Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Elezioni Venezia 2020 – capitolo 1

Il gruppo25 aprile è “apartitico” e lo resterà: siamo nati nell’anno dello scandalo del Mose che ha dimostrato la permeabilità di tutti o quasi i partiti alle sirene della corruzione e dei finanziamenti illeciti, devastando anche il tessuto associativo a suon di regalini e sponsorizzazioni. A schiena diritta e a testa alta, abbiamo condotto varie battaglie e alcune le abbiamo vinte.

“Apartitici” non significa “apolitici”: se “politica” significa prendersi cura della “polis”, abbiamo fatto e continueremo a fare politica nell’interesse generale di una città che troppo spesso è ostaggio di singole corporazioni o interessi economici.

Facciamo politica senza parlare politichese, senza paraocchi ideologici e al di fuori degli steccati in cui ci volevano recintare per meglio dividerci; questo contribuisce a spiegare il successo trasversale di alcune delle nostre battaglie, e il riscontro positivo nella cittadinanza che vede in noi un punto di riferimento pluralista, credibile e non piegabile a interessi di parte o corporativi.

Nelle elezioni comunali del 2015, lo scandalo del Mose ha prodotto un effetto simile a quello già visto su scala nazionale a seguito dell’inchiesta “Mani pulite”, negli anni novanta: il tracollo dei partiti tradizionali è coinciso con l’ascesa di un imprenditore dotato di grandi mezzi economici, che fino ad allora aveva prosperato all’ombra di quegli stessi partiti e ad un certo punto si è creato un partito tutto suo.

Le elezioni del 2020 ci pongono davanti ad un bivio: restare rigorosamente neutrali, sperando di poter continuare a “dettare l’agenda” su alcuni temi a noi cari chiunque sia il sindaco eletto, o contribuire alla scelta di un candidato sindaco alternativo a quello in carica, che cerca il bis e sulla carta almeno sembra imbattibile?

Cullarci nel motto “i sindaci passano, il 25 aprile resta”, o porci il problema dello strapotere di un sindaco che, qualora rieletto al primo turno con l’appoggio della Lega, potrebbe compiere scelte incompatibili con la salvaguardia di una città quanto mai sensibile ai cambiamenti climatici, come dimostrato dalla successione di acque alte “eccezionali” degli ultimi due mesi?

Vivremo tempi straordinari, in una città straordinaria, e avremo bisogno di persone straordinarie.

Il sindaco in carica a modo suo lo è: ha costruito un impero economico dal nulla, e tutto si può dire di lui ma non che sia una persona “ordinaria”. Non saremo noi a demonizzarlo o a criticare ogni sua scelta come altri fanno da mesi al solo scopo di autocandidarsi per prenderne il posto – o più probabilmente per crearsi una posizione negoziale da cui “trattare” altre poltrone secondarie.

Il punto cruciale è se questo sindaco sia in grado di fare gli interessi della città anche quando confliggono con i suoi, come nel caso della colata di cemento che ha annunciato per le sue proprietà ai Pili, mentre la minaccia incombente del cambiamento climatico richiederebbe di evitare una ulteriore cementificazione della gronda lagunare, per creare invece dei bacini di espansione che rafforzino la resilienza di un ecosistema particolarmente fragile.

Considerazioni analoghe valgono per i grandi scavi di cui è un acceso promotore per assecondare il gigantismo navale che secondo lui “porta lavoro”, e per la proliferazione di alberghi che rafforza una monocultura turistica pericolosa per l’economia locale come lo sono tutte le monoculture.

Al sindaco in carica riconosciamo di avere, nella seconda parte del suo mandato, dato seguito ad alcune delle nostre proposte, per convenienza o per convinzione che sia, dimostrando un cambiamento parziale di rotta che per onestà intellettuale non va negato o taciuto; ragion per cui non siamo disposti ad appoggiare un candidato alternativo qualsiasi  “per partito preso”, solo per fare un dispetto a lui o un “piacere” ad altri: sarebbe la negazione dei valori condivisi su cui si basa la coesione interna del gruppo.

La politica sotto elezioni divide, e “a sinistra” del sindaco attuale ci sono sintomi di frammentazione a cui non intendiamo contribuire, spesso legati a mere ambizioni personali , nella peggior tradizione di una sinistra autolesionista e scissionista per vocazione. Qualunque sia il numero e la qualità delle liste in campo, le elezioni comunali si giocano intorno al rapporto fiduciario con il candidato sindaco ed è di questo che intendiamo parlare. Convergere su un candidato alternativo al sindaco attuale è possibile, nella diversità e nel pluralismo delle liste che potrebbero appoggiarlo?

Perché ne valga la pena, il candidato sindaco che vorremmo deve avere caratteristiche personali di autorevolezza, indipendenza di giudizio e credibilità tali da poter seriamente contendere l’elezione ad un sindaco in carica che parte favorito perché dispone di mezzi economici quasi illimitati, oltre a poter distribuire a piacimento le molte risorse del bilancio comunale.

Ad un sindaco che alcuni accusano di essere “autoritario” (in linea con il trend politico dominante in molti Paesi) va contrapposta una personalità autorevole, capace di esprimere una visione compiuta di città all’altezza delle sfide che la attendono, e al tempo stesso di farsi capire parlando un linguaggio che non sia quello di circoli chiusi, logorroici e autoreferenziali che sembrano voler perpetuare schemi logori e superati, buoni forse per il secolo scorso ma non per quello in cui viviamo.

