Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Archivi per il mese di “novembre, 2015”

In diretta dal Consiglio comunale.. parte seconda

Il Consiglio comunale ha dunque approvato a maggioranza la delibera con cui autorizza il cambio destinazione d’uso (da residenziale ad alberghiera) richiesto da una società il cui amministratore unico (e unico socio) è il marito di una consigliera comunale, che è proprietaria delle unità immobiliari in questione e ne trarrà un beneficio economico in termini di maggior valore (plusvalenza) probabilmente vicino al 500% (semplice stima la nostra, tratta da operazioni simili già effettuate in zone di pregio comparabile, a Venezia). Qualunque sia la plusvalenza, il segnale “politico” non cambia.

Il Consiglio comunale ha infatti approvato la delibera nonostante il parere contrario della Municipalità di Venezia e malgrado le circostanze emerse nel corso del dibattito grazie ad una istanza di accesso agli atti del capogruppo M5S Davide Scano, le cui risultanze sono piuttosto imbarazzanti: in una città il cui bilancio comunale è sull’orlo del precipizio benché i turisti siano 30 milioni all’anno (e dovrebbero quindi rappresentare una fonte di entrate significativa) l’imposta di soggiorno versata alle casse comunali dalla società in questione è veramente poca cosa, rispetto alle decine di appartamenti gestiti, e mentre il numero di turisti aumenta ogni anno, l’importo versato da tale società alle casse comunali segue una curva inversa:

anno 2014: pernottamenti dichiarati 365, imposta di soggiorno 661 euro

anno 2013: pernottamenti dichiarati 384 imposta di soggiorno 742,8 euro

anno 2012: pernottamenti dichiarati 838 imposta di soggiorno 1.568 euro

Simile andamento è dato riscontrare se si analizzano i bilanci della società in questione, che evidenziano un fatturato in calo dell’11% rispetto all’esercizio precedente. La società ha chiuso gli ultimi due esercizi in perdita (20.000 euro circa nel 2014, 30.906 nel 2013) pur non essendo proprietaria degli appartamenti che gestisce (come si evince dal suo stato patrimoniale) e non dovendo quindi affrontare costi di manutenzione ordinaria o straordinaria, dato che si limita ad esercitare un’attività di intermediazione con riferimento a beni immobiliari di indiscutibile qualità e ottimamente posizionati, in zone di pregio e sicuramente appetibili per il suo “target” turistico, come ad esempio questi:

http://www.rentalinitaly.com/it/Venezia/appartamenti.html?data_da=2015-12-24&data_a=2015-12-31&num_persone=4&&ord_by=Category&sort_order=DESC&num_apt_per_page=10

A spiegare il risultato in perdita nei due ultimi esercizi non sono gli ammortamenti e non è il costo del personale, dato che la società ha solo due dipendenti, ma se è in perdita ci saranno dei validissimi motivi e non ci azzarderemo certo noi a trarne delle conclusioni affrettate. Ci limitiamo a osservare che in queste aride cifre, se veramente corrispondono alla realtà economica soggiacente, facciamo fatica a riconoscere l’immagine di “imprenditore di successo” che ci eravamo fatti, dopo aver letto le interviste alla stampa della consigliera comunale in questi giorni.

In attesa della prossima puntata, prendiamo atto del fatto che il Consiglio comunale ha oggi approvato la richiesta presentata da tale società a beneficio di una consigliera comunale e ci congratuliamo con lei per la plusvalenza conseguita.

Ca'Loredan

In diretta dal Consiglio comunale: parte prima

  1. Immaginiamo che.. il tasso di occupazione medio degli alberghi a Venezia nel 2014 fosse pari al 77,3%
  2. immaginiamo che.. il tasso di occupazione per una società specializzata nella locazione di appartamenti ai turisti sia invece stabilmente inferiore al 4%, dato desunto dalla tassa di soggiorno versata nelle casse comunali dalla società medesima e ottenuto con apposita istanza di accesso agli atti grazie alla tenacia di un consigliere comunale. Se quel dato è veritiero e quella società fa tanta fatica a riempire le case di turisti, perché non provano ad affittare a famiglie normali, anziché chiedere altri alberghi? Magari otterrebbero un tasso di occupazione molto più remunerativo di quello che dichiarano (indirettamente) versando la tassa di soggiorno.. o la spiegazione logica magari è un’altra?
  3. Immaginiamo che quella società sia la stessa che ha introdotto la richiesta di cambio destinazione d’uso a beneficio della consigliera comunale il cui marito ne è amministratore unico, per trasformare altre tre case in alberghi.
  4. Immaginiamo che il Consiglio comunale chiamato a votare la delibera in favore di quella consigliera non fosse al corrente di quanto sopra esposto, mentre conosce benissimo la difficile situazione di bilancio in cui versano le casse comunali.. situazione talmente critica che il Sindaco, dopo aver confermato i tagli della gestione commissariali e gli aumenti tariffari, ha anche ipotizzato di vendere alcuni gioielli di famiglia fra cui un quadro di Klimt:

