Gruppo 25 aprile

Piattaforma civica (e apartitica) per Venezia e la sua laguna

Dalla N alla P, sono solo coincidenze

Honni soit qui mal y pense – disse (in francese) il Re d’Inghilterra Edoardo III in onore della propria amante, la contessa di Salisbury, alla quale era caduta una giarrettiera durante un ballo a corte. La citazione è perfetta per questa quinta puntata della serie, il cui finale assomiglia a una caduta di giarrettiere e calze a rete.

N come Navi a Marghera:

in molti si sono chiesti come mai un sindaco da sempre paladino delle grandi navi da crociera – e dei lavoratori che vivono dell’indotto – abbia accettato senza battere ciglio la decisione del Governo di estrometterle dal bacino di San Marco per creare invece degli ormeggi a Marghera, esprimendo anzi soddisfazione. Con la dovuta cautela, è possibile ipotizzare che a tale soddisfazione non sia del tutto estranea la vicinanza dei nuovi ormeggi ai terreni da valorizzare in località Pili? Il rinvio alla lettera P diventa d’obbligo.

O come Oxley Grandeur:

acquirente di due Palazzi di proprietà comunale(Poerio Papadopoli sede del Comando della Polizia Municipale, e Palazzo Donà sede dei servizi sociali) è riconducibile ad imprenditore cinese di Singapore che, secondo la stampa locale, era in trattativa per bonificare e valorizzare i “Pili” di proprietà del Sindaco in carica. Sfumata quella ipotesi, sembra essersi evaporato anche lui e i due Palazzi sono attualmente vuoti:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2019/10/27/news/palazzo-dona-resta-chiuso-mister-kwong-non-paga-1.37793460

P come Pili:

Sui Pili è già scritto tutto o quasi, sulla stampa locale e nazionale. Il proprietario dei terreni ha cambiato 4 o 5 volte versione sul cosa farne, dal celebre “ai Pili non farò niente finché sono Sindaco” (campagna elettorale 2015) alle trattative citate alla lettera O come Oxley, a cavallo fra il 2017 e il 2018.

Nel 2020, grazie ad un esposto di Alberto Bernstein, sono emerse possibili anomalie sul perimetro “a geometria variabile” del terreno acquistato dal Demanio, e sull’aumento di area edificabile a benefico dell’acquirente, ma su queste circostanze è in corso un’indagine della Corte dei Conti e quando una questione è “sub iudice” la prudenza suggerisce di evitare ogni commento.

Recentemente è invece emersa – in modo documentato e incontrovertibile – l’intenzione di farne un “HUB” per i flussi turistici, “specializzato ad intercettare prevalentemente utenza turistica con servizi di navigazione a (prezzi di) mercato e con collegamenti ferroviari” (fonte: Comune di Venezia, Piano Urbano di Mobilità Sostenibile detto “PUMS”). Il valore dei terreni è stato rivalutato di conseguenza, nel bilancio 2020 della LB Holding, con un plusvalore pari a 70 milioni di euro circa (poca cosa rispetto ai 150 di cui si era parlato per la precedente ipotesi di utilizzo ma comunque tanti rispetto ai 5 milioni pagati per acquisire i terreni).

Quando la stampa (e il quotidiano il Tempo in primis, grazie al giornalista Andrea Giacobino) ha cominciato a parlarne, all’inizio è stato un silenzio assordante ma la risposta è infine arrivata dall’amministratore delegato della “Porta di Venezia” SpA, che alla Nuova Venezia del 19 ottobre ha dichiarato: “Del PUMS io non ne ho mai saputo nulla, ho scoperto dai giornali che l’area dei Pili vi rientrava in parte”.

Lo ha scoperto dai giornali, e meno male che è l’amministratore delegato della società (controllata dal sindaco) a cui sono stati affidati i Pili. Nessuno gli aveva detto niente, nessuno sapeva niente. Roba da licenziamento in tronco, o quasi. Davanti a dichiarazioni come questa, ci confessiamo disarmati e impotenti.

Meglio “passare” alla prossima lettera. “Honni soit qui mal y pense“, per gli approfondimenti sulla lettera P rinviamo ai molti articoli già pubblicati dalla stampa quotidiana, e in particolare a questo:

Dalla G alla M, come MTK

Arrivati alla lettera G, sarà utile ricordare la premessa da cui siamo partiti, nella puntata introduttiva: non usiamo termini come conflitto di interessi, l’hashtag che stiamo usando su Twitter è #SonoSoloCoincidenze e con questo contributo al Consiglio comunale straordinario del 21 ottobre ci limitiamo ad elencare una serie di situazioni – alcune già note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa “confusione” fra interessi pubblici e privati, con il rischio che anche quando certe scelte sono formalmente ineccepibili, permangono zone d’ombra sulle motivazioni soggiacenti.

