Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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#BilancioPartecipato i dati definitivi

Bilancio partecipato: un’iniziativa inedita per Venezia, condotta a titolo sperimentale e autogestito: la nostra proposta è che ad organizzare questo tipo di consultazioni in futuro sia il Comune e che tutti possano votare online (utilizzando le credenziali SPID), su una quota parte del bilancio comunale come già accade nei Comuni di Milano e Bologna e in altri ancora.

La decisione di lanciare l’iniziativa era stata presa alla luce dell’enorme – e in parte inaspettato – avanzo di bilancio comunale (91 milioni di euro) con l’obiettivo di chiedere ai cittadini residenti: come li spendereste voi, questi soldi?

Non era un “referendum” sulla cittadella dello sport (l’opzione privilegiata dalla Giunta in carica) ma un questionario a scelta multipla che permetteva di indicare anche più di una priorità. Questi i risultati definitivi:

A livello comunale

Il trasporto pubblico locale si colloca in testa con il 67,7% dei cittadini che lo considera prioritario. Al secondo posto l’edilizia residenziale pubblica, prioritaria per il 65,2% dei partecipanti. Al terzo l’energia fotovoltaica con il 63,1% e al quarto la riduzione dell’addizionale comunale IRPEF con il 51,6%. La cittadella o “bosco” dello sport è una priorità per il 2,6% delle persone che hanno compilato il questionario.

Il dato complessivo è influenzato dalla maggiore affluenza riscontrata nella Venezia insulare rispetto alla terraferma, e questo rende necessaria un’analisi disaggregata per ambiti territoriali. Il numero più elevato di votanti (524) si è registrato nel sestiere di Cannaregio, seguito da quello registrato al Lido di Venezia (396).

A livello disaggregato per ambiti territoriali

Le differenze che emergono fra i vari ambiti territoriali confermano la complessità del nostro Comune anfibio: il trasporto pubblico locale (TPL) si colloca al primo posto in tutte le isole (Lido, Giudecca, Murano e Burano) con punte del 97% a Burano, nonché in uno dei sei sestieri; la casa è al primo posto delle preoccupazioni in 4 sestieri su 6 e si colloca al primo posto a pari merito con il TPL nel sestiere di Castello.

In terraferma, invece, la transizione ecologica fotovoltaica si colloca al primo posto a Mestre (62,6%) come a Marghera (con il 79,2%). La cittadella o bosco dello sport di Tessera raccoglie il 5,2% dei consensi a Mestre, il 3,5% a Marghera e – come prevedibile – percentuali più basse nella Venezia insulare. La riduzione della addizionale comunale IRPEF si colloca al secondo posto a Marghera, dove è prioritaria per il 64,6% dei partecipanti. A Mestre, invece, il secondo posto spetta al TPL con il 53,8%.

In termini assoluti, lo scrutinio finale ha dato questi risultati:

  1. Trasporto Pubblico Locale: 1.775 voti
  2. Edilizia residenziale pubblica: 1.709 voti
  3. Transizione ecologica/fotovoltaico: 1.655 voti
  4. Riduzione addizionale comunale IRPEF: 1.353 voti
  5. Cittadella o bosco dello sport: 67 voti.

La voce “altro” ha raccolto il 5,9% dei voti e riflette istanze locali particolarmente sentite nelle isole (Burano: 19,7% Giudecca: 16,5%; Murano: 13,2%) e anche nel sestiere di Dorsoduro (10,1%).

Su tali specifiche istanze intendiamo ritornare con una pagina di approfondimento. Perché quando si decide di dare la parola ai cittadini, è giusto ascoltarli fino in fondo e non solo “per finta”.

Un’iniziativa congiunta di:

Gruppo25aprile Venezia e Gruppo consiliare Terra e Acqua

Grafici: Alice Frisoni e Marco Gerotto

Un grazie particolare a: la Nuova Venezia, per lo spazio dato a questa inedita iniziativa

Concorso fotografico: termine prorogato al primo novembre!

A causa dell’acqua alta eccezionale che ha colpito Venezia e la sua Laguna nelle ultime 48 ore, il termine per l’invio delle foto che comporranno il calendario 2019 è prorogato di 48 ore e quindi fino alla mezzanotte del primo novembre, ferme restando le altre condizioni qui indicate:

https://gruppo25aprile.org/2018/10/26/concorso-fotografico-ultimi-giorni/

Nel ricordare che i proventi del calendario 2018 hanno contribuito a permettere a una famiglia sotto sfratto di trovare un altro alloggio a Venezia, e che il ricavato del calendario 2019 verrà destinato ad analogo scopo con il secondo bando di gara in favore della residenzialità, vi invitiamo a partecipare numerosi/e.

