Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Venezia merita di meglio

I Diarii di Marin Starnudo, capitolo Decimosesto (XVI°)

Il 29 giugno 2015 veniva presentata alla stampa una Giunta di stampo “efficentista” che in Consiglio comunale poteva contare su una confortevole maggioranza grazie al premio di maggioranza incassato dalla “lista Brugnaro”. Venti mesi dopo, è lecito chiedersi se i risultati siano all’altezza delle aspettative create in campagna elettorale e delle promesse a suo tempo fatte per vincere le elezioni, o più semplicemente all’altezza dei problemi da affrontare a Venezia e a Mestre.

Il nostro giudizio è negativo, come indicato dal registro di voto che abbiamo pubblicato ieri, ma limitarsi a questa constatazione largamente condivisa non ci porterebbe lontano. Se i molti problemi di Venezia e di Mestre sono rimasti irrisolti nonostante la confortevole maggioranza di cui dispone il Sindaco, il compito di una piattaforma civica è andare oltre la superficie delle cose e chiedersi: perché?

Le ragioni possono essere complesse ma un dubbio ci sfiora alla luce della cronaca di questi giorni, che si somma a molti altri indizi anteriori. ll sindaco in carica Luigi Brugnaro coltiva infatti con grande efficacia molteplici e legittimi interessi privati rispetto ai quali non avremmo nulla da eccepire (e mai ci permetteremmo di disquisire), se non fosse che:

  1. in questi 20 mesi non sembra essersi dedicato con altrettanta efficacia ai problemi della città; forse perché distratto dai suoi numerosi interessi privati?
  2. in alcuni casi, i suoi interessi privati sono in competizione con l’interesse generale che è tenuto a perseguire come Sindaco, creando situazioni oggettivamente discutibili sotto il profilo etico e politico; proveremo qui a riassumerne qui alcuni esempi emblematici lasciando ad altri la valutazione sulla rilevanza giuridica dei medesimi. Nel condividere i nostri dubbi con i mass media e con l’opinione pubblica, molto semplicemente ci chiediamo se la somma di queste “stranezze” sia compatibile con la permanenza del sindaco nell’incarico che ricopre. Ai nostri iscritti nelle prossime ore chiederemo di valutare, con voto palese e nominativo, se le circostanze siano tali da giustificare una richiesta di dimissioni del Sindaco.

venice-watergate

Nell’infografica che precede è riassunto il risultato di visure camerali effettuate nel marzo del 2016, quando per primi avevamo segnalato il groviglio di società che spesso sono “in affari” con il Comune o con le sue partecipate, o da questo dipendono per autorizzazioni concessioni o altri benefici.  All’epoca avevamo scritto: “Marin Starnudo non giudica, Marin Starnudo racconta e basta; i suoi Diarii narrano di partecipate comunali che partecipano all’equilibrio economico delle società controllate da un privato cittadino che è simultaneamente il Sindaco in carica. Marin Starnudo non giudica, al massimo starnutisce alla vista di un capo di gabinetto e di un vicecapo di gabinetto che fino al giorno prima ricoprivano incarichi ai vertici della società del gruppo Umana e adesso dirigono il gabinetto del Sindaco del Comune che a tali società può elargire concessioni, contratti, autorizzazioni e permessi, senza contare i contratti in essere con le partecipate comunali”.

A quel mosaico si sono nel frattempo aggiunti altri tasselli; il più recente rappresenta – a nostro modo di vedere – la proverbiale “goccia che fa traboccare il vaso” ed è da questo che partiremo prima di riassumere i “precedenti”.

KRAMER CONTRO KRAMER, Brugnaro imprenditore contro Brugnaro Sindaco?

Nei giorni scorsi grazie alla stampa quotidiana è emerso il contenzioso in essere fra Porta di Venezia SpA e Ministero dell’Ambiente in relazione al costo delle bonifiche da effettuare su terreni acquistati dalla SpA riconducibile al Sindaco (come vedremo fra un attimo) ad un prezzo particolarmente basso, in considerazione per l’appunto della necessità di procedere a bonifiche particolarmente costose.

