Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Tassa di sbarco: il parere di Domenico Cardone

Il testo di regolamento approvato a maggioranza dal Consiglio comunale che doveva essere concepito unicamente come tassa “di sbarco”, di ingresso a soli fini turistici, a Venezia e isole, è scopertamente una plateale mostruosità giuridica, una beffa inaccettabile rivolta cinicamente a noi, veneziani e residenti.

Per quanto nulla si specifichi ancora del come lo si applicherà controllando e sanzionando (e questo la dice lunga anche sull’irresponsabile approssimazione dell’atto dato che ne dovrebbe costituire aspetto inscindibile) appare a tutti evidente che, anziché trovarci sostenuti in una quotidianità che ogni giorno si è fatta più difficile, ci troveremo ulteriormente condizionati e vessati sotto diversi profili, non ultimo quello economico.Il vizio fondamentale di questa formulazione sta nel fatto che si è persa completamente la bussola dello scopo originario. E lo si comprende proprio considerando la strampalata casistica di esenzioni o riduzioni previste da cui emerge chiaramente la contraddizione di un operare a spanne nell’attribuire valore o meno ai motivi per cui si mette piede in città.

In pratica, ciecamente (ma con risultati che solleveranno – altro che solidarietà! – l’amaro sarcasmo del mondo intero toccandosi persino riti basilari della vita umana, come il festeggiare un matrimonio o il compiangere un morto, considerati meno… di una partita di calcio al Sant’Elena…!) vengono messi sullo stesso piano il vero e proprio turista “mordi e fuggi”, che entra per approcciare unicamente le bellezze dell’urbe storica, e le persone da noi sollecitate a farci visita per le più diverse ragioni, magari che ospiteremo in casa, persone che dovrebbero sottoporsi a gabella solo perché nella condizione di avere la (disgraziata) ventura di non appartenere per nascita o residenza all’immaginifica “Land of Venice”.
Poiché dal Veneto proviene il 90% del turismo giornaliero non pernottante, se il presidente Zaia avesse voluto dimostrare di avere davvero a cuore la città avrebbe dovuto sostenere la causa di un sacrificio indistinto per tutti a favore degli extracosti di gestione, monumentale ed ambientale, che la perla del Veneto non è più in grado di sopportare dignitosamente. Così avremmo almeno potuto disporre di un capitale collettivo, investibile non solo in lavori e servizi pubblici ma anche, attraverso contributi al restauro, nella manutenzione privata delle nostre abitazioni di cui è costosissimo, per specifici fattori naturali, il mantenimento. Invece non l’ha fatto, chiaramente per miopi calcoli elettorali.

Brugnaro da parte sua, invece di rivendicare un’autonomia di scelta che come primo cittadino avrebbe dovuto esercitare per il bene e il futuro della città amministrata, ha supinamente e stoltamente accettato quell’esenzione capestro (decine di milioni perduti dalle casse comunali); infine, la cieca avidità di far cassa comunque, non bastandogli più i limitati turisti paganti, lo ha portato all’idea di metter mano pesantemente sul portafoglio anche dei conoscenti e parenti dei suoi stessi concittadini. Sì, perché questo regolamento interferisce (peggio che in una riserva indiana) su basilari diritti personali e di cittadinanza. Lede principi costituzionali, non solo riguardanti libera circolazione e privacy, ma anche libertà di associazione ed espressione, arrivandosi a ipotizzare che debbano soggiacervi persino le manifestazioni politiche.

Ma, fondamentalmente, questo regolamento invasivo oltre ogni assennato limite, si palesa come una tassa sulle nostre relazioni sociali, affettive, culturali, progettuali. Sulle amicizie coltivate vivendo la rara gioia di incontrarsi con qualche compagna o compagno che vive lontano, sugli amori, la creatività, lo studio, la ricerca, la conoscenza, l’attività associazionistica gratuita, il volontariato non a fini di lucro…, che sono valori senza prezzo ma anche economia immateriale, e non sono affatto ristretti (in una città a vocazione internazionale!) alla sola cerchia dei veneti.
‘Turista’ è chi visita Venezia. Chi visita, per qualunque ragione privata e non commerciale, i veneziani, non lo è. E’ semplicemente un amico, un’amica, la cui preziosità non può valere meno di un cliente che venga in città per lavoro.
Che si faccia un passo indietro. Subito! O che nasca un Comitato di difesa pubblica. Subito!

Domenico Cardone (esperto in sistemi culturali e formativi)

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Sant’Andrea 30 gennaio: rassegna stampa e video

Il video di sintesi dell’incontro (sullo stesso canale youtube, verranno pubblicate le singole relazioni). Voce narrante: Loredana Spadon. Testo introduttivo: Massimo Vianello. Musica: Antonio Vivaldi.

L’articolo di Elisa Lorenzini, sul Corriere del 31 gennaio:

31gen16 Corriere

L’articolo di Vera Mantengoli, Nuova Venezia 31 gennaio:

31gen16 NVRealtà associative presenti all’incontro (lista provvisoria: potrebbe contenere omissioni involontarie, che verranno immediatamente corrette se vorrete segnalarle).

Nel corso del dibattito, moderato da Marco Gasparinetti (G25A) sono intervenuti :

  1. Lidia Fersuoch (Italia Nostra)
  2. Andrea Grigoletto (Istituto Italiano dei Castelli)
  3. Francesca Barbini (FAI)
  4. Gian Angelo Bellati (Eurosportello)
  5. Giancarlo Ghigi (Poveglia per tutti)
  6. Flavio Cogo (Ambiente Venezia)
  7. Lorenzo Greco (WSM)
  8. Matteo Secchi (venessia.com)
  9. Cesare Scarpa (Comitato Certosa e Sant’Andrea)
  10. Marco Zanetti (Venezia Cambia)
  11. Stefano Boato (Ecoistituto del Veneto Alex Langer)
  12. Rita Sartori (Venezia Arte Cultura & Turismo)
  13. Matteo Visonà (Sanca veneta)
  14. Andreina Visconti
  15. Cristina Romieri
  16. Domenico Cardone (gruppo di lavoro cultura, M5S)
  17. Tito Pamio (Associazione Canoistica Arcobaleno)
  18. Conclusioni: Nicola Tognon (Gruppo25Aprile).

Hanno partecipato all’assemblea, sottoscrivendone la mozione unitaria :

  1. Salvatore Lihard (Comitato Ambientalista Altro Lido)
  2. Luigi Lazzaro (Legambiente Veneto)
  3. Giulio Labbro Francia (Movimento consumatori)
  4. Pier Paolo Scelsi (Possibile)
  5. Adriano De Vita (Faro)
  6. Cesare Peris (Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati)
  7. Alberto Alberti (Masegni e Nizioleti Onlus)
  8. Daniela Milani Vianello (Lido d’amare)
  9. Antonella De Palma (società di Mutuo Soccorso Ernesto De Martino, VE)
  10. Gianluigi Bresciani (Emergenze Patrimonio Italia).

Era presente e ha portato la sua solidarietà dalla Francia:

Alexandra Sobczak (Urgences Patrimoine)

Segreteria organizzativa a cui segnalare eventuali refusi e omissioni: 25aprile2015@gmail.com

 

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