Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivio per la categoria “#Scarseando a Venezia”

Breaking News Articolo 21

#BreakingNews al nostro appello per la libertà di espressione ha oggi aderito Beppe Giulietti, Presidente della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana.

Crediamo di interpretare la gratitudine e anche la gioia di centinaia di persone nell’esprimergli il più sentito ringraziamento per questa autorevole e qualificata adesione, che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella sgradevole quanto emblematica vicenda.

Viva la libertà di espressione, viva l’articolo 21!

“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (Costituzione italiana, articolo 21)

Per approfondire il tema delle “cause bavaglio”:

https://www.articolo21.org/category/articoli/bavagli/

Credits foto: Sindacato giornalisti del Veneto

La lista aggiornata delle adesioni all’appello per la libertà di espressione:

Oggi #siamotutti25aprile

Cosa è successo e perché (https://terraeacqua2020.it/milu/) lo riteniamo un attacco alla libertà di espressione, al di là dello specifico caso?

Cosa possiamo fare (https://terraeacqua2020.it/aiutati/) per difendere la libertà di espressione ed evitare che una delle poche voci libere in città venga messa a tacere?

Sottoscrivi (https://terraeacqua2020.it/appello/) il nostro appello!

https://www.veneziatoday.it/attualita/alilaguna-fa-causa-gasparinetti-risarcimento-petizione-raccolta-fondi.html

Dalla U alla Zeta passando dalla W: il gran finale

U come Umana

Il patrimonio netto del gruppo Umana è cresciuto di pari passo con la carriera politica del suo fondatore nonché azionista principale. Quando il medesimo dice di aver rinunciato ai suoi compensi da Sindaco (che peraltro restano a carico del bilancio comunale, e vengono semplicemente girati a soggetti scelti da lui) sarebbe forse il caso di dire che dal 2015 a oggi ha potuto togliersi ben altre soddisfazioni, sul piano economico e patrimoniale:

V come Vetro di Murano

Nel maggio 2015, un mese prima di essere eletto sindaco, Brugnaro compra la Salviati, che è la prima azienda ad esporre al Fontego (ottobre 2016). In vendita esclusiva al Fondaco è la collezione di cento calici Salviati per celebrare i cento anni della Select (parte del ricavato supporterà le attività didattiche della Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano, vedi infra).

Presidente della Sezione Industrie del Vetro della Confindustria locale è Martina Semenzato, che è anche Presidente della Salviati Srl, Ex Presidente della Scuola del Vetro Abate Zanetti Srl, consigliere d’amministrazione della Scuola Grande Misericordia Spa, Consigliere in Attiva Spa – Umana Holding, Ex dirigente sportiva Reyer, Ex istruttore direttivo presso il Servizio Formazione del Comune. Da marzo 2020 la Salviati ha i forni chiusi e il personale in cassa integrazione, ma suoi sono i bicchieri Dolce & Gabbana, che alla Misericordia hanno lanciato la loro linea Home.

Della Salviati sono i premi donati alla presentazione della cinquina finalista del premio Campiello, tenutasi alla Misericordia, e i lampadari in alcuni alberghi di nuova apertura.

Il precedente sfortunato della Abate Zanetti: nel 2010 Brugnaro, tramite Umana Forma srl, compra la Abate Zanetti. Nel 2016 quando è già sindaco il Comune gli cede il restante 5% pubblico al prezzo nominale delle azioni, per 1.600 euro circa:

https://gruppo25aprile.org/?s=brugnaro+ringrazia+brugnaro

Scatta una modifica di oggetto sociale per permettere alla Abate Zanetti di diventare scuola privata, oltre che produttrice di manufatti in vetro, ma l’esperienza si traduce in un flop anche a causa del Covid-19 che ne determina la chiusura.  Dopo la pandemia, con un passivo totale di quasi 1 milione e mezzo, la Abate Zanetti, ormai in liquidazione, viene riconsegnata al Comune come scatola vuota (le attività scolastiche sono state cedute alla Parini, i muri sono già di proprietà comunale, macchinari e manufatti sono stati trasferiti alla Salviati).

W come W Ugo

I beneficiari della variante urbanistica numero 49, già citata alla lettera R, non si limitano a società controllate dal sindaco: fra di loro troviamo infatti una vecchia conoscenza delle cronache cittadine, nota per essere il luogo di ritrovo del mondo legato a Renato Chisso, a volte frequentato dall’assessore Boraso e dallo stesso sindaco in carica: la Trattoria da Ugo, di Giovanni Zanon. Già proprietario del Canova, alloggi, bar e tabaccheria a fianco del ristorante e dell’Antica Fenice, hotel e ristorante sempre in via Orlanda, il ristoratore si vede riconoscere la possibilità di edificare su terreni agricoli grazie alla scheda 18.