Quei terreni situati in posizione strategica alle porte di Venezia potrebbero presto ospitare un grande e redditizio parcheggio ma il costo delle bonifiche preliminari “pesa” decine di milioni di euro (un centinaio, secondo una stima riportata dalla stampa 10 anni fa). Il ricorso di Porta di Venezia è formalmente rivolto contro un atto del Ministero, ma al tempo stesso rimette in discussione un accordo di programma siglato dal Comune e dalla Città Metropolitana di cui Brugnaro è Sindaco:

20-feb-17-nuova

Interesse pubblico e interessi privati in questo caso fanno a pugni, ma il fatto nuovo che ci spinge a interessarci del caso è l’interrogazione oggi presentata dalla consigliera comunale Monica Sambo, da cui risulta che oltre al ricorso di cui sopra ne esiste un altro tuttora pendente (n° di ruolo RGN 1133 del 2013) in cui la controparte di Brugnaro imprenditore è proprio il Comune di Venezia. “Kramer contro Kramer”, in spregio alle più elementari regole (che il Sindaco sembra conoscere bene, dato che in campagna elettorale aveva promesso di non ricorrere contro la decisione del Demanio che gli aveva “negato” l’isola di Poveglia, in caso di sua vittoria alle elezioni). Inutile aggiungere che le spese del giudizio in caso di soccombenza del Comune graveranno sul contribuente. E noi cittadini inermi cosa dobbiamo sperare? Vincere la causa per compiacere il B. Sindaco dando un dispiacere al B. imprenditore? Perderla per compiacere il B. Imprenditore che però è anche Sindaco e in teoria dovrebbe dispiacersene? Un caso inedito di Bi polarismo, per il Sindaco in carica.

La consigliera comunale che sta presentando l’interpellanza riassume così la vicenda:

Interpellanza

Oggetto:  Pendenza del ricorso R.G. N. 1133 del 2013

 Premesso che

  • risulterebbe pendente presso il Tar del Veneto il ricorso numero di registro generale 1133 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da Porta di Venezia Spa contro Comune di Venezia, rappresentato e difeso per legge dagli avv. Federico Trento, Antonio Iannotta, Giulio Gidoni, domiciliata in Venezia, S. Marco, 4091; Ministero Per i Beni e Le Attivita’ Culturali, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Veneto, Provincia di Venezia, Azienda Ulss N. 12 Veneziana, Arpav, Ministero dell’Interno, Vigili del Fuoco Comando Prov. Le Venezia, Italgas Spa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Magistrato Alle Acque di Venezia;  Rfi Rete Ferroviaria Italiana Ferrovie dello Stato Spa, rappresentato e difeso dall’avv. Luigi Garofalo, con domicilio eletto presso Luigi Garofalo in Venezia, Piazzale Roma, 468/B;  nei confronti di Snam Rete Gas Spa, rappresentato e difeso dagli avv. Nicola Bassi, Alessio Minutoli Dott., con domicilio eletto presso Franco Zambelli in Venezia-Mestre, via Cavallotti, 22;
  • Porta di Venezia S.p.a. risulterebbe partecipata al 51% da Everap S.p.a,  al 39%  da Veneto immobiliare e al 10% da Umana S.p.a.;
  • Everap S.p.a. è partecipata al 73% da Luigi Brugnaro, Veneto immobiliare è partecipata al 77,9% da Luigi Brugnaro;

Rilevato che:

– di fatto il Dott. Luigi Brugnaro controlla la Società Porta di Venezia per il tramite delle altre Società citate.

Considerato che :

l’art. 63 del T.U. enti locali stabilisce che “Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale: (…) 4) colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il comune o la provincia.. (omissis)

La legge 190/2012 ha introdotto la nozione di “amministrativistica” di corruzione, diversa da quella penale. Si tratta di una nozione più ampia, che rinvia non solo a condotte penalmente rilevanti, ma anche a condotte che sono fonte di responsabilità di altro tipo o non espongono ad alcuna sanzione, ma possono generare situazioni di illegittimità e sono comunque sgradite all’ordinamento giuridico: conflitto di interessi, nepotismo, clientelismo, partigianeria, occupazione di cariche pubbliche, assenteismo, sprechi. In altri termini, i fatti di corruzione non costituiscono solo singoli fatti criminosi, ma essi derivano spesso da tendenze comuni e disfunzioni frequenti, che richiedono interventi di carattere generale. La nozione di corruzione “amministrativa” induce a ritenere che i fenomeni corruttivi riguardino principalmente l’esigenza di buon andamento dell’amministrazione nel suo complesso e la correttezza dei rapporti tra amministrazione e cittadini, esigenza fondamentale di funzionamento dello Stato democratico.