Come indicato nella prima puntata, “lasciamo ad altri l’arduo compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica” o della “questione morale” per dirla con un termine antico. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo”:

Estratto dal TG di Antennatre, 18 ottobre 2021. Servizio di Ilaria Marchiori

Il Sindaco in carica avrà ovviamente ampia facoltà di replica, non solo sui mass media e sul suo periodico “il Metropolitano” ma anche e soprattutto nel corso del Consiglio comunale straordinario convocato per domani, su questo tema. Fatta questa premessa, continuiamo a scorrere le lettere dell’alfabeto e troviamo:

G come G-Park e Genuine:

Sono due società del gruppo Setten, che è “Top Sponsor” della squadra di basket del Sindaco, e questo spiega perché ne parliamo qui. Qualcuno potrà chiedersi “perché non alla lettera S come Setten” ma al momento ci interessano soprattutto queste due figlie minori di una galassia che dalla Setten Genesio SpA (controllata al 100% dalla Setten Genesio Holding) si dirama e dipana la sua tela attraverso un altro soggetto giuridico: la Improve SrL, controllata al 100% da Federico Setten, che a sua volta controlla al 100% la Genuine Srl e la G-Park SrL – come da visure effettuate a fine settembre.

La Genuine SrL ha fattto il balzo verso la notorietà quando si è vista accordare una variante (la numero 79) che le permetterà di edificare su terreno destinato a verde attrezzato, acquistato per 800.000 euro, una torre di 70 metri. In deroga al massimale vigente di 1.500 m², alla superficie commerciale viene inoltre accordato uno spazio di 4.500 m² che porterà alla creazione dell’ennesimo centro commerciale, in Viale San Marco a Mestre, in una zona che ne è già satura e che conosce problemi di dissesto idrogeologico. Come ci siamo arrivati?

Cronologia succinta dei fatti e dagli atti (di Giunta e consiliari):

26 luglio 2018: con Delibera di Giunta 273 si dichiara meritevole la proposta della Genuine SrL, che ancora non ha acquistato il terreno ma ha già presentato il progetto come società di consulenza;

8 maggio 2019: la Genuine chiede l’approvazione di un accordo pubblico-privato con  variante urbanistica per rendere edificabile l’ex campo di calcio di Viale San Marco;

Maggio 2021:  viene costituita la G-Park s.r.l. (inizio attività 1 giugno 2021). L’oggetto sociale è l’acquisto , la vendita, la costruzione, la locazione e la gestione di immobili a qualsiasi uso destinati.

19 aprile 2021: la giunta presenta in Consiglio comunale la proposta, che dopo alcuni passaggi in V commissione (presieduta dal capogruppo della lista Brugnaro Alessio De Rossi) viene messa ai voti nella notte fra l’1 e il 2 luglio. A favore della delibera vota soltanto la lista Brugnaro con il supporto di due consiglieri leghisti, e il risultato del voto è di 18 a 12: largamente inferiore ai numeri di cui la maggioranza disponeva sulla carta. In particolare, NON partecipano al voto i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, tanto che alcuni quotidiani parlano di prime (e inedite) crepe nella maggioranza.

Rassegna stampa:

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703corrieretorre.pdf

http://terraeacqua2020.it/wp-content/uploads/2021/07/20210703nuovatorre.pdf

H come Hotels e I come Interinali:

spesso costruiti dal gruppo Setten (via Ca’ Marcello a Mestre) o ristrutturati dalla medesima, sono anche una grande fonte di lavoro interinale per le agenzie che, come Umana, ne hanno fatto un punto di forza della loro attività, per le caratteristiche di stagionalità che sono da sempre propizie allo sviluppo del lavoro interinale.

Ciò che più colpisce molti osservatori, tuttavia, è l’onnipresenza delle gru di quello che è un Top Sponsor della Reyer e che ha visto esplodere il suo business a partire dal 2015 (inizio del primo mandato Brugnaro), anno in cui la medesima Setten ha anche completato i restauri della Scuola Grande della Misericordia, su incarico del soggetto che l’ha ricevuta in concessione quarantennale gratuita in cambio di quei restauri: l’attuale sindaco Luigi Brugnaro. Concedente e concessionario del medesimo bene, con il filtro del Blind Trust.

Per rendersene conto, è sufficiente esaminare la lista che segue, e probabilmente è incompleta:

L come Lancioni Gran Turismo:

premiati con l’esenzione totale dal canone per l’utilizzo dei pontili comunali per il 2020 e il 2021, sono in parte controllati dalla galassia Alilaguna, per la quale si rinvia alla lettera A.