Dettaglio curioso: oltre alle sue terre, la scheda comprende anche parte del mappale adiacente, di proprietà del Comune di Venezia. La spiegazione? Nell’agosto del 2019, pochi mesi prima dell’adozione della variante che li rende edificabili, quei terreni comunali vengono frazionati dal resto della proprietà e venduti al Signor Zanon. A quale prezzo? 7 euro a metro quadrato. Sette, avete capito bene.

W la Trattoria da Ugo e il suo ottimo pesce crudo. Alla lettera Z non avremo “viva Zapata” ma una sigla più prosaica: ZTL.

Z come ZTL sul ponte della libertà

Esempio da manuale di come una proposta apparentemente volta a perseguire l’interesse generale[1] possa tradursi (anche) in un vantaggio per l’interesse particolare di chi dispone delle aree attrezzate a parcheggi nel posto giusto: se il ponte della Libertà sarà accessibile soltanto ai residenti, dove parcheggeranno i poveri turisti? Ai piedi del Ponte, dove casualmente troviamo l’area dei Pili, proprietà del sindaco.

Con la lettera Zeta torniamo dunque alla casella da cui eravamo partiti: nella prima puntata avevamo premesso che l’interesse privato e quello collettivo possono anche convergere o comunque non confliggere fra loro. “Il conflitto (di interessi) latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente”.

Con questo riteniamo di avere esaurito il nostro compito civico. Ad altri spetta trarne le conclusioni sul piano politico e giuridico.

Il G25A


[1] Nuova Venezia 31 agosto 2021: “Venezia, il ponte della libertà diventerà una ZTL”.

Dalla Q alla T: sempre e soltanto #coincidenze

Q come Question Time

L’ora delle domande, è il Consiglio comunale straordinario convocato per domani 21 ottobre, su richiesta dei gruppi consiliari di opposizione. Appuntamento con la diretta streaming utilizzando questo link:

https://live.comune.venezia.it/it/streaming

R come Reyer

Proprietà del sindaco che ne è stato anche presidente dal 2006 al 2015, i suoi trionfi sportivi sono motivi di orgoglio per tutti noi e non è di questi che parleremo. Ne siamo orgogliosi ma non possono diventare un alibi per altre cose che con lo sport hanno poco a che vedere.

Di cosa stiamo parlando, allora? La Reyer SpA è protagonista di una curiosa quanto azzeccata compravendita immobiliare quando, nel 2019, dei terreni ad uso agricolo sono diventati edificabili grazie ad una delibera adottata dal Consiglio comunale pochi giorni dopo che la Reyer li aveva acquistati. Plusvalenza immediata, grazie alla variante urbanistica numero 49? Secondo l’inchiesta giornalistica di Giovanna Faggionato per il quotidiano “Domani”, si tratta di 3 milioni di euro prima ancora della posa della prima pietra:

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/09/20210913domanireyer.pdf

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/09/20210909domanimestre.pdf

Al momento del voto in Consiglio, il sindaco – proprietario della Reyer (forse consapevole della situazione di imbarazzo, nonostante il Blind Trust che in teoria gli impedisce di sapere ciò che fanno le sue aziende) è opportunamente assente ma era invece presente e ha anzi presieduto le riunioni di Giunta nei due passaggi chiave che hanno portato alla presentazione di quella variante in Consiglio:

  • il 7 settembre 2017, per approvare la  Deliberazione n.  201 del 7 settembre 2017 della GIUNTA COMUNALE avente ad oggetto“Individuazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata ai sensidell’art. 13 c. 9 della L.R. 6 giugno 2017, n. 14”;
  • il 26 luglio 2018 per approvare la deliberazione n.273 della GIUNTA COMUNALE avente ad oggetto: “Valutazione delle proposte pervenute in seguito all’Avviso pubblico e definizione degli indirizzi e delle priorità per l’inserimento nel Piano degli interventi”.

S come Sponsor

ACTV taglia le corse ma non le sponsorizzazioni, ed è questa la cosa che più ci ha amareggiato: il taglio dei servizi, e il tentato taglio degli stipendi (allo stato attuale sospeso, ma non annullato). Se ACTV navigasse in acque tranquille non ce ne occuperemmo come sponsor della squadra di basket del Sindaco. Anzi Top Sponsor, in compagnia di altri ai quali abbiamo già dedicato qualche lettera dell’alfabeto.

