BREAKING NEWS 23 dicembre: PRIMA VITTORIA sul fronte del Contorta:

Le elezioni si avvicinano, nella città commissariata, e con le elezioni la solita liturgia di santini elettorali e di promesse mancate. Andiamo a rivederci quelle del 2010, per vedere che fine hanno fatto? Il premio della più spassosa, nel Comune commissariato a seguito degli scandali, potrebbe andare a questa: “più poteri al Sindaco per evitare le gestioni commissariali”.
..ma se andiamo a guardare che fine hanno fatto le altre 6 promesse del capitolo “trasparenza”, il bilancio non migliora di molto.. Anagrafe commesse pubbliche e forniture: “Renderemo noti in tempo reale tutti i contratti che il Comune stipulerà con soggetti esterni, in modo da permettere al cittadino di visualizzare chi è beneficiario di rapporti economici con l´amministrazione”. A voi risulta?
Per chi non avesse conservato il “santino” elettorale c’è sempre il blog del PD locale:
http://pdvenezia.wordpress.com/tag/trasparenza/
Di quel “piano trasparenza” e delle proposte concrete che conteneva, si sono perse le tracce. “Ogni cittadino, in qualsiasi momento, avrà la possibilità di capire a che punto si trova la propria pratica (richieste, permessi, ecc.) sia attraverso internet sia grazie agli Urp già istituiti”. Dove?
Società partecipate: “Voglio istituire un organismo composto da rappresentanti delle associazioni degli utenti che abbia come compito quello di effettuare un monitoraggio costante sull´efficienza delle attività svolte dalle società partecipate”. Quando?
Cambiamo argomento? “Il territorio”:
“5.000 nuovi alloggi per il social housing a costo zero”. Qualcuno li ha visti? In cambio abbiamo visto Venezia perdere quasi 1.000 residenti all’anno, anche per colpa della mancanza di case che vengono sistematicamente trasformate in “altro” (alberghi e B&B) mentre il social housing è stato abbandonato (ex caserma Manin, ora foresteria per studenti e docenti, ma d’estate apre anche ai turisti) o mai completato (magari forse pensavano di farlo sotto elezioni, e il commissariamento li ha colti di sorpresa?).
Alle elezioni mancano ancora 6 mesi e una cosa vorremmo farla, nei prossimi 6 mesi: ai partiti che si ripresenteranno alle elezioni chiederemo conto di quelle promesse, stampate su carta e ribadite in tutti gli incontri pubblici. Perché farsi prendere in giro una volta può capitare a tutti, ma farsi riprendere in giro dagli stessi protagonisti della campagna elettorale del 2010 NO, grazie. A futura memoria, ricordiamo anche da chi era firmato quel patto con gli elettori:
Le cronache di questi giorni ci ricordano che per quella campagna elettorale la coalizione vincente ha beneficiato di finanziamenti illeciti per i quali il Sindaco uscente aveva proposto un patteggiamento respinto dalla magistratura, con il risultato che le indagini sono ancora in corso:
In attesa che la magistratura faccia luce sui beneficiari (persone fisiche) di quei flussi di denaro, questo gruppo non potrà appoggiare nessuna candidatura a Sindaco di consiglieri o assessori comunali uscenti del PD (azionista di maggioranza della Giunta uscente), per due motivi:
1) chi è risultato eletto alle elezioni comunali precedenti nelle liste del PD, in qualche modo lo è stato anche (e indipendentemente da responsabilità personali eventuali) grazie a quei finanziamenti illeciti al partito che hanno condizionato quelle elezioni;
2) chi si è fatto eleggere con quelle promesse, della cui attuazione non troviamo traccia alcuna nella nostra esperienza quotidiana di cittadini, non merita più la nostra fiducia: non per la posizione apicale (Sindaco) da cui bisogna partire per rimettere in moto questa città.