M come MTK:

Multinazionale diretta da un austriaco di origini ungheresi, è stata la grande beneficiaria del nuovo distretto alberghiero di Via Ca’ Marcello, peraltro ideato da giunte precedenti a quella in carica, ma ha anche grandi progetti per l’area “ex gasometri” a San Francesco della Vigna (Venezia), che richiedono benevolenza da parte della Giunta in carica. Nel 2020 ha finanziato la campagna elettorale di un candidato della lista Brugnaro nonché assessore in carica, che per aver sforato il tetto di spesa è stato di recente sanzionato dal Collegio regionale di garanzia:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2021/07/17/news/spese-elettorali-a-venezia-sanzionato-l-assessore-boraso-deve-restituire-novemila-euro-1.40507113

F come Ferretti Yacht

F come Ferretti yacht: l’ultimo acquisto del sindaco, probabilmente intestato a Umana SpA la cui liquidità sicuramente consente qualche capriccio accessorio, è uno yacht di 30 metri, con due motori da 2.000 cavalli: il Ferretti 1000. Una cosuccia modesta, come da foto. Poco prima della consegna, e in modo sicuramente disinteressato, il sindaco ha proposto “spazi ex Mose all’Arsenale per manutenzione megayacht”. Mega yacht come il suo, ma è solo una coincidenza:

https://www.ilrestodelcarlino.it/venezia/venezia-brugnaro-salone-nautico-1.6317259

Il prezzo pagato? “Come consuetudine dell’azienda, non è stato comunicato il prezzo, ma è facile immaginare che il nuovo super yacht si colloca al top del listino Ferretti” (fonte: il Messaggero 12 marzo 2021).

La notizia dell’acquisto, che è di quest’anno, potrebbe comunque essere collegata con i grandi spazi concessi dal Comune di Venezia alla Ferretti Yacht in occasione del suo 50mo anniversario:

https://www.ferrettigroup.com/it-it/News-and-Events/Detail/t/A-Venezia-le-celebrazioni-per-il-50anniversario/y/2018/n/1389

Luoghi prestigiosi come Piazza San Marco, Arsenale e Palazzo Ducale. Dai più maliziosi viene anche ricollegata alla grande profusione di risorse pubbliche per allestire un salone nautico di cui la Ferretti è stata grande protagonista, nel 2021. Tema da approfondire per ciò che riguarda il rapporto fra costi e ricavi, dato che quelli legati alla bigliettazione non coprono nemmeno un trentesimo delle spese a carico del bilancio comunale.

Rivenditore esclusivo (“exclusive dealer”) degli yacht Ferretti in Italia risulta essere il soggetto titolare di altra azienda che appare fra i top sponsor della Reyer: la Village Rent di Michele Giacometti, CeO di Italian Yacht Store.

il Ferretti 1000
il Resto del Carlino 3 maggio 2021

Dalla B alla E

B come Blue Moon:

A partire da quest’anno, la ristorazione è stata affidata a soggetto che aveva finanziato la campagna elettorale del Sindaco (Art and Food SrL), in coincidenza – sicuramente casuale – con il passaggio del 100% di Venezia Spiagge al Comune di Venezia, che ha sborsato 3 milioni di euro per assicurarsene il controllo totale.  Il punto di ristoro del Blue Moon, ribattezzato “Bistrot de Mar”, ora propone in bella evidenza la chianina della tenuta agricola “San Giobbe”, proprietà personale del sindaco che conta la bellezza di 2.400 mucche:

Luigi Brugnaro si racconta a Siena Tv, “Il mio rapporto col territorio senese”

Analoga scelta – per le forniture di carne chianina – aveva fatto il soggetto a cui, nel 2018, il Comune aveva dato in concessione l’ex centrale del latte diventata Osteria Palaplip: una cooperativa sociale denominata “Me.Sto.lo” che il 4 ottobre 2021 è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Venezia, lasciandosi alle spalle un milione di debiti (fra cui quelli nei confronti della San Giobbe):

https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/plip_fallita_osteria_sociale_marchiori_comune_brugnaro_mar-6259233.html

C come Car Sharing:

affidato dal Comune a Toyota 3 mesi dopo il viaggio in Giappone del sindaco che in Giappone ci era andato a promuovere la chianina della sua azienda agricola:

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/03/news/brugnaro-a-tokyo-per-la-mucca-chianina-1.16544428

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2018/03/04/news/la-san-giobbe-alla-conquista-del-giappone-1.16555532

Nel video citato da Nuova Venezia, il sindaco dice poche ma significative parole: «Le nostre relazioni sono sempre più fruttuose e intense. Vi aspettiamo tutti a Venezia per continuare questo momento di festa e allegria. Prima di tutto c’è l’amicizia e la conoscenza tra le persone, poi arrivano gli affari». E così sia..

D come Due M (2M):

Per fare buoni affari a Venezia, sponsorizzare la squadra di basket del sindaco sembra essere un buon viatico, a giudicare da una lunga lista di esempi – alcuni già citati dal quotidiano “Domani” e da un ulteriore episodio recente nonché inedito:

la 2M Costruzioni di Spinea (Comune di origine del Sindaco, che ci ha vissuto fino al 2007).

