Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

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Referendum primo dicembre: il nostro “registro di voto” e i prossimi appuntamenti

I) Il “registro di voto”

Il nostro gruppo ha una tradizione consolidata, che ci rende diversi da altri: quella del voto interno, palese e nominativo, quando siamo davanti ad un bivio. Non è una prerogativa del “direttivo” come si usa fare altrove, ma un diritto di tutti gli iscritti. Il voto si esprime in prima battuta sulla piattaforma facebook; ai molti iscritti al “blog” che non la usano chiediamo invece di farlo inviando una email a: 25aprileVenezia@gmail.com

Il “voto” nominativo all’interno del gruppo ha i suoi inconvenienti (chi lavora nel pubblico impiego ad esempio può essere portato a non esprimersi su facebook, ma potrà farlo via email con richiesta di riservatezza, che verrà rispettata). In cambio ci permette di evitare ogni sospetto di manipolazione esterna e serve ad esprimere l’orientamento del gruppo in quanto tale, fermo restando che nel segreto dell’urna (referendum o elezioni comunali che siano) il voto è individuale, libero e segreto.

L’orientamento messo ai voti nel gruppo vincola i portavoce, e soltanto loro: come gruppo coltiviamo il pluralismo interno e le “dissenting opinions” hanno pieno diritto di cittadinanza, su questo come su altri temi. L’importanza di questo referendum del primo dicembre è tuttavia tale che abbiamo deciso di rendere pubblico l’orientamento emerso, insieme a qualche considerazione di ordine generale.

Allo stato attuale, con sindaco e Forza Italia che predicano l’astensionismo per far fallire il referendum, e La Lega che sembra orientata a lasciare “libertà di voto” (cosa ben diversa dall’astensionismo), le forze politiche che si sono pronunciate con una dichiarazione di voto sono: Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia, a favore del SI, mentre la direzione comunale del PD ha adottato un documento con cui si schiera in favore del NO. A favore del SI si sono espressi Italia Nostra (sezione di Venezia) insieme a molti comitati e associazioni, nonché il segretario della Confartigianato di Venezia; sul fronte del NO troviamo quello dell’Associazione Veneziana Albergatori.

La nostra piattaforma facebook ha quindi messo ai voti il seguente quesito: “La direzione comunale del PD ha deciso di schierarsi per il NO. Nel documento vengono citati i “100 tavoli” organizzati con la sua base e la società civile. Noi cosa ne pensiamo?

Le risposte possibili erano quattro, hanno votato 401 “aventi diritto” con questo risultato:

  1. “Avrebbero fatto meglio a lasciare libertà di voto”: 293 voti.
  2. “Cento tavoli? Quando? Dove? Mai sentiti nominare”: 74 voti.
  3. “Hanno fatto bene, il PD è sempre stato per il NO”: 20 voti.
  4. “Un invito a votare NO è comunque meglio di un invito all’astensionismo”: 14 voti

 

II) i “faccia a faccia” in Bragora (scoletta di san Giovanni in Bragora, Castello)

Una piattaforma civica che pratica la democrazia diretta al suo interno, e che nel suo atto costitutivo ha la richiesta di statuto speciale per Venezia e la sua Laguna, non può accodarsi a chi predica o incoraggia l’astensionismo, mortificando l’unico strumento di democrazia diretta presente nell’ordinamento giuridico italiano.

Daremo il nostro contributo al dibattito e lo faremo dando spazio alle ragioni del SI  (maggioritarie all’interno del gruppo) cosí come a quelle del NO, nei “faccia a faccia” che stiamo organizzando per il mese di novembre. Segnatevi fin d’ora queste due date: i comizi per il SI e per il NO saranno numerosi, meno frequenti saranno le occasioni di mettere a confronto le ragioni del SI e quelle del NO, su un piano di parità.

