Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Muneghette. Diritto di replica a: “Gente Veneta”

Premessa per chi non conosce la vicenda:

Per chi non conosce la vicenda, già denunciata dalla stampa locale, le persone ospiti del pensionato “Muneghette” sono senza acqua calda e senza riscaldamento, senza gas e senza luce nelle parti comuni dal 12 novembre, nonostante la richiesta scritta di riattivare i servizi minimi formulata da due persone particolarmente fragili, in quanto affette da invalidità, in data 18 novembre.

A tale richiesta non è mai stata data risposta. Il 3 dicembre si sono invece ritrovati una lettera attaccata con lo scotch sulla porta di casa, che intima a tutti di fare le valigie entro il 4 dicembre con destinazione Marghera, per una sistemazione provvisoria della durata massima di 30 giorni. Con quali garanzie per il “dopo”, considerando che per le Muneghette sono previsti lavori di lunga durata, di cui nemmeno si conosce la data di inizio?

24 ore di tempo per decidere. Fra le persone con cui abbiamo parlato ci sono famiglie con bambini, un’anziana ottantenne e due persone invalide.

Diritto di replica, in forza di procura speciale degli interessati:

Con riferimento all’articolo pubblicato oggi nell’edizione online di “Gente Veneta”, facciamo presente quanto segue:

I°) 24 ore per fare le valigie, è stato detto agli italiani di Pola nel 1947. Sono metodi da comunisti titini, più che da “Caritas” italiana.

II°) il trasferimento coatto oltre il ponte (Marghera) vista la distanza dal sestiere di Castello equivale a uno sradicamento, in particolar modo per i bambini che frequentano l’asilo a Venezia.

III°) le garanzie offerte (un mese di ospitalità) hanno l’aria di essere soltanto un espediente per evitare scandali sotto Natale: un mese soltanto, e poi l’Epifania, che tutti i disperati si porta via?

IV°) Il progetto di ristrutturazione del complesso denominato “Muneghette” deve essere approvato dalla Soprintendenza. Lo è stato? I lavori inizieranno il 5 dicembre? Se non è cosi, perché tanta fretta nell’intimare lo sgombero entro 24 ore?

V°) Le persone presenti nel pensionato sono 16 e non otto. Fra loro ci sono quattro bambini e due donne invalide, nonché una persona ottantenne. Definirle “abusivi” non è un atteggiamento degno della “caritas” cristiana: anche se la permanenza nei locali è attualmente “sine titulo”, nessuno è entrato in quegli alloggi abusivamente o forzando la porta (gli è semplicemente scaduto un contratto che la Caritas non vuole rinnovare).

VI°)  La caldaia è del 2016 e il nostro sopralluogo del 27 novembre permette di smentire la favoletta della “rottura definitiva della centrale termica” addotta come pretesto per privare gli inquilini di acqua calda e riscaldamento, quando la riparazione del guasto – conseguente all’acqua alta del 12 novembre – è invece un atto di manutenzione ordinaria che fa capo alla CARITAS.

L’articolo di Gente Veneta a cui facciamo riferimento:

Muneghette, entro domani il trasferimento degli occupanti

A scanso di equivoci, precisiamo che la manutenzione ordinaria dell’immobile spetta alla CARITAS che l’ha ricevuto in comodato gratuito dall’IRE, e che la gestione del “pensionato Muneghette” è sua precisa responsabilità sotto tutti gli aspetti (civile e anche penale, per gli atteggiamenti intimidatori tenuti dai suoi incaricati nei confronti di alcuni inquilini).

Al di là degli aspetti giuridici, riteniamo che chi gestisce un bene che è proprietà di un Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (IPAB) sia tenuto ad ispirarsi a valori di “pietas” e di rispetto della dignità umana, e questo perché al di là di ogni obbligo di Legge esistono valori universali di cui è custode.

La proprietà dei luoghi (IRE) risulta assolutamente estranea all’uso che ne viene fatto in questi giorni, e alle ipotesi di reato che ci è parso di ravvisare in alcuni specifici episodi.

Venezia 3 dicembre 2019

Il Gruppo25Aprile

Chiostro Muneghette

Non tutto è oro ciò che luccica da fuori: dietro al bel portone (che peraltro non si chiude) vivono donne sole e famiglie con bambini in queste condizioni, senza luce nelle parti comuni e senza acqua calda né riscaldamento dal 12 novembre. La caldaia è stata cambiata nel 2016 e anziché riattivarla almeno fino a Natale si è preferita la strada dello sgombero entro 24 ore.

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