Come nel gioco dell’oca, questa casella costringe a fare qualche passo indietro: alla lettera F per la Village Rent e alla G per la Setten, in particolare. Ma ne parleremo più diffusamente domani, in Consiglio comunale: dalla A alla Zeta, in seduta pubblica. Il Sindaco avrà l’ultima parola e senza limite di tempo, potrà chiarire tutto e sgombrare ogni dubbio.

i Top Sponsor quali apparivano sul sito ufficiale della Reyer, oggi 20 ottobre 2021

T come Trust

Sta alle società del sindaco come la foglia di fico alle statue della Roma papalina, ed è talmente “blind” che le società controllate dal Trust hanno finanziato la campagna elettorale per la rielezione del sindaco nel 2020 – come emerso grazie all’inchiesta giornalistica del quotidiano Domani, il 25 settembre 2021. A dire che si tratta di una foglia di fico non siamo noi ma la nota integrativa all’ultimo bilancio della LB Holding, dove a pagina 1 si legge quanto segue:

“Questa scelta” (il blind trust) «non ha ripercussione in termini di strategie e governance del gruppo. Il management delle società del gruppo è rimasto invariato e continua a esprimere la massima continuità di gestione e visione, come già accaduto con soddisfazione in questi primi vent’anni di attività».

Dal punto di vista giuridico, l’artificio consiste nella creazione di un soggetto giuridico di diritto estero (il Trust) gestito dall’avvocato Ivan Sacks, “in cui sono confluite le azioni delle aziende” (a dirlo è Luca Gatto, figura chiave[1] della galassia di società brugnariane, a la Nuova Venezia del 3 ottobre) mentre “le partecipazioni di Luigi Brugnaro sono confluite nella LB Holding”, che è una società di diritto italiano il cui ultimo bilancio è consultabile sul blog del giornalista Andrea Giacobino:

La LB Holding fa capo al Trust che in teoria ne determina gli indirizzi e in questo consisterebbe lo “schermo” per evitare o attenuare i conflitti di interesse.

 Prendendo in parola Luca Gatto, che sa di cosa parla, è però lecito affermare che se il patrimonio netto consolidato della LB Holding è cresciuto dai 75 milioni del 2015 a quasi 320 milioni del 2020, il beneficiario ne è proprio Luigi Brugnaro come persona fisica e questo ci porta direttamente alla lettera U come Umana: la gallina dalle uova d’oro che per molti anni, insieme a Umana Forma, ha coperto le perdite di tutte le altre società del gruppo: già, perché fino al 2015 erano tutte in perdita, a conferma del fatto che le fortune dell’imprenditore Brugnaro non sono nate creando o esportando prodotti, ma facendo intermediazione di manodopera – il che fa di lui un imprenditore sicuramente anomalo rispetto alla narrazione dei capitani d’industria e lo rende più simile ai tanti intermediari che si arricchiscono con il sudore della fronte degli altri.

Tutto il consiglio della LB Holding, che affianca il Trustee (Withers) nella gestione, è comunque composto da persone di fiducia del sindaco: Giuseppe Venier, Alessandra Zuin, Luca Gatto. Sono gli occhi del sindaco nel Trust[2].

Traduzione non ortodossa di “Blind Trust” per chi non parla inglese? In sostanza è una sorta di Dea Bendata che sa dove svuotare la cornucopia dei doni: sotto forma di utili agli azionisti, come è giusto che sia.


[1] Luca Gatto, giurista di impresa della Umana SpA, è amministratore unico della Porta di Venezia SpA che gestisce l’area dei Pili, nonché di Veneto Immobiliare SrL; presiede il CdA della Scuola della Misericordia SpA e quello della Agricola San Giobbe SrL, siede nei consigli di amministrazione della LB Holding e della Reyer.

[2] Ciò avviene – ha spiegato il sindaco – «raccogliendo tutte le azioni di tutte le mie società nella LB Holding spa, che sarà gestita da tre amministratori di mia fiducia e la cui proprietà è stata ceduta al Brugnaro blind trust di diritto newyorkese, che sarà gestito dall’avvocato Ivan Sacks come trustee». Il trust sarà «cieco», in quanto Brugnaro, finché sarà sindaco, ne vedrà solo la parte fiscale, dichiarando nel proprio 740 gli utili percepiti, «che dovranno essere sempre, come adesso, tra il 15 e il 20%, reinvestendo il resto in azienda». (Fonte: Corriere del Veneto 19/12/2017).

Dalla N alla P, sono solo coincidenze

Honni soit qui mal y pense – disse (in francese) il Re d’Inghilterra Edoardo III in onore della propria amante, la contessa di Salisbury, alla quale era caduta una giarrettiera durante un ballo a corte. La citazione è perfetta per questa quinta puntata della serie, il cui finale assomiglia a una caduta di giarrettiere e calze a rete.