Il 9 novembre alle 16.30, “derby” Mestre-Marghera: per il SI, Vincenzo Conte Presidente della Municipalità di Mestre, e per il NO Gianfranco Bettin, Presidente della Municipalità di Marghera. Moderatore: Marco Gasparinetti, portavoce del G25A.

https://www.facebook.com/events/547974719270321/

Il 17 novembre alle 16, “derby” veneziano: Giorgio Dodi, segretario comunale del PD, e Marco Sitran, primo firmatario del progetto di legge referendario e coautore del ricorso al Consiglio di Stato che ha rovesciato la sentenza del TAR (la “bocciatura” iniziale su ricorso del sindaco che aveva cercato di impedire il referendum, e in questo modo è riuscito a ritardarlo di un anno). Moderatore: il giornalista Michele Fullin!

https://www.facebook.com/events/532493990885013/

Abbiamo scherzosamente usato il termine “derby” perché siamo fermamente convinti dell’importanza di questo referendum, e delle sue ricadute positive per la democrazia cittadina se soltanto saremo capaci di non trasformarlo in una sorta di guerra civile, dato che a partire dal giorno dopo dovremo comunque lavorare anche con chi non la pensa come noi, per gestire la “separazione dei beni” o per governare quella grande nave che è il Comune unico, limitando i danni per la sua componente più fragile che a nostro parere è quella lagunare: fragile anche perché minoritaria sul piano dei numeri (80 mila scarsi sui 260 mila residenti nel Comune attuale) e quindi condannata a subire maggioranze che si formano altrove. Lo si è visto anche all’interno del PD, con i circoli di Venezia e isole in maggioranza orientati per il SI (5 su 8) e messi in minoranza da quelli di terraferma. Le elezioni comunali del 2020, al ritmo attuale di spopolamento, non faranno altro che aggravare questa situazione se saremo nuovamente chiamati a votare all’interno di un unico Comune.

Sulle ricadute del referendum abbiamo già pubblicato questa nota di analisi – per riassumere cosa “non cambia” e sdrammatizzare i toni apocalittici di chi vorrebbe far fallire il referendum con la paura del salto nel vuoto – e ne stiamo preparando una seconda, più dettagliata, per illustrare invece cosa potrebbe cambiare con due amministrazioni comunali distinte e “dedicate”:

#Referendum: cosa cambierebbe e cosa NON cambierebbe

 

 

 

 

 

 

Sabato 12 ottobre, in Bragora

Un anno fa a quest’ora, gli ultimi preparativi per la sede che avremmo inaugurato il giorno dopo: la scoletta di San Giovanni in Bragora. Sabato dalle 16 alle 23 ne festeggiamo il primo anno di attività, e ognuno potrà passare anche solo per un saluto.

Programma:

Ore 16: apertura e mercatino libri usati.

Alle 18: “Il Mercato di Venezia”, a cura di Paolo Puppa e Maggie Rose. Monologanti: Paolo Puppa, Alberto Madricardo, Luca Bagnoli, Adriana Tosi, Guia Varotto, Cristina Valentini.

Alle 19,30: la musica del Soul Spritz Duo con composizioni inedite in veneziano (e nuovo CD In arrivo)!

Adesso che la sede ha un anno di vita, ci sembra il momento giusto per ringraziare le molte persone che in questi 12 mesi si sono alternate nell’organizzazione degli eventi,

La lista sarebbe veramente lunga, abbiamo cercato di sintetizzarla in poche parole per ogni evento, e ce ne scusiamo con le persone non citate.

7 ottobre: Inaugurazione, con l’attore e regista Alessandro Bressanello.

14 ottobre: “Gigetto il vaporetto”, in presenza dell’autrice Flavia Antonini. La presentazione del suo libro illustrato di filastrocche è stata l’occasione per parlare di trasporto acqueo con Dario Vianello e Marco Ziliottto, il creatore della « app » più amata dai veneziani: “CheBateo”.

21 ottobre: “Quale futuro per l’area realtina” – a cura di Nicoletta Frosini, con la partecipazione degli operatori Gabriella Giaretta, Andrea Vio, Gino Mascari e Maya Pirona.

28 ottobre: assemblea generale associazione “25 aprile Venezia”.

4 novembre: “CineBragora”, Venezia e le sue battaglie nei documentari di Loredana Spadon.

11 novembre: #VeneziaGioca, a cura di Andrea Pavan, seguita dall’affollatissimo dibattito su « residenzialità e nuova legge regionale sulle locazioni turistiche » a cura di Marco Gasparinetti, con Roberta Bartoloni, Lorenzo Dorigo, la ricercatrice Margherita Belgioioso e la partecipazione straordinaria del giornalista e scrittore Francesco Erbani.

16 novembre: incontro con il Presidente dell’Autorità Portuale Pino Musolino.

