Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Risultati della ricerca per: “alilaguna

A come Alilaguna

Ogni promessa è debito ad iniziare dalla lettera A come Alilaguna, il cui presidente a quanto pare già ci minaccia di azioni legali (come leggerete sui giornali in edicola domani 19 ottobre). Per evitare azioni temerarie oltre che infondate, a Fabio Sacco sommessamente consiglieremmo di avvalersi prima del diritto di replica, che gli spetta come a chiuque altro e che troverà spazio su questa stessa pagina e con pari risalto, se vorrà farne uso. Per farlo gli sarà sufficiente scriverci a: 25aprileVenezia@gmail.com

Se invece la minaccia di non meglio precisate “azioni legali” va intesa come un tentativo di censura preventiva, la miglior risposta è pubblicare qui integralmente il testo che illustra la prima carta del mazzo:

A come Alilaguna

Sponsor della Reyer (proprietà del Sindaco), convention aziendali alla Misericordia (gestita da un’azienda del Sindaco), stagionali assunti tramite Umana (fulcro dell’impero economico del Sindaco) fino al 2019 almeno. Risultati, diretti o indiretti:

  1. autorizzazione comunale di nuove linee turistiche (linea rosa, con provvedimento del 10 gennaio 2020) nonostante la pronuncia dell’AGCM che ne aveva ritenuto illegittimo l’esercizio da parte dello stesso soggetto affidatario di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (con riferimento alla linea verde) sanzionando Alilaguna per questo motivo[1];
  2. conferma del redditizio monopolio del servizio trasporto acqueo di linea da e per l’aeroporto (valore economico: 20 milioni di euro all’anno con le linee rossa, blu e arancione)[2];
  3. mezzo milione di ristori “Corinavurus” dal fondo trasporto locale, accordati ad Alilaguna dal Comune “per aver garantito il pendolarismo con le sue linee” (fonte: Nuova Venezia 26 agosto, a firma Enrico Tantucci) quando invece le medesime linee avevano subito tagli pesantissimi e il personale era stato messo in cassa integrazione, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  4. affidamenti diretti (e senza gara di appalto) per il trasporto pubblico locale, che nel solo semestre marzo – settembre 2021 avevano già superato i 700.000 euro, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  5. cessione ad un prezzo particolarmente vantaggioso del mezzo ibrido denominato “LIUTO” (Low Impact Urban Transport water Omnibus) che era stato realizzato dall’ACTV con finanziamenti europei[3];
  6. azzeramento canoni comunali pontili per taxi e lancioni gran turismo, a beneficio di Venezia Turismo (flotta stimata: 60 imbarcazioni) che è parte del medesimo gruppo imprenditoriale, ed espansione dell’impero Alilaguna come da scheda allegata, che è il risultato di visure camerali effettuate nel mese di settembre.

La holding che controlla Alilaguna e Venezia Turismo è la “Società Investimenti Turistici”, nel cui Collegio sindacale troviamo – dal 2016 – il fratello dell’assessore al bilancio in carica: Maurizio Zuin.


[1] Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento n. 26252 del 23 novembre 2016.

[2] Su tale concessione risulta pendente un ricorso al TAR, con una sospensiva ordinata dal TAR nel settembre 2021 in attesa del giudizio di merito. Il monopolio da e per l’aeroporto è particolarmente lucrativo in quanto caratterizzato da un rendimento orario per imbarcazione pari a 400 euro, contro gli 85 euro all’ora di altre tratte quali ad esempio la linea 9, subaffidata ad altro soggetto privato.

[3] Il mezzo è stato ceduto per soli 180.000 euro e nel contratto di compravendita si legge testualmente: “ACTV concede ad Alilaguna, che accetta, a titolo di comodato d’uso gratuito l’imbarcazione denominata LIUTO.. (omissis). Liuto sarà esposto al salone nautico di Venezia.. al termine dell’esposizione, Alilaguna utilizzerà il Liuto per la navigazione nella Laguna veneziana in qualità di armatore fino al 31 dicembre 2020. Al termine di tale periodo, ACTV concede irrevocabilmente ad Alilaguna la facoltà di esercitare il diritto di acquisto al prezzo di euro 180.000”.

Breaking News: udienza rinviata

Fra gli effetti collaterali della carenza di organico negli uffici giudiziari di Venezia, c’è anche il rinvio dell’udienza di domani nella causa civile “Alilaguna contro Gasparinetti”.

Ce ne rammarichiamo perché in un modo o nell’altro vorremmo che fosse fatta chiarezza al più presto, su questa vicenda che ci ha portato a rallentare il ritmo delle pubblicazioni. Ben vengano quindi i rinforzi annunciati (nella foto: il Gazzettino oggi in edicola) e per quel che ci riguarda, come promesso un anno fa:

“in segno di ringraziamento a chi ha sottoscritto l’appello, e di trasparenza nei confronti di chiunque ci legga, intendiamo pubblicare sui nostri canali (Internet e Facebook) gli aggiornamenti sugli sviluppi della causa qualunque ne sia l’esito, anche per l’indubbio interesse generale che rivestono le questioni trattate”.

A presto,

il G25A

22 settembre: prima udienza

Come chi ci legge (forse) ricorderà, per una singola paginetta qui pubblicata nell’ottobre del 2021 con la modalità ironica e canzonatoria di un gioco di carte, l’amministratore di questo blog si è visto notificare una citazione in giudizio con la richiesta risarcitoria di 150.000 euro, il 12 aprile di quest’anno.

La prima udienza del processo si terrà dopodomani, giovedì 22 settembre.

Al soggetto economico citato in quella paginetta era stato proposto di avvalersi del diritto di replica, che avrebbe trovato spazio sugli stessi canali e con pari risalto. All’esercizio del diritto di replica ha preferito invece la strada della “causa bavaglio”, con una richiesta risarcitoria la cui abnormità fa pensare che l’unico intento perseguito sia mettere a tacere una voce libera.

Nei suoi otto anni di attività, questo blog ha ospitato 551 articoli per un totale di 361.736 visite – e mai una querela, una smentita o una rettifica. Ci lusinga pensare che una singola pagina – visitata da 1.600 persone soltanto – possa valere ben 150.000 euro pari a 93,75 euro per ogni clic: sono cifre da fare invidia ai più grandi “Influencer” ma restiamo modesti e la consideriamo ridicola, come “quotazione”. Se invece ci siamo sbagliati varrà la pena di quotarlo in Borsa, questo blog, previa perizia di stima da affidare alla coppia Ferragni – Fedez (massime autorità in materia di “social”): 361.736 visite moltiplicato 93,75 fanno la bella cifra di 33.912.750 euro.

Restiamo modesti ma non rassegnati, anche se questa vicenda ha pesato e pesa sulla nostra libertà di scrivere ciò che pensiamo, dando voce a ciò che molti a Venezia pensano già da tempo e ben prima di quella paginetta del 18 ottobre 2021.

L’appello a difesa della libertà di espressione, lanciato quando la vicenda è stata resa nota, ha come primo firmatario il Presidente della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) Beppe Giulietti, e ha raccolto più di mille adesioni, consultabili a questo indirizzo:

In segno di ringraziamento a chi ha sottoscritto l’appello, e di trasparenza nei confronti di chiunque ci legga, intendiamo pubblicare sui nostri canali (Internet e Facebook) gli aggiornamenti sugli sviluppi della causa Alilaguna SpA contro Marco Gasparinetti, qualunque ne sarà l’esito, anche per l’indubbio interesse generale che rivestono le questioni trattate: quelle di principio (la libertà di espressione) e anche quelle di merito (su cui ritorneremo a breve).

Nell’immagine, il corsivo che il sociologo, scrittore e consigliere comunale Gianfranco Bettin aveva dedicato a questa vicenda, il 10 maggio.

Comunicazione di servizio

Venerdì 17 giugno 2022 si terrà l’assemblea ordinaria dell’Associazione 25 aprile alle ore 6:00 in prima convocazione e alle ore 18:00 in seconda ed ultima convocazione con il seguente 

Ordine del Giorno:

1. Approvazione bilancio Associazione

2. Aggiornamento causa civile Alilaguna SpA V G25A

3. Trasporto Pubblico Locale: criticità e proposte

4. Aggiornamento attività su movida e plateatici

5. Aggiornamento sviluppi Rete Città Storiche del Mediterraneo Orientale

6. Magliette Venezia Mio Futuro: disponibilità e rilancio

7. Varie ed eventuali.

L’assemblea è aperta a tutti, mentre il diritto di voto sul bilancio è riservato ai soci dell’associazione, che non va confusa con il “Gruppo 25 aprile”.

