Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Primarie 15 marzo: i risultati

Dato definitivo NON ufficiale.

Votanti: 12.888

Felice Casson 7.178 voti pari al 55,62%

Nicola Pellicani 3.147 voti pari al 24,42%

Jacopo Molina 2.573 voti pari al 19,96%

Il bello e il difficile cominciano adesso.. e non intendiamo nasconderci le difficoltà. Senza trionfalismi, crediamo di aver contribuito a scegliere la persona giusta per affrontarle.

Non sarà sufficiente ma è la premessa indispensabile per ricostruire sulle macerie dell’anno zero.

VeniceRoofs

..e adesso tocca al centro-destra. Nell’interesse di Venezia, unica bussola di questo Gruppo, ci auguriamo che a sua volta esprima una candidatura autorevole e credibile, in grado di affrontare la situazione disastrata che erediterà dalle passate amministrazioni. In questo modo, chiunque vincerà le elezioni a maggio potrà contare sul nostro rispetto di Cittadini attivi. Con lo stesso criterio, ci auguriamo che in Consiglio comunale stavolta possa esserci anche un’opposizione vera che sia coscienza critica e sentinella non dormiente: quella che è mancata a Venezia in questi ultimi anni. Al M5S auguriamo di ricomporre le sue divisioni interne e di poter svolgere quel ruolo, nel prossimo Consiglio comunale.

Il Gruppo25Aprile

Manca niente, in questa foto? Parliamone insieme, il 7 marzo

20150222_122725Domenica 22 febbraio, primo incontro pubblico fra i tre candidati alle primarie del centro-sinistra, a Venezia. Il Gruppo25Aprile nota con soddisfazione che, a partire da ieri, TUTTI i candidati sono pubblicamente contrari al progetto di scavo del Contorta perseguito dall’Autorità Portuale, e saluta con sollievo questo primo successo di un movimento di opinione che è nato proprio su queste pagine, sei mesi fa.

Al netto delle semplificazioni giornalistiche, una cosa invece ci preoccupa, alla lettura della stampa quotidiana: “tre candidati un programma” – titola il Gazzettino, che in locandina scrive “divisi solo sulle grandi navi” (con Molina e Pellicani in favore dell’opzione Marghera, e Casson più propenso all’opzione offshore) e nell’occhiello dell’articolo in prima pagina (edizione locale) scrive testualmente: “e qualcuno tra il pubblico si spazientisce: dite tutti le stesse cose”.

Gazzttino 23 febbraioLa ricostruzione giornalistica forse non riflette interamente la vivacità del dibattito, ma a preoccuparci non è tanto l’appiattimento dei candidati su un programma unico “preconfezionato” dal partito quanto l’assenza di proposte sui problemi che ci stanno più a cuore: se su quei problemi dicessero “tutti le stesse cose”, potremmo anche rallegrarcene ma così non è stato, finora.

Nelle pagine interne, il resoconto del Gazzettino sottolinea differenze di approccio sulla programmazione dei flussi turistici, “con Casson favorevole a una city card e a una city tax diversificata in base all’arrivo e Pellicani più propenso alla sola city card” (fine citazione). Dibattito interessante ma che per noi viene DOPO e non prima, perché PRIMA delle primarie vorremmo conoscere la posizione dei candidati su una questione pregiudiziale, che abbiamo denunciato anche nel volantinaggio alla Fenice:

2211e nelle nostre domande pubbliche ai candidati:

https://gruppo25aprile.org/2014/11/26/dalle-proteste-alle-proposte-le-nostre-prime-domande-ai-candidati-sindaco/

Benissimo discutere della questione city card/city tax (per i pendolari del turismo, dato che gli stanziali già pagano la tassa di soggiorno) ma non vorremmo che la campagna elettorale in questa fase (primarie del centro-sinistra) si giocasse su quel tema, trascurando invece LA questione centrale che questo e altri gruppi (gli amici di venessia.com per primi, cronologicamente) denunciano da tempo: “salvare Venezia” da grandi navi e pendolarismo turistico di massa va bene, ma per salvare “cosa”?

La foto di copertina (quella pubblicata qui in alto) è stata scelta per la metafora che rappresenta: salvare una cornice priva di vita, come a Pompei? Dov’è finita la persona (Sant’Antonio o Madonna o Gesù bambino, non lo sappiamo) che animava quella nicchia nella pietra? Dove sono finiti i residenti? Se “salvare” Venezia vuol dire soltanto preservare quel pezzo di muro, avremo fallito.

Se la città che è anche civiltà anfibia, con i suoi abitanti e il suo stile di vita unico al mondo si riduce a conchiglia vuota non c’è grande opera che possa compensare la perdita.

Se la città continua a svuotarsi di residenti con il meccanismo perverso dei cambi di destinazione d’uso non sapremo che farcene, di un intervento “salvifico” che servirebbe soltanto a farne un palcoscenico asettico per turisti danarosi e annoiati a caccia di “selfies”, riproducendo la dicotomia che i residenti già conoscono: i ricchi di qua, i meno benestanti (turisti o abitanti che siano) “di là dal ponte”, a Mestre; taxi e lancioni Gran Turismo in Canal Grande, mentre canoe e kayak ne vengono espulsi come da recente ordinanza (entrerà in vigore il primo marzo).