18 novembre: « Venezia città abitanti e turisti », incontro-dibattito con i docenti IUAV Luca Giulio Velo e Laura Fregolent.

25 novembre: Presentazione alla stampa del calendario 2019 – a cura del Gruppo25Aprile.

30 novembre: “Non solo grandi navi: l’impatto del traffico acqueo locale”- a cura di Dario Vianello.

2 dicembre: Quale futuro per la voga? A cura di Saverio Pastor.

8 dicembre: Conversazioni con l’autore – a cura di Aline Cendon: Gregory Dowling incontra il poeta John Francis Philimore.

9 dicembre: CineBragora – in prima visione assoluta, proiezione di “La città perduta” di Marco Milioni e dibattito con l’autore.

16 dicembre: La tutela penale dell’ambiente – pillole di diritto – a cura dell’avv. Elio Zaffalon.

21 dicembre: mercatino e auguri natalizi.

13 gennaio: presentazione del libro « La storia del Veneto » e dibattito con l’autore Francesco Jori.

20 gennaio: « Tassa di sbarco, pro e contro » – a cura di Marco Gasparinetti, dibattito con Claudio Vernier, Stefano Zecchi e Giampietro Pizzo.

27 gennaio: riunione del Gruppo25Aprile, finalizzazione del II° bando di gara per la residenzialità.

1 febbraio: Presentazione alla stampa del II° bando di gara per la residenzialità – a cura del Gruppo25Aprile.

10 febbraio: “Chi erano I primi abitanti di Venezia?” – conferenza del prof. Diego Calaon con prefazione di Carlo Beltrame (Ca’ Foscari).

17 febbraio: #VeneziaGioca, a cura di Andrea Pavan.

24 febbraio: « Tassa di sbarco, si vota » – dibattito con i consiglieri comunali Rocco Fiano, Sara Visman, Silvana Tosi, Ottavio Serena, Monica Sambo e Elena La Rocca, a cura di Marco Gasparinetti.

3 marzo: « Omaggio a Bruno Ganz », proiezione del film « Pane e tulipani ».

10 marzo: assemblea annuale ordinaria dell’associazione 25 aprile Venezia.

17 marzo: “L’orologio di San Marco. Anatomia di un restauro”. A colloquio con l’ultimo temperatore. Oratori: il prof. Alberto Peratoner e l’ing. Giorgio Griffon. Moderatore: il giornalista Sebastiano Giorgi.

24 marzo, a grande richiesta il bis di “Chi erano i primi abitanti di Venezia?” con Diego Calaon e Carlo Beltrame che per la seconda volta in due mesi hanno fatto sala stra-piena.

31 marzo, presentazione del libro “I tigli di Capo Horn” con Giorgio Omacini e Davide Livieri.

6 aprile: “Vivere in pendenza – e non andarsene”, Dolomiti e Laguna a confronto: dibattito con Giannandrea Mencini, Marinella Piazza, Andrea Bona e Dario Vianello.

7 aprile: “da Venezia alla Luna”, spettacolo teatrale per bambini di/con Alessandro Bressanello e Valentina Confuorto seguito da: “Laguna d’autore”, letture a cura di Fiorino Smeraldi

13 aprile: inaugurazione della mostra fotografica “Resistere in Laguna” di Paolo Della Corte, con prolusione del Presidente dell’Ateneo Veneto Gianpaolo Scarante.

2 maggio: terzo incontro della Rete civica del Mediterraneo orientale (con seduta plenaria il giorno successive all’Ateneo Veneto).

17 maggio: “Stavolta voto” – confronto sulle elezioni europee del 26 maggio, con Andrea Ferrazzi (Senatore), Eugenia Fortuni e Anthony Candiello (candidati al PE).

19 maggio: Festa in campo e concerto degli Extravaganza, in collaborazione con la libreria Mare di Carta, Laguna nel Bicchiere e VolaVenezia.

31 maggio: “Venezia e Porto Marghera, un’avventurosa storia in comune”. conversazione con Gianfranco Bettin.

7 giugno: Presentazione di OCIO (Osservatorio Civico Indipendente sulla casa e la residenzialità a Venezia) a cura di Maria Fiano e Alice Corona.

21 giugno: i libri di Federico Moro, presentazione e dibattito con l’autore.

19 luglio: presentazione del libro “Come la luna alle porte dell’alba”, di Riccardo Roiter Rigoni.