N come Navi a Marghera:

in molti si sono chiesti come mai un sindaco da sempre paladino delle grandi navi da crociera – e dei lavoratori che vivono dell’indotto – abbia accettato senza battere ciglio la decisione del Governo di estrometterle dal bacino di San Marco per creare invece degli ormeggi a Marghera, esprimendo anzi soddisfazione. Con la dovuta cautela, è possibile ipotizzare che a tale soddisfazione non sia del tutto estranea la vicinanza dei nuovi ormeggi ai terreni da valorizzare in località Pili? Il rinvio alla lettera P diventa d’obbligo.

O come Oxley Grandeur:

acquirente di due Palazzi di proprietà comunale(Poerio Papadopoli sede del Comando della Polizia Municipale, e Palazzo Donà sede dei servizi sociali) è riconducibile ad imprenditore cinese di Singapore che, secondo la stampa locale, era in trattativa per bonificare e valorizzare i “Pili” di proprietà del Sindaco in carica. Sfumata quella ipotesi, sembra essersi evaporato anche lui e i due Palazzi sono attualmente vuoti:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2019/10/27/news/palazzo-dona-resta-chiuso-mister-kwong-non-paga-1.37793460

P come Pili:

Sui Pili è già scritto tutto o quasi, sulla stampa locale e nazionale. Il proprietario dei terreni ha cambiato 4 o 5 volte versione sul cosa farne, dal celebre “ai Pili non farò niente finché sono Sindaco” (campagna elettorale 2015) alle trattative citate alla lettera O come Oxley, a cavallo fra il 2017 e il 2018.

Nel 2020, grazie ad un esposto di Alberto Bernstein, sono emerse possibili anomalie sul perimetro “a geometria variabile” del terreno acquistato dal Demanio, e sull’aumento di area edificabile a benefico dell’acquirente, ma su queste circostanze è in corso un’indagine della Corte dei Conti e quando una questione è “sub iudice” la prudenza suggerisce di evitare ogni commento.

Recentemente è invece emersa – in modo documentato e incontrovertibile – l’intenzione di farne un “HUB” per i flussi turistici, “specializzato ad intercettare prevalentemente utenza turistica con servizi di navigazione a (prezzi di) mercato e con collegamenti ferroviari” (fonte: Comune di Venezia, Piano Urbano di Mobilità Sostenibile detto “PUMS”). Il valore dei terreni è stato rivalutato di conseguenza, nel bilancio 2020 della LB Holding, con un plusvalore pari a 70 milioni di euro circa (poca cosa rispetto ai 150 di cui si era parlato per la precedente ipotesi di utilizzo ma comunque tanti rispetto ai 5 milioni pagati per acquisire i terreni).

Quando la stampa (e il quotidiano il Tempo in primis, grazie al giornalista Andrea Giacobino) ha cominciato a parlarne, all’inizio è stato un silenzio assordante ma la risposta è infine arrivata dall’amministratore delegato della “Porta di Venezia” SpA, che alla Nuova Venezia del 19 ottobre ha dichiarato: “Del PUMS io non ne ho mai saputo nulla, ho scoperto dai giornali che l’area dei Pili vi rientrava in parte”.

Lo ha scoperto dai giornali, e meno male che è l’amministratore delegato della società (controllata dal sindaco) a cui sono stati affidati i Pili. Nessuno gli aveva detto niente, nessuno sapeva niente. Roba da licenziamento in tronco, o quasi. Davanti a dichiarazioni come questa, ci confessiamo disarmati e impotenti.

Meglio “passare” alla prossima lettera. “Honni soit qui mal y pense“, per gli approfondimenti sulla lettera P rinviamo ai molti articoli già pubblicati dalla stampa quotidiana, e in particolare a questo:

Dalla G alla M, come MTK

Arrivati alla lettera G, sarà utile ricordare la premessa da cui siamo partiti, nella puntata introduttiva: non usiamo termini come conflitto di interessi, l’hashtag che stiamo usando su Twitter è #SonoSoloCoincidenze e con questo contributo al Consiglio comunale straordinario del 21 ottobre ci limitiamo ad elencare una serie di situazioni – alcune già note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa “confusione” fra interessi pubblici e privati, con il rischio che anche quando certe scelte sono formalmente ineccepibili, permangono zone d’ombra sulle motivazioni soggiacenti.

