Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivio per il giorno “dicembre 24, 2016”

Sintesi dibattito Dorsoduro 16/12/16 – seconda parte

Marco “Furio” Forieri, proprio lui che con i  Pitura freska aveva previsto tutto (“Venezia in affitto, xe drio a vender tutto”) suggerisce di guardare a quanto già fatto altrove per difendere la residenzialità, citando gli esempi di Berlino e Barcellona, e snocciola tre proposte concrete: 1) zone dedicate ai residenti con divieto di apertura strutture turistiche e affitti calmierati per gli abitanti al fine di salvaguardare quel che resta della Venezia popolare (ad esempio: Santa Marta, Sant’Alvise, Sant’Elena); 2) agevolazioni fiscali (a partire dalle tasse locali) per artigiani e negozi di vicinato; 3) raddoppio della frequenza del mercato di Santa Marta.

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Dario Vianello con grande efficacia e cognizione di causa parla di sicurezza della navigazione e della situazione “drammatica” che si trova ad affrontare ogni notte alla guida dei mezzi di linea fra bricole mancanti, limiti di velocità ignorati dai più e imbarcazioni prive di luci di navigazione. Sul secondo aspetto sottolinea la discrepanza fra realtà e legalità, riconducibile a una pressione turistica incontrollata che ha fatto perdere a molti il senso della misura. (NdR pochi giorni dopo l’incontro, l’ironia della sorte ha voluto che a fare le spese di una bricola vagante sia stata proprio un’imbarcazione del Provveditore interregionale ex Magistrato alle Acque di Venezia, cioè dell’autorità competente in materia!)

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Nicola Monselesan illustra le attività del comitato residenti campo Santa Margherita e zone limitrofe. I problemi cronici di spaccio e impunità degli spacciatori presenti in quel campo non sono stati risolti dall’amministrazione comunale ma dagli esercenti che a spese loro hanno organizzato un servizio di vigilanza privata (costo: 50.000 euro all’anno).

Sara Pedrini del circolo ARCI Luigi Nono conclude l’incontro con un annuncio a sorpresa: un incontro pubblico alla Giudecca, a coronamento dei sei incontri nei sestieri, che verrà organizzato congiuntamente con Veneziamiofuturo, perché la pressione turistica ha ormai attraversato anche il canale della Giudecca.

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Fra gli interventi del folto pubblico presente, particolarmente incisivi quelli di Cristina Romieri e Tiziana Plebani.

Fra le presenze in sala abbiamo notato e apprezzato, per la capacità di ascolto, quelle della consigliera comunale Monica Sambo e della segretaria comunale in carica del PD Maria Teresa Menotto, due ex Presidenti di Municipalità e l’ex candidato sindaco Gian Angelo Bellati, a riprova dell’interesse trasversale che questo ciclo di incontri ha suscitato in attesa dell’appuntamento finale: il 20 gennaio 2017 all’Ateneo Veneto, nel cuore del sestier de San Marco!

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Credits foto: Andrea Martini, Stefania Bertelli, Maria Chiara Bellati

Grafica locandine: Alessandro Toso Fei e Francesca Codrino

Sintesi dibattito Dorsoduro 16/12/16 – prima parte

A cura di: Corrado Claut e Marco Gasparinetti

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Il presidente di Viviamo Venezia, Corrado Claut, sottolinea il calo di residenti in questo sestiere e anche il potenziale rappresentato dalla folta presenza di studenti universitari. L’impatto delle grandi navi qui si fa particolarmente sentire: Dorsoduro è in prima linea rispetto alla rotta attuale, e da anni chiede che si proceda almeno all’elettrificazione delle banchine per ridurre l’inquinamento.

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Andrea Martini, presidente della Municipalità di Venezia Murano e Burano, sottolinea due aspetti in particolare: 1) la marcata tendenza accentratrice del sindaco in carica, che ha revocato tutte le deleghe alle Municipalità; 2) l’iniquità di un bilancio comunale di previsione che da un lato effettua tagli dolorosi e aumenti di tasse locali come la TARI, e dall’altro triplica le spese di comunicazione e di “cerimoniale” del Sindaco, portando le prime da 91.000 a 288.000 euro, e le seconde da 65.000 a 180.000 euro per il 2017.

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Paolo Sambo denuncia i tagli al sociale e il ritiro delle deleghe alle Municipalità. “Si distrugge senza aver costruito le alternative”. Sottolinea un’assistenza domiciliare insufficiente, con il rischio di intasare i reparti ospedalieri, e la carenza di spazi per le attività sportive a Venezia.

Francesca Corso propone di partire dalle piccole cose concrete: panchine nei campi come luogo di aggregazione, ripristinare le fontanelle (esempio: il poco distante campo Angelo Raffaele). A suo parere, è inoltre necessaria una redefinizione del concetto di “strutture di accoglienza”, che attualmente è troppo restrittiva.

(Continua: seconda parte a breve su questi schermi)20161216_181712

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