Lavori in corso: le modifiche dell’assetto istituzionale
- L’articolo 133 della Costituzione italiana prevede che “La Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel proprio territorio nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni”.
- Il disegno di legge speciale per Venezia attualmente in discussione al Senato: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00699890.pdf
- La legge 56 del 2014,istitutiva delle città metropolitane (adottata in via definitiva il 3 aprile 2014): http://www.camera.it/leg17/465?tema=953&Interventi+su+province%2C+citt%C3%A0+metropolitane+e+unioni+di+comuni
Sono i tre testi su cui ritorneremo presto, con i nostri approfondimenti e le nostre proposte.
Ritengo che Province e Aree metropolitane dovessero essere abolite del tutto trasferendone le (limitate) competenze a Regioni e a Consorzi intercomunali di gestione dei servizi: riconfermare gli ex confini provinciali è un ennesimo imperdonabile errore, veicolo di ulteriori danni e inefficienze, in quanto, per ogni distinta problematica, andrebbero invece focalizzati le opportune scale economiche e organizzative e i reali bacini territoriali di utenza. Penso invece che la peculiare “fragilità” di Venezia (pur con eccezionali potenzialità che le opache, se non squallide, amministrazioni che ci hanno governato nn hanno saputo valorizzare) meriterebbe atti legislativi “speciali”: tuttavia sono scettico che si possa ottenerli, visto l’assenza di una cultura giuridica capace di effettuare “distinzioni” per cui tutto si risolve infine nei soliti “rapporti di forza”, malauguratamente ottenuti da perversi “rapporti di scambio” campanilistici (“ti do questo se tu mi fai ottenere quest’altro…”) quando non, addirittura, da famigerati ricatti (“se non mi appoggi in questo, allora non favorirò/bloccherò quest’altro…). Tuttavia battiamoci e… in alto i cuori!