Come indicato nella prima puntata, “lasciamo ad altri l’arduo compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica” o della “questione morale” per dirla con un termine antico. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo”:

Estratto dal TG di Antennatre, 18 ottobre 2021. Servizio di Ilaria Marchiori

Il Sindaco in carica avrà ovviamente ampia facoltà di replica, non solo sui mass media e sul suo periodico “il Metropolitano” ma anche e soprattutto nel corso del Consiglio comunale straordinario convocato per domani, su questo tema. Fatta questa premessa, continuiamo a scorrere le lettere dell’alfabeto e troviamo:

G come G-Park e Genuine:

Sono due società del gruppo Setten, che è “Top Sponsor” della squadra di basket del Sindaco, e questo spiega perché ne parliamo qui. Qualcuno potrà chiedersi “perché non alla lettera S come Setten” ma al momento ci interessano soprattutto queste due figlie minori di una galassia che dalla Setten Genesio SpA (controllata al 100% dalla Setten Genesio Holding) si dirama e dipana la sua tela attraverso un altro soggetto giuridico: la Improve SrL, controllata al 100% da Federico Setten, che a sua volta controlla al 100% la Genuine Srl e la G-Park SrL – come da visure effettuate a fine settembre.

La Genuine SrL ha fattto il balzo verso la notorietà quando si è vista accordare una variante (la numero 79) che le permetterà di edificare su terreno destinato a verde attrezzato, acquistato per 800.000 euro, una torre di 70 metri. In deroga al massimale vigente di 1.500 m², alla superficie commerciale viene inoltre accordato uno spazio di 4.500 m² che porterà alla creazione dell’ennesimo centro commerciale, in Viale San Marco a Mestre, in una zona che ne è già satura e che conosce problemi di dissesto idrogeologico. Come ci siamo arrivati?

Cronologia succinta dei fatti e dagli atti (di Giunta e consiliari):

26 luglio 2018: con Delibera di Giunta 273 si dichiara meritevole la proposta della Genuine SrL, che ancora non ha acquistato il terreno ma ha già presentato il progetto come società di consulenza;

8 maggio 2019: la Genuine chiede l’approvazione di un accordo pubblico-privato con  variante urbanistica per rendere edificabile l’ex campo di calcio di Viale San Marco;

Maggio 2021:  viene costituita la G-Park s.r.l. (inizio attività 1 giugno 2021). L’oggetto sociale è l’acquisto , la vendita, la costruzione, la locazione e la gestione di immobili a qualsiasi uso destinati.

19 aprile 2021: la giunta presenta in Consiglio comunale la proposta, che dopo alcuni passaggi in V commissione (presieduta dal capogruppo della lista Brugnaro Alessio De Rossi) viene messa ai voti nella notte fra l’1 e il 2 luglio. A favore della delibera vota soltanto la lista Brugnaro con il supporto di due consiglieri leghisti, e il risultato del voto è di 18 a 12: largamente inferiore ai numeri di cui la maggioranza disponeva sulla carta. In particolare, NON partecipano al voto i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, tanto che alcuni quotidiani parlano di prime (e inedite) crepe nella maggioranza.

Rassegna stampa:

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703corrieretorre.pdf

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703nuovatorre.pdf

H come Hotels e I come Interinali:

spesso costruiti dal gruppo Setten (via Ca’ Marcello a Mestre) o ristrutturati dalla medesima, sono anche una grande fonte di lavoro interinale per le agenzie che, come Umana, ne hanno fatto un punto di forza della loro attività, per le caratteristiche di stagionalità che sono da sempre propizie allo sviluppo del lavoro interinale.

Ciò che più colpisce molti osservatori, tuttavia, è l’onnipresenza delle gru di quello che è un Top Sponsor della Reyer e che ha visto esplodere il suo business a partire dal 2015 (inizio del primo mandato Brugnaro), anno in cui la medesima Setten ha anche completato i restauri della Scuola Grande della Misericordia, su incarico del soggetto che l’ha ricevuta in concessione quarantennale gratuita in cambio di quei restauri: l’attuale sindaco Luigi Brugnaro. Concedente e concessionario del medesimo bene, con il filtro del Blind Trust.

Per rendersene conto, è sufficiente esaminare la lista che segue, e probabilmente è incompleta:

L come Lancioni Gran Turismo:

premiati con l’esenzione totale dal canone per l’utilizzo dei pontili comunali per il 2020 e il 2021, sono in parte controllati dalla galassia Alilaguna, per la quale si rinvia alla lettera A.

