Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Gli appuntamenti del mese di ottobre

Sabato 5 ottobre alle 18.30

Le Scuole Grandi nella vita quotidiana di Venezia

Conferenza di Francesca Ranieri sui luoghi e le funzioni delle Scuole Grandi, prima e lungimirante forma di “Welfare State”. Per molti secoli a Venezia la vita quotidiana è stata legata a quella delle scuole di Devozione: Le Scuole grandi, quelle per “Foresti” e quelle delle arti hanno modellato e regolato il lavoro, la società e l’identità dei veneziani, creando forme di mutuo soccorso che in parte sopravvivono ancora oggi. Nella foto, la Scuola Grande di San Teodoro. La conferenza si terrà nella Scoletta di San Giovanni in Bragora, di fianco all’omonima chiesa in campo della Bragora.

2012 agosto 20 Scuola Grande San Teodoro.jpg

Sabato 12 ottobre dalle 16 alle 23

Festa in Bragora per festeggiare il primo anno di attività dello spazio civico creato nei tre piani della “scoletta” di San Giovanni in Bragora.

Ore 16: apertura e mercatino libri usati.

Alle 18: “Il Mercato di Venezia”, a cura di Paolo Puppa e Maggie Rose. Monologanti: Paolo Puppa, Alberto Madricardo, Luca Bagnoli, Adriana Tosi, Guia Varotto, Cristina Valentini.

Alle 19,30: la musica del Soul Spritz Duo con composizioni inedite in veneziano (e nuovo CD In arrivo)! Aggiornamenti in corso su questa pagina e su quella dell’evento:

https://www.facebook.com/events/381337502742335/

Venerdì 18 ottobre alle 18

Presentazione del progetto Interreg “l’Arca Adriatica”, a cura di Carlo Beltrame e in collaborazione con Ca’ Foscari, che si articolerà in due cicli di incontri. Primo incontro del primo ciclo, venerdi 18 ottobre: “Gondolieri di casada, un mestiere dimenticato?” con Rita Vianello

Sabato 19 ottobre alle 18

Presentazione del libro “La mia Biennale sottosopra” di Angelo Bacci (locandina in corso di preparazione). Dialogo dell’autore con il prof. Toni Toniato.

Venerdi 25 ottobre alle 18

Per il ciclo #LibrinBragora, dibattito con il giornalista e scrittore Marco Zatterin. Locandina in preparazione. A questo evento e al libro che verrà presentato (a Padova il 24, e a Venezia il 25) dedicheremo una recensione a parte, in questo blog e sulla nostra pagina facebook:

https://www.facebook.com/veneziamiofuturo/.

Nel mese di novembre, in vista del referendum sull’assetto amministrativo del Comune di Venezia, le attività in Bragora verranno prevalentemente dedicate a incontri e dibattiti di approfondimento sulle implicazioni di questo referendum, che si terrà il primo dicembre.

 

 

 

Le nostre proposte: 5) Tutela dell’artigianato tipico lagunare

Atti dell’incontro pubblico del 26 aprile 2015 (Palazzo Da Mula, Murano)

Relatori: Stefano Bravo e Saverio Pastor

“Tutela e promozione dell’artigianato tipico lagunare”

Viviamo un periodo pluridecennale durante il quale ben poco si è fatto per l’artigianato proprio mentre esso aveva già iniziato a sprofondare in una profondissima crisi locale e strutturale; nell’indifferenza della politica si è lasciata ai singoli imprenditori ogni iniziativa per la sua (e loro) sopravvivenza.

Non dimentichiamo che in città le attività artigiane, ed in particolare quelle dell’artigianato artistico, sono state perno dell’economia cittadina e hanno offerto grandi opportunità di lavoro. Esse fanno parte integrante della nostra cultura e della nostra storia.

Dobbiamo invertire la tendenza al declino e puntare sulle imprese artigiane in modo che siano protagoniste del rilancio socio-economico e culturale della nostra città.