3 settembre: Caterina Carpinato e Barbara Marengo, dialogo intorno al linro « Levante o giù di lì »

20 settembre: Leggi regionali e questione casa a Venezia, dibattito con: Alice Corona e Patrizia Veclani (OCIO, Osservatorio Civico sulla casa), Lorenzo Dorigo e Marco Gasparinetti (Gruppo 25aprile).

27 settembre:  presentazione del libro “La filosofia del trolley” (sottotitolo: “Indagine sull’overtourism a Firenze”) e dibattito con l’autrice Grazia Galli, Nicoletta Frosini e Barbara Colli.

5 ottobre: “Le scuole grandi nella vita quotidiana a Venezia”, conferenza di Francesca Ranieri.

Sulla pagina facebook “Veneziamiofuturo” continuerete a trovare la programmazione settimanale, che viene riassunta con cadenza mensile su questo blog, per chi non usa facebook.

Un grazie particolare ad Alessandra Vitalba per la locandina della festa e per molte altre locandine (che troverete esposte in sede) e un grazie a Loredana Spadon, che con i suoi video ha documentato alcune delle attività più significative fra quelle organizzate in questi mesi.

LibrinBragora, i prossimi appuntamenti

 

Nei primi mesi di attività, il nostro spazio civico in Campo de la Bragora ha ospitato scrittori del calibro di Francesco Erbani (“Non è triste Venezia”), Gianfranco Bettin (“Cracking”, ambientato nel petrolchimico di Porto Marghera), Francesco Jori (“La storia del Veneto”), Gregory Dowling (“The Four Horsemen”), Federico Moro (“Venezia alla conquista di un Impero”) e Giannandrea Mencini (“Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese”).

Abbiamo anche dato il giusto spazio a talenti veneziani esordienti o emergenti come Giorgio Omacini (“I tigli di Capo Horn”), Riccardo Roiter Rigoni (“Come la luna alle porte dell’alba”), Flavia Antonini (“Gigetto il vaporetto”). Visto il successo incontrato dall’appuntamento con gli Autori (e con le Autrici) abbiamo già preso accordi che ci consentono di annunciare i prossimi appuntamenti con #LibrinBragora:

il 13 settembre con la veneziana Barbara Marengo e il suo recentissimo “Levante o giù di lì”. Il libro verrà introdotto dalla Prof. Caterina Carpinato, docente di Lingua e Letteratura Neogreca a Ca’ Foscari e vicepresidente dell’Ateneo Veneto.

il 27 settembre con Grazia Galli e Massimo Lensi, autori del saggio “La filosofia del trolley” (sottotitolo: “Indagine sull’overtourism a Firenze”) e instancabili animatori di un’associazione con cui siamo gemellati dalla comunanza di interessi: “Progetto Firenze”!

http://carmignanieditrice.com/home/266-la-filosofia-del-trolley-grazia-galli-massimo-lensi.html

Per il 25 ottobre, abbiamo invece in serbo una grande e gradita sorpresa: Marco Zatterin, una delle grandi firme del giornalismo italiano e attualmente vicedirettore de La Stampa, che farà tappa a Venezia per presentare un libro di cui – per adesso – possiamo anticipare soltanto questo indizio:

Nelle prossime immagini: alcuni dei momenti “letterari” più belli che abbiamo vissuto insieme alla Bragora in questi primi mesi di attività. A tutti ricordiamo che il nostro spazio civico non riceve né richiede finanziamenti pubblici, e si regge unicamente sulle nostre gambe.

Galleria fotografica e video:

13 gennaio, in senso orario: Francesco Ceselin, Nicoletta Frosini e Francesco Jori

13 jan Francesco Jori

31 maggio, Gianfranco Bettin e Marco Gasparinetti (foto Nicoletta Frosini):

Bettin 31 maggio foto Nico

11 novembre 2018, Francesco Erbani (video di Stefano Bravo):

21 giugno, Federico Moro (foto Mark Edward Smith):

21 giugno Federico Moro

27 luglio, Riccardo Roiter Rigoni:

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Tassa di sbarco: pro e contro

Domenica 20 gennaio alle 16 la nostra sede in campo de la Bragora ospiterà un incontro pubblico sul tema “caldo” del momento: la tassa di sbarco. L’incontro è aperto a tutti nei limiti di capienza della sede; in considerazione dell’affluenza prevista, suggeriamo puntualità.