M come MTK:

Multinazionale diretta da un austriaco di origini ungheresi, è stata la grande beneficiaria del nuovo distretto alberghiero di Via Ca’ Marcello, peraltro ideato da giunte precedenti a quella in carica, ma ha anche grandi progetti per l’area “ex gasometri” a San Francesco della Vigna (Venezia), che richiedono benevolenza da parte della Giunta in carica. Nel 2020 ha finanziato la campagna elettorale di un candidato della lista Brugnaro nonché assessore in carica, che per aver sforato il tetto di spesa è stato di recente sanzionato dal Collegio regionale di garanzia:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2021/07/17/news/spese-elettorali-a-venezia-sanzionato-l-assessore-boraso-deve-restituire-novemila-euro-1.40507113

F come Ferretti Yacht

F come Ferretti yacht: l’ultimo acquisto del sindaco, probabilmente intestato a Umana SpA la cui liquidità sicuramente consente qualche capriccio accessorio, è uno yacht di 30 metri, con due motori da 2.000 cavalli: il Ferretti 1000. Una cosuccia modesta, come da foto. Poco prima della consegna, e in modo sicuramente disinteressato, il sindaco ha proposto “spazi ex Mose all’Arsenale per manutenzione megayacht”. Mega yacht come il suo, ma è solo una coincidenza:

https://www.ilrestodelcarlino.it/venezia/venezia-brugnaro-salone-nautico-1.6317259

Il prezzo pagato? “Come consuetudine dell’azienda, non è stato comunicato il prezzo, ma è facile immaginare che il nuovo super yacht si colloca al top del listino Ferretti” (fonte: il Messaggero 12 marzo 2021).

La notizia dell’acquisto, che è di quest’anno, potrebbe comunque essere collegata con i grandi spazi concessi dal Comune di Venezia alla Ferretti Yacht in occasione del suo 50mo anniversario:

https://www.ferrettigroup.com/it-it/News-and-Events/Detail/t/A-Venezia-le-celebrazioni-per-il-50anniversario/y/2018/n/1389

Luoghi prestigiosi come Piazza San Marco, Arsenale e Palazzo Ducale. Dai più maliziosi viene anche ricollegata alla grande profusione di risorse pubbliche per allestire un salone nautico di cui la Ferretti è stata grande protagonista, nel 2021. Tema da approfondire per ciò che riguarda il rapporto fra costi e ricavi, dato che quelli legati alla bigliettazione non coprono nemmeno un trentesimo delle spese a carico del bilancio comunale.

Rivenditore esclusivo (“exclusive dealer”) degli yacht Ferretti in Italia risulta essere il soggetto titolare di altra azienda che appare fra i top sponsor della Reyer: la Village Rent di Michele Giacometti, CeO di Italian Yacht Store.

il Ferretti 1000
il Resto del Carlino 3 maggio 2021

Dalla B alla E

B come Blue Moon:

A partire da quest’anno, la ristorazione è stata affidata a soggetto che aveva finanziato la campagna elettorale del Sindaco (Art and Food SrL), in coincidenza – sicuramente casuale – con il passaggio del 100% di Venezia Spiagge al Comune di Venezia, che ha sborsato 3 milioni di euro per assicurarsene il controllo totale.  Il punto di ristoro del Blue Moon, ribattezzato “Bistrot de Mar”, ora propone in bella evidenza la chianina della tenuta agricola “San Giobbe”, proprietà personale del sindaco che conta la bellezza di 2.400 mucche:

Luigi Brugnaro si racconta a Siena Tv, “Il mio rapporto col territorio senese”

Analoga scelta – per le forniture di carne chianina – aveva fatto il soggetto a cui, nel 2018, il Comune aveva dato in concessione l’ex centrale del latte diventata Osteria Palaplip: una cooperativa sociale denominata “Me.Sto.lo” che il 4 ottobre 2021 è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Venezia, lasciandosi alle spalle un milione di debiti (fra cui quelli nei confronti della San Giobbe):

https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/plip_fallita_osteria_sociale_marchiori_comune_brugnaro_mar-6259233.html

C come Car Sharing:

affidato dal Comune a Toyota 3 mesi dopo il viaggio in Giappone del sindaco che in Giappone ci era andato a promuovere la chianina della sua azienda agricola:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/03/news/brugnaro-a-tokyo-per-la-mucca-chianina-1.16544428

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/04/news/la-san-giobbe-alla-conquista-del-giappone-1.16555532

Nel video citato da Nuova Venezia, il sindaco dice poche ma significative parole: «Le nostre relazioni sono sempre più fruttuose e intense. Vi aspettiamo tutti a Venezia per continuare questo momento di festa e allegria. Prima di tutto c’è l’amicizia e la conoscenza tra le persone, poi arrivano gli affari». E così sia..

