differenziale di prezzi fra Venezia e terraferma, che è stato studiato e andrebbe aggiornato (i dati che seguono sono del 2012 e la situazione è probabilmente peggiorata):

1 kg di mele + 38%

1kg di pane +39%

Un pasto al restorante +91%

Una ecografia +35%

Scuola dell’infanzia: +31%

per non parlare degli immobili ad uso residenziale, dove il differenziale di prezzo nel 2012 già superava il 100% e con i cambi di destinazione d’uso a senso unico (da residenziale ad alberghiero) non potrà che peggiorare, per la legge della domanda e dell’offerta, con la rarefazione dei beni immobiliari ad uso residenziale reperibili sul mercato.

In queste condizioni, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà ai dipendenti comunali che stanno vivendo decurtazioni di stipendio tali da rendere per molti di loro impossibile la prospettiva di vivere nella città in cui sono nati: non è con 1.000 euro al mese che si può vivere dignitosamente a Venezia, e di questo occorre essere consapevoli per capire le proteste di questi giorni. Il nostro auspicio non è cambiato, da quando è nato questo gruppo: semplicemente vorremmo che vivere a Venezia, abbandonarla o ritornarci sia il risultato di scelte individuali e non di un esodo di fatto “forzato” dalle condizioni economiche, che nelle sue proporzioni complessive (prendendo in considerazione gli utlimi decenni) non ha precedenti in nessuna città italiana.

Per attirare l’attenzione su questo problema, il Gruppo25Aprile ha avuto il coraggio di organizzare un volantinaggio a sopresa alla “prima” della Fenice, e questo dovrebbe dare un’idea della nostra determinazione:

2211 loc

Se nemmeno i dipendenti comunali possono più permettersi di vivere nella città che amministrano, per noi è un pessimo segno, anche perché per amministrare bene una città bisogna conoscerla e viverne i probelmi quotidiani. Altre città in Europa hanno introdotto una “indennità di carovita” per i dipendenti che sono effettivamente residenti nella città capoluogo anziché rassegnarsi a una vita di pendolari, ed è un esempio che andrebbe forse studiato.

Il nuovo Sindaco ha lanciato molti tavoli di consultazione, in queste settimane, ma nessuno sul problema della residenzialità che a nostro modo di vedere richiederebbe invece la sua attenzione immediata. Siamo sicuri che vorrà rimediare dopo l’estate, e a tutti (partiti di maggioranza e di opposizione) ribadiamo quanto già scritto su questa pagina il 12 giugno: “Quella delle residenzialità è una questione che va affrontata dando un segno di discontinuità radicale con le inefficienze e il clientelismo del passato, prendendo di petto il problema dei cambi di destinazione d’uso e utilizzando il potenziale del patrimonio residenziale in mano pubblica. Su questi temi in particolare, il Gruppo25Aprile eserciterà un ruolo di vigilanza attiva e propositiva, o di opposizione agguerrita e determinata se il problema non verrà affrontato alla radice“.

Buona estate a tutti,

MG

Fonti consultate:

  1. Comune di Venezia – Anagrafe della popolazione residente – 30 luglio 2015
  2. Comune di Venezia – Servizio Statistica e Ricerca – Osservatorio Prezzi 2012
  3. Interviste e dichiarazioni del Sindaco Brugnaro: http://www.venezianews.it/index.php?option=com_content&task=view&id=8008&Itemid=338
  4. Pagina ufficiale del Sindaco: https://twitter.com/luigibrugnaro/status/595231788051648512

Mazzorbo2

Venezia e isole, quanti siamo? Aggiornamento 12 marzo

In quanti siamo, nella città d’acqua? Continuiamo a perdere due residenti al giorno (la media dei 10 mesi precedenti)? Difficile dirlo: la pagina Internet del Comune conosce al momento – udite udite- qualche problema tecnico, proprio alla vigilia delle elezioni. Per sapere “quanti siamo” abbiamo dovuto ripescare questa analisi, che risale a due mesi fa. Un invito agli uffici comunali competenti: fate in modo che quel disguido tecnico non duri a lungo, altrimenti diventerebbe sospetto: https://portale.comune.venezia.it/millefoglie/statistiche/home

LiberaVenezia

Palazzo Barzizza

Santa Croce 5068

San Marco 3849

Dorsoduro 6602

San Polo 4721

Castello 11995

Sant’Elena 1869

Cannaregio 16043

Totale sestieri

50.147

Giudecca 4560

Sacca Fisola 1482

Isola di San Giorgio 5

Totale comprensivo delle isole della Giudecca e Sacca Fisola:

56.194

ISOLE

Murano 4430

Burano 2534

Sant Erasmo 688

Mazorbo 287

Mazorbetto 2

Vignole 60

Torcello 16

Totale città insulare

64.211

LITORALE

Lido14657

Alberoni 1019

Malamocco 1013

 Pellestrina 3803

Totale generale

84.703

Foto: Marco Gasparinetti

Elaborazione dati: Paolo Apice

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Qualche riflessione sulle primarie: un Comune, tante realtà..

SestieriVenezia

Tasso di penetrazione Primarie 2015

  1. Terraferma 3,69%
  2. Venezia e isole 7,35%

Nicolotti 9,57%

Castellani 7,01%

Totale sestieri: 8,66%

Isole contigue:

Giudecca 6,66%

Sacca Fisola 9,04%

Isole estuario:

Murano: 3,97%

Burano e Mazzorbo: 4,85%

Pellestrina: 4,68%

Lido: 5,81%

NB le percentuali non si riferiscono agli aventi diritto (dato che alle primarie poteva votare anche chi non ha diritto di voto alle elezioni, e il corpo elettorale comprendeva anche i sedicenni e i cittadini non UE) ma alla popolazione residente al 12 marzo 2015.

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