Su questa pregiudiziale intendiamo incalzare i candidati alle primarie, prima di decidere una eventuale partecipazione attiva (con dichiarazione di voto) alle primarie del 15 marzo: sullo scavo del Contorta abbiamo incassato una prima vittoria, ieri, ma la battaglia a tutela della residenza appartiene al DNA di questo gruppo fin dalla sua fondazione, il 25 aprile 2014, e su questo misureremo i candidati Sindaco nelle prossime settimane.

Il 7 marzo alle 10.30 ne discuteremo pubblicamente qui: in Campo San Tomà, alla Scoletta dei Calegheri. La cittadinanza è invitata a partecipare, e con la cittadinanza chiunque abbia a cuore questa città.

San Tomà

Venezia, 23 febbraio 2015.

La frase del giorno

Venerdi 6 marzo: “stiamo facendo un progetto di recupero lagunare con all’ interno un canale e non viceversa”!

“Martedi’ presenteremo le integrazioni sull’ impatto ambientale che ci sono state richieste riguardo allo scavo del canale Contorta e potremo cosi’ dimostrare che stiamo facendo un progetto di recupero lagunare con all’ interno un canale e non viceversa“. Paolo Costa (Presidente Autorità Portuale) citato dall’ANSA.

san servolo

Devastare la laguna per poi “ricuperarla” richiama alla memoria il fulgido esempio di un Imperatore romano che fece dar fuoco alla città per ricostruirla meglio, dopo l’incendio. Ci creda chi vuole crederci, a Paolo Costa vorremmo sommessamente far notare un piccolo dettaglio: se le cose stessero come lui dice, l’Autorità Portuale non avrebbe nessuna competenza in materia (di ricupero lagunare); se invece è l’ennesima presa per i fondelli, la archivieremo alla voce “propaganda”. Provaci ancora, Paul..

Domenica 22 febbraio: “io non ho mai fatto politica”!

Chi l’ha detto, nella memorabile intervista al Gazzettino in edicola oggi? Nicola Pelicani, candidato Sindaco. Lo stesso che da anni organizza il “Festival della Politica” di  Mestre? http://www.festivalpolitica.it/sedi.aspx

Strana concezione del termine, quella del candidato che da sempre fa politica (con il festival di Mestre) e adesso si candida come se quegli ambienti non li avesse mai frequentati, lui che ne è il segretario generale. “Io non ho mai fatto politica” – prendiamone atto.

Immediata la solidarietà di Toto Cotugno, che ha diffuso il seguente comunicato: “Anch’io non ho mai fatto canzoni: cantavo solo al festival di San Remo”!

Domenica 22 fabbraio: “Il crocierista non è turista”!

Titolo sorprendente, per l’intervento di Paolo Costa (Presidente Autorità Portuale) in prima pagina sul Gazzettino di oggi. Per capirne il senso occorre leggerlo per intero ed ecco svelato l’arcano, nelle parole di Costa: “La crociera è un turismo ma è un turismo che impiega sempre più il suo tempo libero in nave e, comunque, lontano da Venezia”.

Ottima notizia: significa che i tempi sono maturi per la soluzione offshore, dato che il crocierista comunque resta sulla nave (dove tutto è organizzato per farlo sentire a suo agio) e dunque all’economia locale cosa lascia, oltre alle emissioni solforose? All’economia locale non porta affatto il contributo che si pensava, ma quello descritto da Costa stesso che di queste cose se ne intende: “a Venezia le navi caricano  le provviste per l’intera crociera e vi acquistano i servizi e le manutenzioni”.. tutte cose che possono continuare a fare senza bisogno di sfrecciare nei nostri canali.

Mercoledi 28 gennaio: innovazione o Monarchia?

Mi ha fatto riflettere, qualche giorno fa, leggere che la mia era una candidatura “di testimonianza”: il rischio concreto, in una competizione serrata come quella che si prospetta, è di ridurre a una battaglia di minoranza un’ipotesi che – invece – vorrebbe portare per la prima volta al governo della città un’idea innovativa. Di questa idea ho deciso di farmi portatore, per mobilitare le energie vive della città: l’obiettivo rimane, ma non è detto che la mia candidatura alle primarie sia il modo migliore per aggregare la società civile”. Giovanni Pelizzato, Presidente dei librai veneti e candidato indipendente alle primarie del PD.

Con sincronismo perfetto, un osservatore attento come Jan van der Borg denuncia il rischio di una deriva monarchica del PD veneziano, nell’articolo che qui riproduciamo: Italia e Olanda

Domenica 25 gennaio: “ho implementato il programma”!

In linea di principio, il Gruppo25Aprile diffida di chi utilizza anglicismi quando non sono necessari, e ancor più quando li utilizza in modo improprio.