klimt-judith2--salome-1909Immaginiamo ancora che la diretta in webstreaming del Consiglio comunale, già priva di video fin dall’inizio, proceda ad intermittenza rendendone la comprensione impossibile e si interrompa misteriosamente perdendo anche l’audio proprio quando quella delibera viene messa in dicussione, e il consigliere Davide Scano (capogruppo del M5S in Consiglio comunale) si appresta ad esporre le risultanze della sua istanza di accesso agli atti, ottenute stamattina.. dobbiamo credere alle coincidenze?

“Per problemi tecnici il video non sarà disponibile ma si potrà seguire lo streaming in audio” – annunciava la pagina del Comune ad inizio seduta.. e quando si è arrivati al punto 3 dell’ordine del giorno (quello della delibera in questione) è stranamente sparito anche l’audio. Troppi accessi simultanei? Non vogliamo nemmeno pensare che sia una cosa voluta, ma il risultato non cambia e se fosse un risultato voluto..

contro questo maldestro e gaglioffo tentativo di CENSURA, fate sapere quanto sta accadendo in Consiglio comunale oggi. Fatelo sapere, su tutti i canali!

Consiglio comunale 5 novembre, vogliamo rinsavire?

Cari consiglieri comunali,

sui cambi di destinazione d’uso domani avete un’ultima occasione di invertire la tendenza che sta uccidendo Venezia, perché rende irreversibile la trasformazione delle case in alberghi. L’occasione è propizia e dovreste saperla cogliere, dato che quella delibera “urgente” con cambio di destinazione d’uso andrebbe a beneficio diretto di una consigliera comunale, che si era guardata bene dal segnalarvi la cosa.

Ci sono situazioni in cui chi è stato eletto dalla cittadinanza deve avere il coraggio di ignorare gli ordini di partito e rispondere soltanto alla propria coscienza. Se non avrete quel coraggio nemmeno domani, la battaglia si sposterà fuori da Palazzi che non ci rappresentano più. Non aspettateci in via Palazzo a Mestre per il Consiglio comunale che si riunisce domani, giovedì 5 novembre: non faremo gazzarra né schiamazzi in aula, non è il nostro stile.

Se voi sarete sordi facendo quadrato come una “casta” indifferente, rispetto allo scandalo creato dalla vicenda, anziché cambiare rotta come potete ancora fare con il voto di domani.. sappiate che allora anche noi “faremo quadrato” e saremo ovunque, saremo in tanti, quando meno ve lo aspettate e dove meno ve lo aspetterete. Nelle forme più incruente e creative, con le modalità gandhiane che abbiamo fatto nostre, per sbugiardare la vostra ipocrisia in mondovisione.

3novembre2015(Copyright: Corriere della Sera 3 novembre 2015, articolo Gloria Bertasi ed Elisa Lorenzini)

Abbiamo cercato di capire il punto di vista altrui, come sempre facciamo: in questi giorni abbiamo letto le interviste rilasciate ai giornali dalla diretta interessata. Al capitolo “etica”, la consigliera comunale in questione dichiara al Corriere che:

Io nel privato non posso gestire il mio patrimonio per il bene della comunità”.

Benissimo, ineccepibile, ma allora perché candidarsi in Consiglio comunale, dove l’unica bussola dovrebbe essere proprio il bene della civitas? L’ha ordinato il medico? Nulla le vieta di tornare a “fare vino” e affari immobiliari, nessuno si permetterebbe più di giudicare l’incoerenza (e i conflitti di interesse) fra la sua vita politica e quella imprenditoriale.

