Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivio per il tag “Tresse”

Faremo, faremo, faremo..

“Ghea podemo far” era lo slogan elettorale del sindaco in carica, che si era forse dimenticato di spiegare come quel verbo lo avrebbe declinato soltanto al futuro, rinviando ogni decisione di mese in mese.. e presto saranno due anni di mandato senza che nessuno dei problemi della città sia stato risolto.

“Faremo questo, faremo quello”, ma più avanti, è la sintesi perfetta delle risposte alle raccomandazioni dell’UNESCO: le famose “70 pagine” pomposamente presentate alla stampa in data odierna dopo che per più di un mese erano state negate a tutti consiglieri comunali compresi. Il documento è datato 31 gennaio, il che ha portato molti a chiedersi come abbia potuto essere stato presentato il 24 (data della sua missione a Parigi con grande codazzo al seguito) ma cosa importa, quello che a noi interessa sono i contenuti e allora parliamone.

  1. Residenzialità? Liquidata in poche righe, lo “svuotamento” (sic) di Venezia è un “elemento fisiologico” (sic). Quanto alle misure che il Comune potrebbe o avrebbe già potuto prendere da subito per incentivare sul piano tariffario la residenzialità (anziché aumentare la TARI come ha fatto a dicembre) sono rinviate alle risultanze di non meglio precisati “studi” che sarebbero stati avviati (quando? Con che risultati?) Leggere per credere, pagina 32:CB residenti.jpg
  2. Nell’ansia di negare anche l’evidenza, in risposta ai rilievi dell’ UNESCO che giustamente si preoccupa dello spopolamento di Venezia vengono citati dati sbagliati o comunque datati: la popolazione di Venezia non è di 55.048 ma di 54.502 residenti e quella complessiva (isole comprese) è di quasi 700 unità inferiore a quella dichiarata ai fini UNESCO (82.658 contro 83.340). Il confronto con il dato di inizio mandato è impietoso per questo sindaco, visto che la perdita di residenti si è accelerata anziché arrestarsi o rallentare:

https://gruppo25aprile.org/la-prova-del-9-o-dei-30-000/

Prossimo argomento, saremo più fortunati? La priorità per i residenti in Laguna sarebbero i parcheggi per le automobili (che molti di noi non hanno) all’aeroporto di Tessera:

CB aeroporto

..e questo sarebbe il “il concreto e vitale impulso per il sostegno alla residenzialità” a Venezia (fine citazione). Nella prossima foto, che risale a due giorni fa, i veneziani in marcia per reclamare più parcheggi e meno alberi – o era forse il contrario, quello che chiedevano?

mm 6

Nuova rotta per le grandi navi? Su questo punto il documento raggiunge vette di comicità inedita e inaudita. A parte il disegnino da quinta elementare che illustra il nuovo canale da scavare in mezzo a un’isola artificiale creata con i fanghi di Porto Marghera (che non sono quelli di Abano Terme), il documento afferma che lo scavo delle Tresse serve a “massimizzare l’impiego dei canali esistenti limitando il tempo di percorrenza utilizzato”. Una rotta che passa dai 9 km attuali a 25 km con tanto di senso unico alternato sul suo percorso, per arrivare allo stesso punto di destinazione, limiterà il tempo di percorrenza?

Non sappiamo chi ringraziare per questa perla di saggezza, ma a ridere sotto i baffi potrebbe esserci la Rimorchiatori Riuniti che ha finanziato la campagna elettorale del sindaco, al punto da farci dubitare della sua terzietà in materia di grandi scavi:

https://gruppo25aprile.org/category/il-mistero-dei-rimorchiatori-fucsia/

Una rotta più lunga di quella patrocinata dal Sindaco è difficilmente immaginabile: ci sarebbe quella che per fare arrivare le Grandi Navi alla Marittima attuale entrando da Malamocco le fa passare anche da Burano per completare la circumnavigazione della Laguna offrendo una panoramica completa di tutte le sue isole, ma di mezzo c’è il ponte della Libertà e per adesso hanno dovuto soprassedere. La giustificazione della nuova rotta la trovate qui, a pagina 49:

CB Tresse

Per il resto (flussi turistici, moto ondoso e altre raccomandazioni UNESCO) le 70 pagine sono una lunga lista di “faremo, faremo, faremo”: a partire dall’estate 2017 e cioè DOPO il Comitato che si riunisce il 2 luglio a Cracovia per decidere se Venezia debba essere inserita nela lista dei siti in pericolo. Dopo e non prima. Che peccato.. L’UNESCO si fiderà delle promesse? Il Sindaco sembra crederci:

rapporto conclusioni

L’antefatto:

24 gennaio 17

24 gennaio Giorgia24 gennaio Vera.jpg

La vignetta del giorno: sparse le #tresse..

Adelchi, Atto IV° (credits: Alessandro Manzoni).

La Laguna Ermengarda ripudiata dal Sindaco Carlo:

Dante

Da stasera anche su Twitter:

Versione originale:

Sparsa le trecce morbide sull’affannoso petto,

Lenta le palme, e rorida di morte il bianco aspetto,

Giace la pia, col tremolo sguardo cercando il ciel.