“Non appoggiare” non significa stigmatizzare, condannare o giudicare: significa semplicemente “non votarli”. Questo diritto almeno, crediamo di poterlo rivendicare.
Quando il gioco si fa duro e i partiti tradizionali fanno fatica a esprimere candidati Sindaco all’altezza di una città complessa come Venezia, cosa fa nonno Silvio? Dal cilindro del prestigiatore tira fuori nonna Mara Provoleri in arte Venier, ex conduttrice televisiva, dopo averci regalato un ex venditore di pubblicità (Publitalia) come Governatore della Regione Veneto, miseramente naufragato fra gli scandali, e dopo averci imposto una prima umiliazione nel 2010, quand’era all’apice della gloria e del potere, proponendo ai veneziani un candidato Sindaco “part time” (dal venerdi al lunedi mattina) che aveva già dichiarato di voler continuare a fare anche il Ministro.. e infatti venne sconfitto dall’avversario con lo slogan: “ogni giorno per Venezia”.
La candidata in pectore entusiasta oggi dichiara di aver ricevuto “centinaia di telefonate.. e pure un’attrice famosissima che si candida a fare l’assessore”. La città commossa ringrazia.. non aspettavamo altro.
“Quanti abitanti ha Venezia? Non lo so esattamente ma sono rimasti in pochi perché sono scappati tutti”. Come dire, se uno si candida a fare il Sindaco magari potrebbe informarsi prima di rilasciare interviste, sul numero di abitanti della città che intende amministrare, ma l’ineffabile Mara forse pensava che essendo “scappati tutti” le sarebbe bastato il voto della famiglia Brunetta o di quel che ne resta in laguna, per essere eletta.
Il Gruppo25Aprile, a nome di quelli che invece non sono “scappati”, ringrazia la pettoruta e propone di passare alle cose serie. Quali nuove sul fronte orientale? La direzione PD riunita oggi 10 dicembre dovrebbe adottare un “programma” di massima, frutto del lavoro dei suoi circoli (le ex sezioni) prima di fissare le “regole” per le primarie, che non sono le dottoresse dell’Ospedale civile come direbbe nonno Silvio ma saranno “primarie di coalizione” (quale coalizione? Ancora non è dato saperlo). Dopo 6 mesi di commissariamento non lo ha ancora fatto? Perché?
Il centro-destra tradizionalmente punta su “condoni e amnistia”, per difendere i suoi candidati più improbabili (quando non basta, van bene anche patteggiamenti e prescrizione); il centro-sinistra locale punta su “perdono e amnesia”, visto il bilancio fallimentare con cui si ripresenta agli elettori. Fra i suoi candidati più improbabili figurano il vice-Sindaco e un ex assessore della Giunta commissariata dopo lo scandalo del MoSe (che ha lambito anche il PD, per una questione di finanziamenti illeciti) come se negli ultimi mesi non fosse successo nulla, ma l’apparato arroccato sulle sue posizioni di rendita (partecipate e affini) sembra contare molto sulle virtù taumaturgiche dell’oblio.
La base non ci sta, l’ha fatto capire e ha prodotto un piccolo miracolo: quella che a Roma è minoranza interna, a Venezia potrebbe diventare maggioranza, sull’onda lunga dell’indignazione seguita allo scandalo del MoSe, se a candidarsi fosse una persona integerrima e apprezzata anche al di fuori del partito, come Felice Casson:
Nel sondaggio interno condotto dal Gruppo25Aprile (con voto nominativo e palese) Felice Casson è risultato ampiamente in testa fra i candidati Sindaco individuati come interlocutori potenziali, e le “parole chiave” utilizzate in questa intervista ci trovano in sintonia: “legalità, etica e rinnovamento”. Problema non indifferente: come fare per garantire che questo non rimanga soltanto uno slogan, fonte dell’ennesima delusione “made in PD”? Come si fa a garantire “rinnovamento” se Felice Casson sarà il candidato del partito che più di ogni altro è responsabile della situazione da noi denunciata, a Venezia?