Si interroga l’Amministrazione per sapere:

  • se conferma la pendenza della causa in oggetto.

 

————— Fine citazione ——————-

Il ricorso pendente fra la società del sindaco e il Comune:

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=6OITN57RG2UK36JKJJFKQTLYAM&q

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Come piattaforma civica potremmo (forse) sorvolare sulla cosa se fosse un caso isolato. Il problema è che in 20 mesi gli indizi si sono accumulati e anche se 10 indizi non fanno una prova la sgradevole sensazione è quella di un Sindaco che rischia di anteporre i suoi interessi personali a quelli generali. Ci sbagliamo? Speriamo tanto di sì, ma al tempo stesso ci sentiamo di affermare che:

VENEZIA MERITA DI MEGLIO

copertina

Merita di meglio perché un sindaco con una presenza capillare o tentacolare nell’economia locale rischia di essere involontariamente distratto dall’assolvimento dei suoi compiti, che sono gravosi ed impegnativi: due città con esigenze diverse (Venezia e Mestre, per non parlare di Marghera che ha i suoi problemi) e la Città Metropolitana di cui è sindaco d’ufficio, senza contare il consiglio di amministrazione della SAVE in cui è stato cooptato e ancora non sappiamo se è per difendere gli interessi del Comune o quelli dell’amico a cui ha pubblicamente dichiarato di voler venire in soccorso contro eventuali scalate ostili (Benetton?)

Venezia e Mestre e Marghera meritano di meglio perché i problemi da affrontare sono tanti, bonifiche di Marghera comprese, e non vogliamo nemmeno essere sfiorati dal sospetto che il Sindaco in carica sia condizionato dai suoi personali investimenti al posto dell’unica bussola che conta: quella dell’interesse generale. Se a bordo di una nave ci sono due bussole e queste indicano il Nord in posizioni opposte, si rischia di fare la fine della Costa Concordia, e questo non possiamo permettercelo.

Venezia e Mestre e Marghera meritano di meglio perché quella di “Porta di Venezia” che è parte in causa contro il Comune è soltanto la goccia che fa traboccare un vaso già colmo di tante piccole stranezze rivelatrici. Proviamo a riassumerne alcune, senza pretesa di completezza e al solo scopo di fornire un quadro “indiziario” che per certi versi fa anche sorridere:

  1. Un misterioso gemellaggio del Comune di Venezia con quello di Chiusi, la cui unica motivazione sembra essere la presenza in quel territorio comunale di una vasta azienda agricola di proprietà del Sindaco in carica (il nostro)
  2. La strana vendita da parte del Comune di Venezia del 5% della Abate Zanetti SpA non già mettendo all’asta le sue (cioè nostre) azioni con gara pubblica, ma tramite cessione diretta alla Umana del Sindaco Brugnaro per 1.645 euro pari al valore nominale delle azioni e senza nessun rapporto con un fatturato in forte crescita (e superiore al milione di euro) al momento della vendita o con il potenziale di sviluppo di un marchio storico e di prestigio che con la nuova proprietà fa concorrenza agli artigiani muranesi e ha anche inaugurato una scuola privata con prospettive di crescita che tutti ci auguriamo di vedere confermate.. ma allora perché vendere in quel modo le azioni in mano al Comune?
  3. Una società controllata dal Sindaco (la Attiva SpA) a cui una partecipata comunale (la VeLa Spa) affida “in economia” e senza bando di gara la pellicolatura dei vaporetti (per la pubblicità esterna ai medesimi): “pellicollatura per eventi”, 7.800 euro a trimestre e altri affidamenti diretti come risulta dal documento in nostro possesso. Il Presidente del Consiglio di amministrazione di tale società che fa capo al Sindaco è anche azionista della medesima ed è stato recentemente ricompensato con la nomina ad amministratore unico di altra società partecipata dal Comune: la VENIS. Che guazzabuglio..
  4. Una società riconducibile al Sindaco (la Technika Lumen, controllata da Umana SpA) che sulla sua pagina Internet si vanta del fatto che “molte delle nostre creazioni hanno fatto il giro del Mondo a bordo delle migliori navi da Crociera” e a riprova di quanto affermato pubblica una lista di clienti che comprende tutti i più grandi armatori; il caso vuole che il Sindaco nella sue veste pubblica sia anche l’interlocutore degli armatori nella scelta del canale che dovrebbe essere scavato per permettere il passaggio delle navi da crociera; a questo si aggiunga che la MSC crociere è uno dei “TOP sponsor” della squadra di basket del Sindaco (la Umana Reyer) e gli sponsor non si possono mica deludere, nel mondo degli affari.
  5. Lo strano ruolo delle partecipate comunali, che portano soldi nelle casse delle aziende del Sindaco: fra i “TOP sponsor” della Umana Reyer c’è l’ACTV, fra i partner c’è “VERITAS Energia” mentre sulla rivista patinata di proprietà della medesima (“il Metropolitano”) appare regolarmente pubblicità a pagamento di altra partecipata (la VeLa).
  6. Il fatto che la medesima Umana Reyer in data 20 febbraio 2017 sia stata “omaggiata” (parole del Sindaco) con una cerimonia in quello stesso palazzo comunale che viene invece NEGATO all’unica assemblea elettiva della Città d’acqua; la Municipalità di Venezia-Murano-Burano, sfrattata dalla sede che viene invece concessa a titolo gratuito a una società sportiva di proprietà del sindaco: https://twitter.com/LuigiBrugnaro/status/833693331972616192
  7. La curiosa situazione del Signor G. B. (come Giano Bifronte) che si trova simultaneamente nella posizione di concedente (come Sindaco) e concessionario (come imprenditore) della Scuola Grande della Misericordia, in virtù di un contratto del 2009 (e quindi anteriore alla sua elezione) che al termine dei restauri (ultimati nel 2016 quando era già Sindaco, senza che il Comune esigesse alcuna penalità di ritardo) affida il prestigioso immobile in comodato gratuito quarantennale alla Scuola Grande Misericordia SpA che la utilizza per matrimoni di lusso ed altri eventi di prestigio, con le autorizzazioni per l’utilizzo degli spazi acquei antistanti che sono di competenza comunale;
  8. La scelta (umanamente comprensibile) di aziende che con il Comune hanno bisogno di intrattenere buoni rapporti e casualmente scelgono la Misericordia come location a pagamento per la loro “Convention” aziendale (esempio più recente: Alilaguna SpA, titolare di un servizio pubblico di linea in regime di concessione esclusiva da e per l’aeroporto);
  9. La meritoria (e sicuramente meritata) assegnazione ad Umana dei fondi UE destinati alla formazione professionale nel territorio della Città Metropolitana di Venezia come nel caso del recentissimo progetto “Garanzia Adulti” (1.100.000 euro) rivolto ai disoccupati adulti, con oltre 50 anni di età ed un’anzianità di disoccupazione oltre i 12 mesi.
  10. Ciliegina sulla torta, ma lo diciamo soltanto perché ci ha incuriosito, nella Città Metropolitana di Venezia è attiva anche un’agenzia immobiliare il cui nome è l’anagramma di UMANA: si chiama ANAMU e al momento della visura camerale il 98% delle quote era intestato alla Signora Moretti in Brugnaro, con il restante 2% di pertinenza della Veneto immobiliare il cui azionista di maggioranza è il Sindaco Luigi Brugnaro.

VENEZIA MERITA DI MEGLIO

copertina

Siete d’accordo con questa affermazione? Lasciate qui un vostro commento.

Non siete d’accordo? L’invito vale anche per voi. Siamo una piattaforma civica e il parere dei cittadini per noi conta più delle eventuali conseguenze giuridiche di questo groviglio inestricabile di interessi, la cui valutazione spetta ad altri e di cui, probabilmente, abbiamo reso nota soltanto una piccola parte, perché non siamo investigatori privati e non intendiamo diventarlo.

L’avvicendarsi nella carica di primo cittadino di filosofi, rettori, avvocati e imprenditori non ha minimamente inciso sull’esodo di residenti, attività, mestieri e servizi. Oggi Venezia ha invece bisogno urgente di persone di buon senso ma dotate di coraggio, ideali e onestà che si occupino con passione, a tempo pieno, di una città che rischia tra l’altro d’uscire dalla lista dei patrimoni dell’umanità per una evidente, profonda, insopportabile incuria amministrativa.

Ora basta, Venezia merita di meglio.

