Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivi per il mese di “dicembre, 2017”

Bon domìadisdòto, Buon 2018 a..

A chi vive a Venezia, con l’auspicio che voglia e possa restare a vivere qui;

A chi desidera ritornare a vivere in Laguna, con l’augurio che quel desiderio possa realizzarsi al più presto;

A chi immagina un futuro stabile e non solo da “turista” in questa città d’acqua unica al mondo, con l’auspicio che il sogno possa diventare realtà e che l’innesto di nuove energie possa ancora una volta far risorgere Venezia dalle sue ceneri, come era stato nei secoli passati dopo ogni epidemia;

A chi tutti i giorni attraversa il ponte per lavorare a Venezia – e siete in 30 mila a farlo – pur non potendo o non volendo viverci, perché Venezia vive del vostro lavoro, spesso invisibile e non sempre retribuito come dovrebbe;

A chi ha scelto Venezia per i suoi studi superiori o universitari, pur sapendo che al termine degli studi dovrà fare le valigie perché la monocultura turistica non offre sbocchi professionali agli studi intrapresi;

A tutte le realtà associative e alle singole persone che si prendono cura della città e di chi ci vive;

A chi con noi condivide l’aspirazione ad una città a misura d’uomo, di donna e di bambini;

A chi dimostra rispetto per questa nostra battaglia, a chi la condivide e a chi semplicemente ha l’onestà intellettuale di riconoscere che una città con la storia millenaria di Venezia non merita di essere ridotta a semplice villaggio turistico,

il nostro augurio di BUON ANNO e buon vento per i progetti che vi stanno a cuore e per i sogni che vi scaldano il cuore!

Ai giornalisti che hanno avuto la pazienza di seguirci su questo blog, il merito di far conoscere le nostre proposte e le nostre proteste, il coraggio di offrire ai lettori anche una versione diversa da quella “ufficiale” delle veline del sindaco in carica, un augurio particolare e un invito:

il 3 gennaio 2018 alle 12

per la conferenza stampa di presentazione del bando di gara con cui daremo un piccolo ma tangibile segno di aiuto a chi cerca casa nella Venezia insulare, con la somma raccolta grazie al primo calendario concepito e realizzato a sostegno della residenzialità:

01

 

Un 2017 straordinario, grazie a persone straordinarie

20 gennaio, l’affollatissimo incontro pubblico all’Ateneo Veneto per presentare le nostre 20 proposte – che con l’anno nuovo verranno aggiornate, completate e discusse  (ne parleremo alla conferenza stampa di Buon Anno, il 3 gennaio):

pubblico 2

la stampa

collage

2 luglio, 2 mila persone in corteo per dire “Mi no vado via”:

Andrea Sperandio

Locandine

 

NV 3 luglio

Gazzettino1

29 agosto, altra data indimenticabile: la nostra sottoscrizione popolare fa rivivere il cinema all’aperto in campo San Polo, con 50 volontari a garantire la perfetta riuscita dell’evento:

Foto Lillo 1

30 agosto corriere

 

ALTOFE 2

Novembre, una trilogia di eventi per dire “basta alberghi”, culminata con la pioggia di volantini alla “prima” della Fenice:

Nino Esposto 4

Lillo1

Julia 24 novembre.jpg

http://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/17_novembre_25/pioggia-manifestialla-prima-fenicebasta-alberghi-venezia-vuole-vivere-c20db3b2-d1af-11e7-a2a9-2c18c4fdfd63.shtml

2017, un anno straordinario per un gruppo affiatato e determinato, che è ormai presente a 360 gradi sui grandi temi cittadini, ha organizzato eventi e manifestazioni con cadenza mensile (questa rassegna ne ricorda soltanto 4, ma fra le più riuscite potremmo citare anche il “pandAmonio” di febbraio e il flashmob a Santa Fosca) e da quest’anno si è dotato di un braccio finanziario: l’associazione 25 aprile Venezia, che ha realizzato il primo calendario veneziano, ma di questo riparleremo stasera con gli auguri per il 2018.

Buon “veglione” a tutti e che questa carrellata di fine anno sia l’occasione per riflettere su quanto di buono abbiamo già fatto insieme, prima di gettare le basi per un 2018 che sarà ancora più scoppiettante. Non è una minaccia, ma una promessa.