Un riepilogo della causa Alilaguna è consultabile a questo link:

..mentre gli aggiornamenti sulle adesioni al nostro appello per la libertà di espressione sono stati pubblicati a questo indirizzo:

APPELLO a difesa della libertà di espressione – i primi 500 firmatari

Aggiornamento 8 maggio ore 18: in calce a questo appello troverete i nomi delle prime 500 persone che lo hanno sottoscritto, in meno di 48 ore. L’appello rimane aperto ad adesioni ulteriori: la prima udienza del processo civile che ci riguarda è stata fissata al 19 settembre ma questa iniziativa ha valenza generale e non si riferisce soltanto ad un caso particolare.

Per un singolo articolo pubblicato nell’ottobre del 2021 con la modalità ironica e canzonatoria di un gioco di carte, l’amministratore del blog “gruppo25aprile.org” si è visto notificare una citazione in giudizio con la richiesta risarcitoria di 150.000 euro, che appare spropositata (oltre ad essere infondata) in relazione al numero di lettori che avevano avuto accesso all’articolo.

Al soggetto economico citato in quell’articolo era stato proposto di avvalersi del diritto di replica, che avrebbe trovato spazio sulla stessa pagina e con pari risalto. All’esercizio del diritto di replica ha preferito invece, e a sei mesi di distanza, citare in giudizio l’amministratore del blog in quanto “direttore responsabile” dei suoi contenuti, optando quindi per una modalità che nel mondo anglosassone è nota come “SLAPP”[1].

Non è la prima volta che accade, in una città che muove grandi appetiti economici e in cui sempre più difficile appare l’esercizio del diritto di critica: altre voci “fuori dal coro” delle oligarchie locali, a Venezia, hanno vissuto vicende simili con richieste risarcitorie abnormi che sono state poi rigettate nei vari gradi di giudizio. Tanto da farci pensare che l’effetto desiderato in questi casi non sia tanto la ricerca della verità giudiziaria quanto la sottrazione di risorse, psicologiche ed economiche, alla persona citata in giudizio che ritrovandosi “sotto schiaffo” per lunghi anni, in attesa di una sentenza definitiva, sarà ricondotta a più miti consigli e rinuncerà all’esercizio dei suoi diritti politici.

Libertà di espressione e di opinione su fatti di interesse pubblico sono valori fondanti di ogni democrazia[2], che si distingue dai regimi autoritari o totalitari per il pluralismo di voci che viene coltivato e incoraggiato, mentre nei secondi viene ostacolato e sradicato con tutti i mezzi.

Con questo appello, che trascende lo specifico caso citato anche se ne trae spunto, desideriamo esprimere solidarietà a chiunque subisca simili attacchi e chiediamo che Venezia in particolare si dimostri degna delle parole di chi in passato vi aveva trovato rifugio “quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita” (F. Petrarca, 1321).


[1] Strategic Lawsuit Against Public Participation (SLAPP) secondo la definizione più diffusa nel mondo anglosassone, sta ad indicare una strategia legale che, mascherandosi da querela per diffamazione o per danni morali, persegue un altro obiettivo: ostacolare la libertà di espressione e scoraggiare la partecipazione alla cosa pubblica. 

[2]Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee”: Convenzione europea per la Salvaguardia dei Diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, articolo 10.

La notizia sui quotidiani del 7 maggio: https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2022/05/07/news/sponsor-reyer-e-affidamenti-da-actv-alilaguna-denuncia-il-gruppo-25-aprile-1.41424570

Per aderire a questo appello, è possibile inviare una email con le parole “Sottoscrivo l’appello del 6 maggio a difesa della libertà di espressione”, o formula equivalente, all’indirizzo:

25aprilevenezia@gmail.com

Primi firmatari:

  1. Marco Borghi, Presidente Municipalità di Venezia
  2. Andrea Ferrazzi, Senatore
  3. Orietta Vanin, Senatrice
  4. Daniele Giordano, segretario CGIL Venezia
  5. Mario Ragno, segretario generale UIL FPL Veneto
  6. Emanuela Vassallo, Presidente Italia Nostra – sezione di Venezia
  7. Lidia Fersuoch, Italia Nostra – sezione di Venezia
  8. Cristina Romieri, Italia Nostra – sezione di Venezia
  9. Jonatan Montanariello, consigliere regionale
  10. Andrea Zanoni, consigliere regionale
  11. Alberto Fantuzzo, vicepresidente del Consiglio comunale di Venezia
  12. Sara Visman, consigliera comunale e capogruppo M5S
  13. Gianfranco Bettin, consigliere comunale e capogruppo Verdi progressisti
  14. Gianluca Trabucco, consigliere comunale
  15. Monica Sambo, consigliera comunale e capogruppo PD
  16. Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale e capogruppo “Tutta la città insieme”
  17. Cecilia Tonon, consigliera comunale e capogruppo “Venezia è tua”
  18. Giuseppe Saccà, consigliere comunale
  19. Alessandra Tusset, avvocato
  20. Luca Azzano Cantarutti, avvocato
  21. Paolo Seno, avvocato
  22. Alessandro Marzo Magno, scrittore
  23. Tiziano Scarpa, scrittore e poeta
  24. Pieralvise Zorzi, scrittore
  25. Michele Catozzi, scrittore
  26. Enrico Palandri, scrittore
  27. Roberto Ferrucci, scrittore e giornalista
  28. Petra Reski, scrittrice e giornalista
  29. Andrea Giacobino, giornalista
  30. Sebastiano Giorgi, giornalista
  31. Sergio Pascolo, architetto e docente universitario
  32. Veronika Howe, architetto e urbanista
  33. Gianpaolo Scarante, ambasciatore e docente universitario
  34. Antonio Trampus, docente universitario
  35. Shaul Bassi, docente universitario
  36. Christian Nicoletta produttore cinematografico
  37. Alessandro Bressanello, regista e attore teatrale
  38. Francesca Barozzi, imprenditrice
  39. Jacopo Linetti, imprenditore
  40. Christophe Joseph David, imprenditore
  41. Roberto Ferrari, imprenditore
  42. Anna Forte, insegnante
  43. Nicoletta Frosini, insegnante
  44. Mario Cutrone, medico
  45. Stefano Varponi, medico sportivo
  46. Aline Cendon
  47. Andrea Sartori
  48. Veronica Sarti
  49. Piergiorgio Freddi
  50. Andrea Sbordone
  51. Veronica Scarpa
  52. Paola Pasqual
  53. Andrea Coccioni
  54. Fulvio Silvestri
  55. Caterina Longo
  56. Marco Marella
  57. Emilio Flavio Lunardon
  58. Rossella Besazza
  59. Andrea Giusberti
  60. Elena Menegazzi
  61. Gabriele Maistro
  62. Gloria Barbone
  63. Andrea Coccioni
  64. Andrea Scaramuzza
  65. Alessandra Gallenda
  66. Francesca Cecconi
  67. Marysia Kuyawska Bullo
  68. Mario Heinz
  69. Laura Trevisan
  70. Paola Magnanini
  71. Sabrina Nardin
  72. Adriana Moretto
  73. Omar Lozer
  74. Laura Rabini
  75. Stefano Barina
  76. Elisabetta Casaburi
  77. Michele Barina
  78. Giulia Barina
  79. Anna Marin
  80. Ilva Piussi
  81. Elena Patrian
  82. Alvise De Piero
  83. Lucia Piastra
  84. Flora Zuanich
  85. Selena Zanin
  86. Massimo Bonora
  87. Lorenzo Guglielmi
  88. Joe Jones
  89. Roberto Righetti
  90. Elisa Gabbrielli
  91. Barbara Zanetti
  92. Elisabetta Esposto
  93. Rubens Gebbani
  94. Carla Sitran
  95. Cinzia Bubacco
  96. Rosanna Citon
  97. Bruno Politeo
  98. Roberta Bravin
  99. Anna Tositti
  100. Fabio Lombardo
  101. Mary Ann DeVlieg
  102. Luigi Frangi
  103. Alberto Spizzamiglio
  104. Margherita La Sorella
  105. Roberto Michielotto
  106. Rita Cormio
  107. Giulia Tagliapietra
  108. Stefany Pandiani
  109. Giorgia Lando
  110. Elisabetta Toninato
  111. Alessio Concina
  112. Mauro Magnani
  113. Gabriella Forante
  114. Paolo Brandolisio
  115. Alexa Anzolin
  116. Enrico Palazzi
  117. Marianna Purisiol
  118. Dario Vianello
  119. Michela Tranquillin
  120. Rita Bastianello
  121. Lara Campolin
  122. Valeria Dalle Vacche Joyal
  123. Marco Mezzaroba
  124. Barbara Rè
  125. Lucio Regalini
  126. Federico Parravicini
  127. Mara Guglielmi
  128. Adriana Moro-lin
  129. Evelina Ussardi
  130. Carla Montaretto Marullo
  131. Marina Cosma
  132. Marco Girardi
  133. Francesca Vistosi
  134. Giovanni Veronese
  135. Francesca Conchetto
  136. Vega Partesotti
  137. Tatiana De Cassan
  138. Lorenzo Dorigo
  139. Anna Poli
  140. Leonardo Comin
  141. Cinzia Filoni
  142. Angela Pasculli
  143. Tullio Galfrè
  144. Renzo Uscotti
  145. Nicola La Forgia
  146. Erica Bevilacqua
  147. Anna Bolcato
  148. Erica De Rosa
  149. Marzio Venezia
  150. Marco Castelli
  151. Martina Gerotto
  152. Katrin Schroeder
  153. Sibylle Pino
  154. Pietro Della Vedova
  155. Valentina La Gorga
  156. Rosanna Ligi
  157. Pietrangelo Pettenò
  158. Francesco Foschi
  159. Luca Marchesini
  160. Nicoletta Locatelli
  161. Danilo Maggi
  162. Valentina Stella
  163. Piero Fabbro
  164. Guglielmo Costanzo
  165. Magda Pattarello
  166. Lucio Radich
  167. Piera Lotto
  168. Stefania Rizzardo
  169. Alessandra Regazzi
  170. Andrea Piccini
  171. Stefano Vianello
  172. Paola Minoia
  173. Francesca Röschinger
  174. Katia Franceschi
  175. Catherine Bertrand
  176. Silvia Nordio
  177. Paul Rosenberg
  178. Paola Cecconi
  179. Eleonore Cavaleri
  180. Laura Baita
  181. Lorenzo Manenti
  182. Gabriella Barina
  183. Carlo Beltrame
  184. Gloria Rizzato
  185. Anna Cortesi
  186. Sebastiano Zafalon
  187. Valentina Raccanelli
  188. Barbara Biciocchi
  189. Sylvia Smith
  190. Adele Stefanelli
  191. Annalisa Varvara
  192. Annalisa Cardin
  193. Caterina Zannoni
  194. Pietro Tessarin
  195. Artemio Tagliapietra
  196. Emanuela Scarpa
  197. Antonella Fontana
  198. Luca Bianchetto
  199. Daniela Biscontin
  200. Sandra Pino
  201. Stefano Pino
  202. Fulvio Orsenigo
  203. Maria Luisa Marton
  204. Marcello De Giorgi
  205. Matteo Casini
  206. Roberta Cavallarin
  207. Angela Bianco
  208. Lucian Zorzin
  209. Marco Tombi
  210. Giacomo Sebastiano Pistolato
  211. Adriano Devita
  212. Rossella Vianello
  213. Walter Armani
  214. Andrea Conti
  215. Luca Tonolotto
  216. Giovanni Cavalieri
  217. Jacopo Arco
  218. Luca Bergo
  219. Monica Pauletto
  220. Andrea Gajon
  221. Chiara Gajon
  222. Federico Vian
  223. Federica Lazzara
  224. Sandra Comin
  225. Francesco Di Pumpo
  226. Laura Rabini
  227. Giovanni Cuomo
  228. Lorenzo Scarpa
  229. Susanna Reberschak 
  230. Andrea Giusberti
  231. Alessandro Sambo
  232. Fabio Bonin
  233. Lorenzo Albanolo
  234. David Pangalli
  235. Andrea Morucchio
  236. Gian Angelo Bellati
  237. Maria Chiara Bellati
  238. Giorgio Suppiej
  239. Marino Chiozzotto
  240. Luca Baso
  241. Luca Lombardo
  242. Marina Cravin
  243. Francesco Piccolo
  244. Fabiano Bondesan
  245. Andrea Scarpa
  246. Teresa Dal Borgo
  247. Simone Frosini
  248. Arianna Papini
  249. Laura Lungo
  250. Antonella Dalla Pozza
  251. Lia Tagliacozzo
  252. Rosanna Dragone
  253. Francesca Cecconi
  254. Marika Romano
  255. Rita Sartori
  256. Andrea Furlanetto
  257. Alessandro Bianchini
  258. Mario Coglitore
  259. Alessandra Salvagno
  260. Patrizia Comin
  261. Vanda Rabini
  262. Matteo Savini
  263. Marco Verna
  264. Barbara Affabris
  265. Eleonora Cannas
  266. Luca Cosentino
  267. Alvise Schiavon
  268. Marcella Ceriani
  269. Flavia Antonini
  270. Matteo Tiozzo Nietti
  271. Alessandro Pedrocco
  272. Mara Marini
  273. Gina Di Cataldo
  274. Sofia Cutrone
  275. Serena Cutrone
  276. Andrea Contarini
  277. Lorena Della Togna
  278. Stefano Croce
  279. Daniele De Grandis
  280. Nicola Benvegnu’
  281. Stefania Gislon
  282. Antonio Piccini
  283. Donatella Riso
  284. Marina Bertini
  285. Riccardo Penzo
  286. Stefano Polizzi
  287. Jacopo Frosini
  288. Alessandra Zina’
  289. Arsine Nazarian
  290. Giorgio Dodi
  291. Antonella Sartori
  292. Rita Morosini
  293. Matteo Vismay Bodi
  294. Giorgio Griffon
  295. Lorenza Paties
  296. Giovanni Leone
  297. Michela Mion
  298. Sara Bevilacqua
  299. Federico Grubissa
  300. Mario Rosso
  301. Alessandra Pirani
  302. Davide Vescovi
  303. Massimo Guadagni
  304. Francesco Duse
  305. Orsola Frosini
  306. Renato Dei Rossi
  307. Susi Marino
  308. Alessandra Bonesini
  309. Nadia Dainese
  310. Elisabetta Vernier
  311. Shirin Ishu Bayati
  312. Cristina Camarda
  313. Miriam Lionello
  314. Claudio Naglieri
  315. Cheti Tiozzo
  316. Francesca Visintin
  317. Giovanna Marini
  318. Monica Coin
  319. Umberto Cadamuro
  320. Fabio Moresco
  321. Fabia Ghenzovich
  322. Laura Lobina
  323. Leopoldina Bernardi
  324. Francesco Biscontin
  325. Davide Penzo
  326. Alessandra Bardelle
  327. Laura Panchisen
  328. Monica Mecozzi
  329. Paolo Orsoni
  330. Caterina Gambetti
  331. Anna Bastianello
  332. Arianna Astolfi
  333. Filomena Tosi Giunta
  334. Vilma Bettini
  335. GP Cremonini
  336. Antonio Trevisanato
  337. Germana Bertocchi
  338. Cosimo Sarti
  339. Mariarita Baragiotta
  340. Ignazio Sarti
  341. Denise Bersachetti
  342. Dario Sabatino
  343. Jacopo Sarti
  344. Francesca Paladini
  345. Giuseppe Maragò
  346. Alvise Borghi
  347. Anna Menin
  348. Bruno Borghi
  349. Valentina Borghi
  350. Roberto Saccora
  351. Camilla Ghislanzoni
  352. Nadia Maria Filippini
  353. Maria Teresa Sega
  354. Nicoletta Consentino
  355. Donata Barbone Cecconi
  356. Francesco Falcieri
  357. Donata Olivieri
  358. Anna Ubizzo
  359. Domenico Cardone
  360. Dario De Toffoli
  361. Nicoletta Polese
  362. Massimo Tomasutti
  363. Paola Cogolati
  364. Matteo Taboga
  365. Sabina Narduzzi-Giese
  366. Marina-Cristina Giorgi
  367. Roberta Bruno
  368. Matteo Ravagnan
  369. Adriana Mosca
  370. Manuel Basso
  371. Marta Guadagni Frizzon
  372. Cristina Costantini
  373. Chiara Barazzuol
  374. Fiorella Fabris
  375. Owen Philip Tabor
  376. Roberta Giacomazzi
  377. Corrado de Francesco
  378. Alessandro Mazzoleni
  379. Claudia Proietto
  380. Francesca Ranieri
  381. Mara Zardinoni
  382. Valeria Signorato
  383. Marco Gerotto
  384. Anna Gerotto
  385. Pierluigi Zanon
  386. Roberta Andolfi
  387. Cecilia Catacchio
  388. Laura Ceron
  389. Marc Regnault de la Mothe
  390. Silvia Zanetti
  391. Giovanna Diana
  392. Davide Conchetto
  393. Rita Gusella Rossetti
  394. Antonella De Fina
  395. Matteo De Fina
  396. Pier Luigi Olivi
  397. Maurizio Ballarin
  398. Massimo Berto
  399. Elena Carpenedo
  400. Alfreda Vedova
  401. Marco Toso
  402. Giovanna Sabadin
  403. Pierandrea Gagliardi
  404. Giuseppe Vergine
  405. Alice Zoppè
  406. Michael Dennis Linder
  407. Silvia Laudati
  408. Alessandro Passi
  409. Federica Scotellaro
  410. Francesca Pazienza
  411. Marco Bortolussi
  412. Orazio Alberti
  413. Giovanna Carignani
  414. Renata Mannise
  415. Gerhard Schneider
  416. Barbara Iacampo
  417. Feliciano Loris
  418. Marianna Purisiol 
  419. Tella Facchinetti
  420. Emanuela Giordano
  421. Chiara Girardi
  422. Elena Quaranta
  423. Marco Valerio Romano
  424. Bruna Regazzo
  425. Giorgio Maddalena
  426. Irene Galifi
  427. Sebastiano Pulese
  428. Paolo Manente
  429. Christian Gobbo
  430. Cristina Gavagnin
  431. Aleramo detto Paolo Lanapoppi
  432. Marco Vianello
  433. Egidio Nordio
  434. Luca Bertotto
  435. Barbara Ballarin
  436. Rossano Scarpa
  437. Vania Trevisan
  438. Antonio Campesato
  439. Andrea Previtali
  440. Alice Frisoni
  441. Francesca Gianni
  442. Valerio Vianello
  443. Sabina Schiavuta
  444. Marco Rossi
  445. Alberto Crovato
  446. Gianluigi Vianello
  447. Carla Gislon
  448. Gertrud Funke
  449. Fabio Trevisan
  450. Sara Pozzana
  451. Marianna Crociani
  452. Costanza Crociani
  453. Piero Dri
  454. Benita David
  455. Silvana Bertizzolo
  456. Giulia Borghi
  457. Silvia Brusegan
  458. Andrea Capo
  459. Orietta Bellemo
  460. Giulia Rossi
  461. Tiziano Berton
  462. Luca Vianello
  463. Denise Bersachetti
  464. Marina Gattinoni
  465. Orsola Scarpa
  466. Ornella Garofalo
  467. Giampaolo Santini
  468. Anna Granzotto
  469. Paola Penzo
  470. Tullio Ortolani
  471. Chiara Marri
  472. Carla Bagno
  473. Annamaria De Pol
  474. Renato Raccanelli
  475. Giuseppe Tattara
  476. Marina Scalori
  477. Anna Ferraresi
  478. Rossana Begotti
  479. Anna Mosca
  480. Selina Boscolo
  481. Arianna Bertozzi
  482. Claus Zittel
  483. Massimo Vidal
  484. Francesca Di Ciaula
  485. Nelson Kishi
  486. Olaf Schnicke
  487. Marina Gianni
  488. Sebastiano Rizzi
  489. Filippo Salvalaggio
  490. Alessandro Ballarin 
  491. Lucia Papuzzi
  492. Andrea Väth
  493. Francesca Vianello
  494. Sandro Spezzamonte
  495. Ruth Walz
  496. Bruno Fantin
  497. Carl Sbicego
  498. Alessandra Nart
  499. Romina Orlandi
  500. Paolo della Corte
  501. Federica Foschi
  502. Matteo Lucano
  503. Giovanni Fantin
  504. Nicoletta Trentin
  505. Andrea Zanin
  506. Eugenio Pino
  507. Gabriella Ceciliati
  508. Anna Tonicello
  509. Daniela Foa’
  510. Silvia Pittarello
  511. Margherita Bravo
  512. Luana Labriola
  513. Cesare Peris
  514. Davide Bozzato
  515. Roberto Pontini
  516. Davide Vianello
  517. Ivo Cesco
  518. Massimo Bonora
  519. Anna Zemella
  520. Giovanni Di Pumpo
  521. Jenny Castellan
  522. Michela Marcato
  523. Maria Regina
  524. Cinzia Quieto
  525. Cherubino Veronese
  526. Luisella Romeo
  527. Andrea Baldin
  528. Barbara Marengo
  529. Luigi Santini
  530. Bruno Tissi
  531. Roberta Chiarotto
  532. Morella Morelli