In favore di quest’ultima si segnala la cessione, con preliminare di vendita condizionato al rilascio del permesso di costruire, di terreni edificabili a due passi da Piazza Ferretto, ex CARIVE  in Via San Rocco, da parte della IVE Immobiliare Veneziana, partecipata al 100% dal Comune di Venezia. Pur avendo chiuso il bilancio di quell’anno in perdita, la IVE nel 2020 ha ceduto il lotto alla 2M con uno sconto di 1.100.000 euro rispetto al prezzo indicato nel piano iniziale delle alienazioni. Pochi mesi dopo, la 2M Costruzioni ha fatto la sua comparsa fra i “TOP SPONSOR” della Reyer.

E come Eventi:

chi vuole trovare porte aperte e tappeti rossi a Venezia sa che è bene pagare un obolo alla Scuola Grande della Misericordia, proprietà comunale ma gestita da una SpA di proprietà del Sindaco che l’ha ricevuta (dal Comune) in concessione quarantennale gratuita dopo i restauri opportunamente conclusi (con grande ritardo, ma senza pagare penalità alcuna) poco dopo le elezioni del 2015:

dal Ballo del Doge trasferito alla Misericordia nel 2019 (la sua sede storica era palazzo Pisani Moretta) alla presentazione della cinquina finalista del Premio Campiello, in cui sono stati consegnati premi firmati Salviati (azienda del Sindaco) a Dolce e Gabbana che ha scelto la Misericordia come quartier generale per il suo grande evento del 2021[1], in molti hanno capito il messaggio e si sono “adeguati”, con lauto profitto per chi gli affitta i locali: la Scuola Grande Misericordia SpA che è controllata al 63,73% dalla LB Holding (LB come Luigi Brugnaro).

A quanto ammonti l’affitto dei locali è un mistero ben custodito: inutile cercare risposta sul sito ufficiale della società, sicuramente misericordiosa nei confronti dei suoi azionisti ma non particolarmente incline a pubblicizzarne gli introiti.


[1] Sul punto vedasi: https://www.lavoce.info/archives/89845/se-il-comune-di-venezia-fosse-una-spa/

A come Alilaguna

Ogni promessa è debito ad iniziare dalla lettera A come Alilaguna, il cui presidente a quanto pare già ci minaccia di azioni legali (come leggerete sui giornali in edicola domani 19 ottobre). Per evitare azioni temerarie oltre che infondate, a Fabio Sacco sommessamente consiglieremmo di avvalersi prima del diritto di replica, che gli spetta come a chiuque altro e che troverà spazio su questa stessa pagina e con pari risalto, se vorrà farne uso. Per farlo gli sarà sufficiente scriverci a: 25aprileVenezia@gmail.com

Se invece la minaccia di non meglio precisate “azioni legali” va intesa come un tentativo di censura preventiva, la miglior risposta è pubblicare qui integralmente il testo che illustra la prima carta del mazzo:

A come Alilaguna

Sponsor della Reyer (proprietà del Sindaco), convention aziendali alla Misericordia (gestita da un’azienda del Sindaco), stagionali assunti tramite Umana (fulcro dell’impero economico del Sindaco) fino al 2019 almeno. Risultati, diretti o indiretti:

  1. autorizzazione comunale di nuove linee turistiche (linea rosa, con provvedimento del 10 gennaio 2020) nonostante la pronuncia dell’AGCM che ne aveva ritenuto illegittimo l’esercizio da parte dello stesso soggetto affidatario di servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale (con riferimento alla linea verde) sanzionando Alilaguna per questo motivo[1];
  2. conferma del redditizio monopolio del servizio trasporto acqueo di linea da e per l’aeroporto (valore economico: 20 milioni di euro all’anno con le linee rossa, blu e arancione)[2];
  3. mezzo milione di ristori “Corinavurus” dal fondo trasporto locale, accordati ad Alilaguna dal Comune “per aver garantito il pendolarismo con le sue linee” (fonte: Nuova Venezia 26 agosto, a firma Enrico Tantucci) quando invece le medesime linee avevano subito tagli pesantissimi e il personale era stato messo in cassa integrazione, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  4. affidamenti diretti (e senza gara di appalto) per il trasporto pubblico locale, che nel solo semestre marzo – settembre 2021 avevano già superato i 700.000 euro, come accertato con accesso agli atti del 5 agosto 2021;
  5. cessione ad un prezzo particolarmente vantaggioso del mezzo ibrido denominato “LIUTO” (Low Impact Urban Transport water Omnibus) che era stato realizzato dall’ACTV con finanziamenti europei[3];
  6. azzeramento canoni comunali pontili per taxi e lancioni gran turismo, a beneficio di Venezia Turismo (flotta stimata: 60 imbarcazioni) che è parte del medesimo gruppo imprenditoriale, ed espansione dell’impero Alilaguna come da scheda allegata, che è il risultato di visure camerali effettuate nel mese di settembre.