Al tavolo dei relatori avremo, in ordine alfabetico: il sociologo Gianfranco BETTIN; Marco GASPARINETTI portavoce del 25 aprile; Giampietro PIZZO di VeneziaCambia; Claudio VERNIER presidente dell’associazione Piazza San Marco e il professor Stefano ZECCHI.

Visto l’interesse suscitato dal tema e l’assenza di documenti di riferimento, abbiamo predisposto la seguente nota di analisi per strutturare il dibattito, postandola anche sulla nostra pagina facebook dove stiamo raccogliendo i primi commenti e che utilizziamo anche per i nostri sondaggi sul tema:

https://www.facebook.com/veneziamiofuturo/

Rispetto alla tassa di sbarco, a nostro parere, non si tratta di applaudire o fischiare per partito preso, ma di ragionare e valutare i pro e contro nell’ottica di un bilanciamento degli interessi, che non possono ridursi all’esigenza di “fare cassa”.

Con questo spirito – pragmatico e costruttivo – intendiamo inviare all’amministrazione comunale le nostre osservazioni di residenti sulla tassa di sbarco, i cui dettagli verranno discussi in Consiglio comunale nelle prossime settimane (entro il 28 febbraio, se la volontà è quella di renderla applicabile già da quest’anno).

Come immagine per l’evento abbiamo scelto un ponte levatoio, di quelli che Venezia non ha mai avuto (diversamente da altre città coeve) se non dopo la caduta della Repubblica: questo della foto si trova ai giardini “reali”, creati per volere di Napoleone al posto dell’immenso granaio che nei secoli precedenti sfamava la popolazione evitando tumulti sociali: dal granaio ai giardini “reali” e al ponte levatoio il passo fu breve ed è anche metafora delle trasformazioni sociali che una tassa di sbarco potrebbe generare, qualora applicata senza discernimento.

ponte levatoio

PREMESSA:

Il comma 1129 del maxiemendamento alla legge di Bilancio per il 2019 ha introdotto per il Comune di Venezia la facoltà (facoltà non significa obbligo) di imporre ai visitatori giornalieri nella città antica (ad esclusione quindi di Mestre) il pagamento di un ticket di ingresso compreso tra i 2,5 euro e i 10 euro definito come « tassa di sbarco », applicabile su “tutti i vettori” e alternativo all’imposta di soggiorno.

Alcuni osservatori hanno già sollevato dubbi sul fatto che l’alternativa vada interpretata in senso soggettivo con riferimento al soggetto di imposta e non invece in senso territoriale come scelta secca fra tassa di sbarco e imposta di soggiorno a livello comunale, come era finora evvenuto nelle isole dove la tassa di sbarco è già stata introdotta (esempi : Elba, Ponza, Capri, Ischia). In attesa di chiarimenti interpretativi, questa nota di analisi è basata sulla prima ipotesi, che è quella sostenuta dall’amministrazione comunale.