NB aggiornamento 8 maggio ore 21

Visto il flusso costante e ininterrotto di adesioni, per gli aggiornamenti ulteriori ci spostiamo su questa pagina:

Appello a difesa del pluralismo e della libertà di espressione

Oggi #siamotutti25aprile

Cosa è successo e perché (https://terraeacqua2020.it/milu/) lo riteniamo un attacco alla libertà di espressione, al di là dello specifico caso?

Cosa possiamo fare (https://terraeacqua2020.it/aiutati/) per difendere la libertà di espressione ed evitare che una delle poche voci libere in città venga messa a tacere?

Sottoscrivi (https://terraeacqua2020.it/appello/) il nostro appello!

https://www.veneziatoday.it/attualita/alilaguna-fa-causa-gasparinetti-risarcimento-petizione-raccolta-fondi.html

Dalla G alla M, come MTK

Arrivati alla lettera G, sarà utile ricordare la premessa da cui siamo partiti, nella puntata introduttiva: non usiamo termini come conflitto di interessi, l’hashtag che stiamo usando su Twitter è #SonoSoloCoincidenze e con questo contributo al Consiglio comunale straordinario del 21 ottobre ci limitiamo ad elencare una serie di situazioni – alcune già note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa “confusione” fra interessi pubblici e privati, con il rischio che anche quando certe scelte sono formalmente ineccepibili, permangono zone d’ombra sulle motivazioni soggiacenti.

Come indicato nella prima puntata, “lasciamo ad altri l’arduo compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica” o della “questione morale” per dirla con un termine antico. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo”:

Estratto dal TG di Antennatre, 18 ottobre 2021. Servizio di Ilaria Marchiori

Il Sindaco in carica avrà ovviamente ampia facoltà di replica, non solo sui mass media e sul suo periodico “il Metropolitano” ma anche e soprattutto nel corso del Consiglio comunale straordinario convocato per domani, su questo tema. Fatta questa premessa, continuiamo a scorrere le lettere dell’alfabeto e troviamo:

G come G-Park e Genuine:

Sono due società del gruppo Setten, che è “Top Sponsor” della squadra di basket del Sindaco, e questo spiega perché ne parliamo qui. Qualcuno potrà chiedersi “perché non alla lettera S come Setten” ma al momento ci interessano soprattutto queste due figlie minori di una galassia che dalla Setten Genesio SpA (controllata al 100% dalla Setten Genesio Holding) si dirama e dipana la sua tela attraverso un altro soggetto giuridico: la Improve SrL, controllata al 100% da Federico Setten, che a sua volta controlla al 100% la Genuine Srl e la G-Park SrL – come da visure effettuate a fine settembre.

La Genuine SrL ha fattto il balzo verso la notorietà quando si è vista accordare una variante (la numero 79) che le permetterà di edificare su terreno destinato a verde attrezzato, acquistato per 800.000 euro, una torre di 70 metri. In deroga al massimale vigente di 1.500 m², alla superficie commerciale viene inoltre accordato uno spazio di 4.500 m² che porterà alla creazione dell’ennesimo centro commerciale, in Viale San Marco a Mestre, in una zona che ne è già satura e che conosce problemi di dissesto idrogeologico. Come ci siamo arrivati?

Cronologia succinta dei fatti e dagli atti (di Giunta e consiliari):

26 luglio 2018: con Delibera di Giunta 273 si dichiara meritevole la proposta della Genuine SrL, che ancora non ha acquistato il terreno ma ha già presentato il progetto come società di consulenza;

8 maggio 2019: la Genuine chiede l’approvazione di un accordo pubblico-privato con  variante urbanistica per rendere edificabile l’ex campo di calcio di Viale San Marco;

Maggio 2021:  viene costituita la G-Park s.r.l. (inizio attività 1 giugno 2021). L’oggetto sociale è l’acquisto , la vendita, la costruzione, la locazione e la gestione di immobili a qualsiasi uso destinati.

19 aprile 2021: la giunta presenta in Consiglio comunale la proposta, che dopo alcuni passaggi in V commissione (presieduta dal capogruppo della lista Brugnaro Alessio De Rossi) viene messa ai voti nella notte fra l’1 e il 2 luglio. A favore della delibera vota soltanto la lista Brugnaro con il supporto di due consiglieri leghisti, e il risultato del voto è di 18 a 12: largamente inferiore ai numeri di cui la maggioranza disponeva sulla carta. In particolare, NON partecipano al voto i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, tanto che alcuni quotidiani parlano di prime (e inedite) crepe nella maggioranza.

Rassegna stampa:

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703corrieretorre.pdf

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703nuovatorre.pdf

H come Hotels e I come Interinali:

spesso costruiti dal gruppo Setten (via Ca’ Marcello a Mestre) o ristrutturati dalla medesima, sono anche una grande fonte di lavoro interinale per le agenzie che, come Umana, ne hanno fatto un punto di forza della loro attività, per le caratteristiche di stagionalità che sono da sempre propizie allo sviluppo del lavoro interinale.

Ciò che più colpisce molti osservatori, tuttavia, è l’onnipresenza delle gru di quello che è un Top Sponsor della Reyer e che ha visto esplodere il suo business a partire dal 2015 (inizio del primo mandato Brugnaro), anno in cui la medesima Setten ha anche completato i restauri della Scuola Grande della Misericordia, su incarico del soggetto che l’ha ricevuta in concessione quarantennale gratuita in cambio di quei restauri: l’attuale sindaco Luigi Brugnaro. Concedente e concessionario del medesimo bene, con il filtro del Blind Trust.

Per rendersene conto, è sufficiente esaminare la lista che segue, e probabilmente è incompleta:

L come Lancioni Gran Turismo:

premiati con l’esenzione totale dal canone per l’utilizzo dei pontili comunali per il 2020 e il 2021, sono in parte controllati dalla galassia Alilaguna, per la quale si rinvia alla lettera A.

M come MTK:

Multinazionale diretta da un austriaco di origini ungheresi, è stata la grande beneficiaria del nuovo distretto alberghiero di Via Ca’ Marcello, peraltro ideato da giunte precedenti a quella in carica, ma ha anche grandi progetti per l’area “ex gasometri” a San Francesco della Vigna (Venezia), che richiedono benevolenza da parte della Giunta in carica. Nel 2020 ha finanziato la campagna elettorale di un candidato della lista Brugnaro nonché assessore in carica, che per aver sforato il tetto di spesa è stato di recente sanzionato dal Collegio regionale di garanzia:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2021/07/17/news/spese-elettorali-a-venezia-sanzionato-l-assessore-boraso-deve-restituire-novemila-euro-1.40507113

A partire da domani: dalla A alla Z

Scarseando[1] a Venezia

Dalla A come Alilaguna alla Zeta come ZTL, un gioco di società per allietare le serate autunnali.

Nel presentare questo mazzo di carte liberamente ispirato alla vita veneziana, eviteremo termini consunti e a volte abusati come “conflitto di interessi” perché a Venezia siamo già oltre: il conflitto presuppone una tensione morale fra interesse pubblico e interessi privati, nel caso nostro la situazione è molto più semplice.

Venezia è usata come vetrina e trampolino per una carriera politica nazionale, Venezia è usata come “musina” o bancomat per migliorare il conto economico e/o incrementare il patrimonio netto di soggetti privati. Nessun conflitto, nessuna tensione etica o morale quando ad essere perseguiti, in maniera lucida e coerente anche se non sempre trasparente, sono interessi privati o personali.

Un soggetto concedente e concessionario dello stesso bene pubblico (Scuola Grande della Misericordia); parte acquirente e parte venditrice nella medesima transazione (Abate Zanetti SpA); proponente e beneficiario di varianti urbanistiche approvate a colpi di maggioranza – da una lista che porta il suo nome –  e ancora parte ricorrente e parte resistente nel medesimo ricorso al TAR (per decidere a chi spettasse fare le bonifiche e la caratterizzazione dei suoli ai Pili) sono la realtà sostanziale percepita da chi non si ferma alle forme (la persona giuridica che è cosa distinta dalla persona fisica, proprietaria o azionista di maggioranza della persona giuridica): qui siamo oltre ogni precedente noto nella storia repubblicana, con un vago sentore di ritorno all’era feudale. Più che di “conflitto”, è un caso inedito di “confusione” di ruoli.

Il conflitto latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente.

Con questo contributo ludico verranno elencate una serie di situazioni – alcune note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa confusione di interessi. Lasciamo ad altri il compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo.

A domani


(1) Di questo neologismo siamo debitori a Luigi Brugnaro in persona: «Se i cittadini del centro storico sono convinti che i problemi li risolvo io, si sbagliano di grosso – si è sfogato nel discorso della vittoria – Perché Brugnaro il provinciale, quello che arriva dalla periferia, non risolve più i problemi del centro storico. Sul turismo la città ha già detto quello che vuole fare: i veneziani beneficeranno di questi interventi gravosi, ringrazino. Basta magnare e scarseare: mangiare e mettere in tasca». Fonte: Corriere veneto 24 settembre 2020, “Un caso lo sfogo del sindaco sulla città che ancora non lo vota”, articolo a firma Monica Zicchiero.

#Referendum: cosa cambierebbe e cosa NON cambierebbe

A quanto pare voteremo entro Natale, e i dubbi abbondano come è normale che sia, soprattutto quando ad alimentarli è chi punta tutto sull’astensionismo: perché se i dubbi sono tanti e non verranno dissipati in tempo utile, saranno in molti a “starsene a casa” delegando ad altri la scelta.

A chiunque voglia invece fare campagna per il SI o per il NO, o anche solo formarsi il suo personale convincimento prima di recarsi alle urne, spetta il compito più faticoso: che è quello di soppesare i vantaggi e gli svantaggi, rispondere a dubbi e domande, approfondire i singoli aspetti, anche rivolgendosi alle istituzioni competenti quando la risposta richiede informazioni che non sono di pubblico dominio; è quello che faremo nelle prossime settimane, come piattaforma civica al servizio dei cittadini.

Primo dubbio, sembra banale ma per alcuni non lo è: quale sarebbe il confine amministrativo fra i due Comuni? Per rispondere riproponiamo l’immagine già pubblicata dalla stampa locale in data 13 Agosto 2018, semplice elaborazione di quella allegata al quesito referendario, che il Consiglio di Stato ha giudicato legittimo e sufficientemente chiaro:

 

Per poterci concentrare su ciò che cambierebbe (nel bene e nel male) in caso di vittoria del SI, occorre prima sgombrare il campo da una serie di equivoci e chiarire cosa invece non dipende – o dipende solo in minima parte – dall’esito del referendum. Questo anche per non alimentare attese messianiche di palingenesi o – al contrario – attacchi di panico collettivo come se l’una o l’altra scelta potessero scatenare le sette piaghe d’Egitto.

Ne indichiamo qui una lista, partendo dalle voci per cui la risposta è già chiara – a nostro modo di vedere almeno. La lista non è esaustiva ma da qualche parte occorre pur iniziare. Per facilitarne sia la consultazione sia  gli aggiornamenti successivi, abbiamo seguito l’ordine più semplice: quello alfabetico.

Cos’è che NON cambierà, qualunque sia il numero di Comuni in cui si articola la Città Metropolitana di Venezia – che già ne conta 44?

AEROPORTO: il Marco Polo è il terzo aeroporto italiano e non prende ordini da nessun sindaco, né più né meno di quelli di Milano – che si trova nel territorio del Comune di Varese (aeroporto “Malpensa”) e di Roma, dato che anche il primo aeroporto italiano è a sua volta situato in altro Comune: quello di Fiumicino. Il suo gestore è una società per azioni (SAVE) di cui la Regione (con Galan), il Comune (con Orsoni) e la Città Metropolitana (con Brugnaro) hanno progressivamente venduto i loro pacchetti azionari privandosi – e privandoci – di ogni possibile leva contrattuale in sede di CdA (Consiglio di Amministrazione). Gli organi di vigilanza sono nazionali (ENAC, ENAV) e anche le tariffe aeroportuali vengono decise a livello nazionale. Quelle dei parcheggi li decide la SAVE stessa, come ben sappiamo – e come ben sanno i giuristi, il “sedime aeroportuale” è area demaniale statale. Lo strumento di programmazione urbanistica è il suo “masterplan”, che è soggetto a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) nazionale e non regionale, come per tutte le infrastrutture di rilevanza strategica. Per chi volesse approfondire il regime di gestione: https://www.enac.gov.it/aeroporti/gestioni-aeroportuali-regolazione-tariffaria/tipologia-canoni-delle-gestioni-aeroportuali/tipologia-di-gestioni

LAGUNA e LEGGE SPECIALE: le competenze in questo caso sono nazionali e regionali, per non parlare dei vincoli e degli obblighi assunti in sede UE e internazionale ai fini della sua tutela. Il sito UNESCO “Venezia e la sua Laguna” già ricomprende più Comuni e l’eventuale creazione di un Comune di Mestre cambia poco dato che l’unità amministrativa della Laguna era già stata incrinata dall’istituzione del Comune di Cavallino Treporti, che si aggiunge a quelli di Mira e di Chioggia. Per far fronte alla frammentazione e alla sovrapposizione di competenze tra Enti territoriali, la seconda legge speciale per Venezia (L. 20 novembre 1984, n. 798) ha creato il cosiddetto “Comitatone”, composto dai rappresentanti di tutti i vari enti coinvolti, ed è al Comitatone che sono state rimesse scelte cruciali come il MOSE (v. infra) e la soluzione al problema delle grandi navi. Il Comune di Venezia già ne fa parte, se i Comuni saranno due avranno due voti a disposizione anziché uno, e il Comune di Venezia magari avrà il coraggio che finora è mancato al Comune unico di Venezia-Mestre, costretto a continui compromessi e mediazioni interne sulla questione delle navi da crociera.

MOSE (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico): come tutte le grandi opere strategiche, la sua realizzazione è di competenza statale mentre è sulla futura gestione che le scelte sono ancora tutte da fare – tenendo ben presente il problema dei costi di manutenzione già stimati in quasi 100 milioni di euro all’anno. Per il MOSE valgono le considerazioni sopra svolte a proposito delle navi da crociera, alla voce “Laguna e Legge speciale”.

MUSEI CIVICI COMUNALI: allo stato attuale sono undici e sono tutti situati nella Venezia insulare. In caso di separazione dei beni resterebbero quindi a Venezia con la fondazione che li gestisce: https://www.visitmuve.it/

OSPEDALE: gli ospedali civili (pubblici) sono già “allineati” all’assetto amministrativo preconizzato dal referendum: uno a Venezia, l’altro a Mestre. In passato erano di più e – se la memoria non ci inganna – tutte le chiusure hanno riguardato la parte insulare del Comune unico (Lido compreso). Entrambi gli ospedali fanno capo alla Ulss 3 detta “Serenissima” il cui ambito territoriale è molto più ampio e ricomprende anche altri Comuni come Chioggia e Mirano. La gestione manageriale continuerà a fare capo – come già adesso – ad un unico Direttore Generale: il dr. Giuseppe Dal Ben, mentre la Regione ha competenza esclusiva sia per le nomine che per le scelte politiche e il loro finanziamento, che è a carico del bilancio regionale: Piano Socio Sanitario Regionale e schede di dotazione, che determinano l’allocazione di risorse alle singole strutture. Anche in questo caso, sono scelte che non dipendono dall’assetto territoriale dell’ente comunale ma dal bacino di utenza e da altre variabili che nulla hanno a vedere con il referendum. Dal punto di vista operativo, invece, la Ulss 3 si è già articolata in distretti come verificabile sulla sua pagina Internet: https://www.aulss3.veneto.it/

PARTECIPATE: c’erano una volta le “municipalizzate”, da anni ormai sono diventate società per azioni “partecipate” da uno o più Comuni. Vale per VERITAS e anche per ACTV e Ve.La., con lo schermo societario della holding AVM. Unica differenza: mentre VERITAS è partecipata da decine di Comuni grandi e piccoli, AVM è controllata al 100% dall’attuale Comune di Venezia. In caso di scissione andrà ovviamente stabilito come suddividere le quote azionarie fra i due Comuni, e questo avrà riflessi sulla composizione dei CdA (Consigli di Amministrazione) rispettivi, ma le SpA continueranno ad operare come adesso e a fornire i relativi servizi. Le tariffe di quello idrico integrato resteranno invariate, per il resto si veda alle voci: “TARI” (per i rifiuti) e “Trasporti”.

PORTO: come tutte le infrastrutture strategiche è competenza nazionale e non locale o ragionale, come ben sa chi in questi anni ha inutilmente cercato di estromettere le grandi navi da crociera o anche soltanto a fargli cambiare rotta. Il porto ha un suo piano regolatore, il Ministero “di tutela” è quello delle Infrastrutture e Trasporti, la sua gestione è affidata alla “Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale” attualmente presieduta da Pino Musolino e il presidente è nominato dal Ministro, non dal sindaco. Che i Comuni siano uno o due non cambia nulla: sulla rotta del canale dei petroli ad esempio c’è già un terzo incomodo ed è il Comune di Mira, che non a caso partecipa alle sedute del Comitatone insieme ad altri della “gronda lagunare”. Per chi ne dubitasse, la fonte normativa è il Codice civile art. 822: “Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale”. Per completare il quadro, tutti i canali in cui passano grandi navi (traffico merci e passeggeri) sono già stati sottratti alla competenza comunale e artificialmente incorporati nel “demanio marittimo”; non a caso, la competenza su quei canali è della capitaneria di Porto e non della Polizia Municipale.

PROVVEDITORE (ex Magistrato alle acque di Venezia detto anche “MAV”): anche in questo caso, che i Comuni siano uno o due non cambia nulla, anche perché il Provveditore ha competenza su tutta la Laguna ad eccezione dei rii interni (competenza comunale) e dei canali incorporati nel demanio marittimo (v. supra alla voce “Porto”), quindi ha già ora giurisdizione sovracomunale (si pensi ai Comuni di Chioggia e Cavallino Treporti). Il “Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia” ha sede nello storico Palazzo dei X Savii, ai piedi del ponte di Rialto, e  svolge un ruolo molto importante anche in sede di Comitatone, del quale assicura le funzioni di segretariato occupandosi di ordini del giorno e convocazioni. Quanto detto a proposito del Provveditore vale, a maggior ragione, per il “Comitatone” che fra i vari compiti ha quello di ripartire i fondi della Legge Speciale fra tutti i Comuni della gronda lagunare.

SCUOLE: ad eccezione di quelle materne e dell’infanzia (asili comunali) ed elementari, la competenza per l’edilizia scolastica è della Città metropolitana che si prende cura della loro manutenzione, e statale per quel che riguarda il corpo insegnante. Per le scuole medie e superiori quindi non cambierà nulla. Nelle scuole materne e dell’infanzia, il personale docente e non docente è retribuito dal Comune. Gli unici cambiamenti per genitori e alunni riguarderanno quindi le tariffe di scuole materne ed asili, che in due Comuni diversi potrebbero effettivamente differenziarsi in funzione dei bilanci e delle scelte politiche rispettive.

TARI: è forse la voce che – fra quelle qui elencate – merita un approfondimento più ampio, perché è proprio in materia di tassa sui rifiuti che l’esito del referendum potrebbe avere conseguenze dirette e potenzialmente molto interessanti – ma per poterne parlare seriamente occorre ricollegarlo alla voce “IMPOSTA DI SOGGIORNO” essendo già stato ampiamente chiarito (dall’assessore in carica) che il gettito della seconda può essere utilizzato per ridurre le aliquote della prima, in favore dei residenti, e il gettito dell’imposta di soggiorno non è omogeneo all’interno del Comune unico attuale. A questo tema verrà quindi dedicata la nostra prima scheda “tematica”, nei prossimi giorni, sfruttando anche i dati aggiornati sulla ripartizione territoriale dei PLUT (Posti Letto ad Uso turistico) che abbiamo appena presentato nel corso dell’ultimo incontro in Bragora, venerdì scorso.