Ricordiamo anche che basta un decennio per perdere secoli di conoscenze e di saper-fare; che mentre UNESCO e cultura internazionali cercano di salvaguardare il Patrimonio Culturale Intangibile i nostri politici si sono fin qui dimostrati sordi e distratti davanti alla drammatica evidenza di queste problematiche.

Saverio Pastor

Vogliamo qui affrontare alcuni problemi riguardanti queste attività produttive con attenzione particolare per quella fascia di artigiani definiti “della mano e della mente” o più comunemente Artistici.

Come artigiani dell’Associazione El felze pensiamo alla gondola e a tutti i mestieri ad essa collegati, ma ricordiamo anche il vetro e i lavori ad esso connessi ei lavori antichi della città, alcuni dei quali sono già andati persi: oresi, argentieri, gioiellieri, tappezzieri, ebanisti, decoratori e laccatori. I restauratori che ci permettono di conservare il passato, di trasmetterlo come patrimonio: dai mobili, alle opere artistiche, all’edilizia: dai pavimenti agli stucchi, dalla pietra al metallo.

Pensiamo però che il più grande problema dell’artigianato veneziano sia la diminuzione degli abitanti (residenza) e quindi chiediamo al candidato sindaco di cercare di invertire drasticamente la tendenza all’esodo e di aumentare la residenzialità. A questo si è impegnato nell’incontro pubblico del 7 marzo dedicato ai sestieri, ed è un impegno che non ci stancheremo mai di sollecitare e sentirgli ripetere, anche in questa sede.

Come chi vive in città, gli artigiani subiscono poi i drammi connessi ad un mercato immobiliare impazzito che va governato con sapienza.

Ricordiamo anche che all’interno dell’Arsenale lavorava una buona fetta di questa tipologia di artigiani, infatti il dibattito sulla riqualificazione dell’Arsenale li mette spesso al centro delle ipotesi future; anche il velleitario progetto di ricostruzione del Bucintoro potrebbe essere un’occasione di rilancio delle manifatture cittadine. Chiariamo però da subito che non si può immaginare alcuna attività in quel complesso se esso non viene riaperto realmente e decisamente alla città e, comunque, se alcune imprese lì troveranno una sede ciò non dovrà comportare l’impoverimento del tessuto urbano di artigiani, che dovranno invece presidiare comunque la città.

GONDOLA, CANTIERISTICA E ATTIVITA’ COLLEGATE.

L’Istituzione per la Conservazione della Gondola e la Tutela del Gondoliere da anni si è appiattita su quest’ultimo obiettivo (la tutela del gondoliere) dimenticando i costruttori della più famosa barca del mondo. Mentre ben due gondolieri siedono in Cda l’insieme dei costruttori deve proteggersi da sé muovendosi tra mille asperità: dalla ricerca di un laboratorio, ad un capitale, spesso cospicuo, investito in materie prime, attrezzature e personale.

Servono ormai regole certe. Non è possibile che il regolamento comunale decida come debba essere addobbata una gondola e l’abbigliamento del gondoliere, ma non come debba essere costruita la barca e i suoi accessori. Sta dilagando il compensato marino e presto si perderà la capacità di costruirla in legno massiccio. Forcole e ferri da prua rischiano di essere costruiti al di fuori delle tradizioni, senza manualità né personalizzazione, come da sempre si è fatto. Il regolamento comunale sul servizio va rivisto implementando disciplinari per la costruzione di gondola ed accessori DOC. Se non possiamo vietare il compensato, potremmo incentivare le barche in massiccio con finanziamenti e premi per chi costruisce e per chi acquista.

Alle gondole è stata recentemente imposta una targa rilasciata dal Comune. Proponiamo che essa serva per avere una scheda della gondola: anno di costruzione, cantiere e tutti gli artigiani che ci hanno lavorato, dall’intagliatore, al fonditore al remèr. Proponiamo quindi una tracciabilità degli oggetti a garanzia di costruzione fatte seguendo disciplinari condivisi tra Istituzione. gondolieri e artigiani.