Il gruppo25aprile

 

 

 

Faraonate virtuali del sindaco e città reale

Venezia si ritrova con un sindaco che oggi, nella conferenza stampa di fine anno, ha pomposamente annunciato:

a) semafori e telecamere nelle nostre calli, come se fossimo a Milano e come se questa fosse una soluzione quando i flussi turistici vanno invece regolati a monte e non “a valle” (piazza San Marco) con trovate folkloristiche buone soltanto per buttare i soldi del contribuente al vento;

b) un faro “Ramses 2” che produrrà “un fascio di luce alto 12 chilometri, perché” – ha testualmente spiegato nel comunicato stampa ufficiale – “Porto Marghera si deve vedere e va proiettata in un futuro di crescita e sviluppo”.

Il senso delle priorità di chi vive e lavora a Venezia è ben diverso, si chiama vita reale. I nostri iscritti hanno votato un sondaggio interno con queste richieste:

  1. Destinare risorse alla residenzialità, cosa che finora non è stata fatta;
  2. Smetterla di vendere i beni comuni;
  3. Bloccare l’apertura di nuovi alberghi;
  4. Stabilire una soglia di carico per il numero di turisti che possiamo accogliere;
  5. Prendere misure concrete contro il moto ondoso che sgretola le nostre rive;
  6. Contrastare la chiusura di botteghe artigiane e negozi di prossimità;
  7. Migliorare il servizio di trasporto acqueo che è al collasso.

Ci sfuggono invece l’urgenza e l’importanza delle grandi innovazioni oggi annunciate dal sindaco e il costo del faro “Ramses” per la collettività, nello stesso giorno in cui l’ANSA ci annuncia questa stangata di Capodanno, con bollette in rialzo del 5%:

http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2017/12/29/gas-e-luce-aumento-del-5-53-a-gennaio_ca4f2512-ddff-429a-8e6d-7fcbe6bd7f55.html

Al sindaco che ci vuol rifilare (a spese nostre) un sontuoso faro con il nome di un faraone, diciamo semplicemente:

basta fanfaronate o faraonate, i problemi che attendono risposta sono ben altri: lasci perdere il suo faro d’Egitto e cominci ad occuparsi dei problemi veri.

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Assemblea ordinaria per un calendario non ordinario

L’associazione 25 aprile si riunisce domani 27 dicembre con un unico punto all’ordine del giorno: la destinazione del gettito prodotto da un calendario unico al mondo per caratteristiche, concezione grafica e finalità.

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L’associazione è “braccio finanziario” del gruppo 25 aprile e ne esegue le decisioni quando queste richiedono copertura finanziaria, verificandone la fattibilità e assicurandone la corretta rendicontazione contabile, come è stato per il cinema all’aperto in campo San Polo.

I soci fondatori dell’associazione sono stati convocati nei termini previsti dallo statuto, che prevede anche la pubblicazione di ordine del giorno e delibere sul blog del gruppo25aprile al fine di garantirne trasparenza e conoscibilità anche all’esterno del gruppo.

Il calendario è stato prodotto in tiratura limitata e su prenotazione, con una finalità ben precisa: finanziare un progetto concreto per la residenzialità, che verrà illustrato il 3 gennaio, nella conferenza stampa di inizio anno. Il 100% del gettito prodotto verrà dedicato in via esclusiva a tale finalità con il meccanismo del fondo di scopo, ed è questo il motivo per cui non ci siamo affidati ad intermediari per la distribuzione, che è stata interamente garantita dai nostri volontari.

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Realizzato dalla Etra Comunicazione di Alessandro Toso Fei, il calendario si caratterizza per una grafica esclusiva che evidenzia le date care ai veneziani e di quelle utili, “sagre” locali comprese perché sono momenti di convivialità e aggregazione dei residenti al di fuori dei circuiti turistici.

Ad illustrare i singoli mesi sono state scelte delle foto rappresentative di alcune fra le molte iniziative che hanno caratterizzato l’attività del gruppo. Un grazie ai fotografi che le hanno cedute a titolo gratuito; i loro nomi figurano nella pagina riepilogativa dei 12 mesi.

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L’idea è che questo sia il primo di una lunga serie; commenti e suggerimenti sono quindi graditi e ci aiuteranno a farne uno ancora più bello per l’anno prossimo.

Per questa prima edizione non abbiamo cercato né accettato sponsor ma l’eventualità potrebbe essere presa in considerazione per l’anno prossimo, una volta che la finalità benefica dell’operazione diventerà di pubblico dominio con la conferenza stampa del 3 gennaio e ognuno potrà valutare se ne condivide lo spirito.