I) Executive Summary (sintesi):
Con riserva di rivedere la nostra posizione alla luce del dibattito di domenica e di quello interno al gruppo facebook, la posizione del gruppo allo stato attuale può essere riassunta come segue:
  1. Siamo favorevoli ad una tassa di sbarco applicata ai vettori per i quali era stata immaginata e istituita (a beneficio di alcune isole minori che già la applicano, ma sono prive di collegamenti su gomma o su rotaia con la terraferma): grandi navi e altri mezzi di trasporto acqueo collettivo, rispetto ai quali la tassa ha anche una funzione di internalizzazione dei costi ambientali che tali vettori scaricano sulla collettività, senza che le casse comunali ne traggano alcun beneficio pur dovendone sopportare l’impatto.
  2. Siamo contrari ad una tassa di sbarco applicata ai mezzi di trasporto individuali, sia per questioni di proporzionalità rispetto al fine perseguito sia per le difficoltà di riscossione che richiederebbero controlli a valle particolarmente intrusivi e potenzialmente lesivi della libertà di circolazione, senza che sia possibile individuare un « sostituto di imposta » incaricato della percezione. A questo proposito ricordiamo che ogni eccezione alla libertà di circolazione sancita dai Trattati europei e dalla Costituzione italiana deve rispondere a principi di necessità, proporzionalità e non discriminazione.
  3. Siamo fortemente scettici (sondaggio in corso, con una maggioranza interna contraria) rispetto all’eventualità di applicare la tassa di sbarco anche a chi arriva a Venezia in tram o in treno, sia perche l’impatto ambientale di questi mezzi di trasporto è inferiore rispetto agli altri, sia per le difficoltà intrinseche di applicazione e la farraginosità dei controlli necessari rispetto alla platea degli interessati: la necessità di riscuotere la tassa per il solo tragitto Mestre-Venezia, esentandone ovviamente i residenti e i lavoratori pendolari nonché gli studenti iscritti negli istituti superiori e nelle università cittadine, ma anche i turisti che alloggiano nelle strutture ricettive di Mestre ed altre categorie esenti quali familiari e parenti in visita, comporterebbe infatti due rischi alternativi:
A) formalità burocratiche eccessive per chi dovrebbe a quel punto dimostrare di essere esente dalla tassa, qualora questa venisse riscossa « a monte » della prenotazione (tenendo anche presente che i biglietti non sono nominativi, e le opportunità di evasione sarebbero elevate);
B) qualora si optasse invece per la riscossione « a valle » sul mezzo di trasporto stesso, il rischio che i costi di riscossione superino i ricavi al netto dell’aggio da riconoscere al vettore, in particolar modo qualora venisse accolta la richiesta del Governatore Zaia che mira ad esentare dalla tassa di sbarco tutti i residenti nella regione Veneto: le persone da controllare nel tragitto Mestre-Venezia sarebbero infatti talmente numerose – e in un lasso di tempo talmente breve – da rendere necessaria la presenza a bordo di un esercito di controllori, e il numero delle persone esenti da tassa talmente elevato da rendere anti-economico quel tipo di controlli individuali.
II) Le categorie esenti
Siamo ben consapevoli della corsa alle esenzioni che si scatenerà non appena si discuteranno le modalità di applicazione della tassa, e siamo pronti a fornire noi stessi una lista di esenzioni che a nostro modo di vedere sono necessarie, a partire dai 12.000 veneziani non residenti ma iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e dai veneziani di nascita che qui hanno conservato affetti e famiglia pur non essendo più residenti (anche a seguito della creazione del Comune di Cavallino Treporti dove risiede ormai la maggioranza della popolazione originaria di Burano : soggetti a tassa di sbarco anche loro, quando tornano a casa ?).
Siamo tuttavia consapevoli che quando scatta quel tipo di corsa, a vincerla non sono ragioni di equità o giustizia ma la forza delle singole lobby: a titolo di esempio basti citare la richiesta degli albergatori jesolani di esentare tutti gli ospiti delle loro strutture, anche se queste non pagano imposta di soggiorno sul territorio comunale di Venezia.
Da parte nostra proponiamo quindi di rovesciare la logica ricordando che la tassa di sbarco è l’eccezione e non può diventare la regola: a stabilirlo è la Costituzione italiana (articolo 16) laddove stabilisce che : « Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza ».
Se l’assoggettamento alla tassa di sbarco e ai controlli che ne derivano è l’eccezione e non la regola, ne consegue che sarebbe più utile definire le categorie soggette alla tassa anziché fare una lista di categorie esenti (che sarà tanto più lunga quanto più numerose saranno le lobby a chiederla). Le delibere o le ordinanze di applicazione ne guadagneranno in termini di trasparenza e facilità di applicazione, e da parte nostra siamo pronti a dare un contributo per definire in modo chiaro ed equo le categorie soggette alla tassa quali ad esempio: crocieristi, passeggeri non residenti di lancioni gran turismo e altri mezzi di trasporto la cui clientela prevalente è quella turistica e di giornata che si intende « colpire » con questa tassa.