Ricordiamo ciò che di buono offrivano le corporazioni: persone autorizzate per la loro capacità ad esercitare un lavoro e prodotti certificati da fatture e marchi; ogni “bottega” avrà un suo Marchio che servirà a contraddistinguere e garantire un prodotto di alta qualità.

Dobbiamo poi rilanciare il vero trasporto tipico veneziano con la ripresa dei “traghetti da parada” oggi in parte dismessi e fortemente ridotti. Anche su questo punto, al candidato Sindaco chiediamo un impegno preciso per salvaguardare un servizio pubblico che, oltre a fluidificare la mobilità pedonale alleggerendo la pressione sui ponti che collegano le due rive del Canal Grande, fa parte integrante e irrinunciabile della nostra identità di città d’acqua. Oltre a questo impegno, che richiede semplicemente la manutenzione dei pontili a carico del Comune, al candidato Sindaco chiediamo anche di considerare l’ipotesi di ripristinare analogo servizio a Murano, dove storicamente esisteva e dove la domanda turistica è in espansione costante, anche come occasione per creare occupazione in un’isola dove il settore del vetro continua a perdere posti di lavoro: con la tariffa attualmente in vigore a Venezia per i non residenti (2 euro) si tratta di un servizio di trasporto pubblico che si auto-sostenterebbe, collegando le fermate ACTV “Faro” e “Navagero” e accorciando i tempi di percorrenza anche per i residenti.

Per rilanciare la cantieristica si dovrà pensare non solo alle gondole ma anche alle altre tipologie di barche tradizionali. Questo si può fare anche ripensando il regolamento della concessione spazi acquei con l’agevolazione e la gratuità per gli ormeggi delle barche tradizionali e in legno: che senso ha tutto il dibattito sui pali in legno o in plastica se poi ai pali –dinanzi a palazzi vincolati obbligatoriamente in legno- si consente l’ormeggio a un ferro da stiro in plastica?

Si coinvolga la regione del Veneto con il rifinanziamento e miglioramento della legge regionale 1/96 che qualche merito lo ha avuto.

EDILIZIA E RESTAURO

Altro settore questo fondamentale; in esso si incrociano profondamente il sapere e la conoscenza con l’utilizzo dei materiali. Dalla costruzione al recupero filologico; qui identifichiamo la capacità di conservare e trasmettere alle generazioni future quel che riceviamo come patrimonio: dal palazzo al mobile, alla pietra al marmo, dal legno al metallo ai pavimenti.

Siamo all’anno Zero. Nessuna iniziativa pubblica, nessun tipo di coordinamento; una mappatura; un reale controllo sulle capacità di chi esercita tali lavori. Anche qui servono poche ma certe regole scritte.

Magari si può riprendere quanto fatto –e dannatamente dimenticato- con la Scuola Europea del Restauro a San Servolo dove si concentravano da tutta Europa stuccatori, terrazzieri, decoratori, marangoni e fabbri di primordine. Va fatto ogni tentativo per far tesoro degli ultimi artigiani ancora in attività.

Inoltre la nuova edificazione dovrebbe restare un miraggio mentre è concreta e quotidiana la necessità di interventi di restauro e di riqualificazione edilizia ed urbana (questo dovrebbe essere un punto fondamentale del programma per prossimi 5-25 anni).

VETRO
Certo il vetro ha una serie di problemi che sembra impossibile districare, ma bisognerebbe sempre ricordarsi che a Murano era attiva una vera e propria industria, che tuttora impiega un migliaio di addetti. Un rilancio deve per forza unire allo stesso tavolo Imprenditori e Amministrazioni, a tutti i livelli.