Con questo sondaggio aperto al pubblico vorremmo provare a individuare gli scenari possibili, perché fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e nel caso di Venezia ci sono pure la laguna con i suoi canali e i suoi ghebi, le sue velme e le sue barene. L’acqua è elemento fluido e mobile, su cui gli steccati di terraferma non fanno presa. Il voto di appartenenza “fideistica” (il partito ha sempre ragione) è franato sull’onda degli scandali e della diffidenza generale, restano quello di “convenienza” e quello di opinione.
Cos’è che veramente “conviene” ai cittadini-elettori (convenienza intesa come interesse della civitas e dei suoi componenti) e come mobilitare l’elettorato di opinione intorno ad un progetto condiviso, che vada oltre gli steccati di partito? Proviamo a formulare qualche ipotesi, e a sondare i nostri simpatizzanti? Questo blog ha raggiunto 20.000 visite in pochi mesi, non pretenderemo di dare valore statistico al sondaggio ma le risposte ci interessano, perché analoga riflessione svilupperemo (con voto interno, nominativo e palese) fra gli aderenti al G25A.
Con quale delle seguenti affermazioni siete d’accordo?
A Salvatore Settis, che è stato fra i primi a firmare la nostra petizione contro lo scavo del Contorta, siamo riconoscenti non soltanto per quella firma ma anche e soprattutto per le pagine magistrali che ha dedicato alla nostra città nel suo “Se Venezia muore” (Torino, 2014), da cui sono estratti i passaggi che qui vorremmo brevemente commentare.
“Creazione collettiva non solo di Dogi e Consigli de Dieci, non solo di Nobili e mercanti, ma di artigiani e marinai, operai del vetro e dell’arsenale, donne e uomini, veneziani e schiavoni, greci ed ebrei, preti e pittori e musici.. Venezia ha conquistato un forte diritto alla città, che qui come non mai è anche diritto alla natura, all’integrità della Laguna che in millenaria simbiosi ne accompagna la storia e la vita” (p. 102). Ecco perché ci battiamo contro lo scavo del Contorta, con una mobilitazione collettiva trasversale che attraversa tutti gli strati sociali, per la difesa della Laguna e per il ripristino di un organo terzo e impermeabile alle pressioni esterne, come lo era il Magistrato alle Acque ai tempi in cui questa era ancora una Repubblica e nella sede del Magistrato alle Acque troneggiava ancora l’editto di Egnazio, poi relegato al Museo Correr come se fosse soltanto un oggetto del passato e non un monito per il futuro – monito imbarazzante per alcuni e sgradito ad altri, per i motivi che adesso conosciamo grazie alle indagini sullo scandalo del MoSe e alle ammissioni degli imputati che hanno “patteggiato” la pena.
“La salute della democrazia comincia dalla difesa dei diritti dei cittadini: e il diritto alla città li riassume tutti.. Parlare di diritto alla città vuol dire contrastare la deriva che delle città storiche sta facendo carne da macello per speculazioni immobiliari.. e una città senza diritto alla città è una città senza cittadini, una scorza vuota” (p. 103). Siamo nati il 25 aprile di quest’anno per contrastare quella deriva, aggiorniamo regolarmente su questa pagina il conto dei residenti in laguna e ci stiamo battendo con proposte concrete per garantire a ciascuno il diritto di restare o ritornare a vivere in questi luoghi unici al mondo: prima fra tutte, il blocco dei cambi di destinazione d’uso che stanno svuotando Venezia dei suoi abitanti – cambi di destinazione spesso agevolati a suon di mazzette, come dimostrato dal “metodo Bertoncello” – perché privata del suo tessuto sociale, Venezia diventerebbe appunto una “scorza vuota”.