D come Due M (2M):

Per fare buoni affari a Venezia, sponsorizzare la squadra di basket del sindaco sembra essere un buon viatico, a giudicare da una lunga lista di esempi – alcuni già citati dal quotidiano “Domani” e da un ulteriore episodio recente nonché inedito:

la 2M Costruzioni di Spinea (Comune di origine del Sindaco, che ci ha vissuto fino al 2007).

In favore di quest’ultima si segnala la cessione, con preliminare di vendita condizionato al rilascio del permesso di costruire, di terreni edificabili a due passi da Piazza Ferretto, ex CARIVE  in Via San Rocco, da parte della IVE Immobiliare Veneziana, partecipata al 100% dal Comune di Venezia. Pur avendo chiuso il bilancio di quell’anno in perdita, la IVE nel 2020 ha ceduto il lotto alla 2M con uno sconto di 1.100.000 euro rispetto al prezzo indicato nel piano iniziale delle alienazioni. Pochi mesi dopo, la 2M Costruzioni ha fatto la sua comparsa fra i “TOP SPONSOR” della Reyer.

E come Eventi:

chi vuole trovare porte aperte e tappeti rossi a Venezia sa che è bene pagare un obolo alla Scuola Grande della Misericordia, proprietà comunale ma gestita da una SpA di proprietà del Sindaco che l’ha ricevuta (dal Comune) in concessione quarantennale gratuita dopo i restauri opportunamente conclusi (con grande ritardo, ma senza pagare penalità alcuna) poco dopo le elezioni del 2015:

dal Ballo del Doge trasferito alla Misericordia nel 2019 (la sua sede storica era palazzo Pisani Moretta) alla presentazione della cinquina finalista del Premio Campiello, in cui sono stati consegnati premi firmati Salviati (azienda del Sindaco) a Dolce e Gabbana che ha scelto la Misericordia come quartier generale per il suo grande evento del 2021[1], in molti hanno capito il messaggio e si sono “adeguati”, con lauto profitto per chi gli affitta i locali: la Scuola Grande Misericordia SpA che è controllata al 63,73% dalla LB Holding (LB come Luigi Brugnaro).

A quanto ammonti l’affitto dei locali è un mistero ben custodito: inutile cercare risposta sul sito ufficiale della società, sicuramente misericordiosa nei confronti dei suoi azionisti ma non particolarmente incline a pubblicizzarne gli introiti.


[1] Sul punto vedasi: https://www.lavoce.info/archives/89845/se-il-comune-di-venezia-fosse-una-spa/

A come Alilaguna

Ogni promessa è debito ad iniziare dalla lettera A come Alilaguna, il cui presidente a quanto pare già ci minaccia di azioni legali (come leggerete sui giornali in edicola domani 19 ottobre). Per evitare azioni temerarie oltre che infondate, a Fabio Sacco sommessamente consiglieremmo di avvalersi prima del diritto di replica, che gli spetta come a chiuque altro e che troverà spazio su questa stessa pagina e con pari risalto, se vorrà farne uso. Per farlo gli sarà sufficiente scriverci a: 25aprileVenezia@gmail.com

Se invece la minaccia di non meglio precisate “azioni legali” va intesa come un tentativo di censura preventiva, la miglior risposta è pubblicare qui integralmente il testo che illustra la prima carta del mazzo:

A come Alilaguna

Sponsor della Reyer (proprietà del Sindaco), convention aziendali alla Misericordia (gestita da un’azienda del Sindaco), stagionali assunti tramite Umana (fulcro dell’impero economico del Sindaco) fino al 2019 almeno. Risultati, diretti o indiretti:

  1. autorizzazione comunale di nuove linee turistiche (linea rosa, con provvedimento del 10 gennaio 2020) nonostante la pronuncia dell’AGCM che ne aveva ritenuto illegittimo l’esercizio da parte dello stesso soggetto affidatario di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (con riferimento alla linea verde) sanzionando Alilaguna per questo motivo[1];
  2. conferma del redditizio monopolio del servizio trasporto acqueo di linea da e per l’aeroporto (valore economico: 20 milioni di euro all’anno con le linee rossa, blu e arancione)[2];
  3. mezzo milione di ristori “Corinavurus” dal fondo trasporto locale, accordati ad Alilaguna dal Comune “per aver garantito il pendolarismo con le sue linee” (fonte: Nuova Venezia 26 agosto, a firma Enrico Tantucci) quando invece le medesime linee avevano subito tagli pesantissimi e il personale era stato messo in cassa integrazione, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  4. affidamenti diretti (e senza gara di appalto) per il trasporto pubblico locale, che nel solo semestre marzo – settembre 2021 avevano già superato i 700.000 euro, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  5. cessione ad un prezzo particolarmente vantaggioso del mezzo ibrido denominato “LIUTO” (Low Impact Urban Transport water Omnibus) che era stato realizzato dall’ACTV con finanziamenti europei[3];
  6. azzeramento canoni comunali pontili per taxi e lancioni gran turismo, a beneficio di Venezia Turismo (flotta stimata: 60 imbarcazioni) che è parte del medesimo gruppo imprenditoriale, ed espansione dell’impero Alilaguna come da scheda allegata, che è il risultato di visure camerali effettuate nel mese di settembre.

