Sant’Andrea 2016: i comunicati stampa
24 gennaio, “Possibile”:
“Il patrimonio culturale non può essere messo al servizio del denaro perché è un luogo dei diritti fondamentali della persona. E perché deve produrre cittadini: non clienti, spettatori o sudditi”. Tomaso Montanari: Privati del patrimonio, Einaudi, 2015
L’inserimento in OdG del consiglio comunale del 25 p.v. della “delibera sulla “valorizzazione” dell’isola di Sant’Andrea” con i suoi allegati, presumiamo ignoti a molti, dopo solo un veloce passaggio in commissione consiliare il 14 gennaio, lascia davvero molti dubbi.
Nelle medesime ore nelle quali il MiBACT ha deciso di candidare la “Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo” alla Tentative list dell’UNESCO, e quindi di incamminarsi lungo la procedura per l’inserimento delle stesse nell’elenco del Patrimonio dell’Umanità, questa amministrazione procede con un colpo di mano, senza nessun tipo di consultazione pubblica, all’esproprio di un luogo simbolico che appartiene alla città.
Venezia attendeva la restituzione dell’Isola e della cinquecentesca Fortezza di Sant’Andrea da più di 200 anni, ora non possiamo permettere che senza una spiegazione avvenga lo scempio di questa parte della nostra laguna.
A nulla possono valere le indicazioni che ci giungono da Ca Farsetti secondo le quali si intende, sulla scia di quanto avviene a Firenze, adottare il “Regolamento Unesco” atto a bloccare l’emorragia e il proliferare di attività quali negozi di souvenir e di cibo d’asporto se, parallelamente si constata la totale assenza di un programma e di un progetto a lungo termine che prenda le distanze dalla costante e fagocitante mutazione di Venezia da città a estesa struttura ricettiva turistica.
Il Comitato Possibile Venezia Mestre aderisce all’incontro pubblico, organizzato dal Gruppo 25 Aprile.
Pier Paolo Scelsi
Portavoce
Possibile Venezia Mestre
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Italia Nostra:
25 gennaio, Italia Nostra nel resoconto de la Nuova Venezia: