Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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A partire da domani: dalla A alla Z

Scarseando[1] a Venezia

Dalla A come Alilaguna alla Zeta come ZTL, un gioco di società per allietare le serate autunnali.

Nel presentare questo mazzo di carte liberamente ispirato alla vita veneziana, eviteremo termini consunti e a volte abusati come “conflitto di interessi” perché a Venezia siamo già oltre: il conflitto presuppone una tensione morale fra interesse pubblico e interessi privati, nel caso nostro la situazione è molto più semplice.

Venezia è usata come vetrina e trampolino per una carriera politica nazionale, Venezia è usata come “musina” o bancomat per migliorare il conto economico e/o incrementare il patrimonio netto di soggetti privati. Nessun conflitto, nessuna tensione etica o morale quando ad essere perseguiti, in maniera lucida e coerente anche se non sempre trasparente, sono interessi privati o personali.

Un soggetto concedente e concessionario dello stesso bene pubblico (Scuola Grande della Misericordia); parte acquirente e parte venditrice nella medesima transazione (Abate Zanetti SpA); proponente e beneficiario di varianti urbanistiche approvate a colpi di maggioranza – da una lista che porta il suo nome –  e ancora parte ricorrente e parte resistente nel medesimo ricorso al TAR (per decidere a chi spettasse fare le bonifiche e la caratterizzazione dei suoli ai Pili) sono la realtà sostanziale percepita da chi non si ferma alle forme (la persona giuridica che è cosa distinta dalla persona fisica, proprietaria o azionista di maggioranza della persona giuridica): qui siamo oltre ogni precedente noto nella storia repubblicana, con un vago sentore di ritorno all’era feudale. Più che di “conflitto”, è un caso inedito di “confusione” di ruoli.

Il conflitto latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente.

Con questo contributo ludico verranno elencate una serie di situazioni – alcune note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa confusione di interessi. Lasciamo ad altri il compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo.

A domani


(1) Di questo neologismo siamo debitori a Luigi Brugnaro in persona: «Se i cittadini del centro storico sono convinti che i problemi li risolvo io, si sbagliano di grosso – si è sfogato nel discorso della vittoria – Perché Brugnaro il provinciale, quello che arriva dalla periferia, non risolve più i problemi del centro storico. Sul turismo la città ha già detto quello che vuole fare: i veneziani beneficeranno di questi interventi gravosi, ringrazino. Basta magnare e scarseare: mangiare e mettere in tasca». Fonte: Corriere veneto 24 settembre 2020, “Un caso lo sfogo del sindaco sulla città che ancora non lo vota”, articolo a firma Monica Zicchiero.

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