 

 

Le interviste di Marin Starnudo: #Tresse, il taglio come lo vuole?

“Il progetto scelto dai cittadini veneziani” – recita la mozione approvata ieri dal Consiglio comunale – peccato che i cittadini veneziani non l’abbiano mai visto, e che nemmeno su internet se ne trovi traccia!

Marin Starnudo ha quindi deciso che l’unico modo per saperne qualcosa è intervistare i consiglieri comunali della maggioranza che ieri l’hanno approvato con slancio e senza approfondimenti di alcun tipo (nemmeno un passaggio in commissione consiliare) – il che significa che loro almeno sanno di cosa si tratta, anche se il testo del progetto di scavo non era disponibile in aula al momento del voto.

Per motivi di privacy, i consiglieri intervistati ci hanno chiesto di non essere citati per nome, cognome o soranome; ci atterremo quindi scrupolosamente al loro desiderio.

Domanda al Consigliere comunale n°1 (Lega Nord): “Lei ha votato il taglio delle Tresse, ieri. Cosa può dirci del progetto, visto che NON è stato nemmeno distribuito in aula?”

Risposta: “il taglio delle Tresse, lo go votà perché xe ora de dirghe BASTA ai capelloni, BASTA al degrado, BASTA alle treccine rasta ai libri gender ai radical chic e basta col reggae”!

Proviamo col prossimo saremo più fortunati?

Skardy-Fahrenheit-4511Consigliera comunale n° 2, in quota Forza Italia: “Consigliera, cosa sa dirci del progetto di scavo che avete votato ieri? Lei lo ha letto?”

Risposta: “mi? e ci mancherebbe altro, le mozioni xe come i baci Perugina: vanno comprate a scatola chiusa, il messaggio a sorpresa che ogni bacio contiene va assaporato col cioccolatino, e se i consiglieri comunali ne conoscessero in anticipo il contenuto, che mozioni sarebbero? Noi non votiamo mozioni, noi regaliamo emozioni: pensi alle cure termali per la popolazione anziana, coi fanghi delle Tresse“!

il-primo-bacio-perugina

Consigliere comunale n°3, lista Brugnaro: “Consigliere, perché ha votato quella mozione? Lo sa che comporta grandi scavi e il taglio di un’isola piena di fanghi tossici, chiamata “Tresse”?

Risposta: “Mi ghe sboro, io Venezia la odio

Domanda: “Ci dica, e perché odia Venessia“?

Risposta: “perché Venessia fa schifo”!

Credits: https://www.youtube.com/watch?v=Ria-rbE9qTE

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Consigliere comunale n° 4, lista SS (“Schei, Schei”). Domanda: “Consigliere, con Lei almeno siamo certi che una mozione così importante è stata preceduta da un’analisi costi-benefici: Allora, quali sono i costi del progetto e quanti soldi portano a Venezia queste Grandi Navi supplementari”?

Risposta: “e chi se ne frega di quanti soldi portano a Venezia, al mio partito interessa sapere quanti ne portano A ME, e a la mi famegia. Ma lei lo sa che mi hanno appena regalato un posto sulla crociera della Reyer? Si rende conto? A la mi muger ghe piase tanto, e cussì i me fa sentir importante“!

bacio3Consigliere comunale n° 5. Domanda: “ma questo canale delle Tresse che avete votato ieri, in quale parte della Laguna si trova?

Risposta: “canale? perché mi parla di canali? Gigio lo ga dito chiaro e tondo, che non si scavano nuovi canali. Non è un canale, è un’autostrada. Mi scusi ma mi so de Zelarin e vivo a Marcon, gera ora che completasse la tangenziale di Mestre, col taglio delle Tresse!“.

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Consigliere comunale di maggioranza n° 6: area cattolica integralista. La risposta precede la domanda: “Anale dee Tresse? Anale, perché mi parla di “anale”? sarà mica gay anche Lei come tutti i giornalisti? Guardi che io vado solo con i transessuali, e li pago anche bene“. Fine intervista.

Consigliere di maggioranza n°7: “Mi no rilassio dichiarasioni a nissuni. Go votà perché lo ga dito el Parón e adesso mi scusi, devo tornare a cuccia”.

 

Per la cronaca, la mozione sbucata dal nulla e approvata dal Consiglio comunale ieri è stata pubblicata qui:

https://gruppo25aprile.org/2016/04/29/etciu-etciu-la-democrazia-al-macello-delle-tresse/

Post Scriptum, per chi non ha seguito le puntate precedenti.

L’idea di tagliare in due un’isola per piegare la Laguna alle esigenze delle Grandi Navi, votata ieri a maggioranza dal Consiglio comunale, non era mai stata evocata in campagna elettorale, e nemmeno nelle rassicuranti dichiarazioni rese del Sindaco neoeletto alla RAI (dal 22° al 32° minuto, intervista di Carla Marzocchi):

1) “Non è una grande opera” 2) “il canale c’è già, non serve fare nuovi canali“; 3) “non c’è da scavare, c’è da risistemare” (lo diceva intorno al 25° minuto):

http://www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f4dad304-2af7-40b7-a7d5-3685d194b01e.html

NB l’intervista di Carla Manzocchi è vera ed autentica, diversamente dalle altre 6 qui pubblicate 🙂

Per le foto pubblicate più sopra, ringraziamo Sir Oliver Skardy (Pitura Freska) e la Perugina (per gli omonimi baci).