La holding che controlla Alilaguna e Venezia Turismo è la “Società Investimenti Turistici”, nel cui Collegio sindacale troviamo – dal 2016 – il fratello dell’assessore al bilancio in carica: Maurizio Zuin.


[1] Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento n. 26252 del 23 novembre 2016.

[2] Su tale concessione risulta pendente un ricorso al TAR, con una sospensiva ordinata dal TAR nel settembre 2021 in attesa del giudizio di merito. Il monopolio da e per l’aeroporto è particolarmente lucrativo in quanto caratterizzato da un rendimento orario per imbarcazione pari a 400 euro, contro gli 85 euro all’ora di altre tratte quali ad esempio la linea 9, subaffidata ad altro soggetto privato.

[3] Il mezzo è stato ceduto per soli 180.000 euro e nel contratto di compravendita si legge testualmente: “ACTV concede ad Alilaguna, che accetta, a titolo di comodato d’uso gratuito l’imbarcazione denominata LIUTO.. (omissis). Liuto sarà esposto al salone nautico di Venezia.. al termine dell’esposizione, Alilaguna utilizzerà il Liuto per la navigazione nella Laguna veneziana in qualità di armatore fino al 31 dicembre 2020. Al termine di tale periodo, ACTV concede irrevocabilmente ad Alilaguna la facoltà di esercitare il diritto di acquisto al prezzo di euro 180.000”.

A partire da domani: dalla A alla Z

Scarseando[1] a Venezia

Dalla A come Alilaguna alla Zeta come ZTL, un gioco di società per allietare le serate autunnali.

Nel presentare questo mazzo di carte liberamente ispirato alla vita veneziana, eviteremo termini consunti e a volte abusati come “conflitto di interessi” perché a Venezia siamo già oltre: il conflitto presuppone una tensione morale fra interesse pubblico e interessi privati, nel caso nostro la situazione è molto più semplice.

Venezia è usata come vetrina e trampolino per una carriera politica nazionale, Venezia è usata come “musina” o bancomat per migliorare il conto economico e/o incrementare il patrimonio netto di soggetti privati. Nessun conflitto, nessuna tensione etica o morale quando ad essere perseguiti, in maniera lucida e coerente anche se non sempre trasparente, sono interessi privati o personali.

Un soggetto concedente e concessionario dello stesso bene pubblico (Scuola Grande della Misericordia); parte acquirente e parte venditrice nella medesima transazione (Abate Zanetti SpA); proponente e beneficiario di varianti urbanistiche approvate a colpi di maggioranza – da una lista che porta il suo nome –  e ancora parte ricorrente e parte resistente nel medesimo ricorso al TAR (per decidere a chi spettasse fare le bonifiche e la caratterizzazione dei suoli ai Pili) sono la realtà sostanziale percepita da chi non si ferma alle forme (la persona giuridica che è cosa distinta dalla persona fisica, proprietaria o azionista di maggioranza della persona giuridica): qui siamo oltre ogni precedente noto nella storia repubblicana, con un vago sentore di ritorno all’era feudale. Più che di “conflitto”, è un caso inedito di “confusione” di ruoli.

Il conflitto latente emerge soltanto quando ricorrono due condizioni cumulative: 1) l’interesse privato viene perseguito a scapito dell’interesse collettivo e 2) i mass media o le opposizioni sono in grado di dimostrare che ciò avviene, andando oltre i proclami ufficiali e portando alla superficie la realtà soggiacente.

Con questo contributo ludico verranno elencate una serie di situazioni – alcune note, altre meno – in cui ci sembra di scorgere una certa confusione di interessi. Lasciamo ad altri il compito di giudicare quali possano assumere rilevanza giuridica e quali appartengono soltanto alla sfera dell’etica. Il dato per noi rilevante è che tali situazioni coprono praticamente tutte le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Zeta. Tanto da poterne fare un mazzo di carte completo.

A domani


(1) Di questo neologismo siamo debitori a Luigi Brugnaro in persona: «Se i cittadini del centro storico sono convinti che i problemi li risolvo io, si sbagliano di grosso – si è sfogato nel discorso della vittoria – Perché Brugnaro il provinciale, quello che arriva dalla periferia, non risolve più i problemi del centro storico. Sul turismo la città ha già detto quello che vuole fare: i veneziani beneficeranno di questi interventi gravosi, ringrazino. Basta magnare e scarseare: mangiare e mettere in tasca». Fonte: Corriere veneto 24 settembre 2020, “Un caso lo sfogo del sindaco sulla città che ancora non lo vota”, articolo a firma Monica Zicchiero.

7 ottobre Anno secondo DC, si riparte!

Inutile nascondercelo: anche per noi, come per tutti, c’è stato un prima e un dopo; un Avanti Covid e un Dopo Covid: il 7 ottobre di tre anni fa avevamo inaugurato lo spazio civico che per diciotto mesi, con cadenza settimanale, è stato luogo di incontro e di confronto realizzando più di 50 eventi fra dibattiti, presentazioni di libri, spettacoli musicali e teatrali.

Chiuso in ottemperanza alle disposizioni anti-Covid, a metà marzo del 2020, non è stato più riaperto perché le nuove regole sul distanziamento lo rendevano inidoneo ad assolvere quella funzione per cui era stato creato, e ci siamo dovuti rassegnare anche noi ad altre forme di aggregazione e comunicazione “a distanza”. In quello spazio fisico, tuttavia, avevamo già posto le basi di tutto ciò che è successo poi:

con le assemblee “in presenza” del primo e del 5 marzo 2020, il gruppo nato come piattaforma civica e apartitica, che non significa “apolitica”, ha deciso (con voto unanime dei presenti) di raccogliere la sfida delle elezioni comunali del 2020, avviando quel percorso che è ormai storia nota:

  1. il manifesto della società civile, pubblicato su questa pagina il 2 giugno 2020, per andare oltre il perimetro storico del “25 aprile” ed aprirsi ad altre realtà radicate in ambito comunale; 2. la scelta dei candidati consiglieri comunali fra chi aveva sottoscritto quel manifesto; 3. le assemblee nei parchi cittadini e le primarie interne per la scelta del candidato sindaco, nel luglio dell’anno scorso.

A partire da quel momento si è interrotta l’attività di questo blog, che NON è stato utilizzato per la campagna elettorale del 2020 pur avendo un seguito e un numero di abbonati che sicuramente avrebbero fatto “comodo” ai nostri candidati. Una decisione ponderata e dolorosa, effettuata: I) in segno di rispetto nei confronti di quei simpatizzanti storici che potevano anche non condividere la scelta elettorale; II) per concentrare le risorse sul soggetto politico nato con il manifesto del 2 giugno, che si è dato una sua pagina: quella in cui a breve verrà pubblicato un bilancio dei primi dodici mesi di presenza all’interno delle Istituzioni, iniziata con la seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale.

Diversamente dai tentativi di altre forze civiche, che in passato si erano arenate contro la soglia di sbarramento, quello di Terra e Acqua ha avuto successo e ci ha portati in Consiglio comunale con più di 5.000 voti (un dato superiore a quello degli iscritti al 25 aprile, e superiore anche a quello ottenuto da partiti o movimenti strutturati come Forza Italia e il M5S), moltiplicando le possibilità di intervento in favore della città e dei suoi residenti.

La divisione dei compiti – o distinzione dei ruoli – a questo punto è abbastanza chiara, così come lo sono le possibili sinergie: TeA si muove all’interno delle Istituzioni comunali, dando voce ai cittadini attraverso gli atti consiliari (mozioni ed emendamenti, interrogazioni e interpellanze); il Gruppo25Aprile continua ad agire come ha fatto dalla sua fondazione nel 2014, con mobilitazioni e azioni sul territorio – ultima in data quella sul trasporto pubblico locale – e l’associazione che ne porta il nome ha i suoi organi elettivi, che per Statuto sono soggetti a rotazione annuale.

Superata questa fase di transizione, il blog riprende le sue attività e lo fa nello stile che in molti avevano apprezzato: indipendenza di giudizio e libertà assoluta da qualsiasi ingerenza esterna, come sa chi ha continuato ad interagire nel gruppo facebook; approfondimenti basati su un lavoro di ricerca in grado di documentare ogni affermazione scomoda, che non può accontentarsi dei “si dice” ma deve basarsi su riscontri documentali a prova di querela o rettifica, e finché non li trova resiste alla tentazione del facile “scoop”: in 7 anni di attività, non siamo mai stati smentiti e in alcuni casi abbiamo portato alla luce fatti o intrecci inediti di grande rilevanza, tanto da essere poi ripresi dalla stampa locale e nazionale.

“Capire per agire” era e resterà il motto di questa pagina, che è opera collettiva e per questo non viene firmata dai suoi co-autori: non è la visibilità personale che ricerchiamo, ma la difesa del bene comune. In questi anni abbiamo dato voce a chi non la aveva, e continueremo a farlo.

In attesa delle sorprese che stiamo preparando, e su cui lavoriamo ormai da settimane, per oggi ci sia concesso un momento di “amarcord” per ricordare con una foto quel 7 ottobre di tre anni fa, quando “assembramento” non era ancora una parolaccia e le riunioni in presenza erano la regola. Il nostro auspicio è che ritornino ad esserlo quanto prima, prescrizioni sanitarie permettendo.