“Ho implementato il programma del PD che condivido” – dichiara il candidato Sindaco Nicola Pellicani alla sua prima uscita pubblica, con riferimento al programma che il PD ha faticosamente partorito in vista delle prossime elezioni (il virgolettatto l’abbiamo preso da “la Nuova Venezia” del 25 gennaio).

Ha implementato, quindi l’ha già realizzato? Caspita! Trascurando il fatto che detto programma è volutamente generico e starà ai candidati Sindaco riempirlo di contenuti, superare le ambiguità e convincere l’elettorato, ci inchiniamo al cospetto dell’unico Candidato Sindaco che quel programma l’ha già decodificato e attuato (“implementato”) prima ancora di essere eletto. Ai suoi “spin doctors”, consigliamo l’utilizzo di qualche buon dizionario e segnaliamo che (per chi va di fretta) ne esistono anche versioni online: http://it.dicios.com/enit/implementation

Mercoledí 21 gennaio: il Patto dei Lazzaroni

“Se si va avanti cosí i cittadini non eleggono più le Province, non eleggeranno il nuovo Senato e neppure i parlamentari”. Vannino Chiti, Senatore PD, con riferimento ai “capilista bloccati” fortemente voluti dall’asse Berlusconi-Renzi nella riforma elettorale in corso di adozione, che fa parte del “pacchetto” concordato fra i due.

La prima e la seconda non sono più ipotesi da “conspiracy theory” ma norme di legge, la terza lo sarà presto. Commento di Stefano Folli (su Repubblica): “L’Italicum nascerà da un partito in frantumi“. Commento dei Senatori 5 stelle: “Il Paese sappia che oggi nasce una nuova maggioranza, con Forza Italia che diventa indispensabile alla sopravvivenza del governo. Il Patto del Nazareno è ormai un partito politico”. Commento anonimo veneziano: patto del Nazareno o patto dei Lazzaroni?

Lunedi 19 gennaio: Primarie per pochi intimi?

“il partito non vuole che si facciano male, il consiglio che arriva da Roma è quello di fare una sintesi, le primarie non devono creare ferite e spaccature”. Marco Stradiotto, segretario provinciale PD, dalle pagine de la Nuova Venezia ci spiega perché i candidati alle primarie devono essere “due, al massimo tre”.

Che le segreterie di partito trattassero gli elettori come bambini era cosa nota, ma che a Venezia trattino come bambocci anche i loro candidati alle primarie è una simpatica novità, che ci riempie di tenerezza. Pensandoci meglio, tuttavia, la tenerezza cede il posto ad un duplice dubbio: dando per scontato (come fa il PD) che chi vincerà le primarie ha già vinto le elezioni, perché limitare la scelta dei cittadini in questo modo, nelle segrete stanze di un singolo partito? E una volta lanciate le primarie, che diversamente dalle elezioni vere e proprie non sono controllate da presidenti e scrutatori  “terzi” rispetto al partito, quali garanzie abbiamo che non si ripeta anche a Venezia lo scenario già visto in Liguria? Piccola annotazione per capirci meglio: scrutatori e rappresentanti di lista ai seggi elettorali rivestono la qualifica di pubblici ufficiali e possono incorrere nei reati specifici contemplati dalla normativa elettorale, ma per le cosiddette “primarie” è nebbia fitta, anzi “caígo” come si dice in laguna.. e il caígo non è propizio alla navigazione. Muniamoci dunque di radar, per le primarie prossime venture..

Domenica 18 gennaio: Sindaco di chi?

Non sarà facile per il nuovo sindaco di Venezia, che sarà anche Sindaco della Città metropolitana, amministrare un territorio vasto e con esigenze diverse che va da Portogruaro a Cavarzere passando per Chioggia. Figurarsi se poi la città metropolitana dovesse estendersi anche a Padova e Treviso“.

La “punturina” domenicale di Roberto Bianchin (Nuova Venezia) ci ricorda la posta in gioco alle prossime elezioni comunali, con il Sindaco della città capoluogo che ex lege diventa Sindaco della città metropolitana. Fra gli effetti collaterali della riforma Delrio c’è anche questo, e si capisce perché sia stata ribattezzata legge Delirio. In attesa delle elezioni, a Venezia si registra infatti la più alta concentrazione di Prefetti in Italia: oltre al massimo tutore dell’ordine pubblico (che in questo ruolo è unanimemente apprezzato) la città commissariata si fregia di un Prefetto facente funzioni di Sindaco, Consiglio e Giunta comunale (come faccia a fare tutto questo è un mistero, dato che cumula le predette funzioni con quelle di Prefetto a Gorizia) e ora, grazie alla riforma Delirio, di un terzo Prefetto che gestisce la defunta ma non troppo Provincia: “Con decreto prefettizio del 12 gennaio 2015 il dott. Cesare Castelli, prefetto, è stato nominato Commissario per la provvisoria amministrazione della Provincia di Venezia sino all’insediamento del Consiglio metropolitano”.

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