TRASPORTI LOCALI: c’era una volta la “Carta Venezia” che era tendenzialmente riservata ai residenti. A seguito dei rilievi della Commissione UE che la riteneva discriminatoria, è stata sostituita dalla “Venezia Unica” che può essere acquistata da chiunque ne faccia richiesta – tanto è vero che la sua pagina internet esiste in 6 lingue diverse compreso il russo – e ha validità per 5 anni. Per chi è titolare della “VeneziaUnica”, che i Comuni siano uno o due non dovrebbe fare differenza alcuna. Per quel che riguarda gli abbonamenti mensili ACTV, facciamo notare che già oggi all’interno del Comune unico è possibile optare per un abbonamento a tariffa ridotta per chi non fa uso dei mezzi di trasporto su gomma (è l’abbonamento “isole”) e nulla vieta di pensare che in futuro possano essere offerti abbonamenti a tarifa ridotta per chi non attraversa il ponte in senso “inverso” e quindi non ha bisogno – se non saltuariamente – dei mezzi di trasporto acqueo. Alilaguna pratica a sua volta tariffe differenziate e agevolate per i possessori della “VeneziaUnica” e le applica a prescindere dal Comune di residenza.

TRASPORTI regionali e interregionali: nulla cambierà a seconda dell’esito del referendum, quanto alla mobilità intercomunale è competenza della Città Metropolitana che dalla ex Provincia di Venezia ha ereditato anche tutte le competenze in materia ambientale. Stesso discorso vale per la tanto annunciata TASSA DI SBARCO o contributo di accesso, dato che la delibera già prevede un’esenzione totale per tutti i residenti nella Regione Veneto – e chi vive a Mestre non la pagherà comunque.

UNIVERSITA’: statali o private che siano, un eventuale cambiamento di assetti comunali per loro non cambia assolutamente nulla e altrettanto può dirsi per il Conservatorio Benedetto Marcello, per l’Accademia di Belle Arti e per altre eccellenze veneziane che continueranno la loro meritoria opera quale che sia l’assetto amministrativo dell’ente locale di prossimità (Comune).

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NB Pagina in costruzione, a cura di Marco Gasparinetti. Commenti e suggerimenti possono essere pubblicati qui o inviati via posta elettronica a: 25aprileVenezia@gmail.com

L’autore del testo ha maturato un’esperienza di 27 anni all’interno delle pubbliche amministrazioni (a Roma e a Bruxelles) e risponde in prima persona di ogni eventuale refuso o errore involontario: chi ne dovesse trovare potrà segnalarli con le modalità sopra indicate, e riceverà pronto riscontro.

 

 

In difesa di Sant’Elena

Dall’ing. Giorgio Griffon, residente a Sant’Elena, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo al dibattito. Se l’assessore competente vorrà rispondere nel merito delle obiezioni, avrà pari spazio. Da parte nostra ci limitiamo ad aggiungere che la realizzazione di nuovi approdi per “lancioni gran turismo” a Sant’Elena richiede la revisione degli Accordi sottoscritti con l’Autorità Portuale di cui alla Delibera di Consiglio n.70/2015.

Sant'Elena Griffon

“Perché non ha senso dislocare a S. Elena gli approdi dei motoscafi turistici”

Introduzione

Il quartiere di S. Elena è stato costruito all’inizio del ‘900, negli anni tra le due guerre, su un interramento (la “Sacca di S. Elena”) realizzato nel corso dell’800 fra l’estremità della Venezia storica, che terminava dove ora sono i Giardini, e l’isola di S. Elena, che anticamente era un’isola della laguna, completamente separata.

Per questo motivo a S. Elena, tranne la chiesa gotica con il suo chiostro, non c’è nulla di interessante da vedere per un turista. Il parco antistante le case è stato realizzato così per espressa volontà dell’amministrazione di allora, al fine di non interferire sulla visione di Venezia dall’acqua con le “nuove costruzioni”. La pineta, estesa per una lunghezza di circa 400 m e larga circa 80 m, è il più grande parco del centro storico di Venezia e risulta esposto al vento di scirocco che viene dal mare, superando il Lido, e lo rende un luogo particolarmente fresco d’estate. Al contrario, le case proteggono il parco dalla bora e dai venti del nord, rendendolo piacevole da frequentare anche durante le giornate invernali.

La relativa lontananza dal centro di Venezia (S. Marco – Rialto) nonché dai punti di collegamento con l’entroterra (Piazzale Roma e stazione), insieme all’assenza di monumenti, hanno mantenuto S. Elena al di fuori dei movimenti speculativi che infieriscono sul resto della città, comportando prezzi delle case sensibilmente inferiori, ma anche una densità di alberghi e strutture ricettive in genere decisamente modesta.

Il pontile del vaporetto è servito da diverse linee, che permettono ai residenti di muoversi piuttosto facilmente raggiungendo senza troppa difficoltà le altre zone cittadine. Del resto, San Marco è raggiungibile con una lunga quanto magnifica passeggiata lungo le rive di Venezia, piacevole da fare se se ne ha il tempo e la stagione non è troppo calda.

Ora, in questa situazione che potrebbe sembrare idilliaca si inserisce il progetto del Comune di Venezia che prevede, tra altre iniziative, lo sfruttamento della riva di S. Elena per l’insediamento di pontili per motoscafi turistici: in particolare, a quanto è dato capire, motonavi provenienti da località della costa adriatica (Caorle, Jesolo, Bibione, Eraclea).

Le forme di impatto del turismo

Lo svantaggio per gli stessi turisti e l’impatto sulla logistica

I turisti fatti sbarcare a S. Elena si troveranno a una distanza di 2 km abbondanti dalla meta del loro viaggio, cioè S. Marco e il centro città, strada da percorrere su una riva interrotta da nove ponti ed esposta al sole, quindi impraticabile proprio nella stagione turistica e inadatta a chiunque non sia abituato a camminare, tanto più che arrivati a San Marco non si trova certo un luogo riposante.

È abbastanza ovvio pensare che una frazione molto importante di quei turisti tenterà di prendere un vaporetto dal pontile di S. Elena, che è sì servito da numerose linee, ma non certo attrezzato per un carico di migliaia di persone in una/due ore, com’è quello prodotto dalle motonavi: il risultato saranno gruppi di turisti in forte disagio costretti a pagare un biglietto esoso per trovarsi a competere con i residenti nel tentativo di salire su un mezzo che faccia percorrere loro gli ultimi due chilometri del loro viaggio. Sul vaporetto di linea 1, dalle 10 al primo pomeriggio sarà impensabile salire alle fermate di S. Elena, Giardini e Arsenale, in quanto i mezzi saranno costantemente intasati. Analogamente avverrà al ritorno, quando i turisti al rientro dovranno raggiungere nuovamente S. Elena per potersi imbarcare.

L’inquinamento chimico

Si desumono dal sito di una compagnia di navigazione della costa adriatica vicina a Venezia i dati relativi ad una motonave turistica: lunghezza 28 m (poco più di un vaporetto di linea 1, che ne misura 24) e due motori da 1350 HP ciascuno.

Per fare un confronto, un grosso camion può avere un motore da 500-600 HP, cioè una motonave turistica equivale a circa 4 o 5 grossi camion. La potenza massima viene utilizzata durante il viaggio in mare, ma anche durante l’approdo, quando sono necessarie accelerazioni e decelerazioni per fare manovra nelle acque ristrette circostanti i pontili (chi avesse dei dubbi vada a farsi una passeggiata sulla riva degli Schiavoni intorno alle 11 di mattina, osservi le navi in manovra e… annusi l’aria).

Naturalmente si tratta di motori Diesel, cioè particolarmente inquinanti; lo scarico delle motonavi è normalmente collocato a poppa, al livello dell’acqua o, in rari casi, in un camino che non raggiunge altezze tali da disperdere rapidamente in atmosfera i fumi. Pertanto, tutti i fumi così prodotti verranno raccolti dal vento di scirocco che soffia dal mare e condotti verso le case di S. Elena, con un risultato meno idilliaco rispetto alle premesse di questo scritto.