Buone Feste

e un grazie speciale a chi ha avviato questa esperienza pilota curandone la concezione, la realizzazione e la distribuzione. Nei prossimi giorni pubblicheremo anche la lista dei nostri “mecenati” (gli acquirenti del calendario) come è stato fatto per il cinema all’aperto di campo San Polo.

Venice invaded by fake Christmas door hangings: flyers are actually an invitation to sell your home to a foreign company.

Dear Engel & Vôlkers, in case you do not speak Italian..

Campaign For A Living Venice

EandV“…if you’re considering selling your home, we’ll consider it!”

Venetians across the city found the front of their homes, doorknobs, etc. festooned with these cards from the Real Estate company Engel and Volkers Venezia. On the front the cards have a nice Christmas scene. Happy Holidays and buone feste, we want your home for someone who will pay more for it.

The cards naturally have provoked an uproar among the citizens, who reject this new low in predatory marketing for the second home market. Once again in response Gruppo25Aprile has voiced the sentiments of many. Their letter follows.


Dear E&V,

Beyond the local laws which you may well have broken in placing these flyers on our homes, are you aware of the reaction of rejection you provoked today with this hostile campaign aimed at occupying the market for second homes – because this is we are talking about, this is…

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Letterina di Natale, alla nota agenzia immobiliare

Cara agenzia immobiliare che oggi hai militarmente invaso i nostri sestieri e sul tuo passaggio hai lasciato in ogni calle questi volantini fissandoli su “batacchi” e maniglie delle nostre case, e in alcuni casi addirittura sulle ringhiere..

E2 Luca

Cara multinazionale in cerca di nuove colonie,

innanzi a te siamo solo Davide al cospetto di Golia, e non abbiamo i tuoi mezzi per comunicare alla città il nostro messaggio. Lo affidiamo a questo mezzo di comunicazione senza distruggere alberi e senza spreco di carta, sperando che giunga al destinatario comunque: this is our “message in a bottle”.

Cara E&V,

potremmo anche perdonarti l’invito ad affidarti le chiavi di casa che fanno gola ai tuoi clienti, ma salvo errore da parte nostra Venezia non è un Paese africano ai tempi delle colonizzazioni ottocentesche, pensa che a noi risultano essere tuttora in vigore due regolamenti su cui vorremmo attirare la tua cortese attenzione:

I) Regolamento sui mezzi pubblicitari: https://www.comune.venezia.it/it/archivio/2605 che testualmente recita

“E’ soggetta al canone comunale sulla pubblicità la diffusione di ogni messaggio pubblicitario, effettuata con qualsiasi forma visiva od acustica – diversa da quelle assoggettate al diritto sulle pubbliche affissioni – in luoghi pubblici ed aperti al pubblico o che sia percepibile da tali luoghi. Si considerano luoghi aperti al pubblico quelli a cui si può accedere senza necessità di particolari autorizzazioni”.

II) Regolamento sulle pubbliche affissioni: https://www.comune.venezia.it/it/archivio/2609 di cui riproduciamo qualche estratto anche se dovreste conoscerlo: siete una multinazionale che paga fior di avvocati.

“Le pubbliche affissioni sono soggette ad un diritto comprensivo del canone autorizzatorio sulla pubblicità a favore del Comune che provvede alla loro esecuzione e nel cui territorio sono effettuate”.. ““Il Comune è tenuto a vigilare, a mezzo del Corpo di Polizia Municipale, dell’Ufficio Tecnico e del Servizio delle Affissioni, sulla corretta osservanza delle disposizioni legislative e regolamentari” ecc. ecc.

Cara E&V,

al di là di codici e cavilli, ti rendi conto della reazione di rigetto che hai provocato oggi con questa campagna militare volta a occupare il mercato delle seconde case – perché di questo stiamo parlando, il tuo “target” è quello ed è cosa nota – in una città che continua a perdere 3 residenti al giorno? Questa è una città allo stremo, sotto assedio, che mal sopporta l’ipocrisia di un finto biglietto di auguri natalizi il cui contenuto reale è quello che qui pubblichiamo in foto.

In una città dove gli sfratti per finita locazione sono sempre più frequenti e colpiscono famiglie incolpevoli, il cui unico torto è quello di essere d’ostacolo al carro armato delle seconde case e delle locazioni turistiche, il tuo non è un bel gesto, alla vigilia di Natale.