III) Le finalità della tassa
Contrariamente a quanto indicato in alcune dichiarazioni propagandistiche, il gettito della tassa di sbarco è vincolato ad alcune tipologie di spesa ben precise, che la Legge istitutiva cosi definisce: “raccolta e smaltimento dei rifiuti, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, interventi in materia di turismo, polizia locale e mobilità, nonché i relativi servizi pubblici locali”. In altri termini, si tratta di una « tassa di scopo » su cui è inutile alimentare illusioni.
30 milioni di euro è il costo annuo supplementare stimato da Veritas e Comune per la raccolta dei rifiuti legata al turismo. Tale importo è già compensato dall’imposta di soggiorno il cui gettito è in crescita costante: 31.755.944 euro nel 2017, contro i 28.165.437 del 2015.
Se gli introiti di questa nuova tassa dovessero servire soltanto o prevalentemente ad aumentare l’organico della polizia locale incaricata di vigilare sulla sua riscossione, saremmo in presenza di un mostro o moloch burocratico in stile sovietico, che si auto-alimenta senza alcun beneficio per la cittadinanza. Dall’insediamento della giunta Brugnaro l’organico della Polizia Municipale è già aumentato del 50%, con 200 nuovi agenti già entrati in servizio e i 70 supplementari di cui al bilancio di previsione 2019.
Da parte nostra proponiamo invece che :
  1. Le modalità di riscossione siano tali da evitare che i costi di gestione e burocratici assorbano i ricavi, oltre ad essere fonte di intralcio e vessazioni nella vita quotidiana dei residenti ;
  2. Il gettito della tassa al netto dei costi di gestione venga utilizzato per una riduzione sostanziale e non puramente simbolica delle aliquote TARI (tassa rifiuti) per le utenze domestiche, che a Venezia sono particolarmente elevate proprio in ragione del carico supplementare rappresentato dal turismo;
  3. dal momento che tale riduzione sarebbe già eticamente dovuta grazie all’aumento del gettito dell’imposta di soggiorno, gli introiti della tassa di sbarco dovrebbero inoltre essere destinati al miglioramento dei servizi pubblici locali con particolare riferimento al rinnovo di una flotta palesemente obsoleta per quel che riguarda il trasporto acqueo, mentre tutti gli investimenti in corso sono “stranamente” riferiti al trasporto su gomma che per definizione non attraversa la città antica: siamo forse mucca da mungere per spendere i soldi altrove?
IV) Le modalità di riscossione
Come già indicato in premessa, siamo fermamente contrari a qualunque ipotesi di tornelli all’ingresso di Venezia, che la trasformerebbero (anche nell’immaginario collettivo) in un parco a tema con la definitiva abdicazione al suo ruolo di Città viva e capoluogo di Regione.
La riscossione andrà quindi effettuata a monte (con il meccanismo del sostituto di imposta, che la incorpora nel titolo di viaggio) e con modalità tali da rendere supeflui i controlli a valle in città, anche perché questi provocherebbero rallentamenti inaccettabili e vessatori al flusso di persone che quotidianamente arrivano a Venezia per motivi di studio o di lavoro.
Varchi e tornelli esistono nei porti e aeroporti, dove già i passeggeri vengono controllati per altri motivi e prima dello « sbarco ». Immaginarne l’installazione in piazzale Roma o davanti alla stazione ferroviaria o in riva degli Schiavoni significa non conoscere le dinamiche dei flussi che pure avrebbero dovuto essere già state oggetto di analisi quantitativa e qualitativa da parte delll’amministrazione comunale, grazie ai 10 milioni di euro ricevuti (e non spesi) grazie al « patto per Venezia » del 2016.
In questo ci associamo all’analisi pubblicata dagli amici di « Progetto Firenze » che è giunta a queste conclusioni:
«Anche in una città cinta da mura, o dal mare, l’introduzione di una tassa d’ingresso caricherebbe chiunque vi arrivi per finalità diverse dal turismo dell’onere di dimostrarsi esenti attraverso un percorso burocratico di certificazione, di cui si può facilmente immaginare il peso. Un danno ancor più grande verrebbe poi dal fatto che la nuova tassa fornirebbe alle istituzioni deputate al governo del territorio nuove risorse, e al contempo un formidabile alibi, per continuare a sostenere un modello di sviluppo turistico profondamente sbagliato, indissolubilmente legato alla continua invenzione di nuove strategie di marketing per garantire l’arrivo di flussi sempre maggiori di visitatori».

 

Ricordiamo infine che questo dibattito non lo organizziamo per caso: come piattaforma civica siamo stati i primi a reagire con un appello alla ragionevolezza, subito dopo le dichiarazioni trionfalistiche del Sindaco quando la tassa di sbarco è stata approvata dai due rami del Parlamento, e per conoscere la nostra posizione si è mossa anche la stampa estera. L’intervista che segue è del 27 dicembre, i dubbi rimangono:

 

 

 

 

 

 

 

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