Sostiene ancora di essersi rivolta agli uffici comunali “come qualsiasi cittadino“, come se gli uffici comunali non ne conoscessero il ruolo politico e l’influenza che i “politici” in generale possono esercitare sulle loro carriere in caso di diniego eventuale, in una congiuntura in cui ai dipendenti comunali è stato tagliato quasi tutto e molti dipendono dal surplus di stipendio generato dalle “posizioni organizzative”, per arrivare a fine mese. Afferma anche che “ne ho parlato con gli uffici, da due anni li frequento spesso“. Come qualsiasi cittadino? Beata lei.

Chicca finale della consigliera: “è assurdo che non si possa fare il proprio lavoro da imprenditore in trasparenza e serenità se si ha un ruolo politico” – sostiene nell’intervista che pubblichiamo in calce. “Trasparenza”? Ma allora perché far presentare la richiesta (PG/2015/0052765 del 4 febbraio 2015) da una società di nome Rentalinitaly, dove il suo nome ovviamente NON appare pur essendo SUOI gli appartamenti di cui chiede il cambio di destinazione d’uso che ne triplicherebbe o quintuplicherebbe il valore? Per appurare che socio unico e amministratore unico della società è il coniuge della consigliera comunale abbiamo dovuto effettuare una visura camerale. La trasparenza sarebbe questa?

3novembre2015 II(Copyright: Corriere della Sera 3 novembre 2015, intervista Monica Zicchiero)

Appeilo ai consiglieri comunali:

Molti di voi sono stati eletti con promesse solenni di discontinuità rispetto al passato, nella lista di un candidato Sindaco che prometteva “30.000 nuovi residenti”. Approvare quella delibera sarebbe forse un segno di discontinuità con le pratiche del passato? In che senso potrebbe facilitare l’arrivo di nuovi residenti, dato che la destinazione alberghiera sottrae spazi ulteriori alla residenzialità attuale o potenziale? Fatevi in coscienza questa domanda, prima di votare.

Un’ultima annotazione, prima del voto: non c’è nulla di personale in questa battaglia civica. Altrettanto faremo ogni qual volta gli interesssi personali di un mandatario politico (di maggioranza o di opposizione che sia) dovessero emergere in delibere sottoposte al Consiglio comunale, nei prossimi mesi. A questa vicenda siamo particolarmente sensibili per il suo valore emblematico, e i motivi li abbiamo illustrati ben prima di sollevare il “caso Locatelli” che ne è diventato il simbolo:

https://gruppo25aprile.org/category/fenice-un-gruppo-allopera/

e

https://gruppo25aprile.org/2015/10/01/linsostenibile-leggerezza-dellessere-veneziani/

Per il G25A

Il portavoce

Venezia, 4 novembre 2015

Venezia. Il caso Locatelli: una questione di trasparenza che la politica non ha sollevato.

“Quello della denuncia è un lavoro di opposizione che deve essere considerato come indispensabile, parimenti a quello della proposta concreta. Il potere si trova sempre, per sua natura, in posizione di rischio di conflittualità con gli interessi comuni. Tutto sta a vigilare attentamente il confine con la legittimità delle azioni di potere. Se è un inequivocabile segno di salute pubblica che a denunciare il caso Locatelli sia stato un gruppo civico, si apre a questo punto un interrogativo ulteriormente drammatico sullo stato di salute della politica cittadina”.. “Quando verrà archiviato, indipendentemente da come verrà archiviato, il caso Locatelli lascia comunque aperto un pressante richiamo alla politica cittadina, di ambo le sponde. Un richiamo, all’opposizione e alla maggioranza, sulla necessità di correggere la rotta”. Stefano Ciancio, 4 novembre 2015

Dimensione Mendez

caso Locatelli

Gli schieramenti tra colpevolisti ed innocentisti, tra chi sostiene che Marta Locatelli, imprenditrice e consigliera comunale al secondo mandato (ieri nell’opposizione, oggi nella maggioranza bulgara con la Lista Brugnaro) ha giocato sporco e chi invece ha agito in piena legittimità, sono già pronti alla disfida.

Ma prima di ogni giudizio di opportunità e correttezza, la domanda è: era giusto che i cittadini venissero a conoscenza del fatto che Marta Locatelli è proprietaria di tre appartamenti per i quali è stato chiesto il cambio di destinazione d’uso con la trasformazione in ricettivo e che la società che li gestisce è del marito immobiliarista?

Al di là di quale sarà la decisione finale dell’amministrazione comunale, è normale che la politica, tanto quella di maggioranza quanto quella di opposizione attuale (tanto quella di maggioranza quanto quella di opposizione di allora) non abbia sollevato pubblicamente un caso che, di fatto, tra vari stop &…

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Immaginiamo che.. fosse tutto vero?