 

I diarii di Marin Starnudo, capitolo IV°: una SpA molto Attiva

Una volta si chiamavano “municipalizzate”, ora si chiamano “partecipate” che in italiano potrebbe anche essere interpretato come imperativo (“cosa aspettate? Partecipate”!). Come poteva una società per azioni chiamata “Attiva” sottrarsi all’imperativo categorico e non essere per l’appunto “attiva” nei lucrativi contratti con le “partecipate” comunali? La Attiva Spa lo è stata, e lo pubblicizza anche nelle immagini che utilizza per promuovere i suoi servizi:

Attiva-insegne-di-esercizio

Nel “portafoglio” di Attiva SpA, come da immagine che prendiamo in prestito dal suo sito ufficiale, ci sono ad esempio la decorazione esterna degli uffici ACTV di Piazzale Roma e la stessa pubblicità sui mezzi ACTV:

http://grandinsegne.it/decorazione-mezzi.aspx

..ma perché mai i Diarii  di Marin Starnudo dovrebbero dar spazio al “portfolio” di una società per azioni? Perché l’azionariato di Attiva SpA è molto particolare: con il 70% delle azioni troviamo infatti la UMANA HOLDING S.P.A. che è lo scrigno del Sindaco, con il 4,88% la UMANA S.P.A e con il 4,78% chi ci troviamo? il Sindaco in persona.

Etciù!

In città corre voce che anche i pannelli pubblicitari che affliggono il ponte di Rialto per finanziarne il restauro siano stati affidati (dal generoso mecenate che realizza i restauri) alla Attiva SpA. Nel portfolio pubblico della attivissima Attiva non se ne vede (per ora) traccia ma il privato mecenate è un privato e si può affidare a chi vuole; alla voce “grandi insegne di esercizio” realizzate dalla Attiva SpA troviamo invece un’altra partecipata (anzi controllata al 100% dal Comune), che tutti conoscono:

http://grandinsegne.it/portfolio.aspx

Attiva-Casinò

Fino a poco tempo fa il Casinò controllato dal Comune era anche lo “sponsor principale” della Reyer (altra proprietà privata del Sindaco, che in teoria non se ne occupa più: anzi se ne occupa talmente poco che ne ha appena licenziato in malo modo l’allenatore) ma in tempi di crisi anche il Casinò deve aver ridotto le spese. Come, siete delusi perché sul sito ufficiale della Reyer il Casinò di Venezia non appare più come sponsor? Non siate tristi, le partecipate partecipano ancora, con l’ACTV (partecipata comunale) nel ruolo di sponsor pagante (con i nostri soldi) della squadra di basket del Sindaco in carica:

http://www.reyer.it/sponsor/

Marin Starnudo non giudica, Marin Starnudo racconta e basta; i suoi Diarii narrano di partecipate comunali che partecipano all’equilibrio economico delle società partecipate o controllate da un privato cittadino che è simultaneamente il Sindaco in carica. Marin Starnudo non giudica, al massimo starnutisce.

I diarii raccontano anche la provenienza della “squadra” che assiste il Sindaco nell’espletamento del suo pubblico incarico, con un Giano bifronte che si ritrova con un piede nelle società del gruppo “Umana” e con l’altro nel gabinetto del Sindaco del Comune che a tali società può elargire concessioni, contratti, autorizzazioni e permessi, senza contare i contratti in essere con le partecipate comunali.

Etciù etciù, doppio starnuto!

Consapevole della pubblicità gratuita che sta facendo a società riconducibili al Sindaco in carica, Marin Starnudo modestamente si attende che il medesimo gli riservi eterna gratitudine e un invito all’inaugurazione della Misericordia, promessa per luglio alla vigilia delle elezioni di giugno ma purtroppo rinviata con delibera di Giunta approvata il 29 dicembre (Sindaco assente, per non “interferire” con il grazioso gesto) di cui Venezia attende la riapertura dal lontano 2009, quando le chiavi vennero affidate proprio al Sindaco in carica che tramite altra società della sua galassia si ritrova adesso nel duplice ruolo di concedente e concessionario.

BrugnaroMisericordiaMeglio fermarci qui, per adesso: se continuassimo con il resto (Abate Zanetti ad esempio) la commistione inestricabile di ruoli e di interessi apparirebbe a molti per quello che è veramente: un nodo gordiano che potrà essere sciolto soltanto con la spada di nuove elezioni – argomento che esula dal compito affidatoci con la stesura di questi Diarii.

Umilmente vostro,

Marin Starnudo

 

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