“I cittadini hanno il diritto/dovere di opporsi a chi disperde il capitale simbolico che altri cittadini di quella città hanno accumulato per secoli con il loro lavoro; ne hanno il diritto e il dovere in nome non solo del passato, ma soprattutto del futuro” (p. 104). Lo riteniamo un dovere anche noi ed è quello che stiamo cercando di fare, con tutti i limiti e le debolezze umane di cui siamo consapevoli, come piattaforma civica per Venezia e per la sua laguna: nata dall’iniziativa di persone libere accomunate dall’amore per questa città e senza badare agli steccati di partito perché gli steccati sono cosa terragna, e l’acqua è allergica agli steccati. Non siamo soli, in questa battaglia, e Venezia in questo dimostra una vitalità sorprendente quanto a ricchezza di realtà associative e capacità di mobilitazione della cittadinanza sui singoli temi, anche se a volte manca la capacità di “fare sistema” per contrastare interessi speculativi che al contrario sono ben strutturati e rappresentati (a volte in modo improprio per non dire illecito) all’interno delle Istituzioni.
Siamo piccoli, rispetto ai grandi interessi che si muovono intorno a Venezia? Con la “beffa della Fenice” il 22 novembre abbiamo dimostrato la nostra capacità di rompere il muro del silenzio e farci ascoltare. Siamo ormai pochi, rispetto agli abitanti delle megalopoli di cui parla il libro come simbolo di omologazione forzata? Con la nostra raccolta firme abbiamo dimostrato che Venezia sa ancora mobilitare migliaia di persone anche “di là dal ponte” che ci separa dalla terraferma.
Siamo deboli e indifesi rispetto alle forze ciclopiche che assediano Venezia per omologarla al ribasso e farne “carne da macello” come dice Settis? Certo: “deboli” come Ulisse di fronte a Polifemo, “indifesi” come Davide contro Golia. Non è detto che sia uno svantaggio, quando le intelligenze sorreggono la passione e ad incoraggiarci nella nostra battaglia per Venezia sono pagine convicenti e avvincenti come quelle qui citate.
A Salvatore Settis,
il Gruppo25Aprile
30 novembre 2014 – incontro con il Senatore Felice Casson
In data 30 novembre il Gruppo25Aprile ha incontrato il Senatore Felice Casson per una prima discussione sulle convergenze e le divergenze potenziali (in termini di squadra e di programmi) nel caso di una sua, non ancora decisa, candidatura come Sindaco alle elezioni comunali del 2015.
Questo primo incontro, strettamente informale, è il risultato del nostro voto interno sugli interlocutori potenziali con cui costruire le alleanze necessarie all’attuazione dei punti sollevati nel nostro volantinaggio alla Fenice, riassunti nelle “pregiudiziali” rese pubbliche sulla nostra pagina Internet, e ha anche permesso un giro di orizzonte preliminare su alcune delle domande ulteriori che abbiamo pubblicato nei giorni successivi. Nel corso dell’incontro sono emersi apprezzamento per il nostro gesto simbolico alla Fenice e sintonia di vedute sui seguenti aspetti:
Nell’eventualità di una sua candidatura, abbiamo chiesto a Felice Casson con quali criteri formerebbe la sua “squadra”; ci ha risposto che le parole chiave saranno: integrità (assenza di precedenti penali o procedimenti penali in corso), trasparenza, competenza e dedizione. Alla domanda sulla necessità di evitare Sindaci part-time o commistioni di interesse, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che Venezia merita ed esige amministratori (Sindaco e assessori) a tempo pieno, liberi da conflitti di interesse con altre attività, incarichi o “clientele” professionali.
Per quel che riguarda Consiglio comunale e Municipalità, Felice Casson si è detto favorevole ad una coalizione aperta alla società civile sia nell’elaborazione dei programmi sia in termini di candidature e abbiamo convenuto di approfondire questo aspetto in futuro, se deciderà di candidarsi alla guida della nostra Città.
Gruppo25Aprile: nato per riflettere, discutere, agire
25aprile2015@gmail.com