Quelle che seguono sono alcune foto scattate nella giornata “calda” del 29 ottobre, opera di Aline Cendon (fuori concorso e non “candidabili” dato che la brava Aline è uno dei nostri portavoce).

In calce a questo avviso, l’articolo di Vera Mantengoli (Nuova Venezia) che riassume la nostra posizione sull’acqua alta del 29 ottobre; su questo argomento siamo stati fra l’altro intervistati in diretta dalla BBC, che ha dato voce ai residenti nel suo telegiornale delle 10 (“BBC News at Ten”).

Le nostre proposte: 7) Isole dimenticate, di Carlo Beltrame

Atti dell’incontro pubblico del 26 aprile 2015 (Palazzo Da Mula, Murano)

Relatore: Carlo Beltrame

Il futuro delle isole dimenticate della laguna

Carlo Beltrame

Molte isole minori sono state smilitarizzate e quindi abbandonate negli anni ’70 e da lì sono state sottoposte a devastazione. Negli anni ’80 e ’90, è partita una corsa al restauro (definita salvaguardia) senza purtroppo una programmazione del destino di questi luoghi. Ancora oggi manca una progettazione a lungo termine, manca una visione globale. Soluzione unica in hotel di lusso oppure abbandono con conseguente sciacallaggio di ogni cosa asportabile.

Lavori promossi dal MAV ed eseguiti dal CVN con costi altissimi. Lavori in alcuni casi sovradimensionati e uso frequente di materiali considerati da molti specialisti non idonei e incompatibili con l’ambiente lagunare (cemento, cemento armato, palancole larsen…): esempio di Torcello dove il sen. F. Casson, allora magistrato, aprì un’inchiesta per danno al patrimonio e teorizzò per la prima volta l’illegalità del sistema chiuso controllore e controllato espresso dal CVN. Tutto ciò è stato spiegato molti anni dopo dalle dichiarazioni che P.G. Baita ha fatto ai magistrati: “prima del 2003 il CVN non sapeva come spendere i soldi e si inventava i lavori”…

Dal 2003, anno in cui il governo Prodi sdogana il MOSE, i lavori di salvaguardia in Laguna vengono chiusi per concentrarsi sulle bocche di porto dimenticandosi delle isole.

Su moltissime isole non si è ancora intervenuto ma esse avrebbero bisogno di un intervento di salvaguardia e di arginamento del fenomeno dello sciacallaggio: solo come esempi, si veda l’isola di S. Giorgio in Alga, vero gioiello di grandissima importanza storica, l’isola di San Secondo, in posizione strategica, lungo il ponte della Libertà; l’isola di S. Giuliano (che era la punta di S. Giuliano, quindi legata alla terraferma), che sta scomparendo per erosione.

Malgrado tutto, questi lavori hanno permesso anche di accumulare molte conoscenze, sia storiche sia ambientali, collazionate dal Servizio Informativo del CVN.

Informazioni storiche: acquisite durante attività di assistenza archeologica e ricerche storiche compiute da professionisti e ditte specializzate (Torcello, Burano, S. Cristina, Certosa ecc.).

Informazioni di tipo ambientale (sulle barene, sulle variazioni climatiche, sul livello del mare…).

Attività di ricerca ambientale e di archeologia preventiva, o di emergenza, costate molti milioni di euro ogni anno che devono restituire qualcosa alla collettività.

Chiuso il Servizio Informativo, tutta la documentazione è stata immagazzinata e rischia di andare perduta.

Anche le ricerche compiute negli ultimi anni dall’Università Ca’ Foscari (a San Lorenzo di Ammiana, La Cura-S.Ariano, S. Giacomo in Paludo, Torcello, Lazzareto Nuovo) e dalla Soprintendenza Archeologica (a S.Francesco del Deserto, Torcello, Burano, Murano (conterie) potrebbero essere valorizzate.

Murano ha l’opportunità di offrirsi come punto di riferimento, volano per un turismo culturale e ambientale delle isole.

Propongo quindi la creazione di un centro accoglienza visitatori (più che un museo tradizionale) da collocare in una delle tante fornaci o conterie dismesse. Centro moderno, con supporti multimediali, per raccontare la storia di Venezia (a cui manca un museo “della città”) e in particolare degli insediamenti nelle isole, dalle origini ad oggi, e delle attività produttive di questi luoghi.

Nel centro si potrebbero sviluppare molti temastismi: dalla storia dei lazzareti alla storia delle difese militari, dalla Repubblica alla Secondo Guerra Mondiale, solo come esempi.

Storia strettamente intrecciata con lo sviluppo dell’ambiente, ambiente molto dinamico, variato nei secoli.

