Candiani, cabaret con claque
Visti gli applausi scroscianti ricevuti dal numero di cabaret, riteniamo utile riproporre anche qui i pezzi forti dello spettacolino andato in scena al Teatro Candiani di Mestre, l’11 dicembre al 35° minuto e dintorni. Un grazie a Stefano Chiaromanni per la trascrizione e a Francesco Chicco Brunello per il video:
Al 34° minuto parla il Prof. Roberto Stevanato, Presidente del Centro Studi Storici di Mestre; chiede impegni per il Museo di Mestre, atteso da oltre 60 anni.
Risposta del Sindaco, Luigi Brugnaro:
“Adesso… adesso si arrabbia. Cioè il passaggio è questo: che in questa città tutti parlano a nome della città. Stavolta a nome della città parlo io. Lei parla a nome di un’associazione che ha delle legittime… [Stevanato: “A nome di un Gruppo di Associazioni!”] un gruppo di associazioni: sempre pochi. Cioè il problema è che musei in ‘sta città ne abbiamo tanti. Non sono l’uomo delle promesse. Non ho mai promesso niente, neanche in campagna elettorale. Ho promesso sempre lacrime e sangue: e lacrime e sangue saranno, finché non abbiamo trovato i posti di lavoro per i ragazzi. Io devo far ripartire Porto Marghera. Ciò, ce l’ho qua, ce l’ho fissa, capite? Cioè il Museo… abbiamo quanti musei – tu che sei più preciso – 11? 13? 14? Quanti musei gavemo, nostri, già? [voce dal pubblico: “A Mestre zero!”] No, lascia perdere Mestre. E undici musei… Ah… Chi è che ha visto il Klimt? Alzi la mano chi ha visto il Klimt. Dai! Siete anche sinceri! Ti ga visto? Girati! Ti ga visto? Bravo: dove si trova? Cioè abbiamo dei valori straordinari. Sapete a quanto ce l’abbiamo a bilancio il Klimt? Quanti soldi ce l’abbiamo a bilancio storico del Comune di Venezia; è un nostro patrimonio, è un quadro il Klimt, tanto per cominciare, uno dice che cosa è il Klimt, è un quadro, no, no, oh ti xe mato, sta’ fermo, sta’ bon. Ce l’abbiamo… fermo ché te digo mi, te svendi la roba se no sta’ bon… Il Klimt che è un quadro, abbiamo una collezione assurda, tanti xe in magazzin. Un quadro, a valore storico, dai, uno che spara, ecco qua, il professore, lo domando al professore. 92 milioni di euro a valore storico, se lo vendiamo in asta ce ne ciapemo duecento milioni. Interessa il prodotto? De cossa parlemo? Dobbiamo mettere in mano, dobbiamo mettere in mano, dobbiamo conoscere questa città, dobbiamo renderci conto di cosa abbiamo. Sapete cos’ha l’amministrazione comunale? 18.000 immobili, 18.000 immobili. Cioè da far… non possiamo ragionare. Mi dispiace ma devo continuare a dire questo. Non possiamo continuare a ragionare come se fossimo ‘na robetta. Siamo una delle grandi città del mondo ed è in mano vostra adesso, è in mano vostra, certo che dobbiamo pensare a cultura, ma vi sembra che in ‘sto momento qua la priorità che ho è aprire un museo? Dite voialtri: secondo voi… [Stevanato: Se c’era la proposta di aprire il nuovo museo a Venezia… Brugnaro interrompe alzando la voce] Discoteche dobbiamo fare qua! Un palazzetto dello sport! Un campo da calcio, un stadio, quanti anni xe che vol far el stadio. Questi xe i… Quando avevamo la squadra e queo coi schei o ghemo manda’ via, cioè ah che xe il massimo sa. Adesso i vol far el stadio e no ghe xe ea squadra. Ogni volta sempre sul posto sbagliato al momento sbagliato. Adesso bisogna fare il palasport, tanto per dirne una: abbiamo la squadra. [Stevanato: Lasciamo che i reperti vadano sott’acqua?] Adesso parliamo di reperti. Aspetta un attimo. Una cosa per volta.. e ciò, bisogna far confusion. Allora bisogna avere delle priorità. E soprattutto non attendersi delle promesse. Cioè la cosa che tanti non hanno capito è che anche se mi offendono sono sempre e sarò sempre contro l’utero in affitto. Non me ne frega niente. Sono contrario, lo continuerò a dire. Quello che volete. Io dico che ci sono delle priorità nella vita. La nostra priorità in questo momento è trovare le risorse, non come spendere il niente che abbiamo. Cioè dobbiamo guardarci in faccia. Abbiamo montagne di ricchezze che dobbiamo difendere noi. Scusate, mi hanno fatto le domande i giornalisti di quanto bravi sono quei cittadini che sono andati a pulire e io pubblicamente li ringrazio ovviamente: tanti erano anche gente che ci ha votato, abbiamo visto le fotografie, poi quest’associazione ha lanciato il bit, ho visto tanta gente, vuol dire che abbiamo suscitato un certo interesse. La gente, faccio notare stasera, siete stati un’ora a aspettare me in ritardo. Se fossi io mi tirerei dietro le uova da solo“.
Lancio di uova? Giammai, il pubblico che si spellava le mani dagli applausi sembra allenato a ben altro ruolo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Claque
Platea umana, molto Umana. Santo subito? Non ancora, ma è solo una questione di tempo.. e le uova? La tentazione ci sarebbe ma non sprechiamole: con le uova in casa facciamo ottimi dolci, e ai monologhi brugnariani preferiamo altre occupazioni.
Un’unica osservazione, per oggi: nel monologo afferma di aver promesso “lacrime e sangue” in campagna elettorale, nei nostri ricordi invece erano grigliate e spritz, oltre a 30.000 nuovi residenti e tante altre cose. Magari si è confuso con Churchill, perché della sua costosa campagna elettorale noi conserviamo ben altro ricordo.