Quinto incontro nei sestieri: Dorsoduro 16 dicembre!
Dopo Santa Croce, Castello, Cannaregio e San Polo, il 16 dicembre sarà la volta di Dorsoduro, prima del gran finale a San Marco. Un sassolino alla volta, come nei pavimenti “alla veneziana”, il mosaico prenderà forma e tutto sarà presto più chiaro a tutti. La lista provvisoria delle proposte già raccolte e discusse nei primi tre incontri è consultabile a questo indirizzo:
Appuntamento venerdi alle ore 18, a Dorsoduro 1760 (Università di Venezia) per un dibattito con:
Corrado Claut, presidente di Viviamo Venezia
Andrea Martini, Presidente della Municipalità di Venezia
Marco Gasparinetti, portavoce di #Veneziamiofuturo
Paolo Sambo, presidente dell’Associazione “Amici di Casa Famiglia”
Francesca Corso per l’associazione “Panchina calda” che offre assistenza ai senzatetto
Dario Vianello, che ci parlerà di sicurezza della navigazione in Laguna
Nicola Monselesan, del Comitato residenti campo santa Margherita
Marco Furio Forieri, per il Gruppo anziani La Gondola
Sara Pedrini, del circolo ARCI Luigi Nono (Giudecca)
L’Aula Barbarigo fa parte dell’Università di Venezia (Ca’ Foscari) e viene generalmente utilizzata come aula universitaria. Il civico è Dorsoduro 1760. Come trovarlo, dato che è decisamente fuori dai sentieri battuti? Per chi arriva in vapore, la fermata più vicina è quella di San Basilio. Per chi ama camminare, sono 5 minuti da campo Santa Margherita e 10 minuti (a piedi) da Piazzale Roma; come punto di riferimento per arrivarci potete utilizzare Fondamenta Barbarigo.
Le ragioni di questa serie di incontri nei sestieri sono state riassunte nel nostro “editoriale” del 30 agosto:
https://gruppo25aprile.org/2016/08/30/venezia-ad-un-bivio-leditoriale-di-marco-zatterin/
Sei incontri in sei mesi, sestiere per sestiere, per non sprecare la finestra di opportunità che si è creata con la risoluzione UNESCO del 14 luglio: all’Italia è stato dato tempo fino a febbraio, per rispondere ai singoli punti della risoluzione. Questa scadenza può essere vista come una minaccia (quella di finire nella lista dei siti UNESCO in pericolo) o come un’opportunità; noi abbiamo scelto la seconda opzione. Con la campagna di opinione denominata #Veneziamiofuturo stiamo incontrando i sestieri, uno per uno, in un’operazione inedita e mai tentata prima: incontri pubblici e aperti a tutti, sestiere per sestiere, per elaborare una serie di richieste e proposte che diano finalmente risposte ai troppi problemi irrisolti.
Chiunque voglia darci una mano con proposte e suggerimenti è il benvenuto, perché se è vero che il Gruppo25Aprile sopporta di fatto il “peso” organizzativo del ciclo di incontri, chi ha già partecipato sa che a questi incontri pubblici non andiamo per “dare lezioni” o imporre un punto di vista ma per ascoltare e capire quello di chi ogni giorno vive e/o lavora a Venezia.
Ai Giardini Papadopoli come a Castello e a Cannaregio abbiamo dato spazio alle realtà associative più radicate sul territorio, anche quando erano lontane dalla nostra, altrettanto faremo a Dorsoduro, perché “Veneziamiofuturo” è nata per unire e non per dividere. L’incontro di Dorsoduro è organizzato in collaborazione con “Viviamo Venezia”. Il ciclo di incontri si concluderà a gennaio, nel sestiere di San Marco.
Appuntamento venerdi 16 a Dorsoduro, sarà anche l’occasione per un brindisi natalizio e dato che ci siamo, per i regali di Natale cerchiamo tutti di privilegiare gli acquisti a chilometro zero, anziché arricchire uno dei tanti centri commerciali che in “terraferma” sono spuntati come funghi. Il forcolaio Piero Dri, ad esempio, quest’anno ha creato una linea di orecchini in legno ispirati al suo lavoro di “remer”, che potrebbe essere un’idea originale per i vostri regali. Lo trovate in ramo dell’oca a Cannaregio 4231.
Come lui ce ne sono ancora tanti, a Venezia; diamo una mano ai nostri artigiani: daremo una mano a noi stessi che non vogliamo vedere la città ridotta a una brutta copia di se stessa.
Ringraziamenti:
Alessandro Toso Fei per il logo di “Veneziamiofuturo”;
Francesca Codrino per la grafica delle locandine;
Mattia Ferrari, per le felpe e le magliette “il mio futuro è Venezia”.