L’inquinamento idrodinamico

Ovviamente le motonavi, muovendosi, producono onde; la produzione è particolarmente impattante in quanto si tratta di scafi “plananti” dotati di ampi specchi di poppa che a bassa velocità sono completamente immersi e muovono grandi quantità di acqua; c’è poi l’aspetto troppo spesso trascurato delle correnti prodotte dalle eliche, responsabili di notevoli danni alle rive, poco conosciuti perché poco visibili (ma ben messi in luce in uno studio di Insula di alcuni anni fa, quando il Comune era in grado di svolgere la manutenzione dei rii). Questo comporta che lo specchio d’acqua antistante S. Elena diverrà “off limits” per piccole barche anche in semplice transito (e meglio non pensare nemmeno a quelle a remi), mentre le rive subiranno un’ulteriore aggressione, subdola quanto trascurata.

L’inquinamento acustico

I mezzi turistici producono rumori durante la navigazione, anche a bassa velocità, a causa della forma dei condotti di scarico che entrano in risonanza dato il basso numero di giri dei motori marini, fenomeno rispetto al quale non esiste alcuna forma di controllo.

Oltre a questo, le motonavi sono obbligate a emettere segnali acustici durante le manovre (un fischio: a dritta, due fischi: a sinistra, tre fischi: indietro). Le piante del parco, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non producono nessun abbattimento delle emissioni acustiche, che invaderanno il parco stesso e arriveranno direttamente alle case.

L’impatto ambientale sul parco

I turisti sbarcati, analogamente a quanto avviene ora sulla riva degli Schiavoni, si raccoglieranno in gruppi prima di muoversi verso il centro cittadino; similmente, prima dell’imbarco, arriveranno a S. Elena con un certo anticipo; durante queste pause è logico pensare che cercheranno riparo dal sole, magari un posto dove sedersi, eventualmente comperare qualcosa da bere e da mangiare e di conseguenza avranno bisogno di: spazio più o meno attrezzato, bar/ristoranti, cestini dei rifiuti, servizi igienici.

Attualmente a S. Elena non c’è niente di tutto questo.

Il parco non può essere considerato un luogo dove far sostare quotidianamente migliaia di persone perché il suolo erboso sarebbe immediatamente distrutto e ridotto a terra nuda. Se sussistono dubbi in proposito si vada a fare un altro giro sulla riva degli Schiavoni e si osservi lo stato dei “masegni” di trachite ivi presenti, ben più resistenti del prato di S. Elena.

I locali pubblici attualmente presenti sono due e relativamente distanti dalla riva; è facile immaginare che potrebbero svilupparsi o essere affiancati da altre iniziative imprenditoriali, sacrosante in sé, ma sistematicamente basate sull’insediamento di plateatici nell’unico spazio disponibile, cioè il parco.

Al centro della pineta, nella parte ovest, si trova la piccola costruzione dei bagni pubblici, provvista anche di una fontana, anch’essa adatta a sostenere la pressione degli attuali utilizzatori del parco e non certo allo sfruttamento massivo da parte di migliaia di persone al giorno senza controllo. Inutile precisare che lo stesso andirivieni da e per la fontana sarà sufficiente a distruggere il manto erboso.

I cestini della spazzatura sono pochi, come in genere in tutta Venezia, e non si vede come potrebbero contenere i residui prodotti dalla massa dei turisti.

L’ipotesi che il Comune, insieme al nuovo insediamento, sia in grado di dotare il parco di cestini, bagni nonché personale che vigili sul comportamento corretto e disincentivi la distruzione del parco prodotta dalla semplice presenza di alcune migliaia di persone è del tutto fuori luogo, visto che queste attenzioni non ci sono nemmeno per la piazza San Marco e le zone più monumentali della città, dove ci si può sedere a bivaccare su qualunque scalino e anche i turisti rispettosi (che, non dimentichiamolo, esistono e soffrono molti disagi) faticano a buttare via una coppetta di gelato.

Quindi è ovvio aspettarsi un parco ridotto a un immondezzaio, con terra polverosa e alberi dietro i quali migliaia di persone andranno a orinare, fino a quando gli imprenditori non ne chiederanno il taglio per realizzare dei bei plateatici sufficientemente grandi per ospitare le masse paganti.

Naturalmente non è nemmeno il caso di parlare di flora e fauna del parco, nonostante a S. Elena siano presenti specie straordinarie che però non hanno nessun interesse monetario: forse a qualcuno può interessare sapere che nell’intera regione del Veneto l’assiolo, un piccolo gufo, in anni ormai passati è stato messo in crisi dai pesticidi, e solo il centro storico di Venezia ha continuato ad ospitarne coppie che poi hanno ripopolato anche l’entroterra. Attualmente, nelle sere estive, a S. Elena è normale sentire il richiamo dell’assiolo e il verso stridulo della civetta, che si nutrono di grossi insetti notturni a loro volta a loro agio nel parco, nonché di piccoli animali (topi, rospi) che di giorno non si vedono. Di prima mattina, invece, capita di sentire il richiamo del picchio rosso che batte sui tronchi. Questi ed altri animali costituiscono un ecosistema destinato a scomparire.

Invece, per topi, scarafaggi, mosche e zanzare sarà un vero bengodi, fra i rifiuti dei turisti, i residui di bar e ristoranti, l’assenza di predatori naturali sterminati dall’uomo.

L’impatto paesaggistico

La riva di S. Elena, a differenza dalle altre rive di Castello fino al molo di San Marco, e da quelle delle Zattere, ha un bassofondo sporgente per una buona decina di metri (le briccole infisse a quella distanza segnalano infatti la distanza dal canale di navigazione); questo comporta che qualsiasi approdo deve prima sporgere fino al canale, poi sporgere ulteriormente per raggiungere il pontile a cui possano attraccare i mezzi. Si ricorda che, a differenza dai pontili dell’azienda di trasporti, quelli per mezzi turistici prevedono l’approdo della nave perpendicolare alla riva, per sfruttare meglio lo spazio; questo comporta che a S. Elena i pontili sporgerebbero da 30 a 40 m rispetto alla riva attuale, quindi sarebbero molto più visibili di quelli attualmente posti sulla riva degli Schiavoni.

Questa circostanza avrà un’ulteriore ricaduta negativa sulla libertà di manovra dei vaporetti di linea, che saranno ostacolati da motonavi e motoscafi in manovra (se se ne vuole un piccolo esempio si vada al pontile delle Zattere, a fianco del quale c’è il pontile dell’Alilaguna, con motoscafi rigorosamente perpendicolari alla riva e si verifichi l’intralcio quando i mezzi si muovono contemporaneamente).

L’impatto economico

Come nel resto di Venezia, la presenza di turisti, per quanto involontaria ed anzi coatta, produrrà immediatamente possibilità di guadagno legate al soddisfacimento di bisogni minimi ed immediati: bar, trattorie, venditori di ricordini, merce varia e naturalmente abusivi di ogni risma, la cui presenza attualmente non si è in grado di arginare in zone ben più vicine al centro. È ovvio che questo indotto distorto, inservibile ai residenti, porterà ad un aumento del valore degli immobili ad esso collegati, cioè piani terreni da destinare, appunto, a locali o a magazzini. Contemporaneamente l’uso degli immobili per residenza sarà disincentivato dato il peggioramento della qualità della vita, mentre molti saranno indotti almeno a tentare un utilizzo commerciale, ovviamente basato sul turismo in quanto obiettivamente unica possibilità di guadagno.

Una semplice conclusione

Lo scenario fin qui delineato non è apocalittico, ma costituisce la evidente conseguenza logica di una scelta che metterà a disagio i turisti ed in croce i residenti di una delle poche zone tranquille e vivibili rimaste nel centro di Venezia; non si tratta di una diluizione dell’impatto sul resto della città, perché questo quartiere sarà completamente devastato, con un peggioramento nella qualità della vita (ambiente, inquinamento, difficoltà di spostamento, prezzi elevati, ecc.) tale da comportarne il sacrificio totale; quindi nessuna forma di diluizione, che dovrebbe invece essere costituita da una condivisione degli svantaggi controllata e governata.

Pertanto, se il fine di una distribuzione degli svantaggi derivanti dal turismo di massa è escluso, rimane come unico scopo quello di far guadagnare soldi a poche categorie che godranno un privilegio esclusivamente economico, con gravissimo svantaggio per i veneziani come per gli stessi turisti, che dovrebbero associarsi alla protesta in quanto considerati ancora una volta esclusivamente per i soldi che possono portare, facendo attenzione a dare loro in cambio il minimo indispensabile.

Giorgio Griffon

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