Noi stiamo combattendo a mani nude e ne siamo consapevoli. Nello spirito natalizio che tutti ci accomuna, prima di affidarci alle carte bollate ci appelliamo quindi al tuo buon senso: anche le multinazionali hanno un’anima, vero?

Dimostracelo, mettendo un termine a questa campagna invadente e di cattivo gusto. I residenti te ne saranno riconoscenti.

“I’ll send an SOS to the world
I’ll send an SOS to the world
I hope that someone gets my
Message in a bottle” (Sting)

Gruppo25Aprile,

dalla parte dei residenti.

Ateneo Veneto: spazio di confronto e non sezione di partito

L’Ateneo Veneto avrà presto un/a nuovo/a presidente, eletto o eletta dall’assemblea dei soci che si riunirà lunedì 11 dicembre. Il prestigio storico dell’istituzione è grande, ma più grandi ancora sono le sue potenzialità se riuscirà a scrollarsi di dosso la polvere accumulata nel tempo e ad essere spazio di approfondimento libero da condizionamenti politici o di partito.

Lo statuto dell’Ateneo non contiene clausole esplicite di incompatibilità con incarichi di partito; questo non impedisce di sollevare una questione di opportunità – anzi la rende più urgente, in attesa di modifiche statutarie che a parere di molti sono auspicabili e indifferibili.

Per dialogare con tutta la città e non soltanto con una sua parte, per essere credibile nei criteri di attribuzione dei suoi prestigiosi spazi, per preservare la propria autonomia e indipendenza di giudizio, l’Ateneo Veneto deve non soltanto essere ma anche “essere percepito” come un’isola di eccellenza, di confronto e di dialogo e non come una sezione di partito.

In questo senso, la o il Presidente deve “essere come la moglie di Cesare”, per poter rispondere innanzitutto alle aspettative dei soci e dare piena attuazione a uno statuto che a questa Onlus assegna il compito di “cooperare al processo ed alla divulgazione delle scienze, delle lettere, delle arti e della cultura, in ogni loro manifestazione e nell’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale”.

I candidati alla Presidenza sono tre persone le cui qualità umane non sono in discussione: non è di questo che si tratta ma dell’autonomia dell’Ateneo Veneto. Il nostro auspicio, sul piano dell’opportunità e della credibilità dell’Ateneo Veneto, è che il nuovo Presidente non sia legato ad un partito politico, qualunque sia il partito in questione.

Calpurnia

Nell’immagine: Calpurnia, moglie di Cesare (copyright: Diletta Boni)

 

 

 

“Cosa sta succedendo a Venezia?”

L’amministrazione comunale è al servizio della città e non della maggioranza di turno, per due motivi elementari:

  1. perché a pagarne i costi di funzionamento è tutta la città e non solo quelli che hanno votato questo o quel candidato;
  2.  perché il principio di “imparzialità” è uno dei cardini della Pubblica Amministrazione, che non può e non deve far dipendere dal colore politico dei cittadini interessati la concessione di alloggi popolari, plateatici, spazi acquei, licenze o autorizzazioni, contributi o sovvenzioni, appalti di opere pubbliche o affidamenti diretti senza bando di gara, per fare soltanto alcuni esempi. Quando ad essere scardinato è questo principio normativo, che ha forza di Legge ed è utilizzabile anche come motivo di ricorso al TAR, si apre la strada all’arbitrio e alle prevaricazioni.

Diamo quindi ospitalità al comunicato stampa che segue in calce, anche se non è opera nostra, perché a Venezia rappresenta un fatto senza precedenti per le accuse che contiene e per le firme di chi l’ha redatto. Firme pesanti: 7 ex direttori della macchina comunale fra cui quello dell’avvocatura civica, un capo ufficio stampa che ha lavorato con 4 sindaci diversi per andarsene un anno fa senza nemmeno aspettare la pensione, pur di non ridursi a fare lo YES MAN dell’ultimo arrivato.. altro non aggiungeremo, buona lettura a tutti:

COMUNICATO STAMPA

 Ex  direttori del Comune:  “Cosa sta succedendo a Venezia?”

 In Comune di Venezia si è alterato il rapporto tra amministratori e personale (dirigenti, funzionari, impiegati), e tale fenomeno rischia di compromettere la relazione tra cittadini e Amministrazione comunale. E’ questo l’allarme lanciato da sette ex dirigenti apicali del Comune di Venezia e dall’ex capo Ufficio Stampa, che con una lettera denunciano la grave situazione che tende a condizionare, se non ad obbligare, le scelte della dirigenza, in contrasto con la separazione che il legislatore ha posto tra direzione politica e conduzione amministrativa.