Sul punto rinviamo alla relazione di Lucia Cimarosti, che parlerà fra poco.

Anche qui, come del resto in tutti i settori, serve la coscienza che da soli non se ne esce. Se uno chiude, non è un concorrente in meno. Capiamo che il restare vivi e attivi dipende dall’unicità del prodotto fornito.

SGRAVI CONTRIBUTIVI

Nell’immediato, va assolutamente affrontata a livello nazionale ed europeo la questione della restituzione degli sgravi contributivi, che si trascina da 20 anni con risvolti kafkiani e nell’immediato (non fra 6 mesi o fra un anno!) rischia di portare alla chiusura di decine di aziende da Burano a Chioggia passando per Murano e i sestieri; su questo rinviamo alla nota trasmessa dal Gruppo25Aprile in data 9 aprile 2015 e all’analogo appello rivolto da Confindustria sulle pagine della stampa locale in occasione della visita (rinviata) del premier Matteo Renzi.

Murano 26 aprile 2015

ALTRI ARTIGIANI

Non meno importanti sono altri settori dove troppo spesso tutto è lasciato ad una volontà individuale degli imprenditori: dal mantenere uno spazio alla formazione del personale.

Il Tessile: ormai ci sono le due grandi imprese Bevilacqua e Rubelli con connotazioni e modalità diverse. Mentre il secondo ha accettato una sfida internazionale e si è inserito nel mercato, Bevilacqua ha continuato la lavorazione antica di secoli ma ancora di nicchia.

Il Merletto: sembra ormai una semplice illusione. O si è in grado di offrire un futuro a chi ci lavora oppure una sua sopravvivenza sembra impossibile. Se a Burano e Torcello si continuerà a mescolare il prodotto artigianale con quello industriale, quello locale con quello d’impostazione, non si vede un futuro. Forse la strada può essere quella di istituire dei corsi o sostenere le donne che avrebbero qualche modesta velleità imprenditoriale.

Ricordiamo anche i Bocaleri e i Mascherai che difendono una loro dignità e cercano una loro certificazione di qualità.

Crediamo si debba fare l’impossibile per rilanciare l’artigianato, anche trovando il modo di far conoscere e appassionare i giovani a queste attività; esse sono arte, cultura e storia della nostra città e possono garantire redditi dignitosi.

Sono possibili nuovi rapporti con le Istituzioni culturali della nostra città: dalla Biennale alle Università dall’Accademia di Belle Arti ai Licei Artistici: si possono avviare progetti culturali con gli artisti internazionali e nei corsi di laurea legati alle tematiche proposte e avviare anche stage estivi per ragazzi delle superiori.

In conclusione anche in questo settore, come in molti altri in città bisogna riscrivere le regole, e farle rispettare.

Gli artigiani de el felze e il Gruppo25Aprile

26 aprile 2015: Diamo un Futuro alle nostre Isole?

Burano byTagliapietra

Incontro pubblico con il Senatore Felice Casson,

organizzato dal Gruppo25Aprile

Palazzo da Mula (Murano)

26 aprile 2015 alle ore 15

Moderatore:

Marco Gasparinetti

Relatori:

Stefano Bravo e Saverio Pastor: “Tutela e promozione dell’artigianato tipico lagunare”.

Francesco Zane (Burano): “La rinascita dell’Arcipelago Torcellano”.

Carlo Beltrame: “Il futuro delle isole dimenticate della Laguna”.

Cesare Peris: “Diritto alla mobilità e Parco Laguna Nord”.

Lucia Cimarosti: Murano cambia; produttività e vita in isola.

Credits foto:

Alessandro Tagliapietra

L’incontro è aperto a tutti, senza distinzione di affiliazione o credo politico; per dare spazio alla partecipazione attiva del pubblico, ad ogni relazione farà seguito una sessione di domande e proposte al candidato Sindaco Felice Casson, che ringraziamo per avere accolto l’invito.

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