 

 

Etciù etciù: la democrazia al macello delle Tresse

I Diarii di Marin Starnudo, capitolo nono.

Venezia, 28 aprile 2016

Tradizione e regolamento comunale vogliono che gli ordini del giorno del Consiglio comunale siano resi noto in anticipo, per permettere ai consiglieri comunali di studiare la materia e alla cittadinanza di essere presente per i punti di maggiore interesse, giusto? Sbagliato! Con pesce d’aprile in ritardo (era il 28 aprile) possono anche piovere dal cielo due mozioni, una sullo scavo delle Tresse (!) e l’altra sui superpoteri da conferire al Sindaco. Marin Starnudo si soffermerà sulla prima, che qui pubblichiamo in anteprima assoluta:

28aprile2016

Analizziamo i “considerati” e il deliberato, presentati direttamente in seduta (per evitare la presenza dei cittadini in aula?) senza alcuna discussione preliminare, perché sono pezzi inauditi di macelleria costituzionale e istituzionale. Da essi apprendiamo che:

  1. “con il voto delle ultime elezioni amministrative è stato chiaro il mandato dei cittadini a favore del progetto Tresse-Vittorio Emanuele”. Come, non ve ne eravate accorti? In effetti, nessuno di noi se ne era accorto ma sulla scheda elettorale del 2015 NON c’erano i simboli dei partiti e della lista Brugnaro, e nemmeno i nomi dei candidati al Consiglio comunale (che vengono eletti senza vincolo di mandato, occorre ricordarlo?) ma una cartografia del nuovo canale che sventrerà l’isola delle Tresse. Per inciso, l’idea di far passare quel canale all’interno dell’isola tagliandola in due è POSTERIORE alle elezioni: fino a quel momento il Sindaco GARANTIVA e spergiurava che il canale c’era già: il Vittorio Emanuele, e che NON c’era bisogno di scavare. Parole sue.
  2. al Governo si chiede di intervenire perché venga realizzato “il progetto scelto dai cittadini veneziani”? Equivoco numero due: quelle del 2015 NON erano elezioni, bensì un REFERENDUM sullo scavo di un canale che fino ad allora era stato escluso, dal candidato Sindaco in persona. Mannaggia, se l’avessimo saputo saremmo andati a votare in massa! Peccato che alle elezioni amministrative del 2015, per la prima volta nella storia di Venezia, abbia votato meno del 50% degli aventi diritto.. e che l’unico candidato Sindaco ad avere apertamente sposato la causa delle Grandi Navi al primo turno si fosse fermato al 28% dei voti pari ad un sesto del corpo elettorale, raccogliendo il voto di 34.805 cittadini su 211.000 aventi diritto. “Il progetto scelto dai cittadini veneziani”? Quanti di quelli che hanno votato Brugnaro (la minoranza del corpo elettorale, come abbiamo visto) sapevano di questo progetto, che oltretutto è stato stravolto DOPO le elezioni? Quale sparuta minoranza della minoranza era al corrente del progetto VERO? Vogliamo fare un sondaggio, per appurarlo?

Etciù, etciù: la prossima volta che ci chiedete di andare a votare, di grazia diteci in anticipo se si tratta di elezioni o di referendum, e su cosa stiamo votando. Chiediamo troppo?

Se era un referendum a sorpresa, si può dire che è fallito per mancanza di quorum (vista l’affluenza alle urne). Se invece erano elezioni (quelle del 2015) ne rispettiamo il risultato e allora ripassiamoci pure l’ABC della democrazia rappresentativa:

Che qualunque politicante da strapazzo, generalmente residente in terraferma e magari anche in altra Provincia, possa pretendere di parlare a nome dei “cittadini veneziani” fa parte delle regole del gioco della politica; che ad arrogarsi quel diritto sia un Consiglio comunale che a colpi di maggioranza e di forzature semantiche attribuisce ai cittadini veneziani la scelta di uno scavo che prevede lo sventramento di un’isola, di cui mai si era parlato in campagna elettorale, non è più questione politica ma una caricatura grottesca, che va denunciata come tale.

Quella scelta politica l’ha fatta la maggioranza consiliare? Benissimo, è la differenza fra democrazia rappresentativa e democrazia diretta; il Consiglio comunale a maggioranza sta esercitando la prima, e non la seconda. Se ne assuma la responsabilità senza giochini puerili (“il progetto scelto dai cittadini veneziani”) che servono solo a gettare fumo negli occhi di chi dovrà compiere le scelte definitive, nelle sedi istituzionali a ciò deputate e con tutte le garanzie che la Legge prevede a tutela della Laguna di Venezia.

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