Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Dalla U alla Zeta passando dalla W: il gran finale

U come Umana

Il patrimonio netto del gruppo Umana è cresciuto di pari passo con la carriera politica del suo fondatore nonché azionista principale. Quando il medesimo dice di aver rinunciato ai suoi compensi da Sindaco (che peraltro restano a carico del bilancio comunale, e vengono semplicemente girati a soggetti scelti da lui) sarebbe forse il caso di dire che dal 2015 a oggi ha potuto togliersi ben altre soddisfazioni, sul piano economico e patrimoniale:

V come Vetro di Murano

Nel maggio 2015, un mese prima di essere eletto sindaco, Brugnaro compra la Salviati, che è la prima azienda ad esporre al Fontego (ottobre 2016). In vendita esclusiva al Fondaco è la collezione di cento calici Salviati per celebrare i cento anni della Select (parte del ricavato supporterà le attività didattiche della Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano, vedi infra).

Presidente della Sezione Industrie del Vetro della Confindustria locale è Martina Semenzato, che è anche Presidente della Salviati Srl, Ex Presidente della Scuola del Vetro Abate Zanetti Srl, consigliere d’amministrazione della Scuola Grande Misericordia Spa, Consigliere in Attiva Spa – Umana Holding, Ex dirigente sportiva Reyer, Ex istruttore direttivo presso il Servizio Formazione del Comune. Da marzo 2020 la Salviati ha i forni chiusi e il personale in cassa integrazione, ma suoi sono i bicchieri Dolce & Gabbana, che alla Misericordia hanno lanciato la loro linea Home.

Della Salviati sono i premi donati alla presentazione della cinquina finalista del premio Campiello, tenutasi alla Misericordia, e i lampadari in alcuni alberghi di nuova apertura.

Il precedente sfortunato della Abate Zanetti: nel 2010 Brugnaro, tramite Umana Forma srl, compra la Abate Zanetti. Nel 2016 quando è già sindaco il Comune gli cede il restante 5% pubblico al prezzo nominale delle azioni, per 1.600 euro circa:

https://gruppo25aprile.org/?s=brugnaro+ringrazia+brugnaro

Scatta una modifica di oggetto sociale per permettere alla Abate Zanetti di diventare scuola privata, oltre che produttrice di manufatti in vetro, ma l’esperienza si traduce in un flop anche a causa del Covid-19 che ne determina la chiusura.  Dopo la pandemia, con un passivo totale di quasi 1 milione e mezzo, la Abate Zanetti, ormai in liquidazione, viene riconsegnata al Comune come scatola vuota (le attività scolastiche sono state cedute alla Parini, i muri sono già di proprietà comunale, macchinari e manufatti sono stati trasferiti alla Salviati).

W come W Ugo

I beneficiari della variante urbanistica numero 49, già citata alla lettera R, non si limitano a società controllate dal sindaco: fra di loro troviamo infatti una vecchia conoscenza delle cronache cittadine, nota per essere il luogo di ritrovo del mondo legato a Renato Chisso, a volte frequentato dall’assessore Boraso e dallo stesso sindaco in carica: la Trattoria da Ugo, di Giovanni Zanon. Già proprietario del Canova, alloggi, bar e tabaccheria a fianco del ristorante e dell’Antica Fenice, hotel e ristorante sempre in via Orlanda, il ristoratore si vede riconoscere la possibilità di edificare su terreni agricoli grazie alla scheda 18.

Dettaglio curioso: oltre alle sue terre, la scheda comprende anche parte del mappale adiacente, di proprietà del Comune di Venezia. La spiegazione? Nell’agosto del 2019, pochi mesi prima dell’adozione della variante che li rende edificabili, quei terreni comunali vengono frazionati dal resto della proprietà e venduti al Signor Zanon. A quale prezzo? 7 euro a metro quadrato. Sette, avete capito bene.

W la Trattoria da Ugo e il suo ottimo pesce crudo. Alla lettera Z non avremo “viva Zapata” ma una sigla più prosaica: ZTL.