La holding che controlla Alilaguna e Venezia Turismo è la “Società Investimenti Turistici”, nel cui Collegio sindacale troviamo – dal 2016 – il fratello dell’assessore al bilancio in carica: Maurizio Zuin.


[1] Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento n. 26252 del 23 novembre 2016.

[2] Su tale concessione risulta pendente un ricorso al TAR, con una sospensiva ordinata dal TAR nel settembre 2021 in attesa del giudizio di merito. Il monopolio da e per l’aeroporto è particolarmente lucrativo in quanto caratterizzato da un rendimento orario per imbarcazione pari a 400 euro, contro gli 85 euro all’ora di altre tratte quali ad esempio la linea 9, subaffidata ad altro soggetto privato.

[3] Il mezzo è stato ceduto per soli 180.000 euro e nel contratto di compravendita si legge testualmente: “ACTV concede ad Alilaguna, che accetta, a titolo di comodato d’uso gratuito l’imbarcazione denominata LIUTO.. (omissis). Liuto sarà esposto al salone nautico di Venezia.. al termine dell’esposizione, Alilaguna utilizzerà il Liuto per la navigazione nella Laguna veneziana in qualità di armatore fino al 31 dicembre 2020. Al termine di tale periodo, ACTV concede irrevocabilmente ad Alilaguna la facoltà di esercitare il diritto di acquisto al prezzo di euro 180.000”.

A partire da domani: dalla A alla Z

Scarseando[1] a Venezia

Dalla A come Alilaguna alla Zeta come ZTL, un gioco di società per allietare le serate autunnali.

Nel presentare questo mazzo di carte liberamente ispirato alla vita veneziana, eviteremo termini consunti e a volte abusati come “conflitto di interessi” perché a Venezia siamo già oltre: il conflitto presuppone una tensione morale fra interesse pubblico e interessi privati, nel caso nostro la situazione è molto più semplice.

Venezia è usata come vetrina e trampolino per una carriera politica nazionale, Venezia è usata come “musina” o bancomat per migliorare il conto economico e/o incrementare il patrimonio netto di soggetti privati. Nessun conflitto, nessuna tensione etica o morale quando ad essere perseguiti, in maniera lucida e coerente anche se non sempre trasparente, sono interessi privati o personali.

Un soggetto concedente e concessionario dello stesso bene pubblico (Scuola Grande della Misericordia); parte acquirente e parte venditrice nella medesima transazione (Abate Zanetti SpA); proponente e beneficiario di varianti urbanistiche approvate a colpi di maggioranza – da una lista che porta il suo nome –  e ancora parte ricorrente e parte resistente nel medesimo ricorso al TAR (per decidere a chi spettasse fare le bonifiche e la caratterizzazione dei suoli ai Pili) sono la realtà sostanziale percepita da chi non si ferma alle forme (la persona giuridica che è cosa distinta dalla persona fisica, proprietaria o azionista di maggioranza della persona giuridica): qui siamo oltre ogni precedente noto nella storia repubblicana, con un vago sentore di ritorno all’era feudale. Più che di “conflitto”, è un caso inedito di “confusione” di ruoli.

Il conflitto latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente.

Con questo contributo ludico verranno elencate una serie di situazioni – alcune note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa confusione di interessi. Lasciamo ad altri il compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo.

A domani


(1) Di questo neologismo siamo debitori a Luigi Brugnaro in persona: «Se i cittadini del centro storico sono convinti che i problemi li risolvo io, si sbagliano di grosso – si è sfogato nel discorso della vittoria – Perché Brugnaro il provinciale, quello che arriva dalla periferia, non risolve più i problemi del centro storico. Sul turismo la città ha già detto quello che vuole fare: i veneziani beneficeranno di questi interventi gravosi, ringrazino. Basta magnare e scarseare: mangiare e mettere in tasca». Fonte: Corriere veneto 24 settembre 2020, “Un caso lo sfogo del sindaco sulla città che ancora non lo vota”, articolo a firma Monica Zicchiero.

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