7 ottobre è anche l’anniversario della battaglia di Lepanto, e la scelta delle date nella nostra storia di attivisti non è mai stata casuale.

Duri i banchi,

Il G25A

Comunicazione di servizio

Martedi 11 Maggio 2021 si terrà l’assemblea ordinaria dell’Associazione 25 aprile alle ore 6:00 in prima convocazione e alle ore 18:30 in seconda ed ultima convocazione con il seguente 

Ordine del Giorno

1.    Verifica del numero legale

2.    approvazione OdG e nomina segretario/a verbalizzante;

3.    approvazione del rendiconto economico-finanziario al 31/12/2020;

4.    approvazione della destinazione dell’avanzo d’esercizio. Proposte:

a.    Abbonamento a piattaforma digitale per conferenze a distanza

b.    Eventuale prenotazione spazi pubblici per conferenze in presenza

5.    Analisi delle attività del primo trimestre

6.    Linee guida e piano d’azione 2021

7.    Varie ed eventuali.

L’assemblea è riservata ai soci dell’associazione, che non va confusa con il “Gruppo 25 aprile”. I soci che non avessero ricevuto l’invito via posta elettronica possono richiedere il link per collegarsi scrivendo a:

associazione.g25a@gmail.com

I “pretoriani del sindaco”, la caserma e il Monastero

ASSEDIO AL MONASTERO – SECONDA PUNTATA

Nel “trailer” pubblicato qualche ora fa, è stato abbozzato un ritratto (un po’ caricaturale, esercitando il diritto di satira) degli attori protagonisti di questo film. Andiamo a conoscerli più da vicino?

FISPMED è la creatura del dipendente comunale (primo protagonista in ordine di apparizione); partorita nel lontano 2004. FISPMED sta per “Federazione internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo-Mar Nero”.

Cosa c’entri in questa operazione e cosa c’entri la Cina con il Mar Nero – di cui non risulta essere Paese “rivierasco” – lo vedremo fra poco, ma andiamo per ordine.

Nei suoi primi 16 anni di attività, la FISPMED produce molti convegni e conferenze finalizzate a “fare rete” e reperire fondi, pubblici e privati, del cui utilizzo non appare traccia alcuna di rendicontazione sul suo sito.

Nel 2016, LA SVOLTA:

Dal suo profilo ufficiale su Twitter (peraltro assai poco frequentato) partono una serie di tweet di cui sfugge l’attinenza con la lotta alla povertà nel Mar Nero o nel Mediterraneo, come questo del 18 marzo:

“@LuigiBrugnaro Sindaco siamo con Lei.. Avanti così.. saremo i suoi pretoriani”

All’epoca ne avevamo sorriso ma, con il senno di poi, quel Tweet si rivela illuminante per non dire profetico: chi dice “pretoriani” dice “Imperatore” (Vespasiano o Nerone che sia) e i bravi pretoriani dovranno pur dormire da qualche parte.

Nel maggio del 2019, in maniera piuttosto rocambolesca che è stata anche oggetto di interrogazioni  parlamentari (al Senato) la FISPMED si aggiudica infatti la gara per l’affidamento dell’ex caserma Pepe, al Lido di Venezia . Dismessa nel 1999, la gloriosa caserma fondata nel 1595 ospitava 2.000 fanti da mar, quindi non è certo lo spazio che manca e nemmeno le camerate o le camere da adibire a foresteria.

A quanto pare non basta. I pretoriani devono pur mangiare e nella loro mente fervida si affaccia l’immagine del vicino Monastero, che diversamente dalla povera caserma (vedi foto) si trova in ottime condizioni ed è proprietà del Comune.

Bingo! Il Monastero risulta già affidato ad altri, con un contratto 9+9, ma cosa importa..

Quando nella prossima puntata parleremo del loro programma di “valorizzazione” se ne capirà meglio il perché, ma riprendiamo il filo cronologico dei fatti.

In rapida successione e a ridosso delle elezioni amministrative del 2020, si verificano i seguenti eventi che forse (e sottolineiamo il forse) potrebbero essere collegati da un unico filo conduttore:

  • il 18 giugno 2020, una delegazione congiunta di FISPMED e CASME (alla sua prima apparizione pubblica in questa vicenda) viene ricevuta dalla presidente del Consiglio comunale e dal consigliere delegato al Lavoro, Paolino D’Anna. Sulla pagina ufficiale del Comune di Venezia l’incontro viene così descritto: “Una delegazione composta da rappresentanti di Casme – Associazione nazionale delle piccole e medie aziende cinesi, e di Fispmed – Federazione internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo-Mar Nero, due realtà che collaborano tra loro allo sviluppo di progetti culturali e sociali a Venezia. Gli ospiti cinesi hanno donato al Comune di Venezia ventimila mascherine chirurgiche monouso, che si aggiungono alle cinquemila già regalate dall’inizio della pandemia.. Ringraziando per il gradito segno di vicinanza e per le ottime opportunità per la città avviate grazie alla collaborazione tra Fispmed e Casme, il consigliere D’Anna ha poi ricordato che gli ospiti visiteranno in questi giorni anche l’area di Porto Marghera, zona strategica per la città”.
  • in pari data (18 giugno) con lettera su carta intestata del Comune indirizzata ai Presidenti di CASME e FISPMED (in quest’ordine) il vicecapo di Gabinetto del Sindaco Derek Donadini rivolge parole di apprezzamento per “la proposta” (non protocollata, forse perché consegnata brevi manu) avente ad oggetto il “Centro di cooperazione e condivisione economica per lo sviluppo della Piccole e Medie Imprese tra Cina e Venezia metropolitana” da realizzarsi come parte integrante del progetto di valorizzazione dei“beni storico artistici di San Nicolò del Lido, dell’ex Monastero e dell’ex Caserma Pepe”;
  • Il 24 giugno 2020, la rivista online L’Aquilablog annuncia il ruolo di “General Contractor” che sarebbe stato riconosciuto (su beni demaniali e comunali) all’imprenditore e  “consigliere aquilano della Fispmed-Onlus”, Eliseo Iannini, a commento della giornata conclusiva dei lavori per la firma del memorandum, definito “Casa delle Piccole Medie Imprese Italo-Cinese”, che riconosce a Venezia il ruolo di hub culturale della via della Seta[1];
  • Il primo luglio 2020, FISPMED sul suo profilo Twitter “ringrazia Mr. KING LI per il generoso impegno dedicato a sostenere lo sviluppo della città di Venezia”;
  • Il 7 Agosto 2020, in piena campagna elettorale, il rappresentante ufficiale di CASME per il Veneto Mr. STEFANO YANG sulla sua pagina Facebook pubblica il “santino elettorale” con l’invito a votare il candidato consigliere comunale Paolino D’Anna (lista Brugnaro Sindaco).

La vicenda si fa interessante? Appuntamento alla prossima puntata di questa saga. La pubblicheremo in tempo utile per la seduta pubblica della VII commissione, convocata per il 7 aprile p.v. con il seguente ordine del giorno: “Audizione dell’Associazione FISMED ONLUS in merito alla valorizzazione dei beni demaniali ad interesse storico-artistico nel Comune di Venezia, il ruolo del terzo settore e relative procedure. La proposta di valorizzazione degli immobili dell’ex Caserma Pepe e Bellemo e dell’ex Monastero di San Nicolò del Lido”.


[1] https://www.laquilablog.it/venezia-costruttore-aquilano-in-prima-linea-nella-valorizzazione-culturale-dellex-caserma-dartiglieria-ora-accordo-con-i-cinesi-per-la-via-della-seta/

Assedio al Monastero

ASSEDIO AL MONASTERO – PRIMA PARTE

LA PREDA:

Un Monastero dell’XI secolo (1053) in ottime condizioni, adiacente a una caserma del XVI secolo (1595) bisognosa di restauri. Il primo è proprietà del Comune, la seconda è proprietà del Demanio.

PROTAGONISTI in ordine di apparizione:

  1. Lo stratega: dipendente comunale già segretario di un’assessora in carica, e poi di un gruppo consiliare il cui unico consigliere comunale è confluito nella Lista “Luigi Brugnaro sindaco”. Attualmente prestato alla segreteria di un Presidente di Municipalità, sul cui territorio si svolge l’assedio al Monastero, condotto a partire dalla caserma che gli è stata affidata dal Demanio con assegnazione provvisoria.
  2. La macchina da assedio: una associazione denominata “Federazione internazionale per lo sviluppo sostenibile e la lotta contro la povertà nel Mediterraneo e nel Mar Nero” (FISPMED) fondata e presieduta, fino all’anno scorso, dal dipendente comunale di cui sopra.
  3. La ristoratrice: candidata nel 2020 (non eletta; voti ricevuti: 19) per la Municipalità di Venezia nella lista “Luigi Brugnaro sindaco”. Dal suo curriculum di campagna elettorale, qui si riporta fedelmente (refusi compresi) la caratteristica saliente:  “Imprenditrice nel campo della ristoranzione e del catering. Imprenditrice nel settore impot/export tra Italia e Cina”.
  4. Il General Contractor: imprenditore edile già condannato a 4 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta con pena ridotta a 3 anni dalla Corte d’Appello e confermata dalla Corte di Cassazione a sezioni unite nel 2016.
  5. La Legione Straniera: “CASME” come “China Association of Small and Medium Enterprises”.

Su questa vicenda è in corso un accesso agli atti da parte del consigliere comunale Marco Gasparinetti, dato che l’ex Monastero è proprietà comunale. Ne parleremo martedì sera in assemblea qui:


https://www.facebook.com/events/5429270777147137/

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