Da Murano potrebbero partire imbarcazioni a basso impatto dirette al Lazzareto Nuovo, S. Giacomo in P., S. Lorenzo di Ammiana per una visita dei luoghi nel loro ambiente accompagnati da guide specializzate.

Progetto sostenibile anche attraverso fondi europei e realizzabile anche attraverso le potenzialità locali, ossia le università, il CNR, le soprintendenze e altri enti di ricerca.

Il Comune deve tornare ad essere interlocutore unico per progetti sulla laguna; deve essere messo in grado di coordinare e gestire progetti europei e ovviamente di ricevere fondi.

Esempi virtuosi di musei che funzionano e progettati in maniera intelligente e moderna, che ci vengono invidiati in tutto il mondo, non mancano e sono, ad esempio, il Museo di Storia Naturale. Sotto il cappello del Comune, ispirati anche da queste realtà di successo, pensiamo a richiamare i turisti nell’isola di Murano attraverso l’istituzione di una realtà divulgativa di questo tipo.

Popolazione residente e dipendenti comunali al 31/12/2014

Pianta organica del Comune di Venezia (partecipate escluse): 3.146 dipendenti

Popolazione residente nel Comune di Venezia:

264.934 persone, di cui

139.899 femmine

125.035 maschi

132 ultracentenari

4.175 ultranovantenni

9.569 bambini da 0 a 4 anni

20.250 bambini da 0 a 9 anni.

Mila Esmeralda

Età media: 47 anni

Fascia anagrafica più numerosa: 45-49 anni (21.759 persone)

Popolazione residente suddivisa per Municipalità:

Venezia Murano Burano: 64.419

Lido Pellestrina: 20.754

Marghera: 28.507

Mestre centro: 88.439

Favaro: 23.812

Chirignago Zelarino 39.003

Popolazione straniera residente nel Comune, suddivisa per nazionalità (top 3):

1) Bangladesh (5.379 persone)

2) Moldova (5.010 persone)

3) Romania (4.343 persone).

Popolazione straniera residente nella Municipalità di Venezia Murano Burano (top 5):

1) Filipppine: 529

2) Moldova: 503

3) Romania: 449

4) Cina: 406

5) Ucraina: 374

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Nella foto: Mila Esmeralda, nata a Venezia il 20/10/2012

Le nostre isole

In questa sezione parleremo delle nostre isole, perché i problemi di cui intendiamo occuparci (e le soluzioni che intendamo proporre) non riguardano solo i sestieri del “centro storico” e della Giudecca, ma anche le altre isole della laguna.

Nella prima foto, gli uffici comunali di quello che dal 1806 al 1923 fu il Comune autonomo di Burano. Anche Burano ha i suoi sestieri (sono cinque) e conosce un problema di spopolamento simile a quello dei sestieri veneziani: la sua popolazione stabile è ormai scesa sotto i 3.000 abitanti.

BuranoAnagrafe

Se alla popolazione residente nei sestieri veneziani (e alla Giudecca) aggiungiamo anche le altre isole, la popolazione residente in laguna si aggira intorno agli 86.000 abitanti, per quel che riguarda il Comune di Venezia, a cui vanno aggiunti quelli di Chioggia e di Cavallino-Treporti, per un totale che supera i 100.000 residenti. Si tratta di numeri che rappresentano ancora una “‘massa critica” sufficiente a tramandare uno stile di vita unico in Europa, ma per quanto tempo ancora?

La superficie della laguna è pari a 550 km², di cui l’8% circa sono terre abitabili: il resto è un reticolo di canali, barene e ghebi, piane di marea, paludi d’acqua, casse di colmata. Fra le isole che ricadono nel Comune di Venezia, le più popolate sono (nell’ordine): Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo e Mazzorbo. Alle Vignole risultano residenti 69 persone, 25 a Torcello e 10 a Mazzorbetto. Fra le isole abitate vanno considerate anche quelle che tuttora ospitano conventi o altre istituzioni religiose: San Francesco del Deserto, San Lazzaro degli Armeni e San Michele, per un totale di una trentina di residenti.

Nella prossima foto, il capitello che adorna il canale di ingresso a San Francesco del Deserto, venendo da Burano:

Capitello SFD

Alla situazione di crisi che attualmente colpisce il “distretto del vetro” di Murano intendiamo dedicare un approfondimento specifico. Nel frattempo, rinviamo a:

http://rialtofil.com/2014/01/15/il-tesoro-ritrovato-parte-quarta-vetri-arsenico-e-segreti/

e

http://www.veneziaconmurano.it/sono-con-noi/pieralvize_zorzi/

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