Z come ZTL sul ponte della libertà

Esempio da manuale di come una proposta apparentemente volta a perseguire l’interesse generale[1] possa tradursi (anche) in un vantaggio per l’interesse particolare di chi dispone delle aree attrezzate a parcheggi nel posto giusto: se il ponte della Libertà sarà accessibile soltanto ai residenti, dove parcheggeranno i poveri turisti? Ai piedi del Ponte, dove casualmente troviamo l’area dei Pili, proprietà del sindaco.

Con la lettera Zeta torniamo dunque alla casella da cui eravamo partiti: nella prima puntata avevamo premesso che l’interesse privato e quello collettivo possono anche convergere o comunque non confliggere fra loro. “Il conflitto (di interessi) latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente”.

Con questo riteniamo di avere esaurito il nostro compito civico. Ad altri spetta trarne le conclusioni sul piano politico e giuridico.

Il G25A


[1] Nuova Venezia 31 agosto 2021: “Venezia, il ponte della libertà diventerà una ZTL”.

Il mistero dei rimorchiatori fucsia – capitolo 1

Accesso agli atti in corso sulla saga delle spese elettorali e dei finanziamenti non dichiarati o negati dal sindaco eletto, in riferimento alla quale il sindaco ha recentemente rimproverato la stampa di non averne più parlato. Lo accontentiamo noi, pubblicando alcuni documenti inediti sulle varie versioni da lui sottoscritte sulla strana vicenda dei 4 rimorchiatori utilizzati in campagna elettorale. Voce non rendicontata, su cui il Collegio di Garanzia presso la Corte d’appello gli ha più volte sollecitato chiarimenti.

Finanziamento non dichiarato o spesa non rendicontata? L’unica cosa sicura è che nelle dichiarazioni ufficiali depositate dopo le elezioni questa voce non appariva né alla voce spese sostenute, né alla voce finanziamenti elettorali o “messa a disposizione di servizi”, che per legge vanno dichiarati.

Il balletto delle versioni ne giustifica la pubblicazione a puntate, partendo dalla penultima in ordine di tempo, che è questa:

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Perché partire dalla penultima, e non dalla prima? Per due piccoli dettagli rivelatori:

  1. Le cinque pagine di chiarimenti sono firmate dal sindaco in persona, ma risultano essere state trasmesse dal suo vicecapo di gabinetto Derek Donadini, che a tutti gli effetti è stipendiato dal Comune e quindi da noi contribuenti; ma allora perché utilizzare un biglietto da visita della Umana SpA, che è proprietà privata di Luigi Brugnaro? La confusione dei ruoli sembra regnare sovrana, anche nella corrispondenza con la Corte d’Appello, e questo non ci rassicura.
  2. Nella prima delle cinque pagine, forse per rimediare alla sua “dimenticanza” iniziale, il Sindaco di suo pugno asserisce che le spese non vanno imputate a lui ma ai candidati della sua lista in quanto alle manifestazioni non rendicontate (fra cui quella dei rimorchiatori fucsia) “hanno partecipato tutti o pressoché tutti i candidati della lista .. candidati che hanno avuto in quelle occasioni la possibilità di promuovere il programma  della lista stessa”!

In questo modo, il cerino acceso passa nelle mani dei 36 candidati della lista del sindaco, e alcune domande sorgono spontanee: i 36 candidati lo sanno? Nel caso in cui avessero dichiarato di non aver sostenuto alcuna spesa e di non aver ricevuto alcun contributo in natura, come si risolve la contraddizione apparente fra la rendicontazione da loro resa alla Corte dei conti e i “chiarimenti” forniti dal Sindaco alla Corte d’appello? Perché nella sua lettera, il Sindaco esplicitamente chiede di “spalmare” le spese non dichiarate fra i 36 candidati della sua lista.

Nella prossima puntata pubblicheremo la dichiarazione firmata dal candidato Sindaco in relazione ai finanziamenti ricevuti e gli altri documenti da cui potrebbero emergere piccole o grandi contraddizioni fra le varie versioni fornite in risposta alle Autorità competenti.

Che confusione..

Venezia merita di meglio!

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