A contendere la rielezione di un sindaco che molti invece apprezzano per il suo “decisionismo”, e per il suo parlare come parla la gente comune, non potrà essere un funzionario di partito che pontifica in politichese, o una minestra riscaldata ripescando vecchie glorie delle passate amministrazioni comunali. Tutti sono utili, ogni contributo è prezioso e nessuno va messo ai margini in un’ottica di coalizione, a patto di fare un passo indietro rispetto ad operazioni velleitarie, inconcludenti e narcisistiche che finora hanno diviso anziché unire.

In queste ore e nei giorni a venire, gli oltre 3.000 iscritti al nostro gruppo facebook stanno votando un primo sondaggio sull’atteggiamento da tenere come piattaforma civica in vista delle prossime elezioni (comunali e regionali): neutralità assoluta o partecipazione indiretta per favorire un’aggregazione che possa portare a una candidatura unitaria, alternativa al sindaco in cerca di riconferma?

https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/

Gli iscritti al gruppo che non utilizzano facebook possono esprimersi con un commento a questa pagina, entro il primo gennaio, indicando la loro preferenza fra le due opzioni “neutralità” e “partecipazione”: tertium non datur, in questi casi.

Il voto alle elezioni (comunali e regionali) del 2020 è individuale, libero e segreto. Altra cosa è la posizione da assumere come piattaforma civica, che non intende diventare “lista civica” (termine ormai abusato) ma con cui tutte le forze politiche – di maggioranza e di opposizione – sanno di dover fare i conti, in senso positivo, per il suo radicamento sul territorio comunale e per la capacità propositiva dimostrata in questi sei anni di attività.

Proprio perché siamo stati i primi a fare un passo indietro, mesi fa, escludendo una nostra partecipazione diretta alle elezioni, pensiamo di poter chiedere ad altri di fare altrettanto per lavorare insieme alla città che vogliamo, se questo è l’obiettivo comune e non la mera ricerca di visibilità personale.

Se invece dovesse prevalere la scelta di “contarsi” con il meccanismo delle primarie, sia chiaro che non escludiamo più nulla e metteremo ai voti l’ipotesi di una nostra partecipazione diretta a quel meccanismo di “selezione”.

Il voto interno sulle due opzioni “neutralità” o “partecipazione” rimane aperto fino al primo gennaio.  L’orientamento del gruppo verrà reso pubblico nel corso della conferenza stampa di inizio anno, in cui presenteremo anche la terza edizione del “calendario veneziano”, il 2 gennaio nella nostra sede in Bragora.

 

 

Le nostre domande ai candidati Sindaco: seconda parte

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II) Quali sono le Sue proposte per dare una soluzione ai seguenti problemi:

  1. Il fenomeno del pendolarismo forzato, che interessa ormai 30.000 persone, per mancanza di posti di lavoro adeguati a sostenere il costo della vita a Venezia. In particolare: quale futuro vogliamo dare all’Arsenale e quali posti di lavoro potrebbe creare, adesso che è stato in parte restituito alla città? Cosa possiamo fare per incentivare la creazione di posti di lavoro degni dell’enorme patrimonio culturale e monumentale di Venezia? Come agevolare le attività imprenditoriali storicamente insediate in laguna, quali la cantieristica e il vetro di Murano?
  2. La pressione turistica sulla città d’acqua (74.000 presenze giornaliere per 56.000 residenti, nel 2014), che con l’Expo del 2015 rischia di raggiungere livelli insostenibili con conseguenze inaccettabili in termini di mobilità e moto ondoso. Quali modalità di programmazione possiamo introdurre per gestire al meglio i flussi turistici, preservare la qualità dell’offerta, offrire di noi un’immagine consona al prestigio della destinazione e rispettosa della sua fragilità? Su quali basi proporre un patto basato sul rispetto reciproco, fra chi vive la città e chi la visita?
  3. Il rinnovo della flotta ACTV, ormai inadeguata a sopportare la pressione turistica di cui sopra a causa di scelte aziendali che hanno privilegiato altre priorità quali l’installazione sistematica di tornelli a discapito dell’adeguamento della flotta.
  4. I costi e le politiche tariffarie delle società partecipate, che spesso sono fonte di sprechi e duplicazioni legate ai criteri di nomina nelle medesime, che rispondono unicamente a criteri di lottizzazione politica.
  5. Il mantenimento del servizio di “traghetti” fra le due rive del Canal Grande (spesso sospeso per causa di “manutenzione pontili”), per alleviare la pressione sui mezzi ACTV e garantire la fluidità del traffico pedonale.
  6. Le politiche di sostegno alle famiglie in difficoltà, messe alla prova dagli aumenti tariffari e dai tagli di bilancio.
  7. La manutenzione ordinaria della città, spesso sacrificata sull’altare delle grandi opere.
  8. Il dilagare del commercio abusivo e delle forme di micro-criminalità che ne conseguono. La mancanza di priorità ben definite nell’attività della Polizia municipale, che nella sua opacità raramente risponde alle esigenze percepite dalla Cittadinanza.
  9. La situazione di degrado delle isole minori e la giungla di competenze sui canali lagunari, attualmente ripartite fra Comune, Provveditorato (ex Magistrato alle acque) e Capitaneria di Porto.
  10. Il sostegno alle attività delle remiere, del Conservatorio Benedetto Marcello e delle altre realtà associative o culturali non legate alla monocultura turistica.

La terza parte, con le ultime 10 domande verrà pubblicata fra qualche settimana dopo consultazione interna degli iscritti al G25A. Le domande riguarderanno fra l’altro: lotta alla corruzione e difesa della legalità; funzionamento della macchina comunale e delle partecipate; bilancio comunale e fiscalità locale. Se avete proposte o suggerimenti potete scriverci a:

25aprile2015@gmail.com

Le prime 10 domande sono state pubblicate qui:

Dalle proteste alle proposte: le nostre prime domande ai candidati Sindaco

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