Locazioni turistiche: avviso ai naviganti e ai bagnanti.
Terzo capitolo del nostro “Venice Passepartout” (Venezia – istruzioni per l’uso) dopo quelli dedicati a ristoranti (quando il caso del conto da 1.100 euro per 4 persone aveva fatto il giro del mondo) e trasporto acqueo.
Stavolta ci occupiamo di locazioni turistiche e lo facciamo perché sempre più spesso, come residenti, ci ritroviamo sulla porta di casa una processione di turisti spaesati con trolley alla ricerca di un numero civico sbagliato o inesistente: quello dell’appartamento che avevano prenotato “online”.
Proprietari sbadati o intermediari poco scrupolosi? Un indirizzo sbagliato può anche essere un modo per eludere tassa di soggiorno e altri adempimenti. Lungi da noi pensare che sia sempre così, a titolo di esempio citiamo questo episodio di cronaca (articolo di Michele Fullin sul Gazzettino di oggi 16 maggio):
Quali consigli per chi, anziché affidarsi a strutture alberghiere o a un “bed and breakfast”, ha preferito prenotare un appartamento su una delle piattaforme che ne propongono a migliaia, nella sola Venezia insulare, e ultimamente fanno altrettanto anche a Mestre?
- Verificate che il numero civico indicato nell’annuncio esista veramente.
- Fate una telefonata di cortesia prima di mettervi in viaggio, per assicurarvi che quel numero di telefono indicato nell’annuncio sia funzionante negli orari indicati ed evitare brutte sorprese al vostro arrivo, come nel caso descritto dall’articolo.
- Se l’appartamento non appare sul portale dedicato del Comune, chiedetene conto prima di pagare la tassa di soggiorno che vi viene richiesta in contanti, perché potrebbe prendere altre strade e non sarebbe corretto nei vostri confronti. Come fare? Nulla di più facile, basta cliccare qui e se la struttura non è dichiarata sappiate almeno che è probabilmente sconosciuta al fisco: http://geoportale.comune.venezia.it/Html5Viewer/index.html?viewer=IDS.IDS&LOCALE=IT-it
- Un’ultima annotazione, da non leggere se in questo momento siete a tavola: chiedete al titolare se la sua struttura è dotata di fosse settiche o collegata alla rete fognaria. Molte non lo sono e quando non lo sono gli scarichi (acque nere) finiscono direttamente in acqua a poca distanza. In quel caso avrete due buoni motivi per evitare di farvi un pediluvio o un bagno in canale: il primo è che tali attività sono comunque vietate dal regolamento di Polizia comunale, e sanzionabili con multe che dall’anno scorso possono arrivare anche a 500 euro.
Turista informato mezzo salvato.. e con questo rispondiamo anche alle critiche di chi pensa che questa sia una piattaforma “contro il turismo”: come abbiamo già scritto nell’editoriale del giugno scorso, “questa NON è “lotta di classe”: siamo tutti potenziali turisti e siamo tutti residenti, a seconda dei periodi dell’anno e del luogo in cui ci troviamo. Quello che conta è il senso civico che ci portiamo dietro, con o senza bagaglio”, e il rispetto reciproco che vorremmo preservare o ripristinare, nel rapporto fra residenti e ospiti della nostra Città.
https://gruppo25aprile.org/2017/06/08/avviso-ai-turisti-e-ai-residenti/
I capitoli precedenti, già tradotti in più lingue, li trovate qui:
https://gruppo25aprile.org/category/venice-instructions-for-use/
OTTIMO . gianni v.
Una riflessione ulteriore sull’opportunità di regolamentare le locazioni turistiche a fini di incentivare la residenzialità; anzi due, con hanno un unico comune denominatore: la stringente verifica dei requisiti igienico-sanitari delle unità immobiliari (o “agibilità”).
1. SOVRAFFOLLAMENTO. Ancora moltissime unità immobiliari in locazione turistica a Venezia si caratterizzano per la presenza di un numero effettivo di posti letto superiore a quello indicato dalle disposizioni del regolamento edilizio comunale. E’ diffuso osservare appartamenti in locazione con camere inferiori ai 14 mq con più di 1 posto letto, camere inferiori a 21 mq con più di 2 posti letto, divani letto in soggiorno, rapporto tra bagni e posti letto inferiore a 1:4, altezze dei soffitti dei vani camera inferiore ai 270 cm … Il mancato rispetto di tali requisiti permette al locatore di ottenere rendite elevate, dal momento che i guadagni sono inscindibilmente legati al numero di posti effettivamente messi a disposizione: più posti letto più schei; meno posti letto meno schei. I controlli dell’amministrazione in materia sono assolutamente insufficienti ed inadeguati e si basano perlopiù su incroci random tra database, quindi facilmente eludibili quando prenotazione e transazione non vengono entrambe tracciate online. Dopotutto, se più posti letto significa più introito della tassa di soggiorno, forse è tollerabile chiudere un occhio su tale fenomeno, tranne quando non raggiunge dimensioni insostenibili? Purtroppo, molti continuano colpevolmente a sottovalutare l’impatto di tale fenomeno sulla scelta di dare in locazione l’appartamento ai turisti invece che locarlo con altre forme.
2. ADEGUAMENTO DEGLI SCARICHI REFLUI. Scelta di sostenibilità ambientale e non solo, in una città in cui meno del 15% delle unità immobiliari è dotata di scarichi autonomi di acque reflue e più della metà è impossibilitato ad edificarle. Imporre l’obbligatorietà di tale requisito igienico-sanitario per poter praticare le locazioni turistiche è scelta virtuosa ai fini del rilancio di un’offerta di affitti residenziali e transitori. E nessuna deroga in merito, altrimenti si comprometterebbero gli esiti sperati.
100% d’accordo con te, Lorenzo.