Dopo la netta scissione delle competenze  che ha concentrato sulla struttura tutte le conseguenti responsabilità penali civili e amministrative, – scrivono gli ex direttori Luigi Bassetto, Manuel Cattani, Sandro Del Todesco, Roberto Ellero, Giulio Gidoni, Oscar Girotto, Maria Maddalena Morino e l’ex capo Ufficio Stampa, Enzo Bon – sta ora avanzando un quadro normativo contraddittorio che crea le condizioni in cui la parte politica, che resta comunque “irresponsabile”, acquista poteri di “condizionamento” nei confronti della dirigenza con una strisciante invasione nel campo dell’autonomia che la legge le assegna.

Appare infatti evidente che la condizione di insicurezza del mantenimento della propria posizione se non addirittura del proprio posto di lavoro, proposta nell’ambito di una confusa riforma della PA, ha generato, in alcuni casi, un rapporto viziato tra amministratori e dirigenti/funzionari in cui l’aspettativa dei primi non è un lavoro di squadra basato sulla leale collaborazione dei dipendenti, finalizzata al bene pubblico attraverso la qualità dell’offerta di servizi e la regolarità degli atti, bensì l’assoluta fedeltà all’amministratore di turno che si deve esprimere attraverso l’acritica esecuzione di ordini impartiti senza alcun preventivo coinvolgimento”.

 Tale distorsione di rapporti viene fatta percepire ai cittadini del comune lagunare come l’esito di inefficienza e di inaffidabilità dei dipendenti pubblici, quando invece Venezia è stata per oltre trent’anni un esempio nazionale per il numero e la qualità di servizi resi ai cittadini e per l’imparzialità e il rispetto delle leggi basate su buone pratiche di controllo e trasparenza.

All’avvicinarsi della scadenza di metà mandato – continuano – appare evidente la necessità di una netta inversione di tendenza perché non valorizzare le risorse umane e le professionalità esistenti nel comparto pubblico veneziano è un vero spreco da parte dell’Amministrazione. L’esibizione di una superficiale e preconcetta valutazione negativa del lavoro svolto dai dipendenti e delle stesse relazioni sindacali va ben oltre l’obiettivo di migliorare l’organizzazione, per diventare pericolosamente funzionale alla sottrazione di importanti realizzazioni e servizi alla diretta gestione pubblica. Giustificare questa linea alimentando, con atteggiamenti e comportamenti, i falsi luoghi comuni sui pubblici dipendenti significa avvalorare l’idea che l’esistenza stessa e la qualità dei servizi si possono ottenere solo percorrendo le pratiche di esternalizzazione e privatizzazione.

Grave il giudizio anche sullo svilimento del ruolo delle Municipalità, che per anni sono state eccellenze di decentramento e di erogazione di servizi ai cittadini, e sulla scelta di licenziare il personale precario, che avrebbe invece potuto essere riconfermato all’interno del bilancio che il Commissario Zappalorto aveva lasciato in eredità alla Giunta Brugnaro.

Bisogna  – concludono – stimolare una nuova consapevolezza, che deve partire proprio da chi conosce i problemi del cittadino perché li affronta quotidianamente col proprio lavoro, per evitare l’abbandono della continuità nei processi di riqualificazione urbana e socio-economica, che produce l’inevitabile improvvisazione nella gestione politico-amministrativa e l’imposizione di una visione artificiosamente ottimistica, trasmessa con modalità superficiali, come scelta di disimpegno dalle responsabilità del degrado e del crescente senso di insicurezza denunciato dai cittadini. Bisogna, in definitiva, evitare la perdita di fiducia nelle istituzioni delle città.

Noi sottoscrittori di queste riflessioni, facendo appello a tutti i livelli di responsabilità, chiediamo venga salvaguardato l’enorme patrimonio di competenza, impegno ed onestà di cui sono portatori i dipendenti del Comune di Venezia. E i dipendenti di tutte le strutture pubbliche, per la loro stessa esperienza, siano consapevoli che va sempre contrastata ogni svalutazione del loro lavoro, azione che rappresenta un ulteriore rischio di svalutazione del lavoro in generale. Noi ci siamo!”

 

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