Speravamo di sbagliarci almeno in parte, tanto che non avevamo fatto nomi, ma sui giornali del 2 novembre troverete la conferma che quanto da noi anticipato ieri corrisponde alla realtà dei fatti, per ammissione dell’esponente politica della maggioranza che amministra Venezia:

2 novembre 2015

e

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/02/news/alloggi-turistici-scoppia-il-caso-locatelli-1.12374229?ref=fbfnv

Visto l’outing dell’interessata, abbiamo quindi il piacere di presentarvi la simpatica coppia, già nota alle cronache mondane di Cortina d’Ampezzo ma forse meno nota là dove la Signora è stata eletta per rappresentarci in Consiglio comunale:

Lui e lei:

http://www.veneziaprogetta.it/Statuto_Ve%20Progetta.pdf

https://www.facebook.com/events/540571119320347/

La società di lui (amministratore unico e socio unico):

http://www.rentalinitaly.com/it/appartamenti-di-lusso.html

Lei:

http://www.veneziaprogetta.it/it/eventi/la-mia-sfida-per-darci-un-futuro-migliore_26.html

http://www.brugnarosindaco.it/project/marta-locatelli/

http://www.angoris.com/it/la-famiglia/

e la sua dichiarazione dei redditi nella legislatura precedente, pubblicata dal Corriere della Sera nel 2012, pari ad un totale di euro 13.325, annuo lordo:

http://mobile.corriere.it/m/informazionelocale/notizie/corrieredelveneto/notizie/politica/2012/30-gennaio-2012/da-orsoni-zuanich-redditi-consiglieri-1903071694698/0?checkEnrichmentDate=1446469934066

Sperando di avere in tal modo colmato la legittima curiosità suscitata dal nostro editoriale di ieri, lasciamo al lettore il giudizio (soggettivo e pertanto insindacabile) sulla credibilità di una personalità politica beneficiaria di una delibera “urgente” in materia di cambi di destinazione d’uso dopo che (pochi mesi fa) si era presentata alle elezioni con slogans del tipo:

Residenzialità
Il diritto alla casa va difeso e sostenuto. Esistono una miriade di progetti di Social Housing già pronti che devono solo essere attuati. Da qui dobbiamo ripartire per ripopolare Venezia”.

Nel nostro gruppo FB vi chiederemo cosa ne pensate, della distanza fra proclami elettorali e comportamenti reali:

https://www.facebook.com/groups/Gruppo25aprileVenezia/

Nel sestiere di Cannaregio nel frattempo c’è chi aveva capito tutto e già si prepara alle prossime elezioni:

DSC04477

Immaginiamo che..

Immaginiamo che stia per scoppiare un nuovo scandalo, a Venezia. Uno scandalo che ci tocca nella ragion d’essere di questa piattaforma civica: la difesa di chi ancora vorrebbe vivere in una città unica al mondo (e pertanto non “fungibile” con altre, in caso di trasloco) sempre più assediata dalla monocultura turistica e dai cambi di destinazione d’uso che sottraggono spazi fisici alla residenzialità, al ritmo di 200 unità immobiliari all’anno:

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/28-ottobre-2015/ogni-due-giorni-casa-diventa-hotel-ca-farsetti-difenderemo-residenti-2302108053384.shtml

Immaginiamo per un attimo, solo per un attimo, che una nota personalità politica del Consiglio comunale abbia un interesse privato o familiare, diretto o indiretto, nei cambi di destinazione d’uso attualmente proposti, con delibera urgente, in deroga al piano regolatore esistente e nonostante il voto contrario del Consiglio di Municipalità di Venezia (26 ottobre 2015).

Immaginiamo che la società che ha richiesto il cambio di destinazione d’uso sia direttamente ricollegabile al consorte di tale personalità politica, o magari (ma non vogliamo nemmeno pensarlo) che il nome del consorte appaia addirittura sulla carta intestata della società che ha formulato la richiesta; una società che a Venezia fa già affari d’oro con decine di appartamenti che hanno subito una sorte simile: sottratti alla residenzialità per essere offerti (a cifre proibitive per i residenti) sul mercato online delle locazioni di breve periodo, con un suo sito liberamente consultabile su internet.

Immaginiamo che, per raccogliere consensi elettorali in una città come Venezia dove il tema è cruciale, la personalità politica e il consorte si siano pure distinti nella creazione di una associazione che ha organizzato convegni e incontri pubblici in favore della residenzialità.

Immaginiamo infine che, per completare la burla, la personalità politica veneziana faccia parte dello stesso identico partito a cui appartengono i tre (TRE) esponenti politici che, citati nell’articolo, si sono sperticati in difesa della delibera “urgente”, magari anche arrampicandosi sugli specchi con argomenti di questo tenore:

  1. «La Municipalità da un punto di vista etico ha ragione e siamo tutti preoccupati – ha detto il capogruppo fucsia Maurizio Crovato – In questo caso però rischiamo i ricorsi al Tar»
  2. “De Martin e il sindaco Luigi Brugnaro si sono confrontati a lungo sulla richiesta di .. .. e hanno convenuto che non era il caso di bloccarla” e ancora:
  3. “Sulla residenza siamo più vicini di quanto si pensi – ha detto all’opposizione l’assessore Massimiliano De Martin (Urbanistica) – Dobbiamo creare le condizioni per favorirla, ma in questo non c’è speculazione, né invasione da fuori: sono realtà esistenti che migliorano il tessuto urbano».

Immaginiamo infine che quel partito-azienda costruito intorno ad un’unica figura carismatica disponga in Consiglio comunale, per effetto del premio di maggioranza, dei numeri sufficienti a fare approvare la delibera, nonostante il parere contrario della Municipalità di Venezia-Murano-Burano.

Immaginiamo per un attimo che l’incubo sia vero, e se fosse vero sarebbe lo scandalo dell’anno ma per noi sarebbe lo scandalo del secolo, perché sono i cambi di destinazione d’uso che stanno uccidendo i nostri sogni: il sogno di poter vivere a Venezia o di poterci ritornare, il sogno di vedere i nostri figli crescere in una città a misura d’uomo e di bambino, nel momento in cui già tanti segnali sembrano convergere nel sussurrare un unico messaggio implicito perché impronunciabile nella sua oscenità: “andatevene, idioti, non vedete che siete di intralcio alla speculazione immobiliare”?

Un appello vorremmo quindi rivolgere ai consiglieri comunali, alcuni dei quali sembrano avere tanta fretta di approvare un certo cambio di destinazione d’uso:

Cari consiglieri comunali,

Codici e leggi  a parte, siete sicuri che la città capirebbe tanta pervicace ostinazione nel sottrarre spazi ulteriori alla residenza in questo modo ? A prescindere dell’uso attuale del bene, il cambio di destinazione d’uso è una strada senza ritorno perché aumenta il valore commerciale dell’immobile in misura tale che nessun proprietario sarebbe così folle da voler fare marcia indietro. Non uccidete i nostri sogni, date un segno di discontinuità immediato e tangibile con un passato che probabilmente cela molte altre storie simili a questa.

La richiesta di cambio destinazione d’uso è stata presentata il 4 febbraio di quest’anno, da società sulla cui carta intestata appare/appariva il nome del consorte di uno/una di voi, circostanza della quale molti di voi potevano anche NON essere edotti, benché Venezia sia piccola e anche i muri ne parlino, ma molti di voi (la stragande maggioranza) vive in terraferma il che vi dava il diritto di ignorare tale circostanza o coincidenza che sia, fino ad oggi.

Ci prendiamo noi la responsabilità di pubblicare questo appello, perché nessuno di voi un domani possa dire “ma io non sapevo”.. Noi ci limitiamo a sollevare un dubbio, come cittadini e contribuenti, voi che siete stati eletti per rappresentarci potrete approfondire e decidere, ma almeno lo farete con cognizione di causa e ne renderete conto alla città sul piano etico prima ancora che giuridico.

Sono “soltanto” tre appartamenti, dite? Chi ci conosce sa che di Venezia difenderemo ogni centimetro, perché 20 anni e più di speculazione non ci hanno lasciato altra scelta: è la ragion d’essere e la “ragione sociale” di questo gruppo, che domani si riunisce per decidere le iniziative da intraprendere su questa specifica vicenda .

Prendetevi il tempo di meditare, e magari di spiegarci meglio in cosa consista l’urgenza di quella delibera, in una città che già pullula di alberghi: a pensar male si fa peccato e noi non vogliamo peccare, pensando male di voi.

Riconoscente, la Città vi